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Autore: Laly of the Moonlight    12/08/2014    4 recensioni
Il Portale dell'Eclissi è stato infine aperto, e una moltitudine di draghi è fuoriuscita da esso. I nostri eroi, provati dagli scontri dei giorni precedenti, sono allo stremo delle forze, ma cercano di contrastare al meglio delle loro possibilità quelle enormi bestie che solcano i cieli.
Come si dice, la Speranza è l'ultima a morire... ma in questo caso la Speranza avrà una veste alquanto particolare ed insolita. Che cosa accadrà dunque ai nostri eroi?
Tra missioni, feste, guerre, magia, amori e dolori, ecco come la sottoscritta ha immaginato il seguito della storia!
Ho mantenuto inalterati gli eventi fino alla conclusione del Palio della Magia, il resto è tutto di mia esclusiva invenzione; in caso venga menzionato materiale successivo dell'opera originale, verrà segnalato.
Ringrazio in anticipo tutti coloro che decideranno di seguirmi in questa mia prima e strampalata avventura!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Alcuni dei personaggi presenti in questa fanfiction non mi appartengono, ma sono proprietà di Hiro Mashima; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro




Credits to Ailwing


Un afoso pomeriggio di mezza estate.
Una bambina sedeva sulla cima di una torre diroccata, con le gambe a penzoloni e la testa all’insù, osservando l’avanzata lenta e disordinata delle nuvole.
Alle sue orecchie giungeva un debole frinire di cicale, portato dal vento caldo che spirava tra le macerie che la circondavano.
La città di Crocus, al termine del Palio della Magia si presentava in uno stato pietoso a causa dei combattimenti all’ultimo sangue che si erano svolti tra i quartieri e i vicoli, rendendola più simile ad una forma di Groviera che alla Capitale del Regno di Fiore.
La bambina però non sembrava rendersi conto di dove si trovasse, continuava a guardare verso l’alto, i capelli mossi gentilmente dallo Scirocco e le mani appoggiate alle pietre scrostate.
Mavis pensava e ripensava alle parole del Re di Fiore, alla minaccia di un intero esercito di Draghi che pendeva sul loro capo come una spada di Damocle, alla sua accorata richiesta d’aiuto rivolta a tutte le Gilde dei Maghi, a quel piano Eclissi Due menzionato e già messo in atto dalla Principessa Giada.
Eppure c’era qualcosa che non la convinceva.
Ripercorreva ogni singolo avvenimento occorso tra il ritorno dei Maghi a Fairy Tail e quell’ultima giornata del Palio, senza però trovare il bandolo della matassa, senza riuscire a capire che cosa stonasse in quell’armonia fatta di incontri, scontri, sentimenti e magia.
Continuava a guardare il cielo, nella speranza che questo potesse darle un indizio, un’idea su dove cercare una possibile risposta.
Rimase lì per ore nella vana speranza di un’illuminazione, mentre la Luna sorgeva e percorreva velocemente la sua orbita, andando a sovrapporsi al Sole e iniziando così l’Eclissi che era prevista per quel giorno.
Il Piano Eclissi Due… possibile che ci sia un collegamento tra questo e l’Eclissi che sta per verificarsi?
Fissò gli occhi verdi sui due astri che lentamente andavano a congiungersi, per nulla infastidita dalla vista della Corona solare tanto nociva per lo sguardo umano, ancora cercando una soluzione al suo quesito.
Il filo dei suoi pensieri venne interrotto da un’ondata di energia magica che scosse la città fino alle fondamenta. La Prima Master si alzò in piedi e voltò lo sguardo verso l’enorme Portale che si stagliava nella piazza antistante il Palazzo Reale.
Non c’era più spazio per i dubbi e gli interrogativi, il tempo dei preparativi era finito.
Ci siamo.
Stanno aprendo il Portale.

Il Rogue del futuro aveva detto il vero, i draghi erano davvero giunti, ma non come la Principessa Giada si aspettava.
I draghi erano fuoriusciti dal Portale dell'Eclissi che lei stessa aveva fatto aprire, travolgendo la città di Crocus come un'onda di maremoto. Grazie al coraggio di Lucy e Yukino ed al potere degli Spiriti Stellari, il Portale era stato chiuso, ma una moltitudine di draghi aveva invaso i cieli della Capitale, trasformandola in un inferno di fiamme. L'odore acre del fumo che si sprigionava dagli incendi e dalle bocche dei draghi riempiva tutta la piana, impedendo il normale respiro e trafiggendo i polmoni. I draghi erano dappertutto, era impossibile capire dove lo stormo iniziasse e dove finisse.
Lo scontro era cruento, gli antichi palazzi della Capitale erano un cumulo di macerie. Tutti i maghi erano allo stremo delle forze, soltanto i potenti Dragon Slayer, insieme ad alcuni maghi dalla potenza magica decisamente fuori dal comune sembravano avere ancora la forza di muoversi e reagire, combattendo contro quelle belve. Molti membri delle varie Gilde giacevano a terra, immobili e privi dei sensi... o forse morti. Nessuno poteva dirlo, nessuno aveva il tempo di fermarsi a controllare il polso dei caduti.
Erano circa duecento, quei mostri. E loro non erano più di cento.
Era una lotta impari, impossibile.
 
Ancora si alzavano in volo incantesimi e magie, ancora i maghi si ergevano a ultimo baluardo contro il dilagante predominio dei draghi.
Titania con la sua Armatura delle Ali Nere cercava di tagliare la pelle coriacea di un drago dorato, ma all'ennesimo attacco le armi si frantumarono in mille pezzi. Contemporaneamente, una coda d'oro si abbatté sulla povera ragazza, scaraventandola al suolo: sarebbe morta se l'Armatura Adamantina non l'avesse protetta.
Sopra la sua testa lance di ghiaccio solcavano i cieli cercando di atterrare un enorme drago verde smeraldo, senza successo. Per tutta risposta il simpatico lucertolone investì Gray con un soffio di gas velenoso, il quale alzò in tutta fretta lo Shield nel tentativo di proteggersi. Il veleno però si insinuava in ogni piccolo anfratto, facendolo tossire a più non posso.
Un rivolo di sangue misto a saliva scendeva copioso dalla sua bocca, ad indicare l'inizio dell'azione del gas, e la lenta agonia che precede la morte. L'alchimista strinse in denti e si pulì le labbra con un gesto rabbioso del polso.
"Se proprio devo morire... allora morirò con onore, come si conviene ad un mago di Fairy Tail!"
Poco distante dal "ghiacciolo nudista" stava il "fiammifero", Natsu, il Dragon Slayer del fuoco, che proprio in quel momento riusciva a mandare a segno uno dei suoi pugni infuocati nel fianco di un drago dal corpo di serpente color blu zaffiro. Esultava il ragazzo, finché un possente colpo di coda non lo riportò alla realtà, mandandolo lungo disteso a terra.
Una risata alle spalle gli fece saltare i nervi.

  • Ghi-hi. Sei stato messo al tappeto eh, fiaccola? –
  • Che diamine hai da guardare, ferrovecchio? -
  • Uh? Hai un bel coraggio a parlare così mentre sei col culo per terra! -
  • Almeno io qualcosa la sto facendo, invece di starmene fermo imbambolato come fai tu. -
  • Tsk, poppante. Mentre tu le prendevi di santa ragione io ho steso quel bel draghetto che vedi laggiù infilzato dalle mie spade d'acciaio. -
Il ragazzo dai capelli rosa volse lo sguardo oltre la spalla dell'amico, per poi mettersi a sghignazzare tenendo una mano davanti alla bocca, rendendo la scena estremamente buffa.
  • Ehi, salamandra mezza morta, si può sapere che hai da ridere? -
  • Girati e lo saprai, testa di chiodo. -
  • Ma che diamine... - il povero Gajil non finì la frase che si trovò bloccato a terra da una gigantesca zampa color arancione, mentre il drago che in teoria doveva essere morto lo scrutava con sguardo assassino, pensando probabilmente al modo più sadico e doloroso per sopprimere quella specie di puntaspilli ambulante.
Natsu ormai era inginocchiato a terra e si teneva la pancia dal gran ridere, ma avrebbe fatto meglio a tenere d'occhio il drago blu suo avversario. Questi infatti non perse tempo e gli rifilò un secondo colpo di coda sulla schiena, facendolo stramazzare a terra, urlante di dolore. Giusto per ricordargli che quella che stava combattendo era una guerra, e i suoi avversari non erano esattamente insetti.
Anche dal lato opposto le cose non stavano andando bene: Luxus continuava ad invocare fulmini e saette, ma il drago azzurro chiaro che stava affrontando era talmente veloce da evitare ogni suo attacco. Di sicuro era merito di quelle poderose e sproporzionate ali che si ritrovava attaccate alla schiena. Accanto a lui combatteva una Mirajane Shutori sempre più stanca e sfinita, gli attacchi che man mano si facevano meno efficaci e precisi. Era stanca e ansimava per lo sforzo, la povera barista di Fairy Tail.
Ancora in piedi erano anche Jura della Croce Sacra e Leon, che combattevano schiena contro schiena nel tentativo di difendersi dagli attacchi combinati di tre lucertoloni rossi sputafuoco. Il sangue scorreva copioso lungo i loro corpi, ma nessuno dei due era intenzionato a cedere. avrebbero combattuto con onore e portato fieramente il marchio di Lamia Scale.
Sheria era inginocchiata a terra, quasi completamente priva di forze, accanto a lei vi erano anche Wendy e Polyushika. Le tre erano rimaste inizialmente in retroguardia col compito di curare i feriti e potenziare i compagni, ma le prime due erano quasi a corto di energie, e l'anziana donna non poteva far altro che fasciare e disinfettare le ferite con i suoi unguenti, risorse che ormai stava finendo.
Ancora impegnati nello scontro, a poca distanza l'uno dall'altra, erano anche Kagura delle Marmaid Heel e - udite udite - Gerard. I due stavano fronteggiando un possente drago color giallo brillante, la cui bocca eruttava continuamente scariche elettriche ad elevatissimo voltaggio. Entrambi i maghi erano consapevoli che un solo colpo andato a segno per la famelica creatura avrebbe decretato la loro fine, quindi agivano di conseguenza, scartando di lato o saltando in alto. Al momento, nessuna magia aveva ancora avuto effetto su quella lampadina gigante, che ad ogni mossa dei due piccoli moscerini evocava uno scudo di fulmini che lo proteggeva interamente. Il drago sembrava leggermente affaticato, i due maghi erano invece allo stremo delle forze, respiravano a fatica data la scarsità di ossigeno presente in quella zona.
Anche Sting e Rogue avevano preso parte a quella battaglia senza quartiere, sicuri di essere invincibili come Dragon Slayer. Dovettero presto ricredersi, poiché due draghi violacei stavano dando loro filo da torcere; nemmeno l'attivazione della Dragon Force sembrava dare risultati apprezzabili.
Nella Piazza Centrale di Crocus, anche i Master delle varie Gilde partecipanti al torneo si davano da fare. Makarov in particolare sembrava non avere alcuna intenzione di cedere il passo, e nonostante i ripetuti attacchi da parte dei draghi non arretrava, mantenendo la posizione e cercando di infliggere qualche perdita alla fazione opposta.
 
 
Durante il combattimento, a causa del soffio d’acqua del suo avversario, Natsu era stato sballottato a destra e a manca, finendo col separarsi dagli altri. Dopo l'ennesimo colpo riuscì a stento a rimettersi in ginocchio, ogni muscolo del suo corpo doleva. Qualcosa attirò la sua attenzione in quel momento, qualcosa che faticò a mettere a fuoco a causa del sudore che gli annebbiava la vista. A terra, a pochi metri di distanza, giaceva un corpo umano, i lunghi capelli biondi sparsi a terra e un braccio abbandonato sotto la testa. Sul dorso della mano, ben visibile, il simbolo di Fairy Tail in rosa, sporco di sangue.
Lucy.
  • Lucy!! - il ragazzo non ci pensò due volte e si alzò per correre verso di lei; man mano che si avvicinava poté notare gli abiti lacerati in più punti, le ferite che macchiavano di rosso la pelle chiara della maga degli Spiriti Stellari, il volto imbrattato di fuliggine. Il ragazzo sperò con tutto il cuore che fosse solo svenuta, mentre si inginocchiava accanto a lei.
  • Lucy!! Ehi, Lucy! - il ragazzo la prese tra le braccia, facendole appoggiare la testa al suo petto.
  • Lucy! Lucy, svegliati! Lucy, avanti! - la ragazza, lentamente aprì gli occhi, mettendo faticosamente a fuoco il ragazzo chino su di lei.
  • Na... tsu... -
  • Oh Lucy, stai bene... per fortuna! - la abbracciò forte, felice che la sua compagna di team fosse salva, anche se magari non del tutto sana.
Ma il Dragon Slayer aveva fatto i conti senza l'oste... pardon, senza il drago. Ecco infatti la bestiaccia fare capolino in cielo, sopra le loro teste, pronta ad investire i due ragazzi con il suo soffio: inspirò profondamente per poi riversare dalle fauci una cascata d'acqua che avrebbe fatto invidia a quelle del Niagara.
Natsu strinse forte a sé Lucy, prima di essere trascinato via dal torrente in piena e allontanato di molto da quel luogo.
 
 
Gajil si stava impegnando molto per fronteggiare il grosso drago arancione che gli si parava davanti, ma nessuna delle sue tecniche di Dragon Slayer sembrava funzionare, facendolo quasi ringhiare per la frustrazione. Era pur sempre un mago cacciatore di Draghi... ma allora perché quel bastardo squamoso non andava giù?
Perso nei suoi pensieri non si avvide della zampa che stava per calargli addosso. Sarebbe stato letteralmente fatto a pezzi se non gli si fosse parata davanti la scritta "Fire", scottando la pelle coriacea dell'animale e permettendo a Gajil di scansarsi, ghignando. Il gamberetto l'aveva salvato. Il gamberetto era riuscito a toglierlo dai pasticci ancora una volta. Si voltò per ringraziarla, ma lei era stesa a terra a pancia in giù, la testa rivolta di lato, immobile.
Il cuore del ragazzo perse un colpo e si diresse di corsa verso il corpo inerte di Levy.
  • Ehi ga-gamberetto! Sveglia, ti pare il momento di dormire? -
Nessuna risposta. Con un rapido sguardo poté notare che il braccio sinistro della maga era semplicemente scomparso.
  • Piccoletta, datti una mossa! Dobbiamo allontanarci da qui! -
Ancora nessuna risposta.
Un'ombra a terra si stava allargando, la zampa del Drago era pronta a piombare su di loro come la falce della Morte. Gajil strinse forte a sé la Scripter e si preparò a ricevere il colpo.
 
 
Anche Elsa se la stava vedendo davvero male. Il drago le aveva completamente fatto a pezzi l'armatura Adamantina e lei era indifesa davanti a lui. Coperta di ferite, la Regina delle Fate continuava a danzare, colpendo e schivando quanto più poteva, ma ormai anche lei aveva raggiunto il limite delle forze. Il drago dorato, al contrario, sembrava ancora fresco come una rosa. Aveva ormai abbandonato la sua armatura, facendo affidamento soltanto al potere d'attacco di Benizakura (ciliegio cremisi ndA), ma questo la stava mettendo davvero a dura prova. Un attacco più potente da parte del drago l'aveva messa al tappeto, facendole perdere la presa sulla spada.
Era indifesa.
Era perduta.
Non era riuscita a proteggere i suoi amici, la sua Gilda, la sua famiglia. Chiuse gli occhi e il suo ultimo pensiero fu per Gerard: non era riuscita nemmeno a far riappacificare lui e le maghe di Marmaid Heel.
Il drago calò le zanne sulla ragazza tremante e disarmata.
  • Le Sette Stelle ti giudicheranno. Spada del Grande Carro! -
Una pioggia di stelle cadenti si riversò sul campo di battaglia, colpendo a ripetizione il grande drago d'oro. In mezzo al turbine di polvere che si era andato a creare, se ne stava in piedi proprio lui, Gerard Fernandez, giunto per salvare la sua Elsa.
La ragazza fece appena in tempo a guardarlo con le lacrime agli occhi mormorando il suo nome, poi si accasciò a terra svenuta e priva di forze.
Gerard la raggiunse, ma con quell'ultimo colpo aveva esaurito le sue energie magiche. Aveva protetto Elsa, ma ora lo aspettava la morte per bocca di quel drago dorato che si preparava a soffiare.
Beh, poco male. Se posso morire insieme a lei... sono felice.
Sorrise abbracciando forte la ragazza dai capelli scarlatti.
 
I pochi superstiti riuscirono in qualche modo a riunirsi, formando un'ultima resistenza contro l'assalto dei draghi. Nessuno di loro era intenzionato a mollare, nessuno di loro voleva cedere.
Ma la disparità di forze era troppo elevata perché potessero avere anche soltanto una possibilità di sopravvivere. 
Erano tutti destinati a morire lì, sotto i colpi dell'esercito dei draghi.


Angolo dell'autrice
Premessa: la prima versione di questa storia era datata 2014. Dopo aver scritto una quindicina di capitoli, mi è stato chiaro che avevo completamente perso l'ispirazione, e piuttosto che continuare a scrivere schifezze ho preferito fermarmi e aspettare un po'. Perché scrivere senza entusiamo era perfettamente inutile, oltre che logorante.
Dopo vari tentativi fallimentari, mentre cercavo di capire come fare ad andare avanti con la storia, ho deciso di fare un tentativo: prendere il primo capitolo, revisionarlo, adattarlo e poi continuare a scrivere qualcosa che non avesse nulla a che fare con la precedente stesura, qualcosa di completamente diverso, mantenendo comunque la trama principale. Il risultato è stato che sì, ho dovuto legare Rya a una sedia perché si decidesse a raccontarmi la sua storia, ma ho ritrovato quello che avevo perso: la mia creatività, la mia immaginazione.
Andrò avanti per di qua, perchè nonostante siano passati parecchi anni, questa storia continua a tormentarmi, e credo continuerà a farlo finché non sarò riuscita a scriverla, senza fretta e con i miei tempi. Per chi ha letto la prima versione, l'unica cosa che è rimasta circa similare è il primo capitolo, tutto il resto, a parte alcuni accenni, è stato completamente cambiato. A partire dalla protagonista.
E niente, vi auguro una buona lettura e spero mi teniate compagnia fino alla fine (che non so quando sarà <.<)
Un abbraccio.
Laly
  
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