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Autore: ElisaBellimonella    12/08/2014    0 recensioni
C’è chi corre per non perdere la corriera.
C’è chi corre per paura di arrivare in ritardo.
C’è chi corre per allenarsi.
C’è chi corre per rincorrere altri.
Lei correva per sentirsi libera. Esatto. Lei correva veloce, come il vento. Non si fermava, non voleva fermarsi. Correva per scappare, correva per andarsene da una vita che non avrebbe mai voluto. Lei correva e basta. Sembrava avesse perso il controllo del suo corpo ma non era così. Lei voleva imparare a sentirsi libera. Libera da tutto. Libera dalle sue paure, dalle sue paranoie, dai suoi problemi, da se stessa. E così correva, non gli importava se gli altri la guardavano male. Non gli importava se andava a sbattere contro qualcuno, se una macchina l’avesse presa sotto, non gli importava più di niente.
Era stanca delle persone, delle loro lamentele, dei loro pregiudizi.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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"Prologo"

C’è chi corre per non perdere la corriera.
per paura di arrivare in ritardo.
C’è chi corre per allenarsi.
C’è chi corre per rincorrere altri.
Lei correva per sentirsi libera. Esatto. Lei correva veloce, come il vento.  Non si fermava, non voleva fermarsi.  Correva per scappare, correva per andarsene da una vita che non avrebbe mai voluto. Lei correva e basta. Sembrava avesse perso il controllo del suo corpo ma non era così. Lei voleva imparare a sentirsi libera. Libera da tutto. Libera dalle sue paure, dalle sue paranoie,  dai suoi problemi, da se stessa.   E così correva, non gli importava se gli altri la guardavano male. Non gli importava se andava a sbattere contro qualcuno, se una macchina l’avesse presa sotto, non gli importava più di niente.  
Era stanca delle persone, delle loro lamentele, dei loro pregiudizi.

-Pov.Niall-
 

Ricordo ancora, il giorno che incontrai Angeline.
Era un lunedì come un altro, la neve scendeva  e si posava leggiadra sull’asfalto.  Ero andato al parco per stare in tranquillità. Non ne potevo più delle continue urla di mia madre, dei continui pianti di mia sorella e dei continui ordini di mio padre.  Stavo guardando le macchine passare quando una ragazza dai capelli mori e lunghi mi venne addosso. Non l’avevo mai vista.  Quando alzò lo sguardo vidi il suo piccolo viso pallido e i suoi occhioni castani guardarmi. 
Si rimise subito in sesto e, dopo avermi riguardato, continuò a camminare come se non fosse successo niente davanti a se.  Aspettai qualche secondo, forse anche qualche minuto e poi la rincorsi. Le afferrai un braccio e lei si girò di scatto.
-Come ti chiami?
Non rispose ma puntò i suoi occhi nei miei e mi guardò sospetta. Per niente spaventata.
-Io sono Niall, piacere.
Scostò il mio braccio e se ne andò. La guardai andarsene. Non si girò. Continuò a camminare sul marciapiede, tra la neve e il freddo. Rimasi ad osservarla finché non girò l’angolo e poi tornai a casa.

-Pov.Angeline.- 

Suonai il campanello. Nessun rumore.  Tutto taceva.  Guardai l’orologio, erano le sei e dodici. Faceva freddo e stava diventando buio.  Risuonai al campanello e stavolta, Olivia, venne ad aprirmi.
-Dove sei stata fino ad ora?- Chiese impaziente.
La guardai annoiata e risposi –in giro. C’è qualche problema?-
Mi guardò arrabbiata e poi mi fece entrare. Il camino acceso riscaldava l’intera casa , Lilith, il gatto, dormiva accucciata sopra al divano e un profumo di cibo arrivava dalla cucina. Mi tolsi la sciarpa, i guanti e il giaccone.
-Allora, Angeline, ti sembra l’ora di ritornare così tardi a casa?- Chiese impaziente Olivia.
-Mi dispiace. Non pensavo di tornare così tardi. So che sei preoccupata per me, ma,  non c’è ne è bisogno. Sto bene.
-La cena è a tavola. Va a mangiare, sennò si fredda. – disse.
Olivia è mia zia. Mi tiene con lei da tanto tempo. Ci siamo trasferite da poco per colpa del suo noiosissimo lavoro. E si sa come va, addio amici, addio scuola.
 Andai in camera mia e mi buttai letteralmente sopra al letto. Guardai verso  la porta finestra e notai che non aveva ancora smesso di nevicare. Presi il diario e iniziai a scrivere.
“Caro diario, ci siamo trasferite oggi da Miami. Già mi manca quella città. Qua è tutto silenzioso. Non mi piace la casa, è troppo grande per due persone e un gatto. Zia Olivia è entusiasta del trasferimento, non vede l’ora di conoscere nuove persone. Anche Lilith sta bene nella nuova casa, si è già ambientata. Io invece, mi sento così strana. Vorrei tornare nella vecchia casa. Con quell’arredamento un po’ vintage e con tutti i ricordi passati là dentro. Non dico che questa villa sia male, ma non mi piace. Mi manca anche il sole. Qua nevica e io odio la neve. Domani mattina inizierò la scuola. E’ un vero stress, non so se riuscirò a stare bene. Spero solo che tutto questo finisca in fretta. Voglio tornare alla mia vecchia vita.
-Angeline”.
Posai il diario sul comodino e poco dopo, mi addormentai. 



Angeline:


 

ienfnofcneo,hello girlsssssss.

Alor, questo è il mio primo capito della nuova fanfiction "Ready or Not?"
Mi piace scrivere e,appunto, ho scritto altre fanfiction. Sono orribili, non leggetele, davvero.
Comunque, tornando a noi, questa storia si basa sull'adolescenza, sui sentimenti, sul passato e sul futuro.
Spero davvero che vi piaccia.
Un bacio.



 
  
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