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Autore: Bumbix    18/08/2014    4 recensioni
Perchè nel mondo, la magia, non ha dato vita solo a maghi e streghe. Esistono luoghi, continenti dimenticati e poi riscoperti, in cui la magia ha preso una strada diversa, una strada più pratica, la strada delle Arti Marziali. E se un esponente di questo mondo, un antico Maestro dalla forza inaudita, avesse tentato di fermare l'attentato a Lily e James? E se non riuscendoci avesse deciso di prendere il piccolo Harry con se, crescendolo lungo la via del Katsujin-ken (il pugno che salva)? Un Harry diverso, un Harry cambiato, che tornerà in Inghilterra per il suo quarto anno ad Hogwarts, proprio quando verrà riportato in auge il Torneo Tremaghi. Un Torneo che farà risorgere vecchi demoni del passato e farà scontrare amici e nemici, amori e amanti. Ci saranno vecchie e nuove conoscenze, ma chissà se le cose saranno più come prima? Ai posteri l'ardua sentenza.
Genere: Angst, Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Luna Lovegood, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Harry/Hermione, Harry/Luna
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry, Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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cap 4

Battle 3 - Di Hogwarts, Mutilati e Smistamento

Annuisci, alzando quasi controvoglia lo sguardo sul panorama estivo. Siete partiti presto, la sera prima, ed avete viaggiato tutta la notte con il treno. Oramai manca poco, siete arrivati in mattinata alla stazione di Hogsmande, e delle carrozze trainate da cavalli scheletrici vi stanno trasportando fino al castello.

Però non te la senti, ti è già passata la voglia di vivere questa nuova grande avventura. Ti è bastato l’incontro con la folla di maghi del giorno prima, e poi il subbuglio alla stazione per farti cambiare idea… infatti è come se tutte queste persone si aspettassero qualcosa da te, qualcosa che evidentemente non puoi dar loro. Dunque sbadigli, rigirandoti la bacchetta d’unicorno tra le dita, mentre Miu continua a parlarti in sottofondo.

“Harry, ma mi stai ascoltato!?”

“Mhm? Si si, ti ascolto. Anche io amo il pollo fritto. Lo amo alla follia. Lo amo tanto. Si si.”

Generalmente non perderesti occasione per ascoltarla, bevendoti ogni sua parola come un assetato nel deserto, ma questa mattina… non ne puoi più neanche di lei. Sarà per il poco riposo, oppure per la tensione accumulata, fatto sta che sei incredibilmente di cattivo umore.

Quando le carrozze superano i cancelli che delimita il parco della scuola, i tuoi occhi incrociano per la prima volta il profilo del castello. Non che prima non l’avessi visto, ma hai preferito ignorare l’enorme ammasso di calce e pietre, risalenti al medioevo, per concentrarci su qualcosa di meglio. Come le nuvole dalla forma strana. Tuttavia ora non puoi più ignorare il monumento alla magia, che da solo ha istruito e plasmato intere generazioni di maghi fin dall’alba dei tempi. E forse nemmeno vuoi ignorarlo, perché qualcosa nelle grandi torri solitarie, e nelle piccole finestre dalla forma insolita, ti ricorda casa. Una casa che però non vedi da molto e che quasi avevi dimenticato.

Facendo vagare la tua attenzione sull’edificio, finisci per notare la folla che attornia l’ingresso principale. Il tuo sguardo si rabbuia mentre un gemito sconsolato prorompe dalla tua bocca.

Ne hai già abbastanza.

“Non sono qui tutti per te…”

Le parole di Miu, che ti accorgi solo ora aver smesso di parlare, ti arrivano fredde e dure alle orecchie.

“Harry James Potter, non sei così importante come credi. Tutte quelle persone, o almeno la maggior parte, sono li per il nonno. Sono anni che non viene in questo paese e la sua leggenda lo precede, quindi sicuramente molti sono li per lui.”

Il suo sguardo evita il tuo, ma nonostante il fastidio che non riesce a reprimere, intuisci il suo tentativo di tirarti su di morale.

Sorridi, allunghi la mano verso quella di lei, stringendola per un attimo.

“Grazie”

Il ghiaccio dei suoi occhi inizia a sciogliersi davanti al fuoco del tuo sorriso, ma non le è data possibilità di replicare, che le carrozze infine si fermano proprio davanti ai gradini d’ingresso.

Vorresti che quel contatto tra di voi durasse un’eternità, ma quando arrivi a rifletterci su sei già sceso dal mezzo, e ti trovi a fissare il comitato di benvenuto.

Le cose che ti saltano subito all’occhio sono il gigante grande e grosso, con una cespugliosa barba nera, che si asciuga le lacrime con un grande fazzoletto a pallini, la folla festante di ragazzi con i capelli rossi, e l’uomo che al centro del corteo ti guarda con quella sua lunga barba bianca, e gli occhiali a mezzaluna. Una lacrima scivola lentamente lungo il suo viso, mentre l’anziano mago si fa avanti, stringendoti in un abbraccio davvero inopportuno.

Non lo conosci, non l’hai mai visto, ma anche così intuisci che debba essere un pezzo grosso, se non altro per l’enorme carico magico che avverti all’interno del suo corpo.

“Ehm ehm”

A schiarirsi la gola, togliendoti da quel momento di profondo imbarazzo, è l’anziano Super Uomo, che da dietro di te, fissa tutti i maghi con sguardo arcigno.

“Albus. Se non è troppo disturbo vorrei chiederti di lasciare in pace MIO figlio, e di farci entrare. Siamo stanchi per il viaggio e vorremmo riposare in qualcosa che somigli, anche solo vagamente, ad un letto.”

Non lo avevi mai sentito così. Freddo, duro, irascibile. Esattamente le stesse emozioni che stai provando tu ora. È evidente che crescendo ed istruendoti l’uomo ti ha passato molto più delle semplici tecniche di combattimento. Un po’ di lui fa parte di te. Stranamente la cosa non ti dispiace.

Davanti alle parole di Ayato Furinji il mondo si ferma. I ragazzi smettono di ciarlare felici, il gigante smette di piangere alzando lo sguardo prima sorpreso, poi furioso, e l’anziano mago, che fino a quel momento ti ha stretto a se, ti rilascia facendo qualche passo indietro

Per un momento regna un silenzio assoluto, mentre tutti attendono la risposta del Supremo Pezzo Grosso.

“Come desideri Ayato, vi faccio strada”

Pallemosce. Un inutile palle mosce. Ti saresti aspettato una replica aspra, un certo dissenso, magari anche un avvertimento e perché no il lancio di qualche incantesimo, ma voltarsi ed andare via è completamente… da palle mosce.

Quando il mago si volta, tenendoti comunque strettamente per una spalla, iniziate a risalire verso il salone d’ingresso. Da una parte i maghi, dall’altra gli artisti marziali che ti hanno seguito in questo viaggio. L’aria continua ad essere tesa tra i due gruppi, ma le parole del preside arrivano cordiali e gentili mentre ti guida all’interno della scuola.

“Harry, non sai quanto sia felice di vederti. Estremamente, estremamente felice. Ammetto che all’inizio, dopo l’attentato di Voldemort, avevo immaginato il peggio. Che tu fossi stato ucciso, o rapito da uno dei seguaci dell’Oscuro Signore per chissà quale motivo, ma non ho mai smesso di cercarti, ho speso tempo e denaro per rivederti, pregando Merlino che tu fossi incolume ed in salute. Questa mia ultima richiesta sembra essere stata esaudita, non mi sarei mai aspettato che tornassi così… scultoreo nella tua terra natia. È evidente che avete lavorato a lungo e sodo con il vecchio Furinji e spero che prima o poi avremo modo di scoprire cosa hai appreso in tutti questi anni. Fino ad allora lascia che ti presenti la scuola che ha accolto i tuoi genitori prima di te, ed è stato una casa per loro. Bentornato ad Hogwarts ragazzo!”

Ad un gesto plateale del preside, gli enormi portoni si aprono rivelando un ingresso in marmo bianco, illuminato da vetrate colorate e fiaccole. Su due lati della sala si diramano scale, per salire e scendere agli altri livelli del castello, mentre sulla destra una porta, non dissimile da quella che avete appena varcato, sembra accogliervi per la colazione.

Una volta superato l’ingresso, ed entrati in Sala Grande, la sorpresa è tanta. I ragazzi con i capelli rossi, insieme a qualche altro studente che prima non avevi notato, riprendono a ciarlare solari, iniziando a sedersi ad un lungo tavolo posto di trasverso alla sala, mentre tu rimani sbigottito dall’opulenza della stessa. Grandi arazzi colorati, piatti e posate che speri siano solo placcati in oro, ed il soffitto… un soffitto come non ne avevi mai visto, perché non avevi mai visto cosa è in grado di fare la magia. Il muro, che avresti immaginato fosse in marmo come il resto della sala, è in realtà un’enorme volta trasparente, nella quale si riflette il placido cielo estivo in tutto il suo splendore.

“Questa Harry, è la Sala Grande, per ora ci sono solo due tavoli, uno per voi ragazzi ed un altro per noi adulti, ma durante l’anno ospita quattro tavolate che si riempiono ad ogni pasto di tantissime leccornie, come avrai presto modo dii vedere. In genere il corpo studentesco si riunisce qui per i pasti, e per eventi importanti come festività è simili, ma ci sarà modo di parlare di questo più tardi! Raggiungi i tuoi nuovi compagni, ed inizia ad abbuffarti sono sicuro che avrai fame!”

Senza attendere oltre, prendi per mano Miu e ti avvicini alla tavolata, scegliendo i primi due posti liberi che ti capitano a tiro. I membri dell’alleanza Shinpaku fanno la stessa cosa, finendo però dal lato opposto rispetto a voi. E così vi ritrovate a fissare i piatti vuoti, mentre gli adulti si avviano verso la tavolata a loro destinata, ed i sussurri si moltiplicano nella tua direzione.

Miu sta soppesando un calice d’oro ornato di rubini con un sorriso predatorio sul viso, tu invece cerchi di ignorare le occhiate che ti vengono rivolte. Con scarso successo diresti, soprattutto vista e considerata la ragazza che ora ti porge la mano in segno di saluto. È seduta proprio di fronte a te, tra una bionda svampita ed una rossa focosa.

Lei è castana, con capelli cespugliosi ed occhi dello stesso colore dei capelli. Eppure non è quello che attira maggiormente la tua attenzione. Infatti il sorriso sul suo volto, è rovinato dalle orribili cicatrici che ne deturpano la pelle altrimenti immacolata. Tutto il lato destro del suo viso è irrimediabilmente rovinato, la pelle sembra essere caduta, fatta ricrescere e costretta a saldarsi sulle ossa senza carne a sorreggerla… e come se questo non bastasse, non è solo il viso, ma tutto il lato destro del suo corpo a pendere floscio e senza vita. Dalla manica della giacca noti un moncherino, abilmente coperto da un pezzo di tessuto. Le manca la mano destra, per questo ti porge la sinistra.

Non puoi reprimere un senso di disagio, che sei sicuro lei abbia notato. Il sorriso sul suo viso scema mentre lentamente ritrae la mano. Hai appena fatto la figura dell’idiota insensibile. Ottimo lavoro Harry.

In ogni caso la ragazza non sembra demordere, infatti sebbene sia meno allegra di qualche minuto fa, inizia a parlare come se nulla fosse successo, probabilmente avvezza a comportamenti di questo tipo da sconosciuti come te.

“Ciao Harry, io sono Hermione Granger e loro sono Luna Lovegood e Ginny Weasley. Siamo tuoi coetanei, più o meno, e siamo qui per aiutarti con le ripetizioni intensive prima dell’anno scolastico. Se avessi bisogno di qualcosa, qualunque cosa non esitare a chiedere, va bene?”

Il sorriso sul suo viso è sincero, eppure non riesci a guardarla. Troppo è il disagio che provi davanti a quelle cicatrici, indi per cui sposti la tua attenzione sulle due ragazze che ti ha presentato. La rossa ti guarda leggermente incollerita, la bionda ha solo una accenno di sorriso sulle labbra.

“Ehm.. si grazie, sono felice di poter conoscere qualche persona che mi sarà amica. Ecco, io poco fa non volevo apparire villano, è solo che non… ehm… non mi aspettavo che… ehm… deve aver fatto male… immagino.”

Complimenti Signor Potter, ha appena vinto il premio idiota del mese, messo in palio dal Mensile –Anche se avessi le palle non te le farei comunque vedere –

La tua voce pensiero ti redarguisce, mentre abbassi lo sguardo sul tuo piatto, ora misteriosamente pieno. Il cicaleccio che ti circondava inizia a farsi più intenso mentre arrossisci per la vergogna ed il disagio. Con la mano cerchi Miu, per chiederle aiuto, ma non fai in tempo a trovarla che due dita ti vengono poggiate sotto il mento costringendoti a tornare a guardare le ragazze. Ad alzarti il viso è stata Luna, la ragazza bionda, con lo sguardo svampito, che ancora ti sorride cordiale.

“Sei stato un cafone poco fa, lo sai?”

“Eh?”

“Luna!”

Tu sei scioccato, Hermione un po’ sorpresa, ma la cosa non sembra turbare per nulla la piccola con la collana di tappi, che ancora tiene le sue dita sul tuo viso.

“Sei per caso stato baciato da un DimenaPorci? Sono parenti alla lontana dei Dissennatori, e tra gli effetti del loro bacio c’è un alto tasso di cafonaggine, ed una fervente attrazione sessuale verso le maniglie. Hai mai provato un brivido di piacere ogni volta che apri la porta, oppure hai sentito qualcosa farsi più duro ogni volta che un maniglione antipanico ti avvince con la sua lussuria?”

Strabuzzi gli occhi, vai per parlare, ma… non ce la fai. Sebbene tu sia convinto che ti sta prendendo in giro, non puoi non ridere, ridere come non ridevi da giorni, o anche di più. Alla fine la ragazza torna a sedersi con il sorriso un po’ più largo, mentre quel senso di disagio, tensione e irritazione abbandona completamente il tuo corpo.

“Una bella risata è sempre la soluzione contro di DimenaPorci, ora finalmente sembri un ragazzo normale. Puoi chiedere scusa alla mia amica Hermione prima di essere baciato di nuovo? Così è pace fatta no?”

Ti asciughi le lacrime, tornando a guardare il trio, e scopri l’intero tavolo a fissarti sorridendo. Stranamente la cosa ora non ti fa molta impressione.

“Grazie e si, hai ragione. Scusami Hermione, non succederà di nuovo e spero potremo essere amici.”

Le porgi la mano, la sinistra, e lei la stringe. L’unica che non sembra molto contenta è Miu, che ha trovato Luna a toccarti il viso, e ti ha poi sentito ridere per una sua battuta. Speri sia gelosia quella che vedi, ma per quanto ne sai potrebbe pure essere mal di stomaco.

Sospirando un’ultima volta, con ancora un largo sorriso sul viso, inizia a mangiare la bizzarria di cibi sulla tavola. Alcuni sono i tipici cibi orientali, che non dovresti trovare in Inghilterra, altri invece sono del tutto nuovi non solo a te, ma anche ai tuoi compatrioti Giapponesi.

Man mano che la colazione prosegue, iniziano le presentazioni dei ragazzi seduti al tavolo. Sono quasi tutti Weasley, cosa che scopri grazie alle molte informazioni che ti fornisce Hermione, e li puoi facilmente distinguere dal mucchio grazie alla loro folta chioma color carota, decisamente inusuale per te che sei cresciuto dove il nero è il colore predominante. Tolta la miriade di fratelli, ci sono altri ragazzi di un po’ tutte le case e gli anni, eccezion fatta per la casa di Serpeverde che non ha rappresentanti.

Il sistema di divisione in case ti risulta sgradito e non ancora ben chiaro. Perché creare divisioni interne nel corpo studentesco, anziché spingere verso valori di uguaglianza e fratellanza? La risposta dell’euforica Hermione è che la tradizione è più importante della ragione ed inoltre la competitività giova nel quadro del rendimento scolastico.

Tutte balle secondo te, ma cada il cielo se mai oserai rispondere in malo modo alla ragazza. Hai già avuto una partenza difficile con lei, non merita altri attacchi da parte tua.

E così passa il tempo, il sole si sposta in cielo nel suo carro infuocato, ed il sonno inizia ben presto ad inondarti le membra. Il breve riposo in treno non è riuscito a compensare i tre giorni di fatiche del viaggio, e non vedi l’ora che vi congedino verso le vostre stanze.

Non appena le tue palpebre iniziano a diventare più pesanti, il venerando Silente si alza dal suo scranno, dominando con il suo sorriso benevolo tutta la sala.

“Abbiamo mangiato, abbiamo bevuto, ed è arrivato il momento di riposare. Voglio solo dare qualche avviso ai nostri nuovi ospiti in modo che non facciano nulla di avventato. Per quanto riguarda i ragazzi, siete stati tutti ammessi ad Hogwarts in maniera eccezionale, i vostri maestri garantiscono per voi, ma questo non vi basterà per tenere il passo con gli altri studenti della scuola. Ecco perché da domani inizierete un corso estivo intensivo, gestito in collaborazione dai docenti e gli studenti più promettenti, il nostro obbiettivo è condensare in pochi mesi, anni di insegnamento, dunque fate del vostro meglio! A livello di sicurezza sappiate che è vietato girovagare nel castello di notte, così com’è vietato addentrarsi nella foresta proibita, oppure lanciare incantesimi nei corridoi. Mi sembra sia tutto, ma forse abbiamo tempo per un’ultima cosa. Minerva, porta il cappello per favore!”

L’anziana strega, sempre rigida ed impettita, annuisce alle parole di Dumbledore, facendo un gesto svolazzante con la bacchetta. In pochi secondi, dalle porte socchiuse, un consunto cappello, tutto toppe, fa il suo ingresso volando. Atterra infine sul palmo aperto della MacGrannit, che lo porge al preside.

“Grazie Minnie. Adesso i vostri maestri vi chiameranno uno alla volta, e verrete brevemente smistati. Ad Hogwarts la vostra casa sarà un po’ la vostra famiglia, i vostri successi le faranno vincere punti, mentre le infrazioni alle regole glieli faranno perdere. Ogni casa ha pregi e difetti, ma nessuna è migliore delle altre. Adesso iniziamo. Professor Koejustu, prego sta a lei.”

Il tuo maestro di Jujitsu si fa avanti, iniziando a poggiare il cappello in testa ai membri dell’alleanza Shinpaku. Uno ad uno i tuoi amici vengono smistati, ma per ora tutta la cerimonia è solo una formalità. Non c’è una reale divisione nel castello, non durante l’estate, indi per cui non ti interessa più di tanto dove finirai.

Come in un ordine prestabilito, tu vieni infine lasciato per ultimo. Prima di te sono stati smistati Nijima, che è finito a Serpeverde nel momento stesso in cui il cappello ha sfiorato il suo capo, e Miu, che è invece finita a Grifondoro. Potendo scegliere vorresti essere nella stessa casa della ragazza.

Quando il cappello ti viene poggiato sulla testa, questo cala leggermente fino a coprirti gli occhi, attutendo anche il brusio che giunge alle tue orecchie.

“Ah, signor Potter. Era tanto che l’aspettavo, anni se non ricordo male. Ed ora è finalmente dove dovrebbe essere. In lei vedo molta ambizione… c’è coraggio, forse troppo coraggio, e nessuna voglia di rispettare le regole… ma dove ti metto?”

Bisbigli lentamente il tuo desiderio di restare con Miu, ed il cappello ridacchia.

“Grifondoro è la casa dei puri di cuore e c’è ben poco di pure in te. Il tuo corpo ha assaggiato più sangue e scontri rispetto a molti altri in questo castello. Forse Serpeverde è la casa giusta per te.”

Serpeverde, la casa in cui è finito Nijima e che ti è stato detto abbia anche ospitato Voldemort. Immagini come sarebbe la vita con Nijima come compagno di camera ed immediatamente sbianchi per la paura.

“No, no, nonono, assolutamente no.”

“No?”

“No!”

“Serpeverde ti porterebbe sulla via della grandezza… ma se proprio insisti, allora sarà meglio… GRIFONDORO!”

L’ultima parola viene urlata in modo che tutti possano sentirla. E poi è dolore, una luce incandescente, ed il buio a farti compagnia.

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N.D.A. : Rieccomi signori con un nuovo capitolo della mia cross-over. In questo capitolo viene descritto l'arrivo ad Hogwarts e l'inizio delle tensioni tra il gruppo di artisti marziali e maghi. Inoltre vengono presentate vecchie conoscenze che sono sicuro vi hanno incuriosito. Per chi si domandasse cosa è successo ad Hermione... bhe vi dico solo che più avanti lo spiegherò, e fino ad allora sappiate che è tutta colpa dell'assenza di Harry se lei è ridotta così. Il prossimo capitolo sarà molto più movimentato, con l'inizio degli allenamenti (quelli seri) ed il recupero dei tre anni di magia arretrata. Dal capitolo 6 spero di poter iniziare la storia vera e propria con il calice di fuoco e l'inizio del torneo. Fino ad allora grazie per la pazienza e scusate il ritardo! Mi sto godendo un pò d'estate anche io!!! Bumbix

   
 
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