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Autore: Domi_chan    13/09/2008    1 recensioni
Si trovava in una landa desolata..
Imprigionata ad una parete..
Alla sua destra c’era Naruto in un lago di sangue..
Mentre alla sua sinistra vedeva in lontananza Konaha in fiamme..
Iniziò a piangere.
Vedere Naruto.. svenuto, o probabilmente morto..
.. il giubbetto che aveva ricevuto dopo essere diventato chunin imbrattato di sangue..
.. il coprifronte, da cui non si era mai separato, spezzato..
Sentire le urla di amici, compagni e conoscenti..
No.
Non poteva accettarlo.

[CONCLUSA]
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
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TO LOOK AHEAD, OR NOT?
[Guardare avanti, o no?]

.

.

- Sakura! Corri! - urlò disperato Shikamaru.
Nella sua voce si riusciva a percepire un sentimento che non aveva niente a che fare con l’indifferenza, o la solita apatia, che lo avevano reso celebre.
Quello era puro terrore.
Shikamaru Nara, infatti, era stato il genio pigro, un tempo.
Adesso era solo uno dei più forti jonin di Konoha.
Si vociferava addirittura che potesse aspirare in futuro alla carica di Hokage.

Fu per questo che Sakura abbandonò al suolo il ninja su qui stava lavorando per correre da lui.
“ Non ce l’avrebbe fatta lo stesso.. “ cercò di convincersi, guardandolo per ultima volta.
Era un ragazzino.
Probabilmente suo coetaneo.
Eppure si trovava riverso al suolo, circondato da un lago di sangue, e con un numero indefinito di kunai conficcati nel petto.
- Non è giusto.. - mugugnò, cercando di trattenere le lacrime che, prepotenti, spingevano per fuoriuscire dai suoi smeraldi.
Non doveva andare cosi.
Lei era un medico.
Il suo compito era salvare vite umane, anche a costo della propria.

Un esplosione di immane potenza la riportò alla realtà.
Fu costretta ad arpionarsi al suolo per non essere sbalzata via,
come il resto dei cadaveri.
Già, cadaveri.
Ecco cosa restava dell’efficiente esercito della foglia.
Cadaveri.
Solo cadaveri.
Il numero dei caduti era infatti nettamente superiore a quello dei guerrieri ancora in piedi,
che strenuamente tentavano di difendere il villaggio.
Si alzò di scatto, correndo verso il compagno.
- Shikamaru! - fece, preoccupata, asciugandosi la fronte, madida di sudore misto a sangue.
Il suo sangue.
Il jonin era inginocchiato, lo sguardo vitreo rivolto verso il suolo.
Stringeva convulsamente tra le braccia..
- Ino! - urlò la rosa, gettandosi accanto a lui.
- Cosa è successo? - chiese, senza a riuscire a mantenere una tonalità di voce fredda e distaccata.
Non farsi coinvolgere sentimentalmente.
Una delle regole più importanti che un medico che si rispetti deve seguire.
.. Ma anche l’unico ordine, o meglio consiglio, che non era mai riuscita a fare suo.
- Ha tentato di eseguire il capovolgimento spirituale sul traditore. - disse guardando Sakura, senza in realtà vederla - E questo è il risultato.. - sospirò.

Il traditore.
Adesso non lo chiamavano nemmeno più per nome.
Era solo il traditore.

Il sole era sorto da pochi minuti.
Troppo pochi anche per gli abituali allenamenti delle varie squadre ninja.
Sakura si era appena svegliata, pronta per un nuova giornata con Tsunade-sama. Anche se, in realtà, il suo sonno non era stato per nulla ristoratore. E ormai non lo era da tanto tempo.
E nemmeno Naruto dal canto suo, era riuscito a chiudere occhio, avvenimento più unico che raro. Continuava a ripensare a lei. A lui. A loro. Al vecchio team seven. A quanto gli mancavano quei giorni.
Per il resto del villaggio invece si era trattata di una notte tranquilla, disturbata al massimo dal canto dei grilli o dal miagolio sporadico di qualche gatto randagio.
Solita, vecchia routine.
Almeno fino a quando la calma cha da sempre contrastingueva le notti di Konoha era stata letteralmente spazzata via da un boato assordante.
Sakura era saltata giù dal letto, aveva indossato l’uniforme e il coprifronte, ed era corsa in strada.
Ma non era sola.
In men che non si dica era stata raggiunta da tutti gli altri ninja che, dopo aver messo al riparo i cari incapaci di combattere, si erano preparati allo scontro.
Perché non c’erano dubbi.
Konoha era stata attaccata.

- E’ vittima di un illusione.. - sentenziò, dopo averne analizzato i segni vitali - Una potente illusione.. - aggiunse sconsolata, evitando di incrociare lo sguardo di Shikamaru.
- Tu non puoi.. -
La ragazza gettò una veloce occhiata a quello che ormai era rimasto del Villaggio.
La parete degli Hokage rasa al suolo.
Le mura che lo circondavano quasi del tutto abbattute.
I soldati più deboli caduti, uccisi senza alcuna pietà.
Distruzione.
Distruzione e morte.
- Serve Tsunade-sama. - lo interruppe immediatamente, tornando a concentrare la sua attenzione sull’amica - Portala subito in ospedale. - fece seria, accarezzandole delicatamente la chioma bionda - Io non posso.. Qui c’è bisogno di me. -

- Akatsuki. -
Non aveva aggiunto altro.
L’ Hokage aveva riunito i migliori ninja del Villaggio nel suo ufficio, pronunciando una sola parola.
Ma questo era bastato.

- Ok. - annuì il moro, prendendo la compagna di team tra le braccia.
Si alzò tentando di fare il minor numero di movimenti possibili, le rivolse uno sguardo scettico ma allo stesso tempo colmo di gratitudine, e corse via.
Sakura sorrise, nel tentativo di trattenere le lacrime.
Era perfettamente in grado di curarla.
E lo sapeva anche Shikamaru.
Certo, avrebbe impiegato un po’ più di chakra del previsto, ma non sarebbe stato particolarmente difficile
Il vero problema sarebbe stato perdere la migliore amica di sempre in battaglia.
No.
Questo non sarebbe mai riuscito a perdonarselo.
Si sentiva molto meglio sapendo che la bionda era al sicuro, tra le braccia di Shikamaru, e soprattutto lontana da quell’inferno.
Scosse velocemente il capo.
Non poteva perdersi nei sentimentalismi proprio in quella circostanza.

- Sakura-chan. -
Vennero congedati immediatamente dalla donna che dopo aver ordinato loro di difendere il villaggio ad ogni costo, aveva sussurrato un appena udibile ‘buona fortuna’.
- Naruto. - rispose, facendo il possibile per evitare di incontrare il suo sguardo.
- Sakura. - ripetè.
La rosa sobbalzò, gli occhi ancora rivolti verso il suolo.
- E’ la volta buona. Ti riporterò indietro Sasuke. - sospirò - Ad ogni costo. -

Si voltò di scatto, avvertendo la concentrazione di una grande quantità di chakra.
Il suo cuore mancò un battito.
Sasuke, il suo Sasuke, si era separato dal resto del gruppo e adesso si trovava di fronte ad una massa informe di chakra rosso.
- No.. - sussurrò, coprendosi la bocca con le mani.

- Non dire stupidaggini Naruto.. - sussurrò, facendo incontrare finalmente il suo sguardo di smeraldo con quello color del cielo del biondo.
Sorrise debolmente.
Si era imposta di non piangere, e lo avrebbe fatto.
- Ti ho fatto una promessa Sakura.. E io mantengo sempre le mie promesse. -

- E’ la tua ultima occasione Sasuke. - sospirò, trattenendo a fatica l’emozione - Torna. -
Sasuke aveva tradito il villaggio.
Lo aveva privato dell’amore della sua Sakura, e nonostante fossero passati anni le cose non erano cambiate.
Eppure non poteva eliminare quella piccola vocina all’interno del suo cuore che gli sussurrava tutta la sua felicità.
Già.
Perché nonostante tutto era contento di rivederlo.
- Naruto. - disse il moro, ostentando una calma invidiabile.
- Sono stanco di ripetermi.
Odio farlo. - sussurrò, mettendosi in posizione di combattimento.
- E’ ora di chiudere questa faccenda una volta per tutte. -
Raccolse il chakra nella mano destra, preparandosi a lanciare il chidori.
- E non ho intenzione di sprecare troppe energie.
Ho una guerra da vincere e un villaggio da distruggere. -

A metri di distanza, Naruto aveva già evocato due copie intente a concentrare il chakra necessario per il rasengan. Improvvisamente però il suo sguardo fu catturato da una figura rosea, che in lacrime correva verso di loro.
Verso di loro, già..
Peccato che avesse occhi solo per lui.
E peccato che anche lui avesse perso per qualche istante la concentrazione, rapito dell’immagine di lei.
Sorrise triste, al pensiero di ciò che lo aspettava.
Doveva mantenere la sua promessa.
Lui era Naruto Uzumaki.
E Naruto Uzumaki manteneva sempre le promesse.

.

.

.

.

EPILOGO

- Cazzo Sakura.. - grugnì Sasuke, completamente nascosto da una lunga mantella che lo ricopriva dalla testa ai piedi - Te l’avrò detto come minimo mille volte. Devi indossare sempre.. -
- Uffa Sasuke! - lo interruppe sbuffando l’altra, afferrando il pezzo di stoffa con malagrazia - Chi vuoi che si ricordi di noi? Sono passati dieci anni! -
Dieci anni.
- Illuminante scoperta. - face sarcastico l’uomo, accendendosi distrattamente una sigaretta - In caso non lo ricordassi però i miei crimini non sono caduti in prescrizione: sono e rimarrò sempre il criminale di livello S che ha tentato di distruggere Konoha. E tu la pazza isterica dai capelli di un inconfondibile colore che ha deciso di seguirlo. -
- Grazie Sas’ke! - esclamò acida - La tua gentilezza è a dir poco commovente! -
Con un gesto secco tirò su il cappuccio del mantello, coprendo interamente la chioma rosata.
Attraversarono i cancelli del villaggio, riuscendo senza problemi a spacciarsi, come sempre d’altronde, per semplici viandanti.
- Non è cambiato per niente dall‘ultima volta.. - sussurrò la donna volgendo qua e là gli occhioni verdi.
Tranne qualche piccolo particolare, certo.
L’accademia, l’ospedale e tutte le altre strutture portanti erano state ristrutturate, e avevano finito per assumere un aspetto molto più moderno e futuristico.
Mentre la maestosa parete degli Hokage, alla fine del conflitto che l’aveva vista cedere, era stata interamente ricostruita, mantenendo le stesse sembianze della precedente. Ad eccezione di un particolare: un sesto grande volto faceva compagnia ai sui predecessori.
Sakura osservandolo sorrise, seguita immediatamente da quello che ormai considerava suo marito, anche se nessuna cerimonia aveva mai realmente sancito la loro unione.
Vennero improvvisamente travolti da un’ondata di giovani genin che zigzagavano allegri per le stradine del villaggio, orgogliosi di mostrare i loro coprifronte nuovi di zecca, mentre gruppetti di shinobi più maturi e sicuramente più esperti li osservavano sghignazzando, ricordando sicuramente i vecchi e felici tempi andati.
Anche loro un tempo avevano provato la stessa sensazione.
Il negozio di Ino.. - biascicò felice, fermandosi di colpo, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime.
Si voltò verso l’uomo, chiedendo il suo tacito consenso.
- Vai. - si limitò ad acconsentire quest’ultimo - Ti aspetto al solito posto. -
- A dopo! - lo salutò felice, scoccandogli un leggero bacio a fior di labbra, e correndo verso l’entrata del negozio.
L’Uchiha si limitò a grugnire un salutò in risposta, mentre le guance gli si imporporavano di un rosso acceso.
Non si era ancora abituato a tali dimostrazioni di affetto in pubblico, lui.

Entrò nel locale, ignorando totalmente il cartello con su scritto ‘chiuso’ , e dopo essersi sfilata velocemente di dosso l‘ingombrante mantella, la poggiò sul primo sgabello a tiro.
Era sicura di non essere vista: in quel particolare giorno dell’anno L’Emporio Yamanaka era sempre chiuso.
Dava ancora le spalle al bancone con la consapevolezza che, come ogni anno, due grandi occhi azzurri la stavano scrutando avidamente.
- Sakura.. - si sentì chiamare - Ti aspettavo. -
Come sempre.
- Ino. - si voltò lentamente, fino ad incrociare lo sguardo della donna.
E senza aggiungere altro corse verso di lei, stritolandola in un abbraccio senza fine.

- Mamma? -

La bionda si scostò lentamente, asciugando con il dorso della mano una lacrima solitaria.
- Ta-takuma.. - fece rivolgendosi al piccolo che sembrava essersi volatilizzato dal nulla di fronte a loro - Che ci fai qui? L’accademia? -
- Mi annoiavo. - rispose con uno sbadiglio.
Sakura non poté fare altro che sorridere notando le somiglianze che il piccolo Takuma aveva con il padre.
Occhi a parte.
- Piccolo impertinente! - lo riprese immediatamente la madre severa - Quante volte te l’ho detto?Non devi.. -
- Chi è questa signora? - la interruppe bruscamente, fissando l’Haruno con curiosità.
- Lei è.. - fece incerta, bisognosa di tempo per mettere su una scusa plausibile.
Takuma aveva anche avuto la (s)fortuna di ereditare il Q.I. paterno.
- Io sono una vecchia amica della mamma. - fece la rosa abbozzando un sorriso, scompigliandogli i capelli.
- Torna in accademia, prima che si accorgano della tua assenza - sorrise, rivolgendosi al figlio - poi chi lo sente Sai-sansei? -
Il piccolo, contrariato, ma troppo svogliato per ribattere, obbedì immediatamente, allontanandosi rivolgendo all’estranea un semplice - Ciao signora. -
- Credo sia ora di andare anche per me.. - sospirò la donna, facendo per seguirlo.
- Di già? -
- Sasuke mi aspetta.. - afferrò delicatamente la mantella, indossandola con la grazia che l’aveva sempre contraddistinta - e non.. -
- Sakura. - la interruppe con occhi supplichevoli - Non andate. Io sono sicura che Hatake-sama farebbe il possibile per.. Lui era il vostro maestro! Non permetterebbe mai che.. -
- Kakashi-sensei è l’Hokage Ino. Non può mettersi contro il villaggio per noi. -
- Si ma.. -
L’abbracciò di slancio, interrompendola.
- Ci vediamo tra un anno Ino-pig.. - le sussurrò in lacrime.
- T-tra un anno fronte spaziosa.. - ripeté.

La lapide degli eroi di Konoha.
In quel particolare giorno dell’anno Sasuke Uchiha abbandonava qualunque sentimento di odio e di disprezzo nei confronti del suo villaggio natio e vi faceva ritorno.
Pochi minuti, al massimo un ora.
Restava a parlare con quell’inanimata lastra di marmo bianca, rivolgendogli gli insulti più variopinti.
- Idiota di un baka. - sussurrò atono, dopo essersi sfogato.

Uzumaki Naruto
Il più grande eroe che Konoha abbia mai conosciuto

- Baka. Baka. Baka. -
Dieci anni.
Erano passati già dieci anni da quando Uzumaki Naruto aveva deciso di liberare tutto il potere della Volpe a Nove Code, sacrificandosi per il bene del villaggio, e soprattutto per il suo.
Lui e il suo stupido sogno di diventare un eroe.
Lui e il suo stupido sogno di riportarlo sulla retta via.
Alla fine ci era riuscito, ma a che prezzo?
- A che prezzo baka? A che prezzo? - ripeté stringendo le mani a pugno fino a farsi male.
- Sas’ke? -
Si voltò di scatto, rilassandosi all’istante quando incontrò quelle pozze verde foglia capaci di infondergli tanta tranquillità.
Rivolse un ultimo sguardo al quel nome scalfito in rilievo rispetto agli altri, raggiunse la donna bofonchiando un appena udibile - Andiamo. -
- Il prossimo anno dobbiamo portare anche Mikoto. - fece serio - Voglio che conosca questa specie di baka. -
- Certo! - ribatté allegra la rosa al suo fianco - Cosi potrà vedere anche Ino! -
- Non credo sia il caso. - disse, allungando il passo.
- E perché no?! Sai, lei e Shikamaru hanno avuto un figlio! È identico a lui, ma ha gli occhi della madre! -
- Per questo. -
E mentre il sole andava via via scomparendo sulla linea dell’orizzonte, una coppia apparentemente normale si avviava verso l’uscita di Konoha, con la certezza che non sarebbero mai riusciti a dimenticare, a guardare avanti, e la promessa di farvi ritorno l’anno dopo.

THE END

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SPAZIO DELL’AUTORE
Finita!
Scusate per l’enorme ritardo,
ma tra l’ispirazione che non voleva saperne di tornare,
impegni vari,
e la mia enorme pigrizia,
c’ho impiegato più tempo del dovuto.
Scusate, scusate, scusate^^

Spero tanto che apprezziate questo strambo finale,
in cui una bella SasuSaku con tanto di prole non poteva certo mancare U_U,
e in cui purtroppo il nostro biondino non fa una bella fine ç_ç
Piccolo accenno anche alla ShikaIno:
resto pur sempre una Mosca Bianca^^

Ringrazio dal profondo del cuore Capitatapercaso, Rinoagirl89 e ladysakura,
Che hanno recensito lo scorso capitolo,
A naturalmente tutti gli altri che hanno giunto la FF tra i preferiti.
Grazie per avermi fatto compagnia*-*
Spero di ricevere qualche vostro commento!

Alla prossima!
Baci^^

  
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