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Autore: melanana    15/08/2014    0 recensioni
"Guardai Louis negli occhi e provai la più strana delle sensazioni. Lo desideravo con la stessa intensità disperata che avevo sentito vedendolo la prima volta. Il nostro corpo non apparteneva né a me né a Harry: apparteneva a lui"
Due anime e un solo corpo: è così che Harry e Zayn si conoscono. Uno è l'ospite terrestre, l'altro lo spirito alieno, entrambi sono pedine in una furiosa guerra per il possesso del pianeta. Dovrebbero odiarsi ma, contro ogni regola, Zayn accetta di aiutare il suo ospite a ritrovare il ragazzo che ha acceso in entrambi un amore tanto intenso e sconvolgente da abbattere ogni ostacolo.
Dal libro "L'ospite" di S.Meyer.
[Harry/Louis] [Zayn/Louis] [Zayn/Liam]
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Liam restò con me per tre giorni, al buio.
A volte si allontanava per recuperare cibo e acqua. Sfruttavo le sue brevi assenze per occuparmi dei bisogni fisici che non potevo ignorare, lieto della presenza del ruscello puzzolente. Con l’andare del mio digiuno, tali bisogni scomparvero.
“Per favore” sussurrò Liam al terzo giorno “Per favore, Zayn, mangia qualcosa” Mi afferrò un braccio, ma mollò subito la presa quando mi sentì scattare “Ti prego, non odiarmi. Mi dispiace tanto. Avrei dovuto dirtelo. Ti giuro… Non lascerò che accada di nuovo”
Sapevo che lui, o Eleanor, non erano capaci di fare volontariamente del male a un’altra persona. Ma a un verme? Perché preoccuparsi dell’agonia di una strana creatura aliena? Perché preoccuparsi di uccidere qualcuno –lentamente, sezionandolo pezzo per pezzo- privo di una bocca umana con cui gridare?
“Ti prego” continuò Liam.
Tornò il silenzio. Restammo immobili per un po’, forse per un’altra ora.
Liam si alzò e se ne andò, senza far rumore.
Non restai solo a lungo. Il fischio meditabondo che riconobbi, mentre si avvicinava nell’oscurità, apparteneva senz’altro a Simon.
Un fascio di luce gialla mi bruciò gli occhi. Sbattei le ciglia per ripararli. Simon posò la torcia a terra e si accovacciò contro la parete accanto alla mia. “Vuoi morire di fame, eh? È questo il piano?”
Abbassai lo sguardo. Fossi stato sincero come me stesso, avrei dovuto ammettere che il lutto era finito. Avevo superato il dolore. Non conoscevo quelle anime, non potevo continuare a piangere due estranei per sempre. No, a quel punto era infuriato.
“Se vuoi morire, ci sono maniere più semplici e veloci”
Come se non l’avessi capito “Allora portami da Eleanor” sibilai.
Simon non fu sorpreso di sentirmi parlare. “Pensavi che ci fossimo arresi, Zayn? È ovvio che vogliamo scoprire il modo di riprenderci le nostre menti. Potrebbe toccare a chiunque tra noi, in qualsiasi momento. Abbiamo perso già troppe persone care. E non è facile. Ogni volta che Eleanor o Liam falliscono, è uno strazio, l’hai visto anche tu. Ma questa è la nostra realtà, Zayn. Abbiamo perso una guerra. Stiamo per estinguerci, e cerchiamo un modo per salvarci”
Non potevo mettere in dubbio la verità né la logica di ciò che disse. Mi schiarii la voce, rauca dopo giorni di inattività “Io non ti odio, Simon. Però…”
“Però?”
“Non penso di poter più vivere qui. Non se di nascosto massacrate la mia famiglia. E ovviamente, non posso neanche andarmene. Capisci cosa intendo? Ho altra scelta, a parte il bisturi inutile di Eleanor?” Rabbrividii.
Simon annuì serio “Sì, hai ragione. Non è giusto chiederti di sopportare”
“Se posso scegliere, però, preferisco che sia tu a spararmi” sussurrai.
Rise “Rallenta, ragazzo. Nessuno sparerà a nessuno. Dirò a tutti di sospendere la cattura di ostaggi. Sai, temo che i nervi di Eleanor siano a pezzi. Più di così non può reggere. E Liam…”
“Come faccio a sapere che non mi mentirai?” commentai.
“Devi fidarti. Perché io non ti sparerò. E non ti lascerò neanche morire di fame. Mangia qualcosa, ragazzo. È un ordine” Afferrò una fetta di pane dal vassoio che aveva lasciato Liam, la spalmò di miele razziato e me la ficcò in mano.
La fetta si sbriciolò in frammenti collosi che mi si appiccicarono alle dita. Sospirai e iniziai a succhiarle.
“Bravo ragazzo! Vedrai che ce la caveremo. Tutto filerà liscio, vedrai. Cerca di pensare in positivo”
“Positivo” mormorai scuotendo la testa incredulo. Soltanto Simon…
A quel punto tornò Liam. La sua espressione nel vedermi mi riempì di senso di colpa. Era uno sguardo di sollievo e di gioia.
Mi spinsi verso di lui e cercai la sua mano “Mi dispiace”
Lui strinse le dita sulle mie “Non devi scusarti”
“Dovevo immaginarlo. Simon ha ragione. È ovvio che vi ribelliate. Come posso farvene una colpa?”
“Da quando ci sei tu, è diverso. Avremo dovuto smetterla”
“Okay, piantatela” borbottò Simon, roteando gli occhi.
“Comunque” continuò Liam “Non posso restare. Sono venuto soltanto per avvisarti. Niall..”
“Cosa?”
“Ha una leggera infezione alla gamba” mormorò “Eleanor lo ha obbligato al riposo, se no sarebbe venuto a cercarti già da tempo. Louis lo ha praticamente legato al letto”
Mi sentii male “Lo state curando?”
Liam sospirò “È un infezione batterica e non abbiamo più antibiotici”
“il ragazzo è forte” disse Simon “Deve solo aspettare che la malattia faccia il proprio corso”
“Il… proprio… corso” Scandii le parole, sbigottito. Mi stropicciai gli occhi cercando di riprendere lucidità.
Niall stava male. Non c’erano medicine con cui curarlo. L’unica possibilità era quella di aspettare che il proprio corpo guarisse da sé. E in caso contrario… No.
Mi alzai di scatto e iniziai a camminare verso l’uscita.
“Aspetta!” disse Liam, stringendomi la mano. Seguì il mio passo.
“È in ambulatorio?” chiesi, senza mostrare emozioni.
“No, no” mi rassicurò prontamente “È in camera vostra”
In corridoio c’era un ampio gruppo di persone. Avevano spostato il paravento e si sporgevano all’interno. Le condizioni dell’irlandese erano talmente problematiche da doverle controllare di continuo?
Mi feci largo tra i presenti senza neanche guardarli. La stanza dal soffitto alto era luminosa. Louis era appoggiato alla parete più lontana con le mani dietro la schiena, posizione che assumeva quando era davvero preoccupato. Eleanor era in ginocchio accanto al letto in cui stava Niall. Il volto di Niall era rosso e sudato. Gli avevano sfilato il pantalone destro tagliandolo, e strappato la bendatura. Non era orribile come avevo immaginato. Era un taglio lungo due centimetri, dal contorno netto. A preoccupare era la tonalità rossa della pelle che lo ricordava, gonfia e lucente.
“Zayn” ansimò quando mi vide “Stai bene” Inspirò a fondo.
Mi chinai al suo fianco, urtando  il gomito contro quello di Eleanor. “Come stai?”
“Che stupido” disse sorridendo “Davvero uno stupido. Roba da non crederci. Che razza di sfortuna”
Trovai una pezza umida sopra il cuscino e gliela passai sulla fronte “Ti riprenderai, ne sono sicuro”
“Ma certo. Non è niente. Però Louis non mi ha permesso di venire a parlarti” La sua espressione si fece di colpo triste “Ho saputo che… e, Zayn, tu sai che io…”
“Shhh. Non pensarci neanche. Se avessi saputo che stavi male sarei tornato prima”
“Non sto male. È soltanto una stupida infezione” protestò. Poi sorrise “Ho sentito che avete dato una lezione a calcio a Micheal, il giorno che siamo tornati. Avrei voluto esserci! Scommetto che anche Harry si è divertito!”
“Sì”
“E come sta? Sta bene?”
“Certo che sì” mormorai, concentrandomi sulla pezza gli sfiorava la fronte.
Harry.
Dov’era?
Cercai la sua voce familiare tra i pensieri. Trovai soltanto silenzio. Perché non c’era?
“Niall, ti dispiace se vado a lavarmi la faccia? Mi sento un po’… impataccato”
Il tono falso della mia voce non lo insospettì “Certo che no”
Mi rialzai, portando Liam con me “Torno subito”
Tornammo indietro, fino alla grotta su cui si affacciava il groviglio di gallerie che portavano alle stanze. Scelsi un corridoio a caso e mi ci infilai. Era deserto.
“Zayn, cosa…”
“Ho bisogno del tuo aiuto, Liam” La mia voce era ansiosa.
“Tutto ciò che vuoi. Lo sai”
Presi il suo volto tra le mani e lo guardai negli occhi “Ho bisogno che tu mi baci. Per favore”
Liam restò a bocca aperta “Tu… cosa?”
“Poi ti spiego. Non è giusto nei tuoi confronti, ma… per favore, baciami”
“Ma così rischio di far arrabbiare Harry…”
“Liam!” ribattei “Per favore!”
Ancora confuso, mi prese per i fianchi e mi attirò a sé. Premetti la bocca contro la sua. Il suo respirò si mescolò al mio. Un gemito gli sfuggì dalle labbra.
Eravamo soltanto noi due, talmente vicini da poterci confondere.
Soltanto noi.
Soli.
Liam capì subito quando rinunciai. Lentamente si staccò da me e posò con delicatezza le mani sulle mie spalle. “Spiega” disse.
“Non c’è più” sussurrai, con il fiatone “Non lo trovo. Neanche adesso”
“Chi, Harry?”
“Non lo sento!”
“Okay. Riflettiamo. Quand’è stata l’ultima volta che l’hai sentito?”
“È stato subito dopo… l’ambulatorio. Ha cercato di giustificarvi.. e gli ho urlato contro… e l’ho cacciato via. Da quel momento ho smesso di sentirlo”
“Calma. Quindi dobbiamo trovarlo?”
Annuii con decisione.
Lui fece un respiro profondo “Allora hai bisogno di… perdere davvero il controllo?”
“In che senso?”
“Torno subito” mi promise Liam “Resta qui”
Mi tremavano le mani di paura e stanchezza. Sentivo che l’ansia stava per farmi esplodere. ‘Harry, Harry, Harry, torna! Harry, mi senti?’ Parlavo da solo, nessuno mi ascoltava.
Finalmente sentii dei passi. E delle voci. Liam non era solo. Sprofondai nella confusione.
“Vedilo come… un esperimento” stava dicendo Liam.
“Sei pazzo?” rispose Louis “È una specie di scherzo di pessimo gusto?”
Ecco come voleva farmi perdere il controllo. Mi sentii andare a fuoco.
Liam e Louis mi arrivarono davanti. Il volto di Liam era impassibile; teneva una mano sulla spalla di Louis.
Louis studiò la mia espressione mortificata, e restò immobile “Zayn, cosa succede?”
Trapassai Liam con un’occhiata di rimprovero, poi cercai di guardare in faccia Louis. Non riuscii ad affrontarlo, e abbassai lo sguardo. “Ho perso Harry” sussurrai.
“L’hai perso?”
Annuii in preda allo sconforto.
Rispose con rabbia “Come?”
“Non so. L’ho costretto a tacere… ma lui torna, sempre…”
“È sparito?” chiese, con tono angosciato.
“Non lo so. Non lo trovo più”
Respiro profondo “Perché Liam dice che devo baciarti?”
“Non devi baciare me” risposi, con un fil di voce “Bacia Harry. Niente l’ha sconvolto di più di quando ci hai… baciati. Forse…”
A testa bassa, vidi i suoi piedi avanzare verso di me. “Secondo te, se lo bacio…?” Non riuscii nemmeno ad annuire.
Mani familiari mi accarezzano il collo, seguendone il profilo fino alle spalle. Il mio cuore batteva, così forte che temevo potesse sentirlo anche Louis. Era davvero imbarazzante costringerlo a toccarmi così.
Chissà se Liam era rimasto a guardare. Quanto avrebbe sofferto?
Una mano mi percorse il mio braccio  fino al polso, lasciando dietro di sé un sentiero di fuoco. L’altra si chiuse  sul mio mento, e mi alzò la testa. La sua guancia premette contro la mia, rovente al contatto, e Louis sussurrò al mio orecchio. “Harry. So che ci sei. Torna da me” Poi portò la bocca al di sopra della mia.
Cercò di baciarmi con delicatezza. Sentivo che ci provava. Ma le sue intenzioni andarono in fumo.
C’era fuoco ovunque, perché lui era ovunque. Le mani percorrevano la mia pelle. Le labbra assaggiarono ogni centimetro del mio viso. Sbattei con la schiena contro la parete di roccia, ma non sentii dolore. L’unica sensazione era il calore rovente.
Intrecciai le dita nei suoi capelli e lo strinsi forte. Facendo leva sulla parete, gli misi le gambe attorno alla vita.  La sua lingua era stretta alla mia, e non c’era uno solo dei miei pensieri che non fosse invaso da un’ondata di desiderio.
Allontanò le labbra e tornò al mio orecchio.
“Harry Styles!” A quella distanza fu un ruggito, quasi un urlo “Tu non mi lascerai. Mi ami o no? Dimostralo! Dimostralo! Dannazione, Haz! Torna qui!”
Le sue labbra si avventarono di nuovo sulle mie.
‘Ahhhh’ Un tenue sbadiglio, nella mia testa.
Non badai nemmeno a salutarlo. Ero in fiamme. Il fuoco giunse fino a lui, fino all’angolino in cui sonnecchiava.
Strinsi la maglietta di Louis e l’alzai. L’iniziativa veniva dal mio corpo, non da me. Le mani di Louis, intanto, ardevano sulla mia schiena.
‘Louis?’ sussurrò Harry. Cercò di orientarsi, ma la mente che condividevamo era troppo disorientata.
Sentii gli addominali di Louis sotto il palmo delle miei mani.
‘Cosa? Dove…’ abbozzò Harry.
Liberai la bocca per prendere fiato, e sentii le labbra di Louis ustionarmi il collo. Affondai il viso tra i suoi capelli per sentirne il profumo.
‘Louis! Louis! No!’
Lasciai che scorresse nelle mie braccia, sentivo che doveva farlo. Le mie mani si fecero più frenetiche. Le dita affondarono nella pelle, e spinsero contro Louis con tutta la forza che potevano.
“No!” urlò Harry con le mie labbra.
Louis gli prese le mani, poi mi afferrò prima che cadessi. “Harry? Harry!”
“Che diamine stai facendo?”
Louis sospirò di sollievo “Sapevo che ce l’avresti fatta! Ah, Haz!” Lo baciò di nuovo, baciò le labbra che era Harry a controllare, ed entrambi sentimmo il sapore delle lacrime che gli rigavano il volto.
Harry lo morse.
Louis fece un salto, e io scivolai a terra, accasciandomi su me stesso.
Lui scoppiò a ridere “Eccolo, il mio ragazzo. È ancora lì, Zayn?”
“Sì” ansiami.
‘Che diamine succede, Zayn?’ strillò Harry dentro di me.
‘Dove ti eri cacciato? Ti rendi conto di cosa ho passato per trovarti?’
‘Sì, ho visto, stavi proprio soffredo’
“Haz?” domandò Louis.
“È qui. Furioso. Forse è meglio se torniamo da Niall”
Louis mi cinse i fianchi e mi aiutò a rialzarmi “Puoi arrabbiarti quanto ti pare, Harry. L’importante è che resti fra noi”
‘Per quanto tempo sono sparito?’
‘Tre giorni’
La sua voce si fece tenue all’improvviso ‘Dove sono stato?’
‘Non lo sai?’
‘Non ricordo… niente’
Rabbrividimmo.
“Sta bene?” domandò Louis.
“Più o meno”
“È stato lui, prima, a parlare con me –ad alta voce?”
“Sì”
“Può… puoi rifarlo?”
Sospirai. Ero esausto. “Posso provarci” Chiusi gli occhi.
‘Riesci a scavalcarmi?’ gli chiesi ‘Riesci a parlare con lui?’
‘Io… Come? Dove?’
Malgrado gli sforzi, Harry non trovava l’uscita.
Le labbra di Louis calarono di nuovo con forza sulle mie. Aprii gli occhi, sbalordito. Trovai i suoi, scintillanti di blu, a mezzo centimetro.
Harry arretrò con un gesto secco “E piantala! Non toccarlo!”
Louis sorrise raggiante “Ehi, piccolo”
‘Non c’è niente da ridere’
Cercai di riprendere fiato “Harry non sta ridendo”
Non smise di abbracciarmi. Di abbracciarci. Sbucammo nel punto di incontro delle gallerie, ma non c’era nessuno.
“Questo è un avvertimento, Haz” disse Louis, con un gran sorriso. Provocante “Meglio che tu stia dove sei. Sappi che potrei fare davvero qualsiasi cosa pur di riaverti”
‘Digli che se ti tocca ancora in quel modo lo strangolo’ minacciò.
“Sta minacciando di ucciderti” risposi.
Louis continuò a ridere.
‘Ah’ disse Harry ‘Stai soffrendo’
‘Non preoccuparti per me.’
Fui lieto quando tornammo alla nostra stanza. Avevo bisogno di distrarmi, prima di scoppiare il lacrime. Non era il momento per l’autocommiserazione. Dovevo affrontare problemi più importanti.
 



Avete voglia di urlare anche voi come me? La scena del bacio tra Zayn/Louis/Harry era così.... Waaaaaaaaaaaaaaaawwwwww ><
Ringrazio come sempre tutte voi splendide persone che seguite tutto ciò, aggiungendo tra preferiti, seguiti, ricordati. Thanksss! :)
Buon ferragosto&alla prossima settimana!
Yay!

 
   
 
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