Angolo autrice. 
Allora ragazzi finalmente una storia in meno da scrivere e io che faccio? Mi complico la vita scrivendone un'altra. Questa storia mi è saltata in mente un po' a caso quindi spero vi piaccia. 

La marina li stava alle calcagna, erano ore ormai che tentavano di scappare. 
Tutti erano rimasti feriti e senza forze dallo scontro di poco fa. 
Nami era riuscita a convincere Rufy a ritirarsi, ma non era stata una cosa semplice. 
Rufy voleva vendetta, sulla nave della marina che gli inseguiva c'era Akainu. 
La lotta che ci fu poco prima tra i due di poteva definire epica. Nessuno dei due voleva arrendersi. 
Akainu aveva subito vari danni per colpa del haki di Rufy, ma anche quest'ultimo non ne era uscito indenne. 
Si reggeva malamente in piedi e la lava gli aveva procurato ustioni doda non sottovalutare. 
Anche gli altri non se la cavavano bene. Akainu aveva radunato isuoi soldati migliori, alcuni dei quali in possesso dei frutti del diavolo. 
Tutti quanti erano stremati e senza forze. 
Nami aveva sentito l'arrivo di una tempesta e tentava di dare coordinate Franky che era al timone. 
La marina li stava costringendo a navigare a vele spiegate ed in una tempesta come quella non era affatto un'impresa facile. 
Anche le navi della marina non tentennavano di fronte a quella tempesta. 
Tutta la ciurma tentava di reggere le vele in modo che l'albero maestro non si spezzasse, altrimenti sarebbero stati spacciati. 
Rufy non era al suo solito nella polena della Sunny ma era a guardare le navi della marina che li inseguivano. 
Riusciva a vedere lo sguardo di Akainu, talmente soddisfatto e convinto di averli ormai in pugno e aveva ragione. 
Alcuni membri dell'equipaggio avevano ceduto alla forza del vento e si erano lasciati cadere a terra non riuscendo più a reggere le vele.
anche Nami si era unita a loro in un ultimo disperato tentativo di salvarsi. 
-Rufy aiutaci!- gridò al suo capitano. 
Quella frase riecheggio nella testa di Rufy facendogli ricordare il giorno in cui si erano separati per quei due anni. 
-Lo farò, questa volta lo farò.-
Lespressione sul volto di Nami cambiò da confusa a terrorizzata. 
Rufy aveva allungato il suo braccio fino a raggiungere la nave di Akainu. 
Si girò un'ultima volta verso i suoi nakama e sorrise, semplicemente sorrise voleva dargli il coraggio di proseguire senza di lui, voleva che lo ricordassero così, perché Rufy sapeva cosa lo avrebbe aspettato giunto lì. 
Nami rimase lì a reggere quella vela. Quel momento sembrò durare un'eternità vide i suoi nakama andare verso il loro capitano, sentiva la vela sfuggirle di controllo mentre Akainu si preparava a colpirlo. 
Non riusciva a capire cos' era quella strana sensazione che provava nello stomaco. 
Perse il controllo della vela e il sostegno in legno la colpì sullo stomaco. 
Si trovò con la faccia rivolta verso il terreno e con del sangue che le usciva dalla bocca.  
Quando alzò lo sguardo vide i suoi nakama piangere, anzi non capiva se erano lacrime o semplicemente pioggia che bagnava i loro volti. 
Alzò lo sguardo e vide Rufy cadere a terra e Akainu con il braccio ricoperto da lava ed un sorrisetto soddisfatto in volto. 
Il folpre che provava allo stomaco era atroce , ma in quegli attimi di puro terrore si lo dimenticò. Si sentiva solo distrutta.