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Autore: _mychemicalguns    16/08/2014    0 recensioni
I Guns n' Roses gruppo formatosi a Los Angeles si ritroveranno la vita sconvolta da Jane, una ragazza appena trasferita lì.
ATTENZIONE, DIVERSE SCENE E SITUAZIONI NON SONO ACCADUTE DAVVERO, MA SONO DETTATE DALLA FANTASIA
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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|| DAL PRIMO CAPITOLO ||
"Mi chiamo Steven, Steven Adler"

"Piacere, Jane Smith."
Parlammo per tutta la durata del viaggio del più e del meno, della sua nuova band, i Guns n' Roses, della mia "nuova vita a Los Angeles"
"Ma non volevi andare a New York?"
Arrossii e chinai la testa, imbarazzata.
"Non ho più intenzione di andarci, Steven."
Il biondo mi fissò con quei suoi occhioni, gli avevo parlato di Robert e a ripensarci, non so neanche cosa mi avesse spinto a farlo.
"A New York avresti molte più possibilità, chi se ne frega di quel tizio! È la tua vita, Jane!"
Le sue parole, così sincere furono come una mazzata per me, lo guardai mentre i miei occhi si riempivano di lacrime pronte per scendere
"Non piangere per favore, finirò con il farlo anche io!"
Gli occhi di Steven erano diventati lucidi e rossi mentre io ero già esplosa in singhiozzi.
Il riccio mi abbraccio affettuosamente, accarezzandomi i capelli con dolcezza per un tempo che mi parve infinito, rimasi attaccata a lui per quasi 20 minuti, avevo smesso di piangere ma non volevo lasciarlo andare, mi sentivo così bene!
"Jane, stiamo atterrando..."
Le sue parole mi riportarono sulla terra, mi rimisi seduta e solo dopo pochi secondi mi resi conto della colossale figura da stupida che avevo fatto
Presi i bagagli e dopo essermi sottoposta a tutte le procedure del caso salutai Steven che mi scrisse su un biglietto l'ora il giorno e il locale dove lui e la sua band avrebbero tenuto un piccolo concerto
"Devi venire assolutamente!"
Disse con quel suo sorriso quasi angelico
"Ti presenterò ai ragazzi, gli piacerai non ti preoccupare!"
Mi diede un bacio sulla guancia e, caricato il suo borsone sulle spalle se ne andò, lasciandomi addosso una sensazione d'imbarazzo e felicità mai provate prima.
Guardai la data del concerto e con mia sorpresa, era solo 5 giorni dopo, sarei riuscita a sistemarmi prima di allora?
Fortunatamente, Los Angeles è una città dalle mille aspettative e nei 3 giorni successivi trovai un appartamento a poco prezzo e un lavoro part-time come cameriera in un bar.
Era arrivato finalmente il giorno del concerto e io ero talmente contenta da non riuscire a pensare ad altro, Steven era constantemente nei miei pensieri e ciò mi imbarazzava parecchio.
Trovai il locale in poco tempo, era sporco e polveroso, con un palco mediamente grande e una decina di tavoli messi davanti.
Presi posto in quello più vicino al palco, volevo che Steven mi vedesse, lo desideravo con tutta me stessa.
Probabilmente mi avrebbero notata anche se mi fossi messa in quello più lontano, da quel che avevo notato i Guns n' Roses avevano uno scarso pubblico nonostante facessero buona musica.
Scrutai ogni singolo componente partendo dal cantante, alto, magro e con i capelli lunghi, lisci e di un rosso che dava sull'arancione.
I due chitarristi avevano un'aria cupa, uno dei due aveva una cascata di capelli molto più ricci di quelli di Steven che gli coprivano il volto, aveva poi due labbra molto grosse, probabilmente aveva dei genitori afroamericani, il secondo chitarrista era il più "elegante" fra tutti, giacca e cravatta e un cappello di pelle nera.
Infine, il bassista, era il più alto di tutti ed il più divertente, portava anche lui i capelli lunghi e aveva un viso bellissimo, delicato, quasi come Steven.
Alla sola visione di Steven, così concentrato sulla sua batteria, con i capelli che coprivano il suo viso grondante di sudore, il mio cuore si fermò.
Lo fissai talmente a lungo sperando che mi notasse che proprio quando pensavo che non l'avrebbe mai fatto, i nostri occhi si incrociarono, chinai subito la testa imbarazzata, guardai il pavimento fino alla fine del concerto, solo dopo trovai il coraggio di alzarmi e guardarli uscire di scena.
Finiva quindi così? Non dovevo essere presentata ai ragazzi?
Un po' delusa uscì dal locale, ormai era notte fonda, capite anche voi che quando due braccia mi presero di peso mi spaventai parecchio.
Ero con la schiena al muro quando una voce familiare mi disse
"Pensavo che non saresti mai venuta, Jane"
Il cuore batteva all'impazzata mentre Steven mi parlava e confessava che (come me) aveva pensato al nostro incontro tutti i giorni fino all'esaurimento.
"Ero davvero agitato, non pensavo che avresti accettato l'invito di un quasi sconosciuto, io..."
Il biondo mi guardò negli occhi intensamente e mi baciò, mi baciò finchè non ci mancò il fiato, e poi un altro bacio, e un altro e un altro ancora
"Jane, credo di essermi innamorato di te"
Mi diede un altro bacio, questa volta più passionale di tutti quelli precedenti, le sue mani mi accarezzavano schiena, avevo la pelle d'oca e a fatica mi reggevo in piedi
"Ho detto ai ragazzi che sarei ritornato subito ma.."
Si avvicinò di nuovo a me, probabilmente per baciarmi di nuovo, sentivo la sua erezione pulsare sulla mia gamba quando mi spostai
"Steven, non credo che sia il caso..."
"Scusami Jane"
Steven, visibilmente pentito non si diede per vinto e mi invitò a conoscere la band, accettai volentieri, dopo quell'episodio sconveniente, il riccio seppe riguadagnarsi la mia fiducia, comportandosi in un modo così dolce che alla fine me ne resi conto, mi stavo innamorando di lui.
   
 
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