Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: missaretta97    12/08/2014    9 recensioni
Samantha non avrebbe mai pensato che tutto sarebbe incominciato, o per meglio dire ricominciato, da quella notte. Non avrebbe mai immaginato che quel ragazzo dagli occhi verdi gli avrebbe fatto provare tutti quei sentimenti contrastanti. Attrazione, paura, benessere, ansia, protezione..
Come faceva un singolo ragazzo a farle provare tutto questo?
Era impossibile, e impensabile.
Per non parlare del ragazzo stesso, che l'aveva fatta rimanere più volte senza parole. Che era in grado di compiere gesti che lontanamente potevano definirsi normali.
"Harry.. m-ma c-come..?"
"Shh.. Non avere paura, non ti farò mai del male."
Era difficile crederci, sopratutto dopo quello che aveva visto. Ma lui l'aveva protetta, e lei si sentiva al sicuro quando stava con lui. Si sentiva rinascere ogni qual volta che stavano insieme.
Ma Samantha, di certo, non avrebbe mai immaginato che quel ragazzo le avrebbe salvato la vita.
"Mi prenderò sempre cura di te, è una promessa."
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
 
LOOK AFTER YOU


Image and video hosting by TinyPic
 

(17)


 
Come promesso, quel pomeriggio, Cassie ed io aiutammo Louis a sabotare l'appuntamento di Melissa e dello stalker, o come lo preferiva chiamare lei, Dylan. Con Cassie ci incontrammo al parco,  dietro i giochi per bambini -giusto per mimetizzarci meglio- verso le tre e mezza del pomeriggio, anche se l'appuntamento l'avevamo fissato per le tre, ma Cassie aveva ritardato poiché non riusciva a trovare lo scatolone con tutti i nostri gadget. Quando finalmente la bionda arrivò, accompagnata da un'enorme borsa stracolma, Louis rimase a bocca aperta. Era leggermente sconcertato.
"Cosa c'è li dentro?" Le chiese.
"Solo alcuni oggetti che ci saranno utili per la nostra missione." Gli spiegò, aprendo la borsa per mostrargli il contenuto: occhiali dalle lenti scure, mantelle nere, enormi cappelli, baffi finti, giornali con buchi per gli occhi, e molto altro ancora. A guardare quegli oggetti, mi tornò subito in mente la nostra ultima serata da spie, quando Zayn per poco non ci scopriva al ristorante in cui si era dato appuntamento con Vacca. Ci eravamo proprio spaventate quando mi aveva inviato un messaggio, ma per fortuna non aveva sospettato di niente, e noi ci eravamo divertite da matte.
"Su, indossate questi!" Ci ordinò, mettendoci in mano delle strane mantelle, coperte da foglie finte. Io e Louis li guardammo scettici, ma lei insistette. "Forza, siamo anche in ritardo!"
Louis alzò gli occhi al cielo. "E chissà di chi è la colpa..." Borbottò sottovoce guadagnandosi un'occhiataccia da Cassie.
Così sospirò, indossò la mantella, ed io feci lo stesso.
"Ma sono ridicolo!" Si lamentò, guardandosi da testa a piedi, ed io non potei non dargli ragione.
Eravamo entrambi ridicoli.
"In effetti, non mi convincete molto.."
Cassie serrò le labbra e corrugò la fronte, tipico di quando si concentrava.
"Ah!Avevo dimenticato i cappelli!" Esclamò, mettendoceli, poi sorrise. "Ecco così è molto meglio!"
Certo, perché con quei cappelli -altrettanto pieni di foglie- saremmo passati certamente inosservato.
Poi indossò tutto anche lei, e ci trascinò dietro alla siepe che divideva la parte riservata ai giochi per i bambini dal restante del parco.
"Prima, quando sono arrivata, credo di averli visti al bar di fronte, che si compravano un gelato.."
"E perché siamo qua, allora?" Esclamò Louis, un po' troppo ad alta voce.
"Shh! Vuoi farti riconoscere, per caso?" Sussurrò lei, sgridandolo. "Siamo dei cespugli ora, e i cespugli non parlano!"
Io trattenni a stento una risata, nel vedere la faccia scocciata di mio fratello.
"Siamo qua, Lou," Iniziai, decidendo di rispondere alla sua domanda. "Perché ormai saranno sicuramente seduti su qualche panchina, a gustarsi il loro gelato.."
Lui annuì, per poi guardarsi intorno.
"Li ho trovati!" Esclamò Cassie, entusiasta. "Sono li!"
"Shh! I cespugli non parlano!" Le fece il verso Louis, ed io scoppiai a ridere di gusto.
"Shh!" Fecero tutti e due, fulminandomi con lo sguardo.
Io alzai gli occhi al cielo. "Fatemi indovinare, i cespugli non ridono nemmeno, eh?"
Loro sospirarono, e tornarono a guardare verso Melissa e Dylan.
Io seguii il loro sguardo, e finalmente li vidi anch'io.
I due stavano semplicemente seduti su una panchina, mentre mangiavano il loro gelato e chiacchieravano allegramente.
Tutto come avevo immaginato.
"Sono seduti troppo vicini." Constatò Louis, palesemente geloso. "Non mi piace."
Io ridacchiai. "Gelosone!"
Louis si girò verso di me. "Pensa se ci fosse Harry al suo posto; avresti dato di matto."
Io rimasi a bocca aperta. "Cosa? No.. ma..come..?" Balbettai.
"Oh, andiamo, si vede lontano un miglio che ti piace quel ragazzo!"
Io arrossii, e cercai di concentrarmi su Melissa e Dylan, anche se oramai mi risultò parecchio difficile.
Ma Cassie, ridacchiò. "Ahah, ha ragione! Ci sbavi letteralmente dietro ad Harry!"
Così le rivolsi un'occhiata glaciale, e lei fermò subito le sue risate.
Non mi ero travestita da arbusto per parlare di Harry, quello avremmo potuto farlo tranquillamente anche a casa.
Ora dovevamo sabotare un appuntamento.
"Uh, sta ridendo adesso!" Esclamò Cassie, riferendosi a Mels.
Louis la guardò. "Sta fingendo. E' un risata finta, quella." Disse. "Si vede benissimo che non si sta divertendo!"
"Ma in realtà, a me sembra.." Cercò di replicare Cassie, ma Louis si intromise subito.
"No, ho ragione io: sta fingendo."
Io alzai gli occhi al cielo: di quel passo, non avremmo combinato nulla di buono.
Dovevamo fare qualcosa, dovevamo intervenire.
E forse sapevo anche cosa fare.
"Ho un'idea!" Esclamai.
"Spara!"
"Ti prego, dimmi che non è niente di più ridicolo di questo!" Piagnucolò mio fratello, indicandoci.
"No, tranquillo, non ha niente a che fare con il travestirsi." Lo rassicurai. "Anzi, toglietevi tutta quella roba che avete addosso!"
Cassie mi guardò stralunata. "Cosa? Ma sei impazzita?"
"Io nudo non mi ci metto!" Continuò Louis, appoggiandola.
Io sospirai: possibile che non capivano niente?
"Il travestimento, toglietevi il travestimento!" Dissi esasperata.
"Ahhh!" Esclamarono all'unisono. "Potevi dirlo prima!"
Poco dopo avevano ripreso le loro normali sembianze.
"Allora il piano è questo." Iniziai a spiegare. "Dovete far finta di uscire insieme, come se vi foste appena incontrati e foste felici di passare del tempo insieme. Ce la fate?"
Si guardarono. "Si." Risposero, ma poi Louis continuò. "Anche se però io non ho ancora capito perché.."
"Ma possibile che devo spiegarti sempre tutto?"Esclamai. "Per farla ingelosire, stupido!"
Poi guardai Cassie. "E tu: ridi, abbraccialo e cerca sempre di avere un contatto fisico con lui."
Lei annuì. "E cosa più importante, fatevi vedere da lei!"
 
Poco dopo i due erano già in azione, mentre io li guardavo divertita ancora nascosta tra le siepi.
Si tenevano per mano, e passeggiavano tranquillamente e in modo del tutto casuale davanti alla panchina in cui si trovavano Mels e Dylan.
Giusto per attirare la loro attenzione, fecero avanti indietro per un po' di volte, fino a quando Mels alzò gli occhi e li vide.
"Louis, Cassie!" Li chiamò sorridente. "Che fate qui?"
In quel esatto momento Louis mise il suo braccio intorno alle spalle di Cassie, avvicinandosela. "Ci siamo appena incontrati, così abbiamo deciso di passare il pomeriggio insieme!"
Cassie sorrise, mettendo a sua volta il braccio intorno al fianco di Louis. "E mi sto divertendo già un casino! Forse ho capito perché Louis è il tuo migliore amico, è così simpatico!"
Mels guardò Louis negli occhi. "Già, Lou è fantastico."
Mio fratello sorrise appena, ma io sapevo che quella frase lo aveva reso felicissimo.
"Oh, ma tu sei Dylan!" Esclamò poi Louis, fingendosi sorpreso della sua presenza. "Dimenticavo che sareste usciti! Allora come sta andando?" Le chiese poi, con non calanche.
"Alla grande!" Esclamò Dylan, e in contemporanea Mels: "E' ok."
Poi i due si guardarono, lui un po' deluso, mentre Louis e Cassie per poco non scoppiarono a ridere.
"Va bene, ora vi lasciamo, ciao!" Esclamò Cassie, prendendo la mano di Louis e trascinandolo via di li.
Ma Louis e Cassie avevano appena iniziato: sapevano bene di aver catturato tutta l'attenzione di Mels, quindi non dovevano uscire dai paraggi.
Non ancora almeno. Avrebbero distratto Mels dal suo appuntamento, per tutto il tempo.
Ma improvvisamente sentii uno strano rumore.
Così mi girai e vidi un cagnolino che stava cercando di fare pipì sul mio manto di foglie. Saltai in piedi, e lo cacciai.
"Brutto cagnolino! Vattene!" Esclamai agitandomi tutta, attirando l'attenzione di parecchia gente.
Oh mamma.
Mi voltai subito verso Mels, ma la vidi contemplare ancora Louis e Cassie, così sospirai sollevata.
"Samantha?"
Mi voltai subito verso la voce.
Oops, Zayn.
"Zayn!" Lo salutai, come se tutto quello che stavo facendo fosse normale.
"Sammy, ma come sei conciata?"
"Perché?" Feci la finta tonta.
Lui alzò un sopracciglio e mi indicò.
"Mi dispiace Zayn, ma tu non mi conosci così bene come credi." Dissi seria. "Io sono una spia."
Lui rise. "Una spia?" Io annuii.
"E sei in missione adesso?"
"Già."
Perspicace il ragazzo.
"Come quando spiavate gli appuntamenti tra me e Ash?"
"Esattamente." Risposi senza pensare, per poi spalancare gli occhi incredula. "Oddio! Ma.. cosa? Tu..lo sapevi?"
"Si lo sapevo. Era piuttosto divertente, però, far finta di niente." Ridacchiò.
"Dai, chi sono questa volta?" Mi chiese accovacciandosi accanto a me.
Io glieli indicai, e lui rimase a bocca aperta. "Louis e Cassie? Cosa? E da quando?"
"Ma no! Mels e Dylan! Louis e Cassie stanno solo facendo finta, è una parte del piano!"
Lo sentii sospirare. "Ah, menomale!"
Poi mi voltai verso di lui, sorridendo. "Oh, ma sei geloso!"
"Cosa?Io? Pff!"
"Non mentire! Ti ho beccato, Zayn!" Esclamai, felice. "Ti piace Cassie!"
Lui mi tappò subito la bocca con entrambe le mani. "Shh! Non urlarlo!"
Io sorrisi ampiamente, mostrando tutti i miei trentadue denti. "Ti piace Cassie." Ripetei più a bassa voce.
Lui sospirò alzando gli occhi al cielo. "E' una mia cara amica, e non so se lei..." Si fermò di colpo. "E poi io sto con Ashley"
"Che problema c'è!" Esclamai. "La lasci, e ti metti con Cassie!"
"La fai semplice tu.."
"Perché lo è, ciuffo." Dissi, poggiandogli una mano sulla spalla.
"Poi non è neanche detto che io piaccia a Cassie.."
"Aprii gli occhi!" Sbottai. "Quella ragazza ti muore dietro da anni!"
La sua aria da cucciolo abbandonato sparì, lasciando il posto ad un enorme sorriso. "Davvero?"
"Davvero." Gli sorrisi a mia volta. "Chi pensi ci trascinava a pedinare i tuoi appuntamenti, se no? Tua sorella?"
Lui scoppiò a ridere.
I suoi occhi brillavano di gioia.
Era bello vederlo così felice.
 
Quando tornai a casa, quella sera, iniziai a sentire un po' di nausea. Ormai c'ero abituata a sentirmi in quel modo, che nemmeno ci feci caso. Mi creava un leggero fastidio allo stomaco, ma pensai che fosse dovuto alla fame, e che sarebbe passato dopo aver ingerito un pasto caldo. Invece, dopo aver cenato, la nausea non era passata, anzi, era peggiorata. Era diventata un vero e proprio dolore, che aumentava sempre di più col passare del tempo.
Tanto che una volta sdraiata sul letto, iniziai a girarmi e rigirarmi, tenendomi forte lo stomaco e sperando che passasse.
Stavo malissimo, ma cercai comunque di addormentarmi.
Ci riuscii, ma verso mezzanotte, mi svegliai in preda dal dolore. Il cuore mi batteva all'impazzata. Faceva caldo, ma io avevo i brividi dal freddo.
Quello non era semplice mal di stomaco.
Poi mi ricordai di qualche giorno prima, e di come era andata a finire.
Ero svenuta in mezzo alla strada.
Rabbrividii; sta volta non dal freddo, bensì dalla paura.
Avevo paura di svenire di nuovo se non avessi fatto niente.
Così mi alzai dal letto, indossai una giacchetta, e infilai i piedi nelle scarpe.
Guardai fuori dalla porta di camera mia: la luce della stanza dei miei era spenta, segno che stavano già dormendo, quella di mio fratello era accesa, ma aveva la porta chiusa, quindi se avessi fatto attenzione, non si sarebbe accorto di me. Scesi al piano di sotto a punta di piedi, e cercai di chiudere la porta di casa senza fare alcun rumore.
Aspettai alcuni secondi, poi corsi più veloce che potevo verso una meta ignota.
Non sapevo dove stavo andando. Non avevo idea di dove fosse Harry.
Mi ero affidata al mio istinto. Ed ora lui mi diceva di correre, di correre sempre più veloce, perché mi sarei sentita meglio.
Mi fermai solo quando arrivai in città, poiché ero rimasta a corto di fiato.
Mi appoggiai con la schiena al muro di un edificio, per riprendermi un attimo.
Era strano essere da sola, in piena notte, in una parte di Londra in cui non ero mai stata.
Ero un po' nervosa, e quel fastidioso silenzio che copriva la città, non aiutava per niente a calmarmi.
Così presi a camminare a vuoto.
Mi sentivo una stupida.
Ero sgattaiolata fuori di casa, con un dolore allucinante allo stomaco, per cercare un ragazzo di cui non avevo la minima idea di dove fosse.
Avrei potuto chiamarlo, ed evitare di girovagare a vuoto, ma poi mi accorsi di non avere il suo numero.
Mi sentii ancora più stupita di prima.
Come potevo pensare che lo avrei trovato, e che mi avrebbe fatto stare meglio?
Volevo andare a casa.. Ma i miei piedi era di tutta altra idea.
Entrai dentro un pub, si chiamava "Red Lights", ed era uno di quei pub in cui non sarei mai entrata.
A maggior ragione, non da sola e in piena notte.
Appena aprii la porta, la puzza d'alcol mi travolse, e la musica iniziò a rimbombarmi nelle orecchie.
Mi guardai attorno, c'erano solo uomini ubriachi, e qualche cameriera poco vestita, che si strusciavano su ogni cliente si avvicinasse a loro.
Quando vidi un uomo, tastare il seno di una di loro, per poi ridere insieme ai suoi coetanei, sentii la bile salirmi su per la gola.
Ci volle tutta me stessa per non vomitare, lì, sul drink di un uomo che mi era passato vicino.
Se avessi saputo prima le sue intenzioni, non avrei esitato a ricoprirlo di vomito.
"Dolcezza, ti sei persa?" Mi chiese, con un sorriso inquietante, che mi fece ribrezzo. Aveva i denti marci, e l'alito pesante.
Io storsi il naso. "No."
"Io penso proprio di si.." Disse, prendendo l'ultimo sorso del suo drink, e posando il bicchiere, su un tavolo vicino. "Questo non è posto per una bella e giovane ragazza come te.."
Io presi un gran respiro, e cercai speranzosa il corpo di Harry.
Ti prego, fai che sia qui..
Mi ripetevo nella mente, sperando che mi venisse a salvare.
Ma purtroppo non c'era, ed io ero da sola in un bar pieno di uomini ubriachi, all'una di notte.
Dovevo andarmene, subito.
"Non mi sono persa. Cercavo il mio fidanzato, ma penso mi stia aspettando fuori." Dissi, spostandolo da davanti a me, e uscendo a passi veloci dal locale.
Prima di chiudermi la porta alle spalle, lo sentii ridere sporcamente, ma per fortuna non decise di seguirmi.
Tirai un sospiro di sollievo, e decisi di incamminarmi verso casa.
Era la cosa più giusta da fare; anche se ad ogni passo che facevo, in male allo stomaco aumentava.
Ma preferivo la nausea -e persino svenire!- piuttosto che essere ancora in compagnia di quella gente.
Non correvo, a stento riuscivo a camminare.
Ci vollero tutte le mie forze per riuscire a stare in piedi; il dolore era troppo forte da sopportare.
Ma dovevo resistere, non dovevo chiudere gli occhi, dovevo arrivare prima a casa.
"Cosa ci fa una ragazza tutta sola soletta a quest'ora di notte?"
Io sussultai. No, non un altro.
Feci finta di non averlo sentito, non lo guardai nemmeno, e continuai a camminare.
"Nessuno le ha spiegato che è pericoloso?"
Dopo questa domanda retorica, sentii un coro di risate grottesche.
Poi sentii il mio cuore salirmi in gola.
Non era uno solo, erano in tanti.
Avevo una paura matta.
Non li guardai ancora e cercai di fare comunque finta di niente.
Era la cosa migliore che potessi fare.
"Perché non andiamo a farle compagnia?"
Io spalancai gli occhi, raccolsi quel poco di forza che mi restava, e iniziai a correre.
Ero terrorizzata, senza forze, ma l'adrenalina mi faceva andare avanti.
Un piede davanti all'altro, sempre più veloce che potevo.
Ma loro erano più veloci di me, e mi accerchiarono subito.
"Dove credevi di andare?" Disse uno, afferrandomi da dietro.
Io iniziai a scalciare, cercando di liberarmi.
"Stai ferma!"
"Aiuto!" Esclamai a pieni polmoni, sperando che qualcuno mi sentisse.
Ma li feci arrabbiare, e mi tirarono subito uno schiaffo.
Subito dopo, quello che mi teneva stretta, tirò fuori dalla tasca dei jeans, un coltello e lo appoggiò sul mio collo.
La guancia mi bruciava, e il metallo del coltello sul mio collo mi fece venire i brividi.
Sentivo il mio cuore rimbombarmi nel petto, e il sangue scorrere velocemente nelle vene.
Non avevo mai avuto così tanta paura in vita mia.
"Se urli di nuovo, ti uccido." Mi minacciò, premendo più forte la lama sul mio collo.
Sentii una goccia di sangue scendere fino alla clavicola, per poi fermarsi, e creare una macchia sulla mia giacchetta.
Ma velocemente un altro ragazzo iniziò a strapparmi i vestiti.
Iniziai a piangere, subito mi si appannò la vista, ma stavo attenta a non urlare, o mi avrebbero ucciso.
"Cazzo, io non ce la faccio più." Sbottò quello davanti a me.
Gli altri scoppiarono a ridere, e quello che mi teneva mi spinse contro le sue braccia.
"E' tutta tua." Disse per poi passargli anche il coltello.
Io iniziai a piangere più forte di prima.
Ero nuda, indifesa e terrorizzata.
Aiuto..
Sussurrai, prima di chiudere gli occhi.
Ma lui mi spinse per terra, e per la botta presa, li riaprii immediatamente.
Lui sorrise malignamente, ed io distolsi lo sguardo, ma vidi un altra figura dall'altro lato della strada.
Aiuto..
Nel giro di un secondo, il ragazzo sopra di me era sparito.
Mi misi seduta, portandomi le ginocchia al petto, cercando di coprirmi più che potevo.
Tremavo tutta.
Mi guardai intorno: il ragazzo sopra di me, era straiato per terra, e un altro ragazzo gli si era seduto sopra e lo stava riempiendo di pugni.
Sbattei le palpebre, e guardai meglio: quel ragazzo era Harry.
Il ragazzo sotto di lui aveva il  viso coperto di sangue, ma lui continuava a colpirlo.
Un altro gli si avvicinò e cercò di colpirlo, ma Harry fermò il suo pugno senza guardarlo, e afferrandolo dal braccio con una sola mano, lo scaraventò dall'altro lato della strada.
Gli altri, vedendo la sua forza, scapparono via da li. Ma Harry, si materializzò davanti a loro bloccandogli il passaggio, e con dei movimenti troppo veloci da vedere, li stese al suolo, per poi riempirli di calci.
"Harry.." Sussurrai, cercando di attirare la sua attenzione.
Ma lui aveva l'odio nel cuore, e continuava a picchiare quei ragazzi, ormai privi di sensi.
"Harry, ti prego, smettila.." La mia voce tremava, ed era talmente fievole che mi stupii quando lo vidi fermarsi e voltarsi verso di me. "Li ucciderai.."
"Se lo meritano!" Esclamò lui, con un tono di voce che non gli avevo mai sentito prima.
"Harry ti prego.." Sussurrai, per poi chiudere gli occhi e appoggiare la testa sulle mie ginocchia.
Ero sfinita, avevo perso tutte le forze.
"Sam!" Esclamò, piombando vicino a me. Mi prese il viso tra le mani e mi tolse i capelli dal volto, freneticamente. "Sveglia! Non addormentarti adesso, ok?" Anche la sua voce era frenetica, proprio come le sue azioni. "Fallo per me!"
Io aprii gli occhi, e annuii leggermente.
"Brava piccola." Disse posizionandomi un bacio sulla fronte.
Io mi ritrassi, istintivamente. La tristezza si impossessò immediatamente del suo volto.
"Hai paura di me?"
Io non risposi, perché rimasi interdetta dalle sue mani coperte di sangue, vicine al mio volto.
Lui notò il mio sguardo e sospirò. "Non è il mio sangue."
Poi cercò di mettermi in piedi, ma io feci resistenza. "No!"
"Dobbiamo andarcene da qui, Sam!"
"Ma sono nuda!"
Lo vidi scansionarmi il corpo, ed io rabbrividii.
Il suo sguardo mi metteva in soggezione.
Volevo sparire.
Allora lui si tolse la sua maglietta.
Era la prima volta che lo vedevo a torso nudo.
Mi ricordo che una volta, in infermeria, aveva protestato per non togliersi la maglia.
Gli avevo chiesto il perché, e lui non mi aveva risposto.
Voleva nascondere qualcosa. Ma cosa?
Gli lanciai un'occhiata veloce; aveva gli addominali scolpiti, sul petto, proprio sopra il cuore, notai una macchia nera d'inchiostro. Era un tatuaggio, ma non riuscii a metterlo a fuoco, sia per il buio sia perché si mise dietro di me, per infilarmi la sua maglietta.
Sentii subito un piacevole calore, e il suo profumo invadermi le narici.
Mi sentii subito meglio.
Stavo pian piano riacquistando le mie forze.
Ma avevo ancora tantissimo sonno.
Poi lui mi prese in braccio, mettendomi una braccio sotto le ginocchia e l'altro dietro la mia schiena.
Io appoggiai la testa sul suo petto. Emanava calore, così mi strinsi più a lui.
Mi sentivo al sicuro con lui.
Gli guardai il petto, il suo tatuaggio era in bella mostra adesso.
Persi un battito quando lo lessi.

Sam.

Il mio nome.
Sam.
Semplice, elegante, e sul suo cuore.
Feci scorrere le mie dita sul tatuaggio, e vidi il suo corpo rabbrividire.
Tracciai tutto il nome con il mio dito indice, per poi posare il palmo della mia mano sul suo cuore.
Lo sentii battere velocissimo.
Poi lui si fermò, mi diede un bacio a fior di labbra, e mi sorrise.
"Andiamo a casa, va bene?" Io annuii. "Stringiti forte a me."
Lo strinsi forte, e non ebbi neanche il tempo di battere le palpebre, che mi ritrovai nel mio letto sotto le coperte.
Le sbattei più volte incredula.
Era stato tutto un sogno?
No, impossibile.
Avevo la maglia di Harry indosso.
E in più lui si trovava sul bordo della mia finestra, pronto ad andarsene.
"No!" Esclamai.
Lui si voltò immediatamente.
"Rimani qui con me."
E lui rimase.
Si stese nel letto accanto a me e mi strinse forte per tutta la notte.




 
Image and video hosting by TinyPic




 
Ciao ragazze :D
Vi ricordate ancora di me? ^^"
E' passata un'eternità dall'ultima volta che ho aggiornato..
Ma sono partita.. e sono successe talmente tante cose *-*
Che non ho più avuto il tempo di scrivere!
Così ieri ho preso il computer, e ho scritto questo capitolo.
L'ho fatto un po' più lungo del solito.. e spero vi piaccia!
Ditemi cosa ne pensate ;)
Un bacio, ciao <3
  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: missaretta97