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Autore: Lost In Donbass    14/08/2014    1 recensioni
A volte finire in punizione può essere un buon modo per conoscere gente. A volte può essere un buon modo per trovare l'anima gemella. A volte puoi trovare persone che ti cambiano qualcosa dentro. E forse, loro sono stati fortunati a finirci, se quella si può chiamare fortuna, ovviamente. Otto ragazzi, otto vite diverse, una città opprimente e misteriosa e dei legami fragili come vetro, ma profondi come radici. Perchè qualcosa è destinato ad accadere. E loro ci sono dentro.
Avranno fatto bene Kate e Zayn a mettersi insieme? Riuscirà Hope a conquistare il cuore del ragazzo che ama? L'amore tra Harry ed Eli è destinato a durare o a naufragare come i due ragazzi? Riuscirà Louis a combattere i demoni interiori e a riemergere? E Niall, coronerà il suo sogno?
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO CINQUE: ... E UNA BOTTIGLIA DI RUM!
La sera si ritrovarono tutti davanti al World’s end, uno dei molti pub che punteggiavano il Royal Mile. La facciata era di legno, dipinta di un vivido azzurro cielo, con rifiniture dorate. Dall’interno si sentivano i rumoreggiamenti degli avventori. Era di certo un pub di buon livello, buone birre e ottimo cibo. “Non a caso i proprietari sono irlandesi” pensò Niall con orgoglio aprendo la porta e inondando la strada di tiepida luce. I ragazzi entrarono, ritrovandosi in una grande sala di legno dove un numero imprecisato di persone rideva sguaiatamente, beveva, mangiava e urlava. Hope rabbrividì nonostante il calore della sala; non era mai stata una tipa da pub, lei. Piuttosto da graziose sale da the o da moderne e luccicanti caffetterie dove non si vendevano alcolici. Spintonando di qua e di là, i ragazzi guadagnarono il bancone dove una signora era impegnata a sostituire un fusto di birra borbottando. Sopra il banco erano appese banconote di tutto il mondo, insieme a vecchi quadri anneriti dal fumo. Qualcuno apparve come un folletto da sotto dei fusti di birra e si precipitò a servirli, inciampando nei suoi stessi piedi. Appena vide Eli spalancò gli occhi a palla.  
-Callie?! Sei proprio tu?!
-La sola e unica, fratellino! Vieni qui!
In meno che non si dica i due erano abbracciati urlandosi qualcosa di incomprensibile.
-Quanto è che non vieni qui a trovarmi, Callie?
-Troppo tempo, Prest, troppo tempo. Ti presento i miei amici. Kate, Zayn, Liam, Hope, Louis, Harry e …
- Niall Horan di Mullingar!- gridò Prest sorridendo. Niall gli si fiondò tra le braccia tuonando:
- Prest O’Connor di … diavolo, non mi ricorderò mai il nome di quel buco!
-Sei ingrassato dall’ultima volta, Niall.
-E tu ti sei abbruttito, Prest.
Il ragazzo gli fece una linguaccia e poi strinse vigorosamente le mani degli altri presentandosi. Kate lo scrutò attentamente. Bassotto, muscoloso, chioma biondo scuro spettinata, occhi verde limpido tendente all’azzurro, sorriso affabile e contagioso, mani callose … era certamente affascinante ma non il suo tipo. Troppo rude e di maniere ruvide. Più un tipo da Eli, a dirla tutta. Il ragazzo servì loro otto birre scure e riuscì a piazzarli a un tavolo sbattendogli davanti un pacchetto di scratch che mangiò solo Niall, alla fine. Eli e il suo amico erano impegnati in una lunga conversazione in una strana lingua, gesticolando e ridendo.
-Ma in che lingua stanno parlando? Tu li capisci, Niall?- chiese Hope che guardava perplessa la pinta schiumeggiante che aveva davanti.
-No, comunque stanno parlando in gaelico. La lingua irlandese per eccellenza. Ma la parlano solo i vecchi ormai, e i paesani dell’Irlandadell’ovest, quella ancora selvaggia, tipo … loro.
I sette tesero le orecchie e Zayn commentò:
-Speriamo solo non ci stiano prendendo in giro. Non mi fido tanto di quelle due pesti.
Aveva notato che di tanto in tanto i due guardavano nella loro direzione.
La voce di Louis giunse puntuale e tombale:
-In questo momento stanno facendo commenti poco carini sul tuo ciuffo Zayn. Ora Prest sta chiedendo se Kate è libera ma Eli nega facendogli presente che è occupata con Zayn. Lui allora le dice che  se Kate fosse disposta a fare uno strappo alla regola magari … ma Eli gli tronca ogni possibilità.
Kate fece una smorfia indignata. Tradire Zayn? Figurarsi!
-Ora stanno dicendo cose che preferisco non ripetere. Ah, Hope, ti hanno appena dato della vecchia bacucca. Ora Prest dice che se tu, Harry, mollassi Eli, lei potrebbe sempre ripiegare da lui.
-E lei che dice?- Harry assunse un’espressione agitata.
-Non capisco, parlano troppo veloce.
In realtà Louis capiva benissimo, ma volle evitare che scoppiasse una mezza rissa nel pub. Si risedette composto sul divano, schiacciato tra Niall e Harry.
-Ma Lou, come fai a sapere così bene il gaelico?- Liam lo guardò ammirato.
-L’ho studiato una volta che ero a letto malato. Non sapevo che fare. In questo momento stanno parlando di cose, fatti, persone e luoghi relativi alla loro terra d’origine. Un discorso molto profondo e oserei dire carico di malinconia.
Gli altri si fissarono sconvolti : Tommo non era normale, era un alieno! Nel contempo Prest era scomparso di nuovo tra la folla e Eli si era lasciata cadere vicino a Harry sorridendo:
-Allora Hazza, come ti sembra il tutto?
Harry non disse nulla, si limitò a stringersela contro con possessività. “Ma che mi sta succedendo? Non ho fatto così con nessuna ragazza prima di lei! Che diavolo mi sta facendo questa stramaledettissima morrigan irlandese?! Che mi stia innamorando sul serio per la prima volta? Nah, Harry che vai pensando” lo scosse un brivido dopo questi pensieri. Come per magia il secondo giro era arrivato e con lui le lamentele della bionda e le risatine brille della mora. Bisognava ammirare Zayn per la sua signorilità anche al pub. Bere tutte quelle pinte invece poteva essere un po’ destabilizzante per persone come Liam e Kate, non abituate all’alcol, che infatti cominciavano a dare segni di squilibrio.
Notando che Hope non si decideva a bere, Harry pensò bene di farsi sentire.
-Bevi, Hope! Che ci sei venuta a fare se non ne bevi almeno due?!
-Dai, che è buona!- berciò Niall, alitandole nell’orecchio una risata.
-Ma io veramente … non sono abituata … più di una … sinceramente…anzi, è già troppo una ….
-Ma figurati!- Eli le strisciò vicino sul divano e sollevò la birra avvicinandogliela alla bocca -Devi bere, se no si offendono! Tu non vuoi offenderli, vero? Dai, Hope, non ti fa niente, fidati!
La bionda provò ad opporre resistenza ma la rossa gliela rovesciò praticamente in bocca sghignazzando incitata dagli altri due. Presto la povera Hope si ritrovò con due birre nel sangue e un’evidente sbornia triste. Si perse presto il conto delle birre ingerite e i riusltati si videro presto. Zayn un po’ rideva e un po’ piangeva; Liam   ululava e cercava di confortare Hope. Niall rideva di gusto e dispensava pacche sulla schiena e barzellette sconce. Kate pensò bene di saltare in piedi sul tavolo e iniziò la coreografia, forse pensando di essere alle prove, ma cadde dal tavolo all’urlo “Ragazze, prendetemi!” convinta che sotto ci fossero le sue amiche cheerleaders . Per fortuna non si fece nulla, si rialzò traballante e continuò la sua danza imperterrita.  Louis, appoggiato con aria sognante al tavolo, teneva una lezione ad alcuni operai ubriachi sulla letteratura anglo-irlandese declamando pezzi dell’ “Ulisse” di Joyce con insospettabile piglio drammatico mentre Eli e Harry giocavano a freccette litigando come due cani rabbiosi. In più si aggiunse Prest con un pacchetto di “roba che sballa”.
-La buona vecchia Mary Jane non tradisce, vero?- ridacchiò Niall confezionando quattro spinelli per sé, Lou, Haz e Eli. Gli altri declinarono, Kate strillando che “fa … hic, male alla … hic salute hic!”
Al culmine della serata, Louis e Harry si ritrovarono abbracciati a volteggiare per il pub sulle note di una giga popolare, con Niall che teneva il tempo battendo le mani e Kate appoggiata alla sua spalla che lanciava acuti strilli di incoraggiamento. Il biondo irlandese, lui era abituato a farsi parecchie pinte dopotutto, ne approfittò per passare un braccio attorno alle spalle della mora, concedendosi di sognare che fosse la sua ragazza. Eli era seduta sul bancone e suonava un violino in maniera talmente ubriaca da risvegliare i morti mentre Prest  cantava a squarciagola talmente stonato che era una danno per l’udito. Nonostante la sbornia, o forse proprio per quello, Liam approfittò dello stato semi-confusionale di Hope per tenersela abbracciata sul divanetto, anche se la bionda non faceva che piangere su come fosse ingiusta la vita e su come in realtà fosse lei la ragazza giusta per Zayn. Il povero Liam cercava di consolarla, invitandola a guardarsi attorno, perché c’erano molte persone che avrebbero fatto carte false per avere la sua attenzione e il suo amore. Ma Hope sembrava non capire nulla di quanto lui intendesse dirle. Persino l’irreprensibile Zayn si era lasciato andare e cantava con Prest, il ciuffo che gli pendeva spettinato su un occhio. Ma bisogna dire che conservava una certa dignità e il suo canto era straordinariamente intonato.
Ormai era ora di chiusura, e i nostri eroi si ritrovarono per strada. L’aria fredda della sera li scosse brutalmente come una secchiata d’acqua. Louis non ricordava molto di cosa avesse fatto nel pub, nemmeno lui era così avvezzo a bere tutte quelle pinte, e si rese conto solo a posteriori di essere stato a braccetto con Eli e Zayn a ballare quello che poteva sembrare un can-can molto scoordinato lungo il Royal Mile. La strada era occupata da una fila di otto ragazzi ubriachi marci che si tenevano a braccetto, occupando tutta la carreggiata, e saltellavano strillando, ondeggiando pericolosamente, assolutamente immemori della strada che ognuno di loro avrebbe dovuto percorrere per tornare a casa propria. Ok, forse non era molto decoroso, anzi, non lo era per nulla ma in quel momento, sotto il benevolo sguardo delle luna tutto sembrava essere possibile, tutti i sogni esaudibili e tutto sembrava giusto. E per conservare una sensazione del genere erano disposti a fare tutto. Proprio di tutto.
***
Eccoci qui con il quinto! Belli ubriachi e fatti … complimenti! Che dire? Le parole mi sfuggono di bocca come un uccellino troppo astuto. Ma in fondo c’è poco da dire, no? Quindi vi lascio liberi di scegliere la vostra via e scompaio in un battito di ciglia. Ecco, non ci sono più. Se leggete il sesto e recensite bene, se no … bene lo stesso.  
  
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