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Autore: tonkinss_    12/08/2014    0 recensioni
"Non dimenticarti Barbie che sono io quella crudele da queste parti."
Ma lo era veramente?Voleva che la gente pensasse questo di lei?Che il dolore, la sofferenza, la crudeltà delle persone l'avevano cosi profondamente cambiata?Davina Flower non sapeva più se il mondo avesse ancora un posto per lei.Ma quello che di sicuro sapeva bene era come far arrabbiare le persone, quello era di sicuro era il suo miglior trucchetto.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
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"Sono tornata" urlai
Silenzio.
Ero sola, come sempre del resto.Non che mi dispiacesse, la solitudine era il mio migliore amico. Era bello poter stare in silenzio, assaporare quella tranquillità e quiete che tanto amavo, non dover essere appesantita da litigi, sfuriate, rimproveri. Ero solo io e, col tempo, avevo imparato a farmelo bastare.Certo qualche difetto c'era, non mangiavo un pasto decente da settimane e il solo pensiero di mettermi ai fornelli mi aveva terrorizzato immaginando già la casa in fiamme.Così accesi lo stereo, la musica inizio a rimbombare dalle casse ad alto volume.Nemmeno me ne accorsi e mi ritrovai a ballare in mezzo al salotto, mi abbandonai al ritmo e lasciavo che l'istinto avesse, per una volta, la meglio sulla ragione. Era bello ma allo stesso tempo strano poter abbandonare gli schemi, lasciarsi andare.Abbassai la musica che diventò solo un rumore di sottofondo e mi sdraiai sul divano.La stanchezza si fece sentire e chiusi gli occhi.Mi svegliai con la luce che illuminava la camera, avevo dormito fino alla mattina successiva.A malincuore mi preparai per tornare in quel inferno chiamato scuola. Parcheggiai la macchina al solito posto e mi incamminai verso l'entrata, quando mi fermai per le parole che mi rimbombavano nelle orecchie "strana, apatica, senza amici". Conoscevo la voce, BrittanyBarbieMorgan era la cheerleader più famosa della scuola e per i ragazzi rispettava tutti i canoni della bellezza, anzi li superava. Alta, magrissima, capelli biondi, occhi azzurri che sembravano ghiaccio, faceva l'oca e si divertiva a giudicare chiunque gli passasse a tiro. Oggi però aveva sbagliato persona. La rabbia mi investì e ci misi un secondo ad attraversare quel mezzo metro che ci separava, non cercai di fermarmi, non lo facevo mai.Con le chiavi le rigai la fiancata della sua costosissima macchina.Finita l'opera mi mi avvicinai a lei e le sussurrai 
"-Non dimenticarti Barbie che sono io la crudele da queste parti."
Dopo la mia vendetta finì dal preside, ovviamente.
Poco importava, le sue minacce erano diventate noiose, inutile e prive di credibilità.Il preside Wamons, detestava il suo lavoro e cosa molto più importante detestava prendere decisioni o provvedimenti per questo non ero mai stata sospesa.D'altro canto però mi faceva sempre la stessa ramanzina di cui io avevo capito il doppio fine:smetti di fare l'acida e diventa una principessina. Quello che mi domandavo io era "Davvero secondo voi un verme può diventare una farfalla?"
E poi non mi dispiaceva essere un verme. 
La campanella suonò ed entrai nel aula di chimica, mi sedetti al tavolo degli esperimenti, quando la professoressa arrivò ci spiegò la la lezione di oggi:dovevamo lavorare a coppie sul becco di Busen. Indovinate?Io ero sola e non potevo fare nessun lavoro a coppie.
"-Ehi" 
Mi girai e vidi che un ragazzo si era seduto accanto a me.Non risposi, non lo conoscevo anche se frequentava il mio stesso corso.
"-Allora dato che sei sola ho pensato che potremmo lavorare insieme"
"Insieme?" pensai ma da dove è uscito questo o signore
"-Io sono Zack"allungò la mano verso di me che io non strinsi, ma questo non lo scoraggiò e si sedette lo stesso
Accesi il becco di Bunsen e iniziai a passare le dita sopra la fiamma, era una bella sensazione sentire il calore sulle dita, mi isolavo ero solo io e la fiamma.
"-Non hai paura di bruciarti?" chiese con evidente curiosità
PUF tranquillità sparita.
"-Potresti chiudere quella boccaccia che ti ritrovi?" sbottai
Lo guardai e non fece una piega, il suo viso era impassibile.Aveva grandi occhi nocciola, e capelli corti neri.
Suonò la campanella mi alzai e feci per andarmene ma qualcuno mi prese per il polso, non era una stretta forte ma delicata, gentile.Non mi girai, sapevo chi era.
La sua voce mi sussurrò all'orecchio "-È stato un piacere conoscerti Davina."
 
   
 
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