Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: Better_Than_Words    11/08/2014    2 recensioni
Non è un storia inventata è solo la semplice verità.
Sono io e il computer, basta. E spesso c'incontriamo per sfogarci, e spesso questi "sfoghi" li pubblicherò qui, sicura del fatto che nessuno d'indiscreto possa capire chi sono e magari rompermi i così detto gioielli di famiglia!
*************************************************************************************
Se volete leggere leggete, di sicuro non siete costretti a farlo.
Genere: Drammatico, Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Io non sono perfetta, anzi, sono l’errore in persona. O almeno è quello che penso. Tutti noi abbiamo bisogno di sentirci dire che siamo speciali, da una persona per noi speciale.
Io questo non l’ho mi sentito da nessuno, nemmeno da mia madre. L’unica persona biologicamente programmata per amarmi mi “odia”, sì, l’ho messo tra le virgolette perché fondamentalmente non mi odia, però  neanche mi “ama” alla folli, no, perché quel ruolo lo occupa già mia sorella più grande di me di quattro anni. Lei è la figlia perfetta, si è laureata in economia a 23 anni facendo tutti e cinque gli anni, è un asso nell’inglese e fa tutto alla perfezione. Io? Io sto provando a fare l’università, ma con la mia poca voglia non credo di riuscirci. Me che devo fare? Sono fatta così. Irrimediabilmente imperfetta.
Ma non sono quel tipo d’imperfezione che viene amata, no, io sono l’imperfezione che viene allontanata da tutti.
Sono troppo alta per essere una ragazza, sono troppo GRASSA per un ragazza della mia età, sono troppo io. E mi odio! Dio se mi odio! Vorrei staccarmi la pelle a morsi pur di non vedermi in questo stato. E poi mia madre non fa nulla per capire cosa provo, no! ci butta sopra altra merda! Perché secondo lei, quando sono a casa da sola, inizio a magiare? Non se l’è mai chiesto il perché!
A undici anni iniziai la prima media e tutti mi prendevano per il culo e per affogare quelle frustrazioni mangiavo, ma poi mia madre mi sgridava e mi umiliava spesso davanti alle zie e ai cugini.
Andavo a scuola e venivo umiliata per i miei voti indecentemente bassi e la mia poca cura di me stessa, tornavo a casa mi “sfogavo” e poi arrivava mia madre furibonda.
Ora ho 19 anni e le cose non sono cambiate, tranne il mio peso. Mi senti intrappolata in un copro che non è mio! Io non sono così! Ma non faccio nulla per cambiare.
Trovo orribile affogare i dispiacere nel cibo, ma quando mangi ti senti piena, quella pienezza che poi svanisce e alla fine rifai tutto da capo per tornare ad essere “completa”.
Non so se è l’affetto quello che vado cercando, ma sicuramente avrei bisogno di più abbracci.
Quando quelle rare volte in cui vengo abbracciata, me ne rimango immobile senza sapere cosa fare. Perché? Perché mia madre non mi ha educata ad abbracciare. Lei mi ha educata solo a non fidarmi della gente e soprattutto che gli amici non esistono e che se qualcuno ci chiede un favore bisogno dire di no. io l’ho fatto. E ora sono sola. Ma la mia famiglia è più “felice”, m non capiscono che senza amicizie a quest’età è impossibile andare avanti, o almeno credo.
Ogni volta che provavo a farmi delle amiche mia madre diceva che non erano adatte e che mi avrebbero fatto soffrire. Era vero, con tutte quelle amicizie c’avevo litigato ma non per puro caso. In varie occasioni mi ero ritrovata difronte e delle scelte: la mia famiglia o i mie amici? Spesso scelsi la prima.
Che bella merda.
Tutte le famiglie hanno i loro problemi, lo so, ma vorrei solo provare a vivere in un’altra famiglia, dove il padre scherza e gioca con i figli e la madre fa l’amica, nel senso che ascolta senza urlare e sbraitare per far si che quello che dice non esca più dalle tue orecchie!
Odio. Rabbia. Delusione. Rancore. Tristezza. Voglia di fuggire senza mai fa ritorno.
Come vorrei andarmene e vivere per conto mio in una casa piccola in cui posso fare quello che voglio! Spesso spero che i miei famigliari mi lascino da qualche parte senza mai far ritorno. Ma essendo una sfigata succede l’esatto contrario.
Vorrei solo che qualcuno ascoltasse invece di giudicare e sgridarmi! Perché sono grande abbastanza da capire i mie sbagli e rimediare da sola!
Che rabbia! Provo solo questo! Rabbia! Rabbia perché non posso urlarle contro dicendole che deve chiudere quel becco e smetterla di fracassare la minchia! Rabbia perché non posso scappare! Rabbia perché non ho nessuno che mi assicuri che ci sarà per me.
Avevo trovato un amico, ma lui ha rovinato tutto.
Come dicevo non sono molto abile con gli abbracci, ma comunque li ho ricevuti anche se pochi, ma ogni volta che qualcuno mi accoglieva tra le sue braccia l’abbraccio risultava “spigolo” come se in mezzo ci mancasse qualcosa, mentre gli abbracci della mamma (tre in tutta la mia vita) sono sempre “piani” e capaci di farti sciogliere come un ghiacciolo al sole. Con uno di quelli sono riuscita a superare l’esame di maturità. Adesso voi direte :”EH! L’esame di maturità è una cazzata!” certo…quando lo hai passato e tutto è finito!
Posso dire solo questo: che merda di vita.
 
*Me*
Questa è solo una raccolta dei miei pensieri contorti, malati e tristi. Sono un macello, ma neanche voglio rileggere, non me la sento. L’ho scritto in un momento di tristezza e malinconia e vorrei buttarmi tutto alle spalle. “Spero” che qualcuno capisca in qualche modo la situazione e che ci si ritrovi dentro, per farvi sapere che se esistono persone come me non siete sole e che a tutto c’è una fine anche ai momenti brutti, che spesso sono molti, ma che alla fine si manifestano in maniera diversa (anche se non sempre).
Non m’insultate, già mi sento una merda non serve che alcuni di voi aggravino la mia merdosità (c’è già la mia famiglia che lo fa) ;)
Perciò, non so…Addio.
 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Better_Than_Words