Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Liz    15/09/2008    6 recensioni
Amber Miller è la vocalist del momento: giovane, frizzante, dolcissima, bellissima e soprattutto dotata di una voce meravigliosamente angelica.
Ci siete cascati anche voi, vero?
In realtà Amber Miller, in arte Baby, è emotivamente instabile, viziata ed insensibile. Una vera personaccia.
L’unica che conosce la sua vera natura è la sua agente… ma che succederebbe se venisse a scoprirla per errore anche il suo più acerrimo rivale?
Sicuramente la ricatterebbe… ma che genere di estorsione potrebbe desiderare uno dei ragazzi più affascinanti e ricchi di questa terra?
Non c’è dubbio: una non molto ortodossa… ma come sa benissimo anche Amber, apparire è tutto, ed è disposta a qualsiasi cosa pur di rimanere sulla cresta del successo: anche ad andare a letto col proprio nemico!
Ok, non so come mi sia venuta in mente, ma vediamo che ne viene fuori! Commentate ^_^
Cap [4/4]
Genere: Romantico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

BABY, THE STARS SHINE BRIGHT

2.    cap

Passion

Adesso spogliati:

io voglio morderti.

[Gabri – Vasco Rossi]

 

Amber si alzò piano dal divano sul quale era ancora steso Kain, si infilò la prima vestaglia che trovò sul pavimento e si diresse in bagno.

Quando ritornò nella stanza il ragazzo si era già vestito e sistemato.

Lei lo guardò trapassandolo con i suoi terribili occhi di ghiaccio, ma lui si avvicinò e le mise una mano dietro il collo, intrecciando le dita lunghe coi boccoli biondi.

“Non credere che sia finita qui, mia piccola Baby.”

L’espressione di Amber divenne raccapricciata, mentre ritraeva il viso da quella vicinanza snervante. Gli occhi oltremare di Kain sorrisero.

“Ricorda che ora che so il tuo piccolo segreto ho il coltello dalla parte del manico, e posso usarlo quando voglio. Ti converrà fare ciò che voglio io…” detto questo, le diede un ultimo bacio alla francese e uscì dalla stanza a grandi passi, chiudendo la porta rumorosamente.

La ragazza rimase immobile per qualche secondo; poi, lentamente, mosse qualche passo verso il centro della stanza e cominciò a cercare il proprio intimo. Si accovacciò per terra per raccoglierlo ma rimase ferma, con una mano protesa verso il pavimento.

Aveva le labbra rosee serrate in una smorfia di rabbia e gli occhi agghiaccianti riscaldati di odio.

“Vaffanculo, stronzo arrapato di merda!” un urlo partì da tutta la sua anima.

***

“Insomma Amber, sei pronta?!” urlò Leann spazientita attraverso la porta del camerino. La punta della sua scarpa nero lucido tacco 10 sbatteva ripetutamente sul pavimento di marmo bianco e grigio, provocando un rumore fastidioso e irritante.

La porta si aprì senza preavviso, rivelando Amber e il suo volto luminoso e sorridente come ogni volta. Non importava se si era venduta. Non contava nulla il fatto che la sua ragione di vita fosse in pericolo.

The show must go on.

“Santo cielo Amber! Lo sai che quelli della tv sono tremendamente impazienti!” inveì la sua agente agitando le mani per aria. La ragazza non rispose e continuò a camminare.

“Mi raccomando di non farti scappare qualche stupida scenata!”

“Porco di-… ehm, volevo dire, non preoccuparti cara Leann! Ci sono abituata, nessuno potrà mai scoprirmi!” sorrise gioviale Amber. Bugia bugia… del resto era sempre lei, capricciosa e arrivista!

Appena fuori dall’entrata della Lowell Record, una valanga di flash investì la piccola Amber allegra e dolce come una bambina piccola. Degli omoni enormi e vestiti di nero la fecero passare in mezzo all’accozzaglia di giornalisti che li si accalcavano attorno per una foto o una risposta, ricevendo in cambio solo un saluto o un sorriso.

Baby salì sulla limousine bianca e si sedette composta, accompagnata da Leann.

Appena la portiera fu chiusa si girò verso la persona accanto a lei, mascherando la voce e l’espressione inasprita.

“E tu che ci fa qui?” chiese il più cordialmente possibile.

Kain la fissava schernendola con un sorriso da schiaffi.

“Il network ha voluto intervistare anche me… Un’ora con le stelle musicali del momento! Sarà uno spasso, vero piccola?” disse allungando una mano verso lei, che la fermò con uno schiaffo.

“Non chiamarmi piccola, stronzo” sussurrò ringhiando in modo che nessun’altro dei passeggeri potesse sentire.

Altrettanto piano Kain rispose “Mi piace sempre di più questo tuo lato perverso!”

Amber rimase paralizzata. Kain aveva detto che gli piaceva…?

Ah, non importava. Doveva trovare un modo per uscire da quella situazione, non poteva permettere che il suo orgoglio fosse di nuovo calpestato come una foglia secca.

Anche se doveva ammettere che a letto Kain non era niente male…

***

L’intervista televisiva si svolse nel migliore dei modi: le domande poste erano state programmate e le risposte in parte suggerite in precedenza.

Ormai a dieci minuti dalla fine Amber si sentiva sollevata: temeva che Kain avrebbe detto qualcosa riguardo il suo segreto, ma così non era stato. Anche lui, come lei, aveva seguito il copione.

Ma la catastrofe arrivò proprio in quei dieci minuti, alla fatidica domanda improvvisata: volete dire qualcosa l’uno all’altro?

Amber agitò la testa e rifiutò categoricamente di parlare.

“Io ho qualcosa da chiedere a Baby” disse Kain pacatamente. Amber si girò verso di lui, terrorizzata: gli occhi provocanti di lui non  lasciavano presagire nulla di buono.

“Volevo sapere se ieri pomeriggio le era piaciuto fare sesso con me”

Silenzio.

Dopo qualche secondo un urlo si sollevò tra il pubblico, allibito: il presentatore li incitava al silenzio, ma anche lui era interessato a questa domanda.

In mezzo il caos esploso in sala Amber era pietrificata, lo sguardo spalancato fisso sul moro.

Lui aveva promesso di non dire a nessuno del suo segreto in cambio del suo corpo, ma con quella frase aveva ottenuto le stesse conseguenze: la sua figura di essere angelico, puro e soprattutto inlibato, era saltata per sempre. Era stata raggirata come una sciocca! Non poteva più permettere tutto questo.

Era arrivato il momento della vendetta… e aveva già un’idea.

Fu così che in mezzo al delirio ormonale dei fan, Baby scoppiò a piangere. Lacrime vere.

Si teneva il viso rosso con le mani a pugno e singhiozzava e gemeva e si asciugava gli occhi.

Il presentatore, la valletta, la famosa modella Anne Cooper, e Kain stesso le furono a fianco, chiedendole se stesse bene. In mezzo ai singhiozzi riuscì però a dire un frase chiara ed efficace.

“M-mi ci ha costretto!”

Silenzio.

Tutte le persone presenti impallidirono, Kain Roberts soprattutto.

Quando Amber fu sicura del successo della sua trovata, continuò a parlare.

“Io non volevo… non avrei mai voluto! Volevo arrivare vergine al matrimonio! Ma Kain Roberts mi ha raggirato e mi ha obbligato con la forza ad andare a letto con lui…!”

Il moro stava per lasciarsi sfuggire un’imprecazione ma Amber scappò piangente dietro le quinte prima che potesse accadere qualcosa.

In mezzo ai fischi e alle urla inorridite del pubblico Kain la seguì fin nel camerino, chiudendo la porta dietro di sé. La Amber davanti a lui ghignava vittoriosa, appoggiata con la schiena alla specchiera.

“Tu brutta…” cominciò Kain, accostandosi minaccioso a lei, con le sopracciglia piegate dalla rabbia. In tutta risposta la ragazza rise, con quelle inflessioni che sembravano i campanellini degli angeli.

“Alla fine ho vinto io, vero Roberts? Nonostante la tua furbizia…”

Kain posò violentemente una mano sullo specchio, facendolo vibrare, e proprio vicino al viso candido di Amber che si interruppe spaventata.

Si guardarono carichi d’odio a lungo. Gli occhi grigi di lei penetravano il cielo di quelli di lui con la stessa intensità di un tuono. Kain respirava affannosamente per la rabbia, Amber sentiva prudere le mani per la voglia di fargliela pagare.

Sentivano che non potevano più resistere, stavano per scoppiare: al diavolo la parvenza!

Nello stesso istante si mossero entrambi uno verso l’altro, e in un attimo si stavano baciando appassionatamente.

Lei attorcigliava le dita attorno al suo collo e sfregava il bacino contro il suo per provocarlo; Kain con una mano la teneva per i capelli, con l’altra scendeva fino alle sue cosce scoperte dalla minigonna.

Trascinata dal bacio Amber saltò e chiuse le gambe attorno alla vita del ragazzo, che preso alla sprovvista, si sbilanciò fino a farla scontrare con la specchiera.

Sorretta ora anche dal muro, Amber lasciò il proprio décolleté in balia della lingua di Kain, mentre con le mani gli avvolgeva impazientemente le ciocche di capelli più lunghe.

Ormai Amber Miller, in arte Baby, era di proprietà del seducente Kain Roberts.

***

Due giorni dopo fu indetta una conferenza stampa per placare la diceria di un Kain Roberts violentatore e una Baby non più pura come la Vergine.

Fu adottata la scusa di una trovata per aumentare l’audience e la notorietà dei due cantanti: avete idea di quanto dovette sborsare Lowell Hill per poter addossare la colpa al network dell’intervista?

Comunque Baby non disse una parola, nascosta dietro gli occhiali da sole, e nemmeno Kain proferì nulla, chiuso nel suo silenzio.

I loro agenti si infuriarono per aver tenuto loro nascosto questo accordo, ma alle fine i due amanti la ebbero vinta anche su di loro. Come al solito, del resto.

Ma Amber Miller ora doveva stare più attenta: coltivava due segreti troppo pericolosi.

Uno lo conosciamo bene: la causa dei suoi guai.

L’altro lo si può immaginare, date le capacità sessuali di Kain.

Dovunque si trovassero soli andava bene: era rischioso, sì, ma questo aumentava solo la libidine… la sensazione del proibito.

Ad Amber piacevano soprattutto le sue mani: il palmo che le accarezzava le guancie, i polpastrelli che rasentavano il suo corpo, le dita lunghe e forti che esploravano il suo piacere;

nessuno era riuscito a prenderla così tanto, anche se non voleva ammetterlo.

A lui continuava a ripetere che era l’ultima volta, ma lo sapeva benissimo che non avrebbe mai resistito a quelle labbra e a al profumo caldo del suo corpo, e ne era consapevole anche Kain. E, cavolo, se ne era compiaciuto.

Era conscio dell’adorazione che Amber aveva negli occhi quando guardava il suo viso, del sentimento (che non era più solo desiderio) che albergava nel cuore della ragazza…

***

La camera d’albergo era buia, l’aria ancora piena di respiri mischiati a grida.

Kain Roberts fissava disinteressato il soffitto, immerso nella voce seducente di Amber che dalla doccia canticchiava un motivo triste ma rapido, incerto in alcuni punti.

Quando la ragazza rientrò nella stanza avvolta nell’asciugamano bianco e soffice, Kain si mise a sedere per avvicinarsi a lei. Le appoggiò le mani fresche sulle spalle bollenti e ancora bagnate, avvicinando il viso alla pelle.

“Che canzone era?”

Sentì il corpo vellutato di Amber sfuggire alla sua anelante presa per stendersi sul letto, sopra di lui: a dividerli c’era solo la stoffa umida dell’asciugamano, che stranamente agitava il ragazzo.

No, non era il contatto tra loro che lo faceva impazzire… era la vicinanza col viso di Amber: non aveva mai contemplato così da vicino le ciglia lunghe e nere, le guancie nivee, le labbra promettenti e soffici, gli occhi grigi come il cielo d’inverno e freddi come la neve.

“Era una canzone nuova” rispose lei all’improvviso.

“Una canzone nuova…” ripeté lui senza capire e badare alle parole, totalmente perso in quel mondo mai esplorato nonostante fosse stato a lungo così vicino.

“Sì. Per il concerto di domani sera a cui parteciperai anche tu” Amber si mosse leggermente addosso a lui.

“Mmm… fammi indovinare: parla del tuo amore tormentato per me?”

Le labbra della ragazza si avvicinarono alle sue, che si protesero avide di accoglierle. Ma non si fecero trovare: lei si alzò, si sistemò i lunghi capelli bagnati dietro la schiena e sorrise; sorrise non delicatamente come Baby, ma beffardamente come Amber Miller.

“Sei un presuntuoso, Roberts. Cerca di non rovinarmi il concerto”

Detto questo si ridiresse in bagno, lasciando un Kain arruffato steso nudo sul letto.

***

Nonostante non ci fossero paragoni terreni per la voce di Baby, anche quella di Kain non scherzava: era di quelle calde, caldissime. Profonde, un po’ roche, frastagliate come il ciglio di un burrone. Era una voce di quelle che ti entrano in testa e seminano le parole direttamente nel tuo cuore, accompagnandoti nei pensieri come se fossero una parte di te.

Per questo quando finì la sua canzone migliore ci fu un boato tra il pubblico, riunito nello stadio per lo straordinario concerto di Baby insieme a Kain.

Era una canzone che parlava di un amore incondizionato, adorante e profano. E lo faceva con parole e toni tali da emozionare pure Amber Miller, il cui cuore cominciò a palpitare più forte quando il moro cominciò a parlare dopo la canzone.

“Questa canzone la voglio dedicare a una persona speciale…”

Era lei.

“…Che in questo periodo mi è stata molto accanto.”

Era lei.

“Non avrei mai pensato di poter provare tali sentimenti se non fosse stato per questa ragazza.”

Era lei. Alla fine era riuscita a far innamorare anche il mitologico Kain Roberts, il suo rivale per eccellenza, lo sbruffone menefreghista! Ora che aveva in pugno il suo cuore poteva vincere la loro eterna sfida mai proclamata!

“Ciò che ho appena cantato era solo per te, per farti capire quanto il mio amore ti appartenga… Questa era per te…”

Ma quando lui si girò verso di lei, abbracciando il suo sguardo, Amber Miller capì che non avrebbe sfruttato questo sentimento. Lo avrebbe semplicemente accolto. E anche ricamb-

“… Anne Cooper.”

Crack. Cos’era quel suono, Baby?

Forse il tuo cuore che si spezzava.

 

 

 

 


 

commento poco serio

 

Non è che Vasco mi piaccia più di tanto: io sono una Liga convinta! Però quelle parole ci stanno, no? *_*

Ah che teneri. Teneri e cattivi, vero?

Però insomma, lo sapevo, e nonostante questo mi stupisco di loro u_u cioè… ma Kain, come fai a fare queste cose alla povera Amber? é_e Per quanto possa essere sboccata e viziata è pur sempre una ragazza innamorata…. Sì, mi lamento con lui perché fino a 10 minuti fa non sapevo cosa sarebbe successo alla fine di questo capitolo. Insomma, sono una pessima scrittrice che si fa guidare dai personaggi =__= dovrebbe essere perlomeno il contrario, no?

Stupidi ragazzi troppo orgogliosi, volete capire che vi si vuole bene?! Ma qmfrwnivo +impreca+ brutto stupido!!! +ehm, qui si va nel personale…+

 

Comunque, passiamo ai ringraziamenti!

Uou *__* 5 recensioni e 6 preferiti!! Sono tanto felice! Grazie grazie grazie!! Anche se so già che sarà impossibile battere questo record anche in questo capitolo… ç_ç

Mi raccomando lo stesso, ditemi che ne pensate!! *_* ve ne sarò grata per sempre *_* sìsì

 

Il prossimo è l’ultimo?

Il prossimo è l’ultimo?!

No ç_ç mi ci sto affezionando, dannazione!

Comunque il prossimo è l’ultimo.

 

See you soon!

 

 

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Liz