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Autore: Ellery    14/08/2014    1 recensioni
Eren si guardò attorno, colpito e spaesato al tempo stesso. La Sala Grande era davvero enorme e mai se la sarebbe immaginata tanto ricca ed ordinata. Quattro lunghe tavolate la arredavano, accompagnate da panche in legno massiccio dove gli studenti degli anni superiori avevano già trovato posto ed ora fissavano i nuovi arrivi alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Dopo un lungo ed estenuante viaggio in treno - in cui Armin non aveva smesso un solo istante di parlare di piante acquatiche e centauri - si sentiva affamato; sapeva, però, di dover superare la prova del Cappello Parlante, prima di potersi accomodare al proprio tavolo ed indugiare sul banchetto.
Genere: Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eren Jaeger, Irvin Smith, Mikasa Ackerman, Rivaille, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
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Eren si guardò attorno, colpito e spaesato al tempo stesso. La Sala Grande era davvero enorme e mai se la sarebbe immaginata tanto ricca ed ordinata. Quattro lunghe tavolate la arredavano, accompagnate da panche in legno massiccio dove gli studenti degli anni superiori avevano già trovato posto ed ora fissavano i nuovi arrivi alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Dopo un lungo ed estenuante viaggio in treno - in cui Armin non aveva smesso un solo istante di parlare di piante acquatiche  e centauri - si sentiva affamato; sapeva, però, di dover superare la prova del Cappello Parlante, prima di potersi accomodare al proprio tavolo ed indugiare sul banchetto.
Scrollò le spalle, cercando di levarsi di dosso gli sguardi curiosi degli altri alunni, sforzandosi di mantenere un passo sicuro, mentre attraversava la navata centrale della Sala, che separava i Tavoli di Tassorosso e Corvonero. Conosceva la scuola piuttosto bene, ovviamente: nato da una famiglia di Mezzosangue, suo padre gli aveva raccontato praticamente tutto del castello, non appena ricevuta la lettera di ammissione. Il Dottor Jaeger, dopo tutto, era un famoso Medimago impegnato presso l'ospedale San Mungo, a Londra; ex-allievo della casata di Cosetta Corvonero, aveva quasi supplicato i figli di farsi smistare in Corvonero, se non altro per proseguire la lunga tradizione familiare. Malgrado le sue insistenze, però, Eren era deciso a non chiedere niente al Cappello Parlante, lasciandolo libero di decidere in autonomia. In fondo, era convinto che mai e poi mai sarebbe finito in quella casata: i valori che rappresentava erano troppo distanti dal suo modo pratico di vedere le cose.
Si sistemò il cravattino nero, aggiustando sommariamente il colletto della divisa, prima di scoccare una occhiata verso Mikasa: la sorella adottiva camminava qualche passo avanti a lui, ma non pareva affatto nervosa. Si muoveva tranquillamente, avvolta nella solita e calcolata flemma, come se tutto le fosse indifferente. Sotto sotto, Eren la invidiava: avrebbe dato qualunque cosa per sentirsi calmo e sicuro! Ora, invece, il cuore gli martellava nel petto ad ogni passo ed il respiro era quasi affannato.
"Non c'è motivo d'essere nervosi! Si tratta solo di un vecchio cappello ed un semplice rito di passaggio" si sussurrò, sollevando gli occhi al soffitto: tra le volte finemente lavorate, dei grossi nuvoloni grigi oscuravano il cielo stellato, minacciando una improvvisa pioggia.
-Il soffitto è incantato: sembra un cielo, ma è soltanto una magia- attaccò a dire Armin, notando il suo sguardo pensieroso -è nel libro "Storia di Hogwarts". Io l'ho letto!-
Eren trattenne uno sbuffare sonoro, limitandosi ad annuire e tornare a fissare davanti a sé: in fondo alla sala, perpendicolare alle quattro tavolate, era disposto un altro lungo bancone, coperto da una tovaglia color prpora. Al centro, seduto su uno scranno alto ed attentamente intarsiato, sedeva un uomo calvo, il cui viso scavato era abbellito da una coppia di vistosi baffi brizzolati. Avvolto nella sua tunica color carota, stava giusto terminando di chiacchierare con la vicina, prima di dedicare la propria attenzione ai nuovi giunti.
-Buonasera!- esclamò, ad un tratto, alzandosi ed allargando le braccia in un gesto teatrale -Oggi inizia un nuovo anno scolastico, qui la castello di Hogwarts! Permettetemi di dare il benvenuto a voi tutti...ed in particolar modo ai ragazzi del primo anno, che questa sera inizieranno la loro avventura in questa prestigiosa scuola.-
Eren annuì distrattamente a quel breve discorso introduttivo, tossicchiando discretamente per richiamare l'attenzione di Armin -Chi sarebbe quello?- sussurrò, ignorando l'occhiata sorpresa dell'altro.
-Lui, beh...è il preside Pixis. Pensavo lo sapessi-
-No, no...in casa tendiamo a parlare poco del mondo magico, ecco...credo per rispetto nei confronti di  mia madre- sussurrò Eren di rimando -Mia madre, beh....non ha poteri magici-
-Hai ragione; dimenticavo che è babbana- chiese Armin, all'improvviso, costringendo Eren ad un veloce cenno affermativo
-Sì! Ma non chiamarla così...Babbano è dispregiativo!-
-Mi dispiace, ecco...mi è scappato! beh...scusami...- il biondino tornò ad azzittirsi, fissando nuovamente il preside, che aveva riattaccato con il proprio discorso.
-Desidero innanzi tutto presentare due nuove professoresse, fresche di nomina. La signorina Hanji Zoe subentra alla cattedra di Cura delle Creature Magiche, mentre la signorina Petra Ral si occuperà dell'insegnamento di Erbologia. Entrambe rivestiranno il ruolo di Capocasata, rispettivamente di Corvonero e Tassorosso- Pixis si concesse un rapido sorso di vino elfico, prima di riprendere -Inoltre, il nostro custode - il signor Kenny- disse, indicando una figura in un angolo che, avvolta in abiti scuri, se ne stava intenta a cullare una fiaschetta di Whisky Incendiario -Desidera ricordare a tutti voi che è severamente vietato girare per i corridoi dopo lo scattare del coprifuoco. E, naturalmente, che la Foresta Proibita è...Proibita, appunto, a tutti coloro che non dispongono di regolare permesso firmato da un docente-
-Perchè se vi becco fuori dai dormitori...vi appendo per i pollici!- la voce gracchiante di Kenny arrivò ad interrompere il parlare del preside, che cercò di recuperare il prima possibile l'attenzione degli studenti.
-Sì, sì...grazie signor Kenny. Ora, se non ci sono domande...possiamo procedere con lo Smistamento!- concluse, mimando un leggero applauso -E se ci sono domande...tenetevele per dopo! Non so voi, ma io ho fame. Prima li smistiamo e prima mangiamo...- concluse, facendo per tornare a sprofondare sullo scranno.
Un giovane professore  si fece avanti, posizionando un vecchio sgabello davanti alle matricole.
-Quando chiamerò il vostro nome verrete avanti e vi siederete qui- attaccò, con voce calda e tranquilla -Vi metterò il cappello sopra la testa e sarete smistati nelle vostre case-
Eren studiò attentamente quella figura, intenta a svolgere una pergamena con la sua unica mano: la manica destra, infatti, penzolava inerte, mescolandosi al resto della stoffa. l'uomo, tuttavia, sembrava abituato a quelle difficoltà: il suo volto squadrato pareva concentrato e gli occhi chiari, contornati da vistose sopracciglia, rimanevano fissi sulla ruvida carta. Nel complesso, possedeva un aspetto ordinato: i capelli biondi erano pettinati con cura all'indietro, mentre la tunica larga, di un colore bordeaux, cadeva perfettamente a coprire la figura alta e slanciata.
-Chi è quello?- sussurrò Eren, chinandosi verso Armin
-Il professor Erwin Smith. Capocasata di Grifondoro; è molto in gamba, a quanto mi hanno detto...un ottimo insegnante. Peccato che insegni Storia della Magia! Molti lo avrebbero visto bene a Difesa contro le Arti Oscure, ma...pare che il suo "problema" gli abbia precluso la cattedra- susurrò il biondino, senza distogliere l'attenzione dal tavolo docenti -A quanto ne so, giocava a Quidditch, fino a poco tempo fa. Battitore nei Chudley Cannons-
-E perchè è senza....?-
-Senza un braccio? Uno sfortunato incidente, risalente a qualche mese fa. Pare si sia imbattuto in un Troll di montagna durante un'escursione domenicale e...non ne sia uscito esattamente tutto intero-
-Scusa, ma....dove sarebbe il Cappello Parlante, ora che ci penso? Non lo vedo lì- sussurrò Eren, infine, ma le sue parole vennero coperte dal brobottare del professor Smith.
-Dove è il Cappello Parlante?- chiese il docente, incurante delle centinaia di occhi che lo fissavano impazienti -Levi! Ti avevo detto di portare il Cappello!- sbottò, mentre da una porta laterale sbucava un secondo professore. La sua immagine minuta era avvolta da una tunica color blu notte, bordata di finiture argentate. I capelli neri contornavano un viso affilato e pallido, colorato soltanto dal grigio tenue degli occhi allungati. Le labbra sottili erano arricciate in una smorfia disgustata, mentre le mani affusolate, coperte da un doppio paio di guanti bianchi, reggevano un vecchio cappello di stoffa marrone, sgualcito e rattoppato in più punti.
-E quello chi sarebbe?- sussurrò Eren, mentre Armin si sforzava di celare uno sbuffo paziente
-Il professor Ackerman, di Pozioni e capocasata di Serpeverde. Non so molto su di lui, sembra un tipo abbastanza solitario...- le parole del ragazzino si spensero, non appena il docente di Storia della Magia si fece sentire.
-Si può sapere perchè ci hai messo tanto?- Erwin rimbeccò prontamente il collega, ma questi si limitò ad una scrollata di spalle.
-Mi fa schifo toccare questo coso, lo sai- fu la risposta asciutta, completata da un'occhiata irritata in direzione del prezioso copricapo -è stato in testa a centinaia e centinaia di ragazzini sudici. Perchè mai non possiamo dargli una lavata, una volta ogni tanto?-
-Perchè è un oggetto magico estremamente delicato, vecchio di centinaia di anni. Non puoi buttarlo in una vasca con acqua e sapone, ti pare?-
-Si, certo...e se trasmettesse i pidocchi? Non voglio essere responsabile di una epidemia di pidocchi a scuola!-
Erwin non riuscì a reprimere un sorriso sarcastico -Per tutti i folletti! è soltanto un vecchio cappello. E finiscila con questa cosa dei pidocchi! Ogni anno è sempre la stessa storia...quando sei stato smistato hai chiesto al Cappello se avesse i pidocchi, per caso?-
-Ovviamente!- Levi parve quasi indispettito da quell'ultima domanda -Ma...all'epoca rispose che lui non trasmetteva alcun tipo di parassita cutaneo. In realtà, credo sia soltanto un gran bugiardo- accostò la punta del naso alla stoffa bruna, arricciandola immediatamente -Puzza anche di muffa...dovremmo davvero dargli una ripulita!- commentò, mentre Erwin si limitava ad ignorarlo e concentrarsi sul primo nome.
-Mikasa Ackerman!- chiamò.
 
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Angolino muffoso dell’autrice.
‘Sera! Dopo aver sopportato stoicamente (?) una maratona di Harry Potter a casa di amiche, ho deciso di scrivere questa ff, immaginandomi come potrebbe essere la vita dei personaggi di SNK presso la prestigiosa scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Per cominciare, perciò, ho deciso di buttarli immediatamente  in Sala Grande, tra le grinfie del Cappello Parlante e di alcuni professori un po’..particolari. Spero, naturalmente, che la ff vi piaccia: all’inizio era nata come one-shot, ma poi mi sono “presa bene” ed ho deciso (per ora) di continuarla ^^ Ne approfitto, però, per pubblicare almeno i primi due capitoli.Mi scuso in anticipo per eventuali errori nella pubblicazione, ma è la mia seconda e mezza ff, quindi non sono affatto pratica del mondo di efp. ^^
Api Frizzole a tutti!
 
  
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