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Autore: xwilliamseyes    18/08/2014    2 recensioni
"Avevo da sempre convissuto con un enorme buco nello stomaco, silenzioso e devastante, nessuno era riuscito a colmarlo fino a quando nella mia vita non è apparso quello sconosciuto dagli occhi color oceano"
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- TRAILER -

19° Capitolo
 
D'un tratto Louis si pietrificò ed iniziò a fissarmi.
"Diana..beh forse sarebbe meglio parlarne quando stai meglio, no?"
"Io sto benissimo".
Per quanto possa essere strano e assurdo io stavo bene sul serio ed ero più che cosciente della domanda, della richiesta che gli avevo appena fatto. Quello che sembrava non stare bene era lui: tremava, si grattava la testa e osservava fisso il pavimento quasi come se fosse incapace di pronunciare anche una singola parola. Ero sicura che avrebbe accettato, insomma dopo tutte quelle parole, dopo tutto quello che aveva fatto per me. 
Passarono secondi di assoluto silenzio e imbarazzo.
"C'è qualcosa che non va?" Chiesi, cercando di riacquistare la sua attenzione.
"No, certo che no".
"E allora perchè non rispondi?"
"Non lo so".
"Che significa "non lo so"?
Si alzò dalla sedia, diretto fuori da quella stanza.
"Dove vai ora?"
"In giro, fammi sapere quando torni a casa".
"Ma Lo.."
"Diana, ora è meglio che vado". Disse, avanzando con un sorrisetto. 

Da quel momento a quelli successivi fui incapace di pensare ad una qualsiasi cosa, portavo dentro di me solo un senso di profonda confusione e non desideravo altro che prendere Louis per le spalle e chiarire una volta per tutte questi suoi incomprensibili comportamenti. Forse era bipolare, forse viveva ancora il trauma della morte di suo padre o forse, come tutti gli uomini, aveva il terrore di una scelta così complicata che comunque avrebbe portato enormi conseguenze nella sua vita.

Le persone nel corso della loro vita possono cambiare atteggiamenti, modi di essere e di fare, sentimenti innumerevoli volte ovviamente per colpa di qualcosa o, meglio ancora, di qualcuno. E' pazzesco vero? Quel qualcuno è in grado tutto da solo di sfasciarti principi e idee con la sua solo presenza, con il solo entrare della sua vita nella tua e forse per colpa di un sorriso, di un gesto gentile, di un abbraccio spontaneo ma tanto desiderato. 
Ed era proprio così che Louis si era comportato.
Mi aveva cambiata, troppo cambiata: aveva promesso di liberarmi dalla mia gabbia invisibile e ci stava riuscendo benissimo. Sentivo, man mano che i giorni passavano, la gabbia sempre meno stretta e il ferro che la componeva sempre più fragile. Eppure ogni volta che lui spariva così il senso di prigionia riappariva e mi faceva sentire in trappola più che mai. Si, ma non come un tempo, ora avevo la forza e la volontà di ribellarmi, di usare tutta la mia forza per essere libera. 

Due giorni dopo fui dimessa.
La prima cosa che feci appena uscita da quell'edificio fu quella di scrivere un sms a Louis "Sto tornando a casa xx". Dopo pochi secondi mi rispose "Grandioso xx"
Ero felicissima, finalmente avremmo potuto parlarne seriamente.
Decisi così di invitarlo a prendere qualcosa al bar poco distante da casa.

Arrivai con un leggero anticipo e scelsi di accomodarmi ad un tavolino.
La giornata fuori non poteva essere più bella: il solo brillava in tutta la sua potenza e un leggero venticello impediva la sosta di afa e in quel momento pensai che non ci potesse essere giorno migliore per discutere di una questione del genere. Io desideravo più di ogni altra cosa trascorrere il resto della mia vita con Louis, non poteva essere altrimenti, mi aveva aiutato troppo, aveva fatto troppe cose e non poteva permettersi di sparire..né ora né mai. Eppure, nonostante il mio assoluto ottimismo, a volte mi capitava di pensare che un giorno forse, un giorno neanche tanto lontano Louis lo avrebbe fatto, sarebbe sparito proprio come tutti gli altri perchè avrebbe aperto gli occhi e mi avrebbe visto come io vedo me stessa: una malata. E mentre ero sopraffatta dai miei pensieri mi arrivo un sms "Raggiungimi in spiaggia". Rimasi stupita e pensai a quale idea folle potesse mai essere venuta in mente a Louis. Gli chiesi "Perchè?" ma ovviamente non mi rispose e capii che dovevo fare come mi aveva detto.

Mi incamminai verso la spiaggia e nonostante la moltitudine di gente lo riconobbi subito. Mi tolsi le scarpe e mi avvicinai a lui. Stava osservando le onde del mare mentre si abbattevano perpetue sulla riva e i passanti che camminavano felici in preda a gesti o discussioni. Era bellissimo.
Non si era accorto minimamente di me e così lo salutai direttamente con un "ciao", lui si girò verso di me, ricambiò il mio saluto e mi sorrise. Mi sedetti alla sua destra pronta ad affrontare la nostra questione in sospeso ma non mi diede il tempo di aprire la bocca che "è bellissima a maggio la spiaggia, non trovi? Si capisce dai volti delle persone che l'estate si sta finalmente avvicinando". Non smetteva di sorridere e strizzare gli occhi a causa del sole accecante. Seguii il suo sguardo e lo osservai a bocca aperta: non aveva alcuna intenzione di parlare della mia richiesta.
"Si, hai ragione". Mi limitai a sentenziare e a stabilire la mia arresa: ne avremmo parlato in un' altra occasione.
Si rigirò verso di me e mi stampò un bacio sulle labbra prima di appoggiarsi a tre quarti sulla sabbia. 
I suoi occhi erano così azzurri che sembravano rispecchiare il cielo, la pelle era olivastra e i suoi capelli profumavano di uno strano odore, la barba era tagliata e spuntata in modo particolare e i suoi tatuaggi, beh i suoi tatuaggi gridavano al mondo libertà e forza, perchè ne ero sicura..Louis era forte come un leone.
"Guarda!"
Con uno scatto alzò il braccio ed indicò un gruppo di gabbiani.
"Su, alzati, ho un'idea".
"Che idea?" Mi ignorò completamente e mi prese una mano, tirandomi in piedi.
"Pronta?"
"Ma che dici?"
E così, in un secondo iniziò a correre, iniziammo a correre verso i gabbiani. La gente che era li ci guardava incredula ma noi ormai eravamo entrati in un mondo tutto nostro.
Il vento si batteva forte contro i nostri petti e il sorriso di Louis non era mai stato così bello. 
Sentivamo la brezza marina entrare lenta nei nostri corpi e quel suo odore forte inondarci le narici. Non mi ero mai sentita così libera.
"Eccoci!!"
Arrivati nelle vicinanze dei gabbiani, Louis abbassò la testa e li attraversammo, spaventandoli e facendoli volare via. 
Non vi era mai stata scena più bella.
Stremato si buttò a terra trascinando anche me.
E rideva, rideva, rideva come un bambino, come un bambino nel suo primo giorno al mare, come un bambino con il suo nuovo giocattolo.
Si mise a cavalcioni su di me.
"Si, si, si Diana!" Disse prima di riempirmi di baci, ma lo allontanai spaventata: "Ma cosa Louis? Sei impazzito?"
"Voglio sposarti Diana!"
"Davvero?"
"Si, cazzo!"
Lo afferrai per il collo e lo baciai a mia volta. 
Da quel giorno il libro della mia vita non avrebbe cambiato semplicemente pagina ma sarebbe stato sostituito da uno tutto nuovo. 


- SPAZIO AUTRICE
Salve gente! mi auguro che stiate passando bene ciò che resta di quest'estate e per quanto riguarda il capitolo, spero tanto che vi sia piaciuto, troviamo una vera e propria svolta: i nostri bellissimi Douis si sposano! Nulla potrebbe essere più perfetto di così, beh speriamo per loro. Grazie ai miei magnifici lettori che mi supportano sempre! Al prossimo. Un bacio.
-Manu 

 
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