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Autore: Letstrytowrite    16/08/2014    2 recensioni
PROLOGO.
Si dice che quando ami una persona senti le farfalle nello stomaco.
Allora perché, perché diavolo ogni volta che lei mi era vicina, sentivo un uragano sopprimermi violentemente il cuore?
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Si avvicinò alle mie labbra,mettendomi una mano sul fianco.
Proprio quando era a un centimetro dal mio viso, un fottuto centimetro, mi voltai.
Presi il telefono in mano e digitai un numero a caso.
'Pronto? Salve. Sono in trappola e sto per essere violentata da un individuo molto inquietante, vi prego, salvatemi.'
Harry rese la cornetta del telefono e se la poggiò vicino all'orecchio, senza smettere di fissarmi.
'Pronto? Oh, è caduta la linea. Ma che tragedia!'-disse, con un sorriso sornione.
Riappoggiò la cornetta, e rimise la mano sulla parete.
Si passò la lingua sulle labbra, e provai un fremito.
Di getto cominciai a far l'amore con lui mentalmente, soffermando lo sguardo sul bottone dei suoi jeans.
No Summer, diamine, scaccia via i pensieri perversi.
Ma come si fa quando si ha lui davanti?
Mi ci voleva un manuale:'Come resistere ad Harry Styles'
Avrebbe funzionato? No di certo.
E poi lui non mi stava aiutando, anzi.
'Se ci provi qui dentro ti strappo i gioielli'
Genere: Dark, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 19: “Il mio cuore erano un organo isterico ed impazzito, sul quale non si poteva fare affidamento.”



Quel giorno le strade londinesi erano meno affollate del solito, forse per via della forte umidità pungente che calcava l'aria.
Ma a chi prendevo in giro? Quando mai Londra non era umida?
Il vento era quasi schiacciante, tanto da farmi rabbrividire.

Harry sentii quel movimento impercettibile sulla mia pelle, e mi avvolse nelle sue braccia.
Forse credeva che ,così facendo, i brividi sarebbero scomparsi, ma non fecero altro che aumentare.
Con una mano mi cingeva la vita, mentre con l'altra teneva in mano le buste delle spese appena fatte.
Mi strinsi a lui automaticamente, e cominciai a sentire meno freddo.
Sorrideva sotto gli occhiali da sole e,di tanto in tanto, si aggiustava il ciuffo di capelli che gli ricadeva sul viso.
Puntualmente, però, il vento glielo rimetteva al punto in cui lui l'aveva scostato, e così cominciava a litigarci.
Era adorabile.
Sarei rimasta ad osservarlo per ore, senza mai stancarmi, senza perdermi un solo movimento.
Ogni suo gesto lieve, sfuggente, invisibile, era dannatamente bello.
Mi facevano male i piedi, avevamo girato per quasi tutto il centro.
Ci fermammo in una piccola caffetteria, e prendemmo una cioccolata fumante,
riscaldati dal calore del camino a legna.
Poi ricominciammo a camminare su uno dei ponti del Tamigi.
Cominciò a piovere improvvisamente.
Iniziai a correre,scappando dalle sue braccia.
Braccia molto più forti delle mie, che mi avrebbero di sicuro catturata in una frazione di secondo.
Girai velocemente lo sguardo intorno, quando avvistai una di quelle cabine telefoniche londinesi.
E poi decisi di fare la stronza.
Non ci pensai due volte e mi ci nascosi dentro.
Respiravo affannosamente, sorridendo, del tutto soddisfatta.
Mi piaceva essere maligna, avevo la perfidia nel sangue.
Chiusi velocemente la porta, mentre il mio respiro era ancora affannato.

Neanche il tempo di battere ciglia, che una mano forte aprì rapidamente la porta.
Summer insomma,pensavi di farla ad Harry Styles? Che colossale cazzata.
Lui si precipitò dentro senza permettermi di esitare e mi bloccò alla parete alle mie spalle.

Mi guardava con insistenza,mentre regnava il silenzio.
Continuavo a chiedermi inutilmente perché il mio maledetto cuore non ne voleva sapere di tacermi in petto.
Era un organo isterico ed impazzito sul quale non si poteva fare affidamento.
E non era colpa dell'affanno, era la sua vicinanza.
Mi caddero le buste che avevo in mano, e si sentii un leggero tonfo al pavimento.
Non riuscivo ad aprire bocca, il suo respiro sulla pelle mi spingeva via le parole e le rilegava nello stomaco.

Le gocce tamburellavano regolari sulla cabina, prima lentamente poi sempre più fitte,
come lo sferragliare di un treno in corsa.
Quella piccola scatola rossa mi sembrava il centro del mondo in quel momento, il nucleo dell'intero universo. 

Si avvicinò alle mie labbra,mettendomi una mano sul fianco.
Proprio quando era a un centimetro dal mio viso, un fottuto centimetro, mi voltai.
Presi il telefono in mano e digitai un numero a caso.

-Pronto? Salve. Sono in trappola e sto per essere violentata da un individuo molto inquietante, vi prego, salvatemi.

Harry prese la cornetta del telefono e se la poggiò vicino all'orecchio, senza smettere di fissarmi.

-Pronto? Oh, è caduta la linea. Ma che tragedia! disse, con un sorriso sornione.

Riappoggiò la cornetta, e rimise la mano sulla parete.
Si passò la lingua sulle labbra, e provai un fremito.
Di getto cominciai a far l'amore con lui mentalmente, soffermando lo sguardo sul bottone dei suoi jeans.
No Summer, diamine, scaccia via i pensieri perversi.
Ma come si fa quando si ha lui davanti?
Mi ci voleva un manuale: -Come resistere ad Harry Styles.
Avrebbe funzionato? No di certo.
E poi lui non mi stava aiutando, anzi.

-Se ci provi qui dentro ti strappo la giugulare.'-dissi io, puntandogli un dito contro, mostrandomi il più convinta possibile.

Dovetti mordermi un labbro, perché lui aveva cominciato ad accarezzarmi la guancia.

-Uhm... che frase romantica. - ribbattè lui, senza scostarsi neanche di un centimetro.
-Ammettilo, l'alchimia tra di noi è innegabile.- continuò lui, con quegli occhi. Quegli occhi. Cazzo.
-Lo sai cosa è innegabile?
-Cosa?-
-Il dolore che ti farà questo telefono quando te lo ficcherò in un certo posto! -gli urlai.

Poi gli sferrai un calcio ai testicoli. Quanto ero dolce.
Cercai di dimenarmi dalla sua presa ferrea, ma lui mi respinse contro la parete.
Chiuse gli occhi per un secondo, e quando li riaprii stavano ardendo.
Non di rabbia, o di ira, ma di desiderio intenso.

Le sue labbra toccarono le mie.
Poi le lasciarono.

- Scusa Sum, ora devo andare -mi disse.
-Che cazzo stai dicendo?' lo presi per il colletto e lo avvicinai violentemente a me.
-Pensavo non volessi stare con me,dolcezza -rideva, stupido idiota.
-Smettila di pensare e baciami, coglione -ribattei.

Harry non se lo fece ripetere due volte.
Le gambe cominciarono a tremarmi.
Guardavo lui che, a sua volta, mi fissava imperscrutabile.
Poi mi posò una mano dietro la schiena e mi tirò a sè.
I nostri corpi si unirono e io mi abbandonai contro di lui,
confortata dalla solidità del suo petto mentre lui mi cingeva in vita.

Era così bello stare tra le sue braccia.
Aspirai il suo profumo, piacevole ed inebriante.
Chiusi gli occhi e posai la testa sulla sua spalla, inondata di desiderio,
ripensando alla prima volta che avevamo fatto l'amore.
Anche allora tremavo come in quel momento.

Le sue labbra mi sfiorarono prima il collo,poi la guancia,
e io non potei fare a meno che venire tentata da quel suo gioco.
Ci baciammo, prima esitanti, poi con più trasporto.

Sentivo le sue mani su di me, le sentivo dappertutto.
E quando alla fine si staccarono, mi resi conto che non ne avrei avuto mai abbastanza.

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Ed eccomi qui, di nuovo. Vi sono mancata? Ditemi di si pliiisss
Scusate la troppa assenza,da quanto è che non vado avanti, tre mesi?Opss.
Mi scuso, scusatemi tantissimo ma mi ero presa una pausa.
Come si dice, “pausa della scrittrice”.
Comunque tranquille/i, riprendo subito, ho avuto un momento in cui io e i libri ero una cosa unica e poi quest' estate con lavoro, volontariato e altro mi sono data da fare e il computer e la mia voglia di scrivere era svanita.
Beh, che dire “Buona lettura”!

Baci, Letstrytowrite.

  
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