[Pixie’s
POV]
Tornai a casa circa due ore dopo
carica di buste di ogni negozio esistente a Los Angeles. Avevo deciso di
mettere un po’ di soldi da parte alla fine del mese, ma davanti a quei
negozietti irresistibili di West Hollywood non ero riuscita a trattenermi.
Aprii la porta e appoggiai tutte
le buste sul divano rosso del nostro salotto, quando improvvisamente Josie mi
venne incontro con un espressione di pura gioia.
“Indovina chi ha chiamato?”
trillò con un sorriso che andava da un orecchio all’altro.
[Josie’s POV]
Avvertii
il familiare tintinnare delle chiavi nell’ingresso e immediatamente le farfalle
cominciarono a riprendere la loro danza nel mio stomaco. Non vedevo l’ora di
dirlo a Pixie.
Saremmo andate al Projekt Revolution. E non saremmo
state in mezzo alla banale, normalissima folla. Noi saremmo state nel
backstage. Sì, proprio come le nostre divine eroine degli anni ’60. Ci saremmo
sedute sugli amplificatori così come Michele Overman e Pamela Des Barres, e
avremmo aspettato le bands ai lati del palco.
Non
riuscivo davvero ancora a realizzare quel pensiero.
Lasciai
cadere lo strofinaccio con cui stavo pulendo i piatti e mi precipitai in
salotto, dove Pixie aveva appena posato una quantità incredibile di buste sul
divano.
Le
guardai a malapena, negandogli la doverosa attenzione che in condizioni normali
avrebbero richiesto, e presi a sorridere come un’idiota.
“Indovina
chi ha chiamato?” esclamai non appena si voltò a guardarmi.
“Dalla
tua espressione direi come minimo il principe William…” fece lei sospirando per
la stanchezza da shopping.
“Ah
ah P…non sei simpatica!”
“Scusa,
lo shopping si è risucchiato anche tutto il mio senso dello humor…” si buttò
esausta sul divano e chiuse gli occhi.
“E
dai!”
“Puoi
parlare…le orecchie mi funzionano ancora” e con un gesto della mano mi invitò a
procedere.
Le
sedetti di fianco e incapace di trattenermi, la presi per le spalle “ANDIAMO AL
PROJEKT REVOLUTION!”.
Lei
strabuzzò gli occhi e ritrovò in un lampo tutte le energie.
“Quel…Projekt Revolution?”
Annuii,
incapace di mandare via il sorriso da ebete stampato sulla faccia.
“Mi
ha chiamato Adam…” mi fermai al suo sguardo confuso “…Lazzara” finii e il suo
sguardo assunse consapevolezza.
“Allora
è sempre vivo? Sbaglio o sono secoli che è fottutamente irreperibile?”
“Non
sbagli…ma Adam è fatto così. Lo vedi l’ultima volta ubriaco fradicio il giorno
del suo 24esimo compleanno e te lo ritrovi la volta successiva che ti invita a
vederlo al PR…”
“…E
questi sono i tuoi amici” sorrise e io le lanciai un cuscino in pieno volto in
risposta.
Dopo
esserci prese a cuscinate per un bel po’, finalmente le raccontai della
telefonata di Adam e quando conclusi il mio discorso, Pixie aveva gli occhi che
brillavano.
“Andremo
nei backstage…” esclamò dopo dieci minuti di silenzio contemplativo.
“Insieme
alle rockstars…”
“Penso
che potrei morire…”
Sollevai
la testa dal cuscino nel quale ero sprofondata e la guardai “Saremmo
fottutamente vicine a realizzare il nostro sogno…”
Anche
lei mi guardò e sorrise “Pericolosamente vicine…”
[Pixie’s
POV]
“Questo mi fa il culo grosso…
questo è da troia… questo… ma che schifo! Come ho fatto a comprare un vestito
del genere?!” Josie si voltò indignata verso di me. Allargai le braccia,
sommersa da miliardi di vestiti di tutti i generi.
“Insomma sweety andiamo a
trovare Adam, mica ad una fottutissima sfilata!!” Josie mi raggiunse lentamente
e si inginocchiò davanti a me, prendendomi le mani.
“Tu non puoi capire!! Il Projekt
Revolution… Andiamo al fottutissimo PROJEKT REVOLUTION!!” annuii lentamente.
“…appunto… io… capisco che…
insomma cazzo incontreremo tutte quelle band… e sai che effetto mi fanno le
rockstars…” Josie annuì ridendo. “ è solo che…credo che sia meglio non
mostrarci troppo interessate! Sembreremmo quelle fan girls assatanate …”Josie
spalancò gli occhi celesti e si sedette accanto a me sul suo letto.
“P immaginaci… noi…nel
backstage… insieme a tutti quelle rockstars sudate… migliaia di persone in
delirio sotto al palco… e noi con loro, con i musicisti… P i musicisti sudati e
sexy!” si lasciò cadere all’indietro, sospirando. “io amo i musicisti sai?”
“lo so tesoro…” mi sdraiai
accanto a lei e restammo in silenzio ad osservare il soffitto e ad immaginarci
tra tutte quelle band, poi Josie scattò
in piedi e corse verso l’armadio, ricominciando ad esaminare i vestiti.
“mancano solo dodici ore
cazzo!!” gridò. Così mi alzai e decisi che era arrivato anche per me il momento
di scegliere cosa indossare per conoscere tutti quei ‘musicisti sudati e sexy’.
“dove credi di andare tu?!” mi fermò la mia coinquilina appena prima di
attraversare la porta. “non ci pensare neanche, tu resti qui ad aiutarmi a
scegliere quello che metterò IO; poi penseremo a TE!” sospirai e tornai al mio
posto in mezzo ai mucchi di vestiti di Jo.
Dopo circa 10 minuti si lasciò
cadere sul pavimento e si prese la testa tra le mani. “niente… non ho un cazzo
di vestito decente…” sospirò e mi guardò con gli occhini lucidi e speranzosi.
“d’accordo… vieni con me!” la
aiutai ad alzarsi e ci dirigemmo in camera mia.
“e quelli? Non me li hai ancora
fatti vedere!!” Josie indicò il mio letto, stracolmo di buste dei vestiti comprati la mattina. Gli occhi le si
illuminarono. “è una busta di Gucci quella?!” scoppiai a ridere ed afferrai la
busta, tirandone fuori un vestitino verde. Vidi Josie spalancare la bocca e gli
occhi, poi lo accarezzò leggermente mi
guarò con gli occhi da cucciolo abbandonato “tipregotipregotiprego!!”.
“mmm non sapreeei sai, devo
pensarci… credo che…uhm” Jo si inginocchiò e mi pregò con le mani giunte.
“tipregotipregotiprego” scoppiai
a ridere.
“ma certo che te lo presto
scema!” Josie abbracciò il vestito con un espressione di pura gioia sul volto e
cominciò a saltellare per la stanza.
“èmioèmioèmio!” poi sparì in
camera sua e ne uscì circa due secondi dopo col mio vestito addosso. “allora?
Come mi sta?” fece un giro su sé stessa e non potei fare altro che guardarla
ammirata.
“una favola! Sei uno schianto
signorina Evans” lei fece un risolino.
“davvero?”
“oooh sì! Li stenderai tutti…”
“…i musicisti sudati e sexy!”
dicemmo all’unisono e scoppiammo a ridere come due sceme.
“beh che ne dici di questi?”
tirai fuori da una busta di un negozietto di malibu un top giallo senza maniche
e un paio di pantaloncini neri.
“dico che te li voglio vedere
addosso tesoro!” Jo mi fece l’occhiolino.
Poco dopo ero in piedi davanti
allo specchio di camera sua con il suo volto sorridente alle spalle.
“ uhm..” dissi poco convinta.
“oh non ci provare Walker, stai
divinamente!” mi diede un pizzicotto sul braccio.
“ahi! Dici? Sicura?
Sicurasicurasicura?” scoppiò a ridere.
“ma certo! Credi che ti mentirei
mai?!” sorrisi.
“allora vada per questi!” mi
diede un cinque e poi si buttò sul letto.
“adesso però ho bisogno di cibo!
Fottutissimo cibo spazzatura! Sono stressata cazzo!” esclamò sospirando.
“cinese?”
“ovvio!” scoppiammo a ridere di
nuovo.
“vado a prendere il telefono,
non ti muovere da lì, devo fottutamente parlarti J!”
“allora? Qual’era il grosso
affare di cui dovevi parlarmi socia?”
“mmmh giusHto!” deglutii il mio
boccone di involtini primavera e cercai il telecomando per premere pausa.
“hey, è così importante da
fermare persino Brad Pitt?” annuii lentamente, fissando Josie negli occhi,
mentre fermavo il dvd di ‘vento di passioni’. “… P che succede? Mi fai paura..?
non è niente di grave spero…” scossi la testa e mi accoccolai sul nostro enorme
divano rosso.
“Josie… mi sono innamorata.”
Annunciai solennemente, mentre vedevo l’espressione sul volto di J passare
dallo sconvolto, all’incredulo, allo shock.
“tu… cosa?!” strillò.
“essì… è arrivato il momento
anche per me!” Josie scosse la testa violentemente.
“no no no è impossibile cazzo…
da quando ti conosco non mi hai mai parlato di un uomo seriamente… sei sempre
uscita con i ragazzi per massimo 3 giorni e poi li scaricavi… cominciavo a
pensare che fossi lesbica in effetti…
sei lesbica Patricia?” alzai un sopracciglio.
“ti sembro lesbica Josie?!”
sospirò.
“no in effetti no… disturbi di
personalità..? repulsione verso il genere maschile..? che altro può essere…”
“accidenti ma di che diavolo
parli?!” le tappai la bocca con una mano per zittirla.
“scusa… mi ero calata nella
parte della psicologa… prosegui…” sospirai.
“beh insomma non so il suo nome
ma so che suona in una band famosa… molto famosa… ho visto il loro video su mtv
stamattina ed è stato come un colpo di fulmine! Capisci?! Non riuscivo a
controllare il mio corpo quando l’ho visto, è stato come quando-”
“frenafrenafrena!” Josie alzò
una mano “band famosa? Nome!” la guardai con espressione interrogativa. “IL
NOME DELLA BAND ACCIDENTI!!” sussultai.
“già… ehm… chemical qualcosa…
chemical brothers o roba simile… non li avevo mai sentiti nominare ma a quanto
pare sono famosi…”
“mmh.. descrivimi ciò che hai visto…” bisbigliò Josie tirando
fuori il suo taccuino manco fosse il detective Monk.
“c’era sabbia, signore. Tanta
sabbia… e fuoco! Ricordo del fuoco e… una chitarra bianca… è tutto quello che
ricordo, agente.” J tamburellò per 10 infiniti minuti con la penna sulla bocca
e alla fine le si illuminarono gli occhi.
“CI SONO!!” gridò “My Chemical
Romance, Famous Last Words!” si alzò dal divano e corse al suo computer. “è
Frank!” sussurrò, poi si voltò verso di me. “ho trovato il tuo amore, cara la
mia Patricia Walker!”
Un grazie particolare a Tragic_Poetry e RiceGrain.
XoXo
Jedwasper