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Autore: Yellold    13/08/2014    1 recensioni
È il compleanno di Gold e i suoi due coinquilini decidono di fargli un bellissimo regalo, una settimana al mare in una delle più belle località di Unima, tra amici e bellissime ragazze. Gold, però, rimane profondamente attratto da una di loro, dai capelli del colore del grano..
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga, Videogioco
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Un'auto rossa fiammante sfrecciava verso Spiraria, dove avrebbe abbandonato l'autostrada per raggiungere Grecalopoli. 
«Green, abbassa il finestrino. C'è un caldo esagerato e l'aria condizionata mi dà fastidio, dovresti saperlo. »
Gold era seduto accanto al castano e sventolava un pezzo di carta cercando inutilmente di rinfrescarsi. 
«Oh, quante storie, guarda avanti e sta un po' zitto!» 
Replicò l'amico infastidito dalle continue lamentele del festeggiato. 
Intanto un bel moro occupava tutti e tre i sedili posteriori, essendosi sdraiato cercando di fare una dormita fino all'arrivo a destinazione. Ma senza successo, dato che i suoi due coinquilini non facevano altro che ridere a squarciagola e fare battute cretine almeno quanto lo erano loro due. 
«Oh, avete rotto il cazzo, fatemi dormire. » 
Queste furono le amorevoli parole di un assonnato Red riferite ai suoi adorati amici. Si volevano un gran bene i tre, e per dimostrarlo non c'era niente di meglio di un bell'insulto amichevole. Almeno questa era la loro filosofia. 
«Dormire? Tra venti minuti siamo arrivati, alzati che mi sporchi i sedili.»
Red sussurò qualcosa che sembrava essere nulla di carino e si girò dall'altra parte. Arrivarono esattamente venti minuti dopo, come previsto. 
«Non ci posso credere, è una figata questo posto!»
«Oh, si che lo è! Dai, mangiamoci qualcosa per strada e poi andiamo dagli altri!»
Quella città era davvero uno spettacolo per gli occhi. 
La piazza era dominata dall'enorme Centro Pokémon, circondato da grandi vie ricche di negozi, bar, ristoranti, hotel e quant'altro. 
Più in là si intravedevano le case degli abitanti, tutte disposte al di sopra dell'acqua, collegate in modo ingegnoso da piccoli ponti di legno. 
A Kanto se ne trovavano pochi di posti simili. 
«Oh, da quella parte c'è la nostra discoteca. Andiamo. »
Ormai si erano fatte le dieci e un quarto, e tanto valeva incamminarsi verso il luogo interessato. 
Dopo dieci minuti buoni di camminata si trovarono vicino alla spiaggia, dove almeno una trentina di bar, disposti uno di fianco all'altro in modo regolare, circondavano una gigantesca struttura che troneggiava sulla piccola spiaggia. 
«Eccola. Non è una figata? Lì ci sono tutti, proprio tutti che ti aspettano. » Si rivolse il castano al festeggiato. 
Ed era vero. Si poteva vedere perfettamente il gruppo che li attendeva con ansia. 
I tre non fecero in tempo a fare due passi che Gold venne assalito. 
«Goooooooooold, auguri tesoroooo! Sei un vecchio adesso, auguriiiiiiiiiiiiii!»
Strillò Touko saltandogli letteralmente addosso. Quella sera aveva lasciato i capelli sciolti e liberi, ma erano comunque molto curati. Gli occhi azzurri erano abbelliti da una riga precisa di eyeliner e un filo di mascara. Indossava un vestito nero aderente, il tutto coordinato con un paio di tacchi dello stesso colore non molto alti. Era bella, ma era troppo magra per i gusti di Gold. 
Dopo l'abbraccio stritolante di Touko fu il turno di Platinum, Sapphire, Blue, Belle e tutte le altre ragazze presenti, che lo avevano ormai prosciugato con i loro abbracci stritolanti. Poi Gold salutò tutti i ragazzi, Ruby, Diamond, Pearl, Silver, Touya e altri che non conosceva, probabilmente venivano da Hoenn, dato l'accento. 
Le ragazze erano davvero tutte bellissime quella sera, si erano preparate davvero bene per l'occasione, pensò Gold. Lui, infatti, era stato con tutte le tipe della compagnia, e quasi tutte avevano ancora un debole per lui.
 Ma Gold, non sapeva cosa significasse innamorarsi. Aveva detto tanti "Ti amo" falsi, giusto per avere una cosa dalle ragazze, che credo sia ben chiara. Era stato con tante altre, oltre a quelle con cui usciva, tantissime. 
E credeva che sarebbe sempre stato così. 
Dopo aver completato il giro dei saluti, Blue si avvicinò a lui e a Green. 
«Ehi, Gold, volevo presentarti una mia cara amica d'infanzia. Si era trasferita in un'altra regione e ora ci siamo ritrovate, e ho pensato di portarla qui al mare con noi, ehi, vieni, Yellow!»
La ragazza, quando sentì l'amica chiamarla si voltò, sembrava persa in una conversazione importante con Lucas. 
Gold rimase a bocca aperta. 
Si stava avvicinando con passo lento una ragazza alta, quasi come lui, snella, indossava un paio di jeans stretti blu scuro, una camicia bianca con le maniche piegate e i primi due bottoni slacciati. Le scarpe erano un paio di décolléte nere. 
Quando li raggiunse Gold la guardò meglio in viso. Aveva due grandi occhi color ambra, impreziositi solo da un filo di mascara, le labbra non erano truccate, e non sembrava avere nemmeno il fondotinta, aveva un viso semplice, pulito. 
I capelli color grano le cadevano dolcemente sulle spalle, lisci e belli al naturale. 
Come lei. 
Gold era allibito, non aveva mai visto nulla di così bello, e non aveva nemmeno bevuto. 
I suoi occhi color oro incrociarono quelli della bella, che gli sorrise dolcemente mostrando la dentatura perfettamente bianca. 
Gold, dopo quel sorriso, sentì come un tuffo al cuore. 
L'avrebbe guardata per anni, se Blue non avesse interrotto quel momento. 
«Ehi su, presentatevi! Non state lì imbambolati!»
La bionda tese la mano e Gold, dopo aver realizzato ciò che doveva fare, il corvino strinse la mano alla sua. 
Quella pelle era perfettamente liscia e morbida, le avrebbe tenuto la mano per sempre. 
«Eh, ehm, io sono Yellow. Piacere. E oh, ehm, buon compleanno!»
Gold ascoltò attentamente quella voce. Gli dava un senso di calma e tranquillità, come se non ci fosse nulla al mondo che potesse turbarlo. 
«Oh, io sono Gold, piacere mio, Yellow. » 
Desiderava tanto pronunciare il suo nome. 
Intanto la ragazza cercava di togliere la sua mano dalla presa del ragazzo, che la stringeva. 
Green, cercò di sciogliere la tensione. 
«Oh, bene, piacere sono Green, ci divertiremo molto questa settimana, ora dobbiamo parlare io e Gold, ci si vede dopo!» 
Il castano diede uno strattone all'amico e se lo portò con se. 
«Ehi, che ti prende? È bella, lo so, ma non è il caso di fare figure di merda. Avresti potuto portartela a letto entro cinque ore se avessi fatto la tua voce che usi di solito per rimorchiare. E invece sembravi un idiota alle prime armi. Che hai?»
Gold guardò il cielo e poi si soffermò sugli occhi di Green. 
«Tu ci credi nel 'colpo di fulmine'?"
   
 
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