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Autore: Megan204    14/08/2014    5 recensioni
C'è un'altra donna nella vita di Quattro.
Non occupa il posto di Tris, né quello di Evelyn.
Un posto tutto per lei.
Quella lei, che forse l'ha salvato, prima di Tris.
Una donna che comunque vada, gli sarà sempre accanto.
La stessa donna che manda il cervello fuori uso ad Eric.
La stessa donna, che con un po' di impegno controlla i due uomini più testardi della fazione.
La stessa donna che diventa amica di Tris, creando un duo micidiale.
La stessa donna che è sostenuta da Shauna e Zeke.
La stessa donna che fa da sorella a Marlene e da amica ad Uriah e Lynn.
La stessa donna che aiuta Tori a nascondere segreti.
Una donna, che legherà tutti con un unico filo.
Una donna, che donna non è, di nome Hayley.
Spoiler Insurgent, Allegiant. Storia riscritta partendo da Divergent, con (qualcosa) di diverso.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eric, Four/Quattro (Tobias), Nuovo personaggio, Tris, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Titolo: Just Another Girl, or Maybe Not?
Rating: arancio
Personaggi principali: Tris, Quattro, Hayley.
Personaggi secondari: Eric, Zeke, Shauna, Lynn, Marlene, Uriah, Christina, Tori, Cara.
Pairing: Tris/Quattro; Zeke/Shauna; Lynn/Marlene/Uriah friendship; Marlene/Uriah; Eric/Hayley; Hayley/Tris friendship;
Nota dell'Autore: Prima storia nel fandom, dio che ansia. Non ho sfasciato nessuna coppia anche se sembrerebbe.
Storia quasi interamente narrata da Hayley, il nuovo personaggio. Alcuni personaggi, Eric principalmente, sono OOC. Per Eric utilizzo l'aspetto fisico del film, perché è più adatto ai fini della storia. Stessa cosa con Marlene (vedi attrice che la interpreta: Suki Waterhouse.)
Si parte da Divergent, per arrivare Ad Allegiant. L'ho scritta perché beh, Veronica mi ha traumatizzato troppo, vorrei evitare alcune morti.
Beh, buona lettura.



***


Non capisco perché sono seduta su un muretto umido e decisamente scomodo.
Potrei essere in giro per il Pozzo, potrei essere nel mio letto o sul tetto.
Invece sono accanto alla rete, in attesa degli iniziati.
Quei piccoli marmocchi che probabilmente in questo momento rimpiangono di averci scelto.
E poi sono qua in veste di babysitter. La babysitter di Quattro.
Ecco, Quattro mi sta fissando chiaramente alterato, il che non è una novità.
Sono seduta nell’ombra ma so che i suoi occhi sono puntati sui miei pantaloni neri strappati in vari punti, so benissimo che non approva, ma non mi importa.
La sua attenzione però, è catturata da una macchia grigia che cade nella rete.
Un’Abnegante è saltata per prima, questa sì che è una novità, in un certo senso.
Colgo l’espressione stupida di Lauren, quella ragazza rappresenta a pieno la mentalità Intrepida.
Quella che Quattro districa dalla rete è una ragazzina magra e bassa. I capelli sono biondi.
Quattro la guarda con occhi diversi.
Non come guarda Lauren o le altre ragazze Intrepide.
Non come guarda me.
Il mio sopracciglio slitta verso l’alto, hai capito il ragazzo.
«Prima a saltare:Tris! »
Tris. Tris. Chi diavolo è? Ha dei tratti familiari, ma da lontano e al buio mette male capirci qualcosa.
Osservo Quattro, e quando incontro i suoi occhi l’unica cosa che mi esce è un semplice ed ironico:
«Uhuh. »
I suoi occhi mi lanciano uno sguardo disperato, prima di tornare a concentrarsi sulla rete.
Un ghigno mi si forma sulle labbra, io e Quattro dobbiamo necessariamente parlare.

***


Da quando quell’idiota fa da babysitter ai trasfazione?
Li da anche consigli su come mangiare.
L’abbiamo definitivamente perso.
Mi appoggio alla sua spalla, facendogli gli occhi dolci
« E a me cosa consigli di mangiare? » chiedo in un sussurro, imitando la voce di una bambina piccola, attirando lo sguardo di Tris, che sembra tutt’altro che amichevole. Più che altro è uno sguardo deluso come se le interessasse Quattro.
È gelosa di me sul serio? Ah!
«Sta zitta, Ice. »Mi risponde Quattro con un’occhiataccia. Non mi chiamo realmente Ice ma, come Quattro, mi sono guadagnata il mio soprannome durante la preparazione. Ice come ghiaccio, perché sono stata l’unica donna a non avere crolli nervosi nella seconda fase e a non versare nemmeno una lacrima nei combattimenti. Mi sono classificata terza, dietro Quattro e…
Ecco appunto, parli del diavolo.
La mensa cade in un silenzio assordante nel momento in cui si apre la porta ed Eric entra.
Eric ha questo magnifico pregio di terrorizzare qualsiasi persona vivente, iniziati soprattutto. Terrorizza tutti, tranne me. Quando incrocio i suoi occhi grigi accenno un ghigno, mentre lui si dirige verso di noi, lasciandosi cadere su una sedia di fronte a Quattro, senza proferire parola.
Non riesco a contenermi e assumo un’espressione contrariata, quando finalmente si rivolge al babysitter patentato, informandolo del tentativo numero milleduecentoventidue di Max di assegnargli un lavoro.
«Dovrei parlarci io con Max, mi ascolterà sicuramente di più di voi due. »
Mi intrometto, con un tono di voce monocorde, tentando di imitare Mr Io-odio-tutti.
«Chissà come mai, davvero. » Risponde Eric acido, quel ragazzo è peggio dello yogurt scaduto a volte.
«Inspiegabile, vero? » Convengo, piegando leggermente la testa sotto lo sguardo stupito degli iniziati.
Appunto numero 1 per loro: non parlare ad Eric come sto facendo io, la morte è assicurata.
«Quasi nessuno in questa fazione resiste a quegli occhi verdi. Sono l’unico. » Eric mi risponde, con un tono canzonatorio e quasi dolce, molto diverso dal solito.
«Eric, sta zitto, è meglio. » Rispondo con un ghigno. Lui sa di cosa parlo, lo sa benissimo. Io e lui abbiamo un rapporto particolare.
Ma ha ragione, sembra che occhi verdi e capelli neri siano la combinazione perfetta per incantare tutti, anche il Capofazione.
Sia chiaro, non sono una barbie. Sono magra, ma ho vinto tutti i combattimenti tranne quello con Eric anche se non ho avuto la possibilità di farlo con Quattro. Sono brava a sparare, troppo brava secondo gli altri. Non ho il classico aspetto da Intrepida, ho solo tatuato un rampicante sulla caviglia destra e due piercing, ombelico e lingua. Forse è questo che mi rende diversa dalle altre.
Lascio Quattro in compagnia dei suoi trasfazione e vado nel tavolo in fondo alla sala, dove trovo Shauna e Zeke, intenti a discutere su qualcosa.
«Allora, i vostri fratelli sono ancora considerabili tali? » Chiedo lasciandomi cadere accanto a Shauna, sotto lo sguardo furbo di Zeke.
«Ovviamente, sia lui che Lynn che Mar hanno scelto gli Intrepidi. Dovrebbero spuntare a momenti, conoscendoli. » Risponde Zeke evidentemente soddisfatto.
«Avresti ucciso tuo fratello per così poco? » Chiedo contrariata.
«Ovvio, cosa pensi che lo lascerei vivere se non avesse scelto gli Intrepidi? » Risponde con un finto tono solenne, per poi scoppiare a ridere seguito da Shauna e me.
Mentre ridiamo un terremoto biondo si fionda accanto a me e capisco che Marlene è arrivata. Marlene, come gli altri due, gli ho conosciuti subito dopo l’ingresso negli Intrepidi, grazie a Shauna e Zeke. Lynn, Mar e Uriah sono amici sin da piccoli, nei loro modi strani ovviamente. Mi sono legata soprattutto a Marlene, perché è l’unica a non avere un fratello o una sorella.
Ha un muffin in mano e lo addenta in modo decisamente poco femminile, sotto lo sguardo scandalizzato degli altri, mentre io scoppio nuovamente a ridere.
«Che c’è? Ho fame io! » Risponde Mar alterata.
«Strano Mar, davvero insolito. Devo andare, ho da fare alcune cose prima di tornare in camera, ci vediamo domani. Buona fortuna iniziati! » esclamo con un occhiolino.
Esco dalla mensa e mi dirigo nella sala esercitazioni, quella coi bersagli, sedendomi su un bancone per rilassarmi. Lo faccio ogni sera, forse perché la vicinanza delle armi mi fa sentire sicura, cosa che poche volte sono stata in vita mia. Non sono un’Intrepida di nascita, anche io sono una trasfazione, ma tendo a dimenticarmelo spesso, esattamente come gli altri. Il ferro freddo della pistola mi fa sentire potente, è diverso dal freddo che sentivo da bambina sulla pelle.
Un brivido mi percorre la schiena al pensiero e chiudendo gli occhi riesco ancora a vedere quel profilo, evidenziato dalla mascella contratta e gli occhi iniettati d’odio.
Devo respirare.
Non mi sono lasciata nulla alle spalle, né una famiglia né un rimpianto. Niente di niente.
Sono andata avanti, da sola o quasi.
I miei occhi verdi si assottigliano a questo pensiero, perdendo leggermente la messa a fuoco.
Esattamente in quel momento Eric varca la soglia, non stupito di trovarmi qui.
«Hai smesso di fare il babysitter? Non capisco ancora come facciano ad affidarti gli iniziati, visto che la probabilità più alta corrisponde a buttarli tutti nello Strapiombo invece che condurli in camera.» chiedo increspando le labbra, allontanando quei pensieri orribili dalla mia mente e concentrandomi solo sul Capofazione.
«Sei sempre stata così odiosa? » Chiede, assottigliando gli occhi esattamente come me. Un pochino siamo simili.
«No, con te mi esce naturale, chissà perché.» Rispondo assumendo un’espressione innocente che non mi si addice molto.
Su me ed Eric avrei così tante cose da dire, ma non credo di averne la forza.
È complicato, perché beh, il nostro rapporto non ha un’etichetta precisa. Né amicizia, né qualcosa di più. È sempre stato così, fin dall’inizio. Dall’addestramento al suo diventare Capofazione ben poco è cambiato.
Siamo due Intrepidi, con i loro difetti. Non ci siamo parlati sinceramente quasi mai, tranne un’unica occasione che preferisco non ricordare. È stato più difficile di qualsiasi altra cosa fatta negli ultimi due anni in questo posto. Parlare sinceramente non riesce bene a nessuno dei due, ecco perché non siamo Candidi.
Scendo dal tavolo e silenziosamente mi dirigo verso la porta, non prima però di aver lasciato un bacio sulla guancia ad Eric.
Odia queste cose, quindi lo faccio apposta.
Oltretutto sono l’unica che può farlo senza il rischio di essere sbranata viva. O forse rischio anche io, ma mi piace.
Con un sorriso esco e mi dirigo verso la mia meta.
Adesso viene il bello.

***


Sono seduta a gambe incrociate sul letto, quando Quattro apre la porta del bagno e alza gli occhi al cielo, esasperato.
«Spiegami per quale motivo ti diverti ad infilarti in camera mia quando meno me lo aspetto. » Chiede, con finta voce alterata.
«Avevo bisogno di coccole. O le riservi solo alle trasfazione?» Rispondo con una vocina da bambina piccola, facendo la linguaccia.
«Spiegami cosa diavolo vuoi? » Non riesce ad arrabbiarsi con me, nemmeno se si sforza.
«Ti piace una ragazzina Abnegante, trasfazione e per di più gelosa di me. La conosci solo da un giorno, è normale? » Chiedo inarcando le sopracciglia.
«E quindi? » Mi chiede infilandosi una maglietta.
«Ti innamorerai Tobias. » Conosco lo sguardo che ha rivolto alla ragazzina, le interessa troppo, troppo per conoscerla da così poco. Tris ha una luce strana negli occhi, una luce che spesso ritrovo guardandomi allo specchio. Non la odio, devo solo comprendere meglio la situazione. È come se Quattro cercasse un qualcosa che lo lega alla sua vecchia fazione, anche se lo trovo improbabile.
Cosa vuole ancora avere in comune con gli Abneganti?
«Smettila, Hayley. » Risponde con un gesto eloquente del capo, per poi chiedermi:
«Qual è il problema? »
Prima di rispondere aspetto un attimo, fissandolo dritto in quegli occhi blu che tanto conosco. Ragiono attentamente sulla risposta da dare, anche se risulta quasi ovvia.
«Ho il diritto di sapere, sono sempre tua sorella no? » Rispondo con un ghigno.


Note autore: Okay, se siete arrivati fin qui siede decisamente coraggiosi. Secondo la mia mente malata, in questa versione storta di Divergent, Quattro ha una sorella. Una gemella per la precisione. Accetto critiche negative e positive perché sono molto insicura riguardo questa storia.
Speriamo bene, aspetto pareri.
Megan
  
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