Quel
giorno le strade londinesi erano meno affollate del solito, forse per
via della forte umidità pungente che calcava l'aria.
Ma
a chi prendevo in giro? Quando mai Londra non era umida?
Il
vento era quasi schiacciante, tanto da farmi rabbrividire.
Harry
sentii quel movimento impercettibile sulla mia pelle, e mi avvolse
nelle sue braccia.
Forse credeva che ,così facendo, i brividi
sarebbero scomparsi, ma non fecero altro che aumentare.
Con una
mano mi cingeva la vita, mentre con l'altra teneva in mano le buste
delle spese appena fatte.
Mi strinsi a lui automaticamente, e
cominciai a sentire meno freddo.
Sorrideva sotto gli occhiali da
sole e,di tanto in tanto, si aggiustava il ciuffo di capelli che gli
ricadeva sul viso.
Puntualmente, però, il vento glielo rimetteva
al punto in cui lui l'aveva scostato, e così cominciava a
litigarci.
Era adorabile.
Sarei rimasta ad osservarlo per ore,
senza mai stancarmi, senza perdermi un solo movimento.
Ogni suo
gesto lieve, sfuggente, invisibile, era dannatamente bello.
Mi
facevano male i piedi, avevamo girato per quasi tutto il centro.
Ci
fermammo in una piccola caffetteria, e prendemmo una cioccolata
fumante,
riscaldati dal calore del camino a legna.
Poi
ricominciammo a camminare su uno dei ponti del Tamigi.
Cominciò a
piovere improvvisamente.
Iniziai a correre,scappando dalle sue
braccia.
Braccia molto più forti delle mie, che mi avrebbero di
sicuro catturata in una frazione di secondo.
Girai velocemente lo
sguardo intorno, quando avvistai una di quelle cabine telefoniche
londinesi.
E poi decisi di fare la stronza.
Non ci pensai due
volte e mi ci nascosi dentro.
Respiravo affannosamente,
sorridendo, del tutto soddisfatta.
Mi piaceva essere maligna,
avevo la perfidia nel sangue.
Chiusi velocemente la porta, mentre
il mio respiro era ancora affannato.
Neanche il tempo di
battere ciglia, che una mano forte aprì rapidamente la porta.
Summer
insomma,pensavi di farla ad Harry Styles? Che colossale cazzata.
Lui
si precipitò dentro senza permettermi di esitare e mi
bloccò alla
parete alle mie spalle.
Mi guardava con insistenza,mentre
regnava il silenzio.
Continuavo a chiedermi inutilmente perché il
mio maledetto cuore non ne voleva sapere di tacermi in petto.
Era
un organo isterico ed impazzito sul quale non si poteva fare
affidamento.
E non era colpa dell'affanno, era la sua
vicinanza.
Mi caddero le buste che avevo in mano, e si sentii un
leggero tonfo al pavimento.
Non riuscivo ad aprire bocca, il suo
respiro sulla pelle mi spingeva via le parole e le rilegava nello
stomaco.
Le gocce tamburellavano regolari sulla cabina, prima
lentamente poi sempre più fitte,
come lo sferragliare di un treno
in corsa.
Quella piccola scatola rossa mi sembrava il centro del
mondo in quel momento, il nucleo dell'intero universo.
Si
avvicinò alle mie labbra,mettendomi una mano sul fianco.
Proprio
quando era a un centimetro dal mio viso, un fottuto centimetro, mi
voltai.
Presi il telefono in mano e digitai un numero a
caso.
-Pronto? Salve. Sono in trappola e sto per essere
violentata da un individuo molto inquietante, vi prego,
salvatemi.
Harry prese la cornetta del telefono e se la poggiò
vicino all'orecchio, senza smettere di fissarmi.
-Pronto? Oh,
è caduta la linea. Ma che tragedia! disse, con un sorriso
sornione.
Riappoggiò la cornetta, e rimise la mano sulla
parete.
Si passò la lingua sulle labbra, e provai un fremito.
Di
getto cominciai a far l'amore con lui mentalmente, soffermando lo
sguardo sul bottone dei suoi jeans.
No Summer, diamine, scaccia
via i pensieri perversi.
Ma come si fa quando si ha lui
davanti?
Mi ci voleva un manuale: -Come resistere ad Harry
Styles.
Avrebbe funzionato? No di certo.
E poi lui non mi stava
aiutando, anzi.
-Se ci provi qui dentro ti strappo la
giugulare.'-dissi io, puntandogli un dito contro, mostrandomi il
più
convinta possibile.
Dovetti mordermi un labbro, perché lui
aveva cominciato ad accarezzarmi la guancia.
-Uhm... che frase
romantica. - ribbattè lui, senza scostarsi neanche di un
centimetro.
-Ammettilo, l'alchimia tra di noi è innegabile.-
continuò lui, con quegli occhi. Quegli occhi. Cazzo.
-Lo sai cosa
è innegabile?
-Cosa?-
-Il dolore che ti farà questo telefono
quando te lo ficcherò in un certo posto! -gli urlai.
Poi gli
sferrai un calcio ai testicoli. Quanto ero dolce.
Cercai di
dimenarmi dalla sua presa ferrea, ma lui mi respinse contro la
parete.
Chiuse gli occhi per un secondo, e quando li riaprii
stavano ardendo.
Non di rabbia, o di ira, ma di desiderio
intenso.
Le sue labbra toccarono le mie.
Poi le
lasciarono.
- Scusa Sum, ora devo andare -mi disse.
-Che
cazzo stai dicendo?' lo presi per il colletto e lo avvicinai
violentemente a me.
-Pensavo non volessi stare con me,dolcezza
-rideva, stupido idiota.
-Smettila di pensare e baciami, coglione
-ribattei.
Harry non se lo fece ripetere due volte.
Le
gambe cominciarono a tremarmi.
Guardavo lui che, a sua volta, mi
fissava imperscrutabile.
Poi mi posò una mano dietro la schiena e
mi tirò a sè.
I nostri corpi si unirono e io mi abbandonai
contro di lui,
confortata dalla solidità del suo petto mentre lui
mi cingeva in vita.
Era così bello stare tra le sue
braccia.
Aspirai il suo profumo, piacevole ed inebriante.
Chiusi
gli occhi e posai la testa sulla sua spalla, inondata di
desiderio,
ripensando alla prima volta che avevamo fatto
l'amore.
Anche allora tremavo come in quel momento.
Le sue
labbra mi sfiorarono prima il collo,poi la guancia,
e io non potei
fare a meno che venire tentata da quel suo gioco.
Ci baciammo,
prima esitanti, poi con più trasporto.
Sentivo le sue mani su
di me, le sentivo dappertutto.
E quando alla fine si staccarono,
mi resi conto che non ne avrei avuto mai
abbastanza.
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Ed
eccomi qui, di nuovo. Vi sono mancata? Ditemi di si pliiisss
Scusate
la troppa assenza,da quanto è che non vado avanti, tre
mesi?Opss.
Mi
scuso, scusatemi tantissimo ma mi ero presa una pausa.
Come
si dice, “pausa
della scrittrice”.
Comunque tranquille/i,
riprendo subito, ho avuto un momento in cui io e i libri ero una cosa
unica e poi quest' estate con lavoro, volontariato e altro mi sono
data da fare e il computer e la mia voglia di scrivere era
svanita.
Beh, che dire “Buona
lettura”!
Baci,
Letstrytowrite.