Appoggiato
con la testa
sulla mia spalla, una mano che sfiorava il mio
collo, accovacciato
contro il lato sinistro del mio corpo, Sungjong
chiuse gli occhi, sorridendo tra sé e sé. Il
profumo
del suo shampoo come quello del bagnoschiuma, il calore del suo corpo
contro il mio, i miei sensi erano completamente invasi dalla sua
presenza. Osservando i suoi capelli, avvertendo il suo respiro caldo
sulla mia pelle, la sua gamba intrecciata alla mia ed un braccio che
scivolò dal collo ai miei fianchi, rimasi fermo, concentrato
su
quelle sensazioni di cui tanto avevo sentito la mancanza. Lasciai che
il mio braccio intorno alle sue spalle non si
muovesse da lì, trattenendomi dal fare ciò che
realmente desideravo, pur di non rischiare in alcun modo di rovinare
quel momento, di provocare una reazione negativa in Sungjong, litigare
nuovamente. Un mese era stato più che abbastanza. Avrei
riflettuto
attentamente prima di aprire bocca, prima di lasciare che le mie labbra
si muovessero autonomamente, svelando i miei pensieri, i miei desideri,
i miei infondati timori.
Accarezzando i suoi capelli, Sungjong strinse la presa intorno ai miei
fianchi, come in un riflesso incondizionato, piacevolmente
appisolato tra le mie braccia. Chiusi gli occhi, respirando
profondamente, nella
speranza di riuscire ad ignorare i pantaloni che, a poco a poco, divenivano
sempre più stretti.
Spalancai la bocca, improvvisamente, svegliandomi da quel piacevole torpore quando, involontariamente, la gamba di Sungjong entrò in contatto con il mio membro. Strofinando gli occhi, confuso, portò lentamente una mano in basso, incontrando finalmente il mio membro, e sollevò la testa, ancora con il corpo appoggiato al mio, sussurrando, un assonnato sorriso sul suo volto: "Hyung..." Ero certo avesse ingoiato il resto della frase, evitando di prendersi gioco di me, com'era solito fare, ogni volta che appurava che, diversamente da lui, avessi sempre voglia di fare l'amore. Mordendo il labbro, la sua mano ancora ferma sul mio membro, mormorai: "Non chiamarmi hyung." Di colpo, allontanò la mano dal mio corpo e si sedette sul letto, portando le dita sottili sulla molla dei miei pantaloni, e spingendoli oltre le ginocchia, e sfilandomeli senza difficoltà. Fissavo il suo viso, la sua mano nuovamente sugli occhi, strofinandoli ancora, i capelli ammaccati contro le tempie a causa della posizione in cui aveva dormito, lo sguardo assonnato. Per quanto mi sforzassi, non riuscivo a non pensare a quanto Sungjong fosse inguaribilmente sexy, irresistibile. Deglutii, agitato, quando le sue dita scivolarono sul tessuto dei miei boxer, per poi portarli giù quanto bastava per avere il mio membro tra le sue mani. L'osservavo, a quel punto completamente sveglio, reattivo.
"Forse...forse ho voglia di fare qualcosa che, da quando stiamo insieme, avrò fatto al massimo un paio di volte." Sussurrò, evitando il mio sguardo, imbarazzato, e si protese lentamente verso di me. Il cuore cominciò a battere forte nel sentire il suo respiro sul mio membro, le mie mani che, tremanti, afferrarono le lenzuola, gli occhi serrati. Come c'era da aspettarsi, venni di lì a poco, e Sungjong, anche lui ormai del tutto sveglio, mormorò, il viso imbarazzato nascosto da una ciocca di capelli: "Ne avevi proprio bisogno, devo dire." Allungando una mano per raggiungere il suo viso, allontanai i capelli dai suoi occhi e, lasciando scorrere le dita dietro la nuca, lo spinsi verso di me, abbracciandolo, sfiorando il suo collo con le labbra. Alla ricerca di una posizione comoda accanto a me, Sungjong fece per rivestirmi, riportando i miei boxer nella loro posizione, ma glielo impedii, la mia voce più tenue di un sussurro nel silenzio: "C'è ancora qualcosa che non fai da un po' e che potresti fare ora."
Sollevando la testa dalla mia spalla, guardò verso di me, confuso. Creando dello spazio tra le mie gambe, lo spinsi a stendersi su di me, il suo corpo del tutto vestito contro il mio in parte scoperto, il tessuto dei suoi pantaloni che piacevolmente si scontrava con il mio membro. "...ma per fare qualsiasi cosa, dovremmo sbarazzarci di questi..." Con le mani sulla sua schiena, feci per sollevare la parte superiore del suo pigiama, per poi ricordarmi si trattasse di una camicia. Ancora in silenzio, fermo sopra di me, Sungjong mi osservava, pensieroso. "Mi sembra di essere impacciato come la nostra prima volta." Sorrisi, imbarazzato da me stesso, dall'irrefrenabile desiderio di unire finalmente i nostri corpi in un ermetico contatto, e di non riuscire a contenerne l'eccitazione, e portai le dita sui bottoni della sua camicia, sbottonandone uno ad uno, lasciando che i miei occhi, e le mie mani, si poggiassero sulla sua pelle nuda, finalmente. Sfiorando la sua schiena, chiusi gli occhi, in estasi, alla sola sensazione della sua pelle a contatto con le mie dita, ed abbassai, con un unico movimento, i pantaloni del suo pigiama insieme ai suoi boxer. Fu solo a quel punto che Sungjong sembrò avere una qualche reazione ai miei gesti. Prima di stendersi nuovamente su di me, sfilò i miei boxer già all'altezza delle ginocchia, e mi osservò, titubante: "Cosa vuoi che io faccia?" L'osservai, le mie mani che incapaci di restare ferme in un solo punto, si muovevano senza che fossi in grado di controllarle, lungo tutto il suo corpo finalmente libero da indumenti di alcun tipo, e con una sola, leggera spinta, lo portai a stendersi completamente su di me, i nostri corpi l'uno contro l'altro, ed un lungo gemito che mi fu impossibile trattenere nel sentire il suo membro scontrarsi con il mio.
"Non c'è bisogno che io ti dica cosa fare. Io sono qui, e anche tu, dopo tanto, sei finalmente tornato da me." Fissandomi negli occhi, rimase ancora in silenzio, chiara agitazione ed insicurezza nel suo sguardo. Allungando una mano tra i nostri corpi, la lasciò scorrere sulle mie gambe, spingendone delicatamente una così da creare ulteriore spazio per il suo corpo tra loro, e mormorò, questa volta con intensità, evidente eccitazione che prendeva piede dentro di lui: "Hyung...hai voglia di me?" "Tu cosa pensi?" Il respiro che cominciò a venire velocemente meno al suo tocco lento, preciso, le mie mani strette intorno alle sue spalle e sulla nuca, le sue labbra che baciavano il mio collo, i nostri occhi chiusi e la Torre di Tokyo unica silenziosa testimone dalla finestra.
---
Non il coraggio di controllare da quanti mesi non aggiornavo questa storia, ma sappiate che ogni giorno fino ad oggi ho sperato di avere un po' di tempo per scrivere il nuovo capitolo, ma gli impegni della vita di tutti i giorni mi hanno tenuta lontana da ciò che più amo fare. Ora però sono tornata, a breve scriverò anche il nuovo capitolo di Lui ed Io, quindi aspettatemi per favore.
Spero di esservi mancata anche solo un terzo di quanto voi siete mancate a me T.T
Spalancai la bocca, improvvisamente, svegliandomi da quel piacevole torpore quando, involontariamente, la gamba di Sungjong entrò in contatto con il mio membro. Strofinando gli occhi, confuso, portò lentamente una mano in basso, incontrando finalmente il mio membro, e sollevò la testa, ancora con il corpo appoggiato al mio, sussurrando, un assonnato sorriso sul suo volto: "Hyung..." Ero certo avesse ingoiato il resto della frase, evitando di prendersi gioco di me, com'era solito fare, ogni volta che appurava che, diversamente da lui, avessi sempre voglia di fare l'amore. Mordendo il labbro, la sua mano ancora ferma sul mio membro, mormorai: "Non chiamarmi hyung." Di colpo, allontanò la mano dal mio corpo e si sedette sul letto, portando le dita sottili sulla molla dei miei pantaloni, e spingendoli oltre le ginocchia, e sfilandomeli senza difficoltà. Fissavo il suo viso, la sua mano nuovamente sugli occhi, strofinandoli ancora, i capelli ammaccati contro le tempie a causa della posizione in cui aveva dormito, lo sguardo assonnato. Per quanto mi sforzassi, non riuscivo a non pensare a quanto Sungjong fosse inguaribilmente sexy, irresistibile. Deglutii, agitato, quando le sue dita scivolarono sul tessuto dei miei boxer, per poi portarli giù quanto bastava per avere il mio membro tra le sue mani. L'osservavo, a quel punto completamente sveglio, reattivo.
"Forse...forse ho voglia di fare qualcosa che, da quando stiamo insieme, avrò fatto al massimo un paio di volte." Sussurrò, evitando il mio sguardo, imbarazzato, e si protese lentamente verso di me. Il cuore cominciò a battere forte nel sentire il suo respiro sul mio membro, le mie mani che, tremanti, afferrarono le lenzuola, gli occhi serrati. Come c'era da aspettarsi, venni di lì a poco, e Sungjong, anche lui ormai del tutto sveglio, mormorò, il viso imbarazzato nascosto da una ciocca di capelli: "Ne avevi proprio bisogno, devo dire." Allungando una mano per raggiungere il suo viso, allontanai i capelli dai suoi occhi e, lasciando scorrere le dita dietro la nuca, lo spinsi verso di me, abbracciandolo, sfiorando il suo collo con le labbra. Alla ricerca di una posizione comoda accanto a me, Sungjong fece per rivestirmi, riportando i miei boxer nella loro posizione, ma glielo impedii, la mia voce più tenue di un sussurro nel silenzio: "C'è ancora qualcosa che non fai da un po' e che potresti fare ora."
Sollevando la testa dalla mia spalla, guardò verso di me, confuso. Creando dello spazio tra le mie gambe, lo spinsi a stendersi su di me, il suo corpo del tutto vestito contro il mio in parte scoperto, il tessuto dei suoi pantaloni che piacevolmente si scontrava con il mio membro. "...ma per fare qualsiasi cosa, dovremmo sbarazzarci di questi..." Con le mani sulla sua schiena, feci per sollevare la parte superiore del suo pigiama, per poi ricordarmi si trattasse di una camicia. Ancora in silenzio, fermo sopra di me, Sungjong mi osservava, pensieroso. "Mi sembra di essere impacciato come la nostra prima volta." Sorrisi, imbarazzato da me stesso, dall'irrefrenabile desiderio di unire finalmente i nostri corpi in un ermetico contatto, e di non riuscire a contenerne l'eccitazione, e portai le dita sui bottoni della sua camicia, sbottonandone uno ad uno, lasciando che i miei occhi, e le mie mani, si poggiassero sulla sua pelle nuda, finalmente. Sfiorando la sua schiena, chiusi gli occhi, in estasi, alla sola sensazione della sua pelle a contatto con le mie dita, ed abbassai, con un unico movimento, i pantaloni del suo pigiama insieme ai suoi boxer. Fu solo a quel punto che Sungjong sembrò avere una qualche reazione ai miei gesti. Prima di stendersi nuovamente su di me, sfilò i miei boxer già all'altezza delle ginocchia, e mi osservò, titubante: "Cosa vuoi che io faccia?" L'osservai, le mie mani che incapaci di restare ferme in un solo punto, si muovevano senza che fossi in grado di controllarle, lungo tutto il suo corpo finalmente libero da indumenti di alcun tipo, e con una sola, leggera spinta, lo portai a stendersi completamente su di me, i nostri corpi l'uno contro l'altro, ed un lungo gemito che mi fu impossibile trattenere nel sentire il suo membro scontrarsi con il mio.
"Non c'è bisogno che io ti dica cosa fare. Io sono qui, e anche tu, dopo tanto, sei finalmente tornato da me." Fissandomi negli occhi, rimase ancora in silenzio, chiara agitazione ed insicurezza nel suo sguardo. Allungando una mano tra i nostri corpi, la lasciò scorrere sulle mie gambe, spingendone delicatamente una così da creare ulteriore spazio per il suo corpo tra loro, e mormorò, questa volta con intensità, evidente eccitazione che prendeva piede dentro di lui: "Hyung...hai voglia di me?" "Tu cosa pensi?" Il respiro che cominciò a venire velocemente meno al suo tocco lento, preciso, le mie mani strette intorno alle sue spalle e sulla nuca, le sue labbra che baciavano il mio collo, i nostri occhi chiusi e la Torre di Tokyo unica silenziosa testimone dalla finestra.
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Non il coraggio di controllare da quanti mesi non aggiornavo questa storia, ma sappiate che ogni giorno fino ad oggi ho sperato di avere un po' di tempo per scrivere il nuovo capitolo, ma gli impegni della vita di tutti i giorni mi hanno tenuta lontana da ciò che più amo fare. Ora però sono tornata, a breve scriverò anche il nuovo capitolo di Lui ed Io, quindi aspettatemi per favore.
Spero di esservi mancata anche solo un terzo di quanto voi siete mancate a me T.T