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Autore: fenrir93    12/08/2014    2 recensioni
Celine è scappata dalla Germania per sfuggire al suo compagno licantropo, Seth.
E' debole e umana ma la forza del suo amore verso il suo figlio le farà stringere i denti e sopportare ogni avversità.
Ma il passato è in agguato, un passato con i denti e zanne implacabili che cercherà in ogni modo di trascinarla nuovamente nell'oscurità della Foresta Nera.
Un passato dagli occhi d'ambra che aspetta nell'ombra letale e silenzioso.
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Sovrannaturale
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Animalesca voluttà
 


Hai creduto che ti bastasse chiudere una porta, ma sei rimasta a guardarla per tutta la vita.
 A. Gatto. 
 
 
Era finita.

Seth era riuscito a rintracciarla.

Il corpo di Celine era un blocco di granito, avrebbe voluto urlare e sfogare la sua rabbia contro il suo compagno ma era incapace di distogliere lo sguardo dagli occhi di Seth.

L’unico rumore all’interno della stanza era dato dal ticchettio dell’orologio e il respiro pesante dell’uomo.

- Cosa ci fai qui?-

La voce di Celine era incerta ma non tollerava più quel silenzio.

Fu un attimo.

Seth intrappolò il corpo della giovane contro il muro opprimendola con il suo fisico imponente, mentre una mano la teneva violentemente per la gola.

-Cosa ci faccio qui?- sibilò Seth mentre aumentò la presa sulla gola di Celine - sono venuto a riprendere una cagna che mi è sfuggita-.

Celine graffiò inutilmente il braccio di Seth, perché nonostante lo ferisse con le unghie i graffi, si rimarginavano nell’arco di pochi attimi.

Voleva ferirlo, desiderava che riuscisse a soffrire tanto quanto lei aveva patito in quegli anni.

-Lasciami- la voce ridotta a un sussurro, quando all’improvviso riuscì nuovamente a respirare normalmente.Seth si era allontanato di qualche passo e la fissava con uno sguardo vitreo, privo di vita.

Celine si afflosciò contro la parete in cerca di fiato, tuttavia era ancora incapace di comprendere che Seth fosse proprio davanti ai suoi occhi.

Si alzò tremante sulle gambe e contro ogni logica si buttò fra le sue braccia e gli sussurrò nuovamente – Perché sei qui?-.

Era quasi riuscita a illudersi di averlo dimenticato, di continuare la propria vita senza di lui.

Tuttavia come si può dimenticare una parte di sé?

Era tutto così ingiusto.

Seth rimase immobile, i muscoli tesi pronti a scattare, non ricambiarono il suo abbraccio, anche se senza farsi notare da Celine, aspirò l’odore della donna come fosse una droga.

Si era imposto un gelido contegno con lei, ma il contatto con la sua compagna lo destabilizzava.

La fuga di Celine aveva assestato un duro colpo a Seth.

Possedeva sentimenti contrastanti a riguardo, da un lato il suo orgoglio umano gli impediva di ammettere quanto la sua assenza lo avesse ferito nel profondo, ma dall’altro la sua parte ferina ululava di piacere nell’aver ritrovato la sua compagna.

Nonostante fosse contro ogni logica del ragazzo, la strinse tra le sue braccia facendo aderire quell’esile corpo al suo.

-Perché?-

Una domanda pronunciata con asprezza dalle labbra di Seth.

Era facile intuire cosa il ragazzo intendesse.

Perché Celine era fuggita?

Domanda semplice ma dalla risposta dolorosa e impossibile da affrontare per Celine.
 

-Sciocca ragazzina pensi di poter competere con Anja? Sei insulsa, ti scopo solo per mancanza di meglio-.

Celine non voleva piangere, anche se quelle parole avevano distrutto il suo cuore riducendolo in frammenti.

-Tu non provi nemmeno un po’ di affetto per me?-.Era riuscita a chiederglielo, dalla risposta di
Seth sarebbe dipeso il destino della loro relazione.


Dopo tre anni di convivenza fatta di liti, amplessi selvaggi privi di affetto e continue gelosie era giunta a un punto di non ritorno.

Uno sbuffo denigratorio incurvò le labbra di Seth.

-Affetto? Il massimo che posso provare per te è pietà!-.
 

Dopo quella discussione Celine era sparita dalla vita di Seth, non tollerava più tutta quella cattiveria e rabbia ingiustificata nei suoi confronti.

Un furore improvviso invase il corpo di Celine che si scostò bruscamente da Seth.

-Non provavi pietà per me? Ora che hai campo libero perché non vai da Anja? Basta che schiocchi le dita e tornerà al tuo fianco, perché io? Ti brucia che me ne sia andata?-Che cosa voleva da lei?

Non gli era bastato stritolare impunemente per anni il suo cuore?

-Stai zitta!- tuonò Seth dando un pugno contro il muro- tu non sai nulla!-.

-Giusto, non so nulla perché sono solo una stupida ragazzina? Oltre che inesperta naturalmente!-.

I toni si stavano surriscaldando ma all’improvviso il campanello pose momentaneamente fine alla discussione.

-Non vorrai aprire spero!- ringhiò Seth.

-Questa è casa mia, sono io che decido cosa fare!- sibilò Celine voltandogli  le spalle ben sapendo quanto Seth odiasse che lo facesse.

Aprì la porta e Celine si ritrovò davanti Nathan, il suo vicino.

-Celine tutto bene? Ti ho sentito urlare e mi sono preoccupato!-.

Nathan l’aveva fatto in buona fede ma invadere il territorio di un licantropo non era mai una buona idea.

-Tu chi sei?-La voce di Seth sovrastò quella di Nathan.

-Io sono un amico di Celine.-.

Nathan si era sempre considerato un ragazzo di corporatura e altezza media, ma quell’uomo dinanzi a lui lo sovrastava di almeno tutta una testa.

-Oh davvero?-.

Celine tremò, riconobbe immediatamente la rabbia che stava prendendo il sopravvento su Seth che riusciva a mascherare con il pungente sarcasmo.

-Seth, ti prego-.

In certi casi la supplica era l’unico modo per ammansire Seth.

-Ti sta dando fastidio? Vuoi che chiami la polizia?-.

Le chiese in maniera seria Nathan, afferrandole un polso e massaggiandoglielo impunemente davanti a Seth.

Celine non fece in tempo a rispondere perché la sua visuale fu immediatamente oscurata dall’ampia schiena di Seth che lesto aveva immediatamente sciolto il contatto tra la sua compagna e l’odioso invasore.

-Vattene immediatamente, non intendo ripetermi. Celine è mia-.
 
Sibilò furente, fortunatamente Nathan non fece caso a come delle pagliuzze dorate adornassero i glaciali occhi del lupo, segnale di come Seth cominciasse a perdere il controllo.

Celine avvertiva la rabbia del compagno. 

Prima che fosse troppo tardi, sgusciò da sotto un braccio del ragazzo e mettendosi al suo fianco disse- Nathan non preoccuparti, Seth è il mio compagno e stavamo avendo una discussione, ma va tutto bene, fidati!-.

Per avvalorare la sua tesi fece per allungare una mano per accarezzare il viso di Nathan per tranquillizzarlo ma il suo polso fu imprigionato immediatamente nella stretta di Seth.

Celine lo guardò sbigottita, possibile che fosse così geloso?

E poi non era mica una bambola, poteva fare quello che voleva, Seth non poteva impedirglielo e cercò di comunicarglielo con lo sguardo.

Alla fine Seth su una cosa aveva ragione.

Era una ragazzina innamorata in fondo.

Una volta che riuscì a stabilire un contatto visivo con Seth, si perse nella bellezza del suo sguardo, i suoi occhi che erano adornati da quelle pagliuzze intorno all’iride erano splendidi e Celine anziché arrabbiarsi, gli rivolse un dolce sorriso.

Nathan sospirò sconfitto, non aveva mai visto Celine sorridere in quel modo a nessun uomo e inoltre quella montagna di muscoli, il suo “compagno” come lo chiamava lei, nonostante i modi così bruschi e possessivi la stringeva come se non volesse lasciarla andare, la teneva come se da un momento all'altro la ragazza potesse dissolversi nell'aria.

Con un cenno del capo il ragazzo li salutò e si diresse all’appartamento.

Chiusa la porta Celine emise un sospiro di sollievo.

-Allora ti sei fatta un ammiratore. Spero che ti soddisfi!-.

Il tono era chiaramente irritato ma Seth lo camuffò con maestria.

-E’ solo un amico!-.

Seth si sedette sul divano e ghignò.

Quella ragazza era proprio ingenua, lui vedeva come quel ragazzo la guardava e non era occhiate che un amico avrebbe dovuto avere.

Tanto più che Celine non era sul mercato.

La ragazza si sedette sul tavolino di legno davanti al divano chiedendogli coraggiosamente- Che cosa vuoi da me?-.

Seth la osservò per lunghi attimi, stava per dire qualcosa quando si blocco all’improvviso, mettendosi ad annusare come un animale selvatico.

Percepiva chiaramente l’odore di qualcun altro all’interno della casa, maschio per l’esattezza.

Celine boccheggiò spaventata, intuendo immediatamente che Seth stesse avvertendo.

Si pose immediatamente davanti alla porta del figlio come a proteggerlo.

-Seth vattene!- urlò immediatamente.Seth la guardava di nuovo senza mostrare nessuna emozione e proferì gelido.

-Chi è? Mi hai sostituito in fretta vedo? Cagna eri e cagna rimani!-.

Celine furente assestò uno schiaffo che s'infranse sul volto granitico di Seth che non batté ciglio.

-Mamma?-

Dall’uscio comparve un bambino dalla scarmigliata chioma corvina che non appena vide Seth si fermò e lo fissò per qualche attimo per poi emettere un piccolo ringhio.

Celine si portò le mani alla bocca e subito prese il figlio tra le braccia.

-E’ mio figlio-.

Nessuna domanda o incertezza gli assomigliava troppo.

Stessi capelli, occhi e perfino quel ringhio che dimostrava che il lupo che era nel figlio l’aveva riconosciuto.

-Voi verrete con me!-.

Tono duro e inflessibile, di chi non ammette repliche.

-Non andiamo da nessuna parte, la nostra vita è qui!-.

- La vostra vita è, dove sono io, non ti è chiaro? Poi Celine ringrazia il cielo che tu sia ancora viva, dovrei squarciarti la gola per quello che hai fatto!-.

Le urlò furente Seth, quando la sua attenzione fu nuovamente catturata da quel bambino, lo guardava calmo e impassibile mentre era tra le braccia della madre.

Si avvicinò lentamente e chiese – Come si chiama?- mentre accarezzava con timore quelle ciocche corvine.

Celine sospirò e con commozione rispose- Markus-.
 
 
 
N.d.A.= Alla prossima settimana! Ciao!
 
 
 




 
  
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