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Autore: Laly of the Moonlight    05/05/2018    1 recensioni
Il Portale dell'Eclissi è stato infine aperto, e una moltitudine di draghi è fuoriuscita da esso. I nostri eroi, provati dagli scontri dei giorni precedenti, sono allo stremo delle forze, ma cercano di contrastare al meglio delle loro possibilità quelle enormi bestie che solcano i cieli.
Come si dice, la Speranza è l'ultima a morire... ma in questo caso la Speranza avrà una veste alquanto particolare ed insolita. Che cosa accadrà dunque ai nostri eroi?
Tra missioni, feste, guerre, magia, amori e dolori, ecco come la sottoscritta ha immaginato il seguito della storia!
Ho mantenuto inalterati gli eventi fino alla conclusione del Palio della Magia, il resto è tutto di mia esclusiva invenzione; in caso venga menzionato materiale successivo dell'opera originale, verrà segnalato.
Ringrazio in anticipo tutti coloro che decideranno di seguirmi in questa mia prima e strampalata avventura!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un ruggito squarciò il velo della notte, talmente possente da creare un vortice d’aria che investì l’intero campo di battaglia.
Chi era stato sull’isola di Tenroujima riconobbe immediatamente quel suono spaventoso, che ancora tormentava il sonno dei superstiti di quel giorno in un susseguirsi di incubi e allucinazioni.
 
Gray sollevò il capo, un’espressione di sgomento dipinta sul volto.
Davanti ai suoi occhi sbarrati l’immagine sempre più nitida di un enorme drago dalla livrea nera striata d’azzurro, più vicino ad ogni battito delle poderose ali.
Come al rallentatore lo vide scendere, facendosi strada ringhiando tra le fila dell’esercito dei draghi del Portale, le fauci semi-aperte e gli artigli snudati.
Non potevano esserci dubbi.
Acnologia, il Drago Nero dell'Apocalisse.
Acnologia, il Re dei Draghi.
 
Le scaglie scure del mostro rilucevano sanguigne al riverbero rossastro del fuoco degli incendi che illuminavano quasi a giorno la Capitale, i suoi occhi guizzavano in ogni direzione, controllando i movimenti di tutto ciò che era presente nel suo campo visivo.
Il tempo sembrava essersi fermato sul campo di battaglia, nessuno dei due schieramenti sembrava sapere bene che cosa fare: persino i draghi sembravano intimoriti dall’inquietante presenza di quell’essere infernale di cui probabilmente percepivano tutta l’immensa potenza magica.
 
Il mostro calò infine a terra, sollevando volute di polvere e squadrando dall’alto in basso i pochi maghi, stremati e feriti, ancora in piedi.
Per un attimo, il Mago del Ghiaccio incrociò lo sguardo della Bestia, aspettandosi di scorgervi la stessa scintilla assassina che lo animava sette anni prima, quando aveva attaccato l’isola di Tenrou.  Così non fu. La furia omicida dei suoi ricordi sembrava essersi assopita, al suo posto regnava la calma negli occhi della bestia.
In ogni caso, non sembrava intenzionato ad attaccarli di nuovo senza motivo.
 
D’un tratto, veloce come un fulmine, una figura ammantata di nero piombò sul terreno, a pochi passi dall’animale. Il cappuccio che ricopriva il suo capo si mosse verso destra e poi verso sinistra, come se il nuovo arrivato cercasse qualcosa.
All’improvviso, lo sconosciuto si voltò dalla parte opposta, rimase per un attimo fermo, come in attesa e poi, così com’era arrivato, scomparve.
Dal suo arrivo alla sua partenza erano passati pochi istanti, talmente pochi da far pensare ai presenti di essersi sognati tutto.
 
In quel momento un altro ruggito fece eco a quello di Acnologia, più acuto e pungente. I Draghi del Portale sembrarono rispondere a quella chiamata alle armi, scuotendosi di dosso il senso di oppressione causato dall’arrivo del Drago Nero.
Il Re drizzò le orecchie e si voltò verso destra, preparandosi a fronteggiare il pericolo in avvicinamento.
Dai ranghi dei Draghi avversari uscì un altro enorme drago, anch’esso nero come la pece e striato di rosso.
I due si guardarono in cagnesco per qualche istante, mentre il nuovo arrivato digrignava i denti, ringhiando rabbiosamente.
  • Cosa stai facendo, Acnologia? – la voce femminile e stridula della dragonessa fu perfettamente udibile in tutta la piazza.
  • Nulla in particolare, Shunghiada. – la voce del Re, fino ad allora sconosciuta alle orecchie umane, si rivelò perfettamente in linea col suo essere: cavernosa e penetrante.
La dragonessa gli riservò un’occhiata di fuoco, cercando di intimidirlo, inutilmente.
Acnologia mosse leggermente la coda, evidentemente infastidito dalla piega presa dalla situazione.
Nel frattempo la sua interlocutrice aveva iniziato a ruggire a destra e a manca, facendo schizzare sull’attenti l’esercito attaccante, quando altri ruggiti, più flebili e lontani, richiamarono la sua attenzione. Nel cielo tinto di rosso dalle luci dei roghi, un piccolo schieramento di draghi in formazione da battaglia si rese visibile, provocando un’immediata reazione da parte della Dragonessa.
  • Che significa tutto questo, Acnologia? –
  • Non so di cosa tu stia parlando. – replicò lui, serafico.
  • Non fare il furbo con me, piccolo insolente. Come ti ho creato, così ti distruggo! –
  • Accomodati. –
La pronta replica di lei fu stroncata sul nascere dal ruggito possente di un enorme drago rosso, ormai quasi arrivato a terra. Le sue squame rosse, in tinta con i riverberi delle fiamme, sembravano brillare di luce propria, lingue di fuoco fuoriuscivano dalle fauci spalancate, mentre l’essere atterrava pesantemente al suolo, ergendosi in tutta la sua statura, gli occhi gialli piantati su Acnologia.
 
A molta distanza da quel luogo, un mago aveva assistito alla discesa di quel drago, rivivendo in un istante tutta la sua infanzia.
  • Igneel… -
 
Uno dopo l’altro gli immensi dragoni si posarono a terra, sotto lo sguardo confuso dello stormo di Shunghiada.
Gray non ci capiva più nulla: che diamine stava succedendo?
Acnologia se ne stava immobile davanti alla dragonessa furiosa, altri strani draghi erano apparsi dal nulla e ora se ne stavano lì, guardandosi attorno con l’aria di chi non sa bene dove si trova e perché.
Il ragazzo non si capacitava di ciò che vedeva e i suoi compagni dovevano avere pensieri molto simili ai suoi.
Erano passati più di sette anni da quel terribile giorno, cos’era cambiato in quel lasso di tempo?
Un momento.
Qualcuno… c’era qualcuno con Acnologia al suo arrivo! Com’era possibile che quel mostro portasse con sé un essere umano?
A meno che non fosse…
L’orrore di quel pensiero terrorizzò a tal punto Gray da farlo muovere prima di rendersene conto. In pochi istanti si ritrovò a correre in direzione del Mercurios. Non sapeva perché, ma il suo istinto gli diceva che quello era il posto giusto verso cui dirigersi.
  • Vai da qualche parte? –
Gray si bloccò all’istante, volgendo lo sguardo verso l’alto. Una bambina dai capelli biondi stava seduta in equilibrio precario sul tetto diroccato di una casa sventrata. Voleva far mostra di essere calma, ma non lo era del tutto.
  • Mavis… Zeref… - la Prima Master scosse la testa.
  • Se alludi alla persona che ti ha preceduto no, non era lui. –
  • Ma allora chi… -
  • Una persona che non dovrebbe nemmeno essere qui. – con un balzo saltò giù agilmente dal suo punto d’osservazione, indicando poi una direzione – Andiamo, forse seguendola ne sapremo di più. – senza attendere il suo compagno si incamminò alla volta del Palazzo Reale.
Ci volle quasi mezz’ora per giungere a destinazione, tanto era danneggiata la città. Più volte dovettero ricorrere alla magia e altre furono costretti a seguire percorsi alternativi.
Quando giunsero nella piazzetta antistante il Palazzo, la scena che si parò loro davanti li lasciò alquanto perplessi.
Sulla destra stavano Arcadios, alcune guardie reali e la Principessa Giada, mentre al centro davanti al Portale dell’Eclissi distrutto, stava la figura incappucciata che era apparsa quasi per magia accanto ad Acnologia.
Se ne stava lì, immobile e silenziosa, come in attesa.
  • Se è Zeref che cerchi perdi il tuo tempo, Rya. Lui non è qui. –
La figura si voltò di scatto, rivolgendo l’attenzione alla bambina.
  • Mavis? –
La voce femminile, velata dallo stupore, giunse anche alle orecchie di Gray, che iniziò a spostare lo sguardo tra le due, senza capire.
Quelle due si conoscevano dunque? Com’era possibile?
  • Gray Fullbuster, conoscete questa persona? –
La sconosciuta si voltò verso la Guardia Reale, per poi tornare a guardare la Prima Master.
  • Veramente io… - balbettò il mago del Ghiaccio, non molto sicuro della risposta da dare.
  • Un corpo spirituale, eh? – la bambina bionda annuì alla domanda dell’incappucciata, sebbene assomigliasse più a un’affermazione.
  • Spostiamoci da qui. –
  • Prima voglio capire cosa sta succedendo e soprattutto perché quello – indicò il Portale semidistrutto – si trova qui. – replicò la sconosciuta identificata come Rya.
  • È il portale di cui ci ha parlato il Re? – domandò Gray, incuriosito dalla strana situazione che si era venuta a creare.
  • Sì. – si intromise la principessa Giada, rispondendo alla domanda di lui – si tratta del Portale dell’Eclissi. –
  • E cosa ci fa qui? – incalzò la ragazza ammantata di nero.
  • Come osate fare domande alla Principessa senza nemmeno esservi presentata? La vostra insolenza… -
  • Arcadios, ora basta. Qui non si tratta di etichetta o galateo, io ho sbagliato ed è giusto che ne paghi le conseguenze. Siamo stati noi della Famiglia Reale a far costruire questo Portale. E io – Giada abbassò la testa con aria colpevole – ho deciso di usarlo. –
  • Volete un applauso per la vostra brillante trovata? – replicò sarcasticamente Rya incrociò le braccia da sotto il mantello.
  • Adesso basta! Non tollererò altra arroganza da parte di questa… -
Un movimento appena percettibile della sconosciuta e Arcadios perse completamente l’uso della parola.
  • Proprio voi che parlate tanto di portare rispetto dovreste sapere che al cospetto di una Regina si parla solo se autorizzati. Voi umani e la vostra ostinata presunzione, anche davanti alle vostre colpe più gravi siete capaci solo di parlare di ideali e patriottismo! – le parole erano pungenti e il disprezzo era chiaramente udibile nel tono della ragazza, nonostante stesse parlando pacatamente e senza urlare.
  • Non potevo sapere… - si intromise Giada, cercando disperatamente di giustificarsi, palesemente spaventata.
  • Che cosa non sapevate? Che usare una Magia di Zeref poteva essere pericoloso? Come potevate non saperlo? – la interruppe la sconosciuta, implacabile come il mare in tempesta.
  • Quell’uomo… l’uomo venuto dal futuro mi disse che il Portale poteva essere usato anche in un altro modo, un modo di cui il Mago Nero non sapeva nulla! -
  • E da quando usa credere a degli sconosciuti, Principessa? – domandò ironicamente la ragazza.
  • Lui si è presentato da me, dicendo che Fairy Tail avrebbe vinto il Palio della Magia… una Gilda che negli ultimi sette anni era a malapena stata capace di classificarsi per la competizione! E aveva ragione, quella Gilda ha vinto! Mi ha dato una prova tangibile di… –
  • L’unica cosa che ha provato è di sapere chi avrebbe vinto il Palio della Magia, non per questo era il caso di dargli fiducia incondizionata. Non vi è venuto il dubbio che stesse mentendo? Affermare che esista un modo di utilizzare una magia di Zeref di cui il suo stesso creatore non sa nulla mi sembra perlomeno pretenzioso. Non vi è sembrato un motivo sufficiente per diffidare di una simile dichiarazione? – soffiò Rya, evidentemente stizzita. Gray pensò istintivamente che in quel momento assomigliava ad un gatto inviperito.
  • Veramente, io… ero… ero preoccupata! Diecimila draghi incombevano sul mio Regno, non potevo stare senza fare nulla! – si difese la Principessa, stringendo i pugni.
  • E questa bella notizia chi ve l’ha data? Sempre il fantomatico tizio venuto dal futuro? – l’inflessione ironica sembrava non voler abbandonare la voce di Rya, che rimase ferma a fronteggiare la rabbia di Giada.
  • Sì, lui… disse che stava arrivando un esercito di Draghi e che avremmo dovuto aprire il Portale per caricare il Cannone racchiuso al suo interno. In questo consisteva il Piano Eclissi Due! – continuò la Principessa di Fiore, cercando di spiegare le sue ragioni e motivare le sue scelte, la voce sempre più incrinata dalla commozione imminente.
  • Un Cannone dentro a un Portale. Quantomeno insolito, ma molto fantasioso, ve ne do atto. Però si è dimenticato di dirvi che dentro c’erano anche le lucertole, evidentemente. – la schernì la ragazza misteriosa, quasi sogghignando.
  • Rya, adesso basta. Stai esagerando. – si intromise Mavis, evidentemente stanca della piega presa dalla conversazione. La ragazza si voltò per un momento a guardarla, ma si limitò a scuotere il cappuccio, facendo tintinnare sommessamente qualcosa, probabilmente degli orecchini.
  • Dove si trova ora quell’uomo? –
  • È morto. Lo ha ucciso un enorme drago nero con una sola zampata. –
  • Allora ogni tanto qualcosa di buono lo fa anche lei… - un sussurro a fior di labbra, appena percettibile. – In ogni caso quello che avete fatto è molto grave. Usare una Magia di Zeref senza alcuna precauzione è stata un’imprudenza, e ora chi ne pagherà le conseguenze non sarete voi, Principessa, ma il vostro popolo. Guardatevi attorno, ditemi, che cosa vedete? –
Giada si voltò lo sguardo verso destra, osservando i palazzi in rovina, il fumo dei roghi che saliva verso il cielo, la distruzione che faceva capolino ovunque guardasse. Gli occhi le si riempirono di lacrime al pensiero di quanti innocenti potessero essere rimasti sepolti sotto le macerie delle loro stesse case.
  • Il dovere di un Sovrano non è di comandare, ma di proteggere il suo popolo. A qualsiasi costo. –
La sconosciuta abbassò il cappuccio, rivelando finalmente la propria identità.
Una ragazza giovane, lunghi capelli scuri raccolti in due code parzialmente nascoste dal mantello, la frangetta a ombreggiarle gli occhi azzurri e penetranti, naso dritto e labbra carnose.
Gray ebbe solo pochi istanti per osservarla, poi un forte ruggito, intenso e acuto si impose alle orecchie di tutti i presenti.
La giovane sconosciuta si voltò in direzione della Piazza in cui aveva lasciato Acnologia, come tutti gli altri.
  • Qualcosa mi dice che ci sono guai in vista. Vi conviene rimanere dove siete. –
Senza aspettare eventuali commenti o risposte, la ragazza si mise a correre velocemente verso i Draghi.
  • Andiamo anche noi. – il tono di voce serio di Mavis stupì Gray: non l’aveva mai sentita così tesa, c’era davvero qualcosa che la preoccupava. Il Mago del Ghiaccio annuì in silenzio e si mise a correre nella stessa direzione in cui aveva visto sparire Rya, seguito a ruota dalla Prima Master.
  
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