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Autore: angelofdeath94    18/08/2014    0 recensioni
Sophie Flynn, all'apparenza una sedicenne qualsiasi, si trasferisce in una tranquilla cittadina nei pressi di Firenze per seguire i genitori a seguito di un lutto doloroso. Il cuore della ragazza pare freddo e inaccessibile, ma non tutto è come sembra. Durante la sua prima serata in città conosce dei personaggi misteriosi e affascinanti, che nascondono terribili segreti, eppure non sono i soli. Da quella sera tutto cambierà... Da quel momento Sophie sarà costretta a scegliere tra cuore e ragione, tra amore e dovere. Le tenebre e la luce si scontreranno in una grande guerra che per troppo tempo è rimasta repressa.
Spero di avervi interessati almeno un po'. Questa è la prima storia che pubblico, quindi abbiate pietà di me... comunque spero che qualcuno commenti.
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza
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CAPITOLO 2: Amici o nemici?
SOPHIE
Aprii la porta di casa con aria triste. Era la prima volta che mandavo tutto a monte e, come se non bastasse, c’era un testimone che aveva assistito alla scena. Il vampiro era libero di uccidere e mamma e papà se la sarebbero presa con me. Non mi sarebbe capitata un’occasione simile di nuovo, ne ero certa. I miei genitori erano ancora svegli, quando entrai in salotto.
«Sophie, come stai? Come è andata la missione?», domandò mio padre accigliato.
«Sto bene, è solo che sono un po’ stanca. Devo dirvi una cosa… Ne avevo trovato uno ed ero quasi riuscita a ucciderlo, ma era troppo forte ed è riuscito a scappare.», mentii, sicura che fosse meglio così.
«Ora lui sa di noi. Dovrai essere molto più attenta, lo sai vero? Qualcuno ti ha vista? Non devi commettere altri passi falsi, altrimenti sarà stato tutto inutile.», mi disse mia madre in tono severo.
«Mi dispiace. Non accadrà mai più, ve lo prometto.», risposi diretta in camera da letto.
Era meglio non dire nulla di quel ragazzo, Daniel. Forse era innocuo, ma non era sconvolto dopo aver saputo che Martin era un vampiro. Probabilmente nascondeva qualcosa. Quando avevo visto Daniel alla festa avevo avvertito una strana sensazione, mi era parso familiare e non ne conoscevo la ragione. Non avrei dovuto stargli troppo vicina, potevo metterlo in pericolo e non volevo che la storia si ripetesse. Dovevo stare più attenta, altrimenti mi avrebbero scoperta. Mi spogliai e mi infilai nel letto, mentre delle lacrime silenziose mi rigavano il viso. Ripensai a quando conducevo una vita normale e spensierata, agli amici che avevo lasciato quando tutta la mia esistenza era cambiata radicalmente in una qualsiasi giornata estiva.
DANIEL
Dalla sera di Halloween un dubbio mi tormentava: “Chi era realmente quella ragazza vestita da Cappuccetto Rosso? E, soprattutto, cosa ci faceva in città?”. La risposta arrivò alcuni giorni dopo, quando tornai a scuola. Fu allora che la rividi. Entrò in classe senza salutare nessuno e si accomodò nell’unico posto libero accanto a me. La ragazza indossava dei jeans  stinti e una T-shirt dei Nirvana, ai piedi portava un paio di All Star nere. Nonostante il suo atteggiamento freddo e insensibile, sapevo che in realtà era tutta apparenza. Il suo arrivo attirò le attenzioni di parecchi compagni di classe, che rimasero stupefatti. Non sapevo come interpretare il suo comportamento, cosa abbastanza strana visto che con le altre persone ci riuscivo sempre.
«Ciao, sono Daniel. Ti ricordi di me?», le chiesi per rompere il ghiaccio.
«Sono Sophie. Certo che mi ricordo. Hai rovinato tutto.», rispose acida.
«Mi dispiace, credevo fossi in pericolo. Martin è un ragazzo affascinante, ma anche molto problematico. Approfitta del suo fascino per attirare le sue vittime e tu, sinceramente, sembravi essere una di quelle.», dissi in mia difesa.
«Come hai potuto vedere non sono indifesa. Se non fossi arrivato tu avrei potuto benissimo farlo fuori e ora sarebbero tutti al sicuro.», fu la sua risposta.
«Non ti conviene attirare troppo l’attenzione in città. Martin è pericoloso, ma c’è gente peggiore che si aggira indisturbata e può attaccarti quando meno te lo aspetti.», la avvertì.
«Siete tutti pronti a fare gli eroi, vero? Stammi alla larga.», tagliò corto voltandosi dall’altra parte.
Non ne sapevo il motivo, ma in quella misteriosa ragazza c’era qualcosa che mi incuriosiva. Aveva senza dubbio un bel caratterino, eppure ero certo che primo o poi sarei riuscito a rompere quella corazza. Poco dopo l’insegnante di biologia presentò Sophie alla classe e iniziò a illustrare il lavoro a coppie, che avremmo dovuto svolgere di lì a breve.
«Per evitare che si formino le solite coppie, ho deciso di estrarre i nomi degli studenti da quest’urna. Non voglio sentire nessuna lamentela.», dichiarò risoluto il professor Marconi.
«La prima coppia sarà formata da Bosco e Flynn.», annunciò Marconi e poi proseguì ad comunicare le altre coppie.
Alzai la mano alla ricerca del compagno di lavoro, ma all’improvviso mi ricordai che l’unica persona a poter avere quel cognome era Sophie, la quale aveva a sua volta sollevato la mano.
« Spero sia uno scherzo.», bofonchiò la ragazza.
Non capivo cosa avesse contro di me. È vero, le avevo impedito di uccidere Martin. Tuttavia l’avevo salvata da problemi ben più grandi, anche se lei non lo sapeva. La famiglia di Martin era molto influente e non avrebbe lasciato passare liscia la morte di uno di loro. Inoltre la ragazza non ce l’avrebbe mai fatta contro di lui, era troppo forte.
«Prima o poi mi ringrazierai.», mi limitai a replicare. Poi tornai a seguire la lezione di malavoglia.
SOPHIE
Ogni mio tentativo di stare alla larga da Daniel andava in fumo e, peggio ancora, avrei dovuto fare delle ricerche di biologia con lui. Ero sovrappensiero, quando udì una voce suadente chiamarmi alle mie spalle.
«Ecco la bella Sophie. Il nostro ultimo incontro si è concluso diversamente da come mi ero immaginato.», disse in un ghigno.
«Martin! Sì, anche secondo me. Cosa ci fai qui?», gli domandai all’erta.
«Volevo sapere come stai e dirti che so tutto di te, come tu di me d’altronde. Avresti potuto uccidermi, eppure eccoti qui con me. Ammettilo che non ce la fai a resistermi.», iniziò a provocarmi.
«Ti sbagli, Martin. Se sei ancora vivo devi solo ringraziare Daniel. Non avrei avuto nessun problema a eliminarti, se lui non fosse arrivato.», replicai in tono di sfida.
«D’ora in poi guardati le spalle. Non fidarti del lupo cattivo, Cappuccetto…», mi salutò Martin seguito da un gruppetto di amici.
Il solito bello e dannato, pensai tra me e me, mentre mi dirigevo al cortile scolastico. Mi sedetti su una panchina accesi l’iPod e chiusi gli occhi, fingendo di essere da un’altra parte. Finalmente riuscii a ritrovare quella pace e serenità che avevo perso ormai da tempo. La calma fu interrotta dall’arrivo improvviso di una ragazza dai capelli castani e qualche ciocca rossa qua e là.
«Ciao, mi chiamo Valentina e tu devi essere quella nuova. Bella maglietta.», esordì facendomi un sorriso a trentadue denti.
«Piacere, Sophie. Grazie. Bei capelli.», restituì il complimento.
«Amo il rosso, in tutte le sue tonalità. Comunque che ci fai tutta sola qui?», mi chiese.
«Ascolto un po’ di musica e poi non sapevo con chi stare. Non conosco molta gente qui e…», feci una lunga pausa incerta se proseguire o meno.
«Il primo giorno è difficile per tutti, ma vedrai migliorerà. Se vuoi posso presentarti qualcuno. Sono sicura che ti potrà aiutare.», mi rassicurò la ragazza.
Mi limitai ad annuire e seguii Valentina verso il cancello d’entrata. Non mi andava di fare nuove conoscenze, avevo già abbastanza problemi a gestire i due ragazzi che avevo conosciuto alla festa delle gemelle Mazzanti.
«Ehi, fratellino. Guarda chi ti ho portato.», disse Valentina al ragazzo voltato di spalle.
«Vale, non c’è bisogno che tu ci presenti. Conosco già Sophie, per mia sfortuna.», replicò lui leggermente turbato.
«Oh, no! Ancora tu. Non è possibile.», feci stizzita.
Valentina aveva un’aria confusa e si sentiva in colpa, ma dopotutto le sue erano buone intenzioni.
«Non avevo idea vi conosceste già. Scusate, ma non capisco come mai non vi sopportiate.», furono le parole amareggiate di Valentina, che  se ne tornò all’interno della scuola.
«Non l’hai fatto apposta per tormentarmi, vero? Non ho intenzione di diventare tua amica ne altro, quindi sparisci.», urlai a Daniel, che stava andando su tutte le furie.
Avevo rovinato tutto con Valentina. Era la prima persona con cui avvertivo una strana intesa e per via di Daniel me l’ero presa con lei. Senza dubbio la ragazza non sapeva cosa era successo tra me e suo fratello alla festa e tantomeno di come l’avevo trattato in precedenza. Andai alla ricerca di Valentina e la trovai nel bagno delle ragazze.
«Scusa. Ero di cattivo umore ed ho sbagliato. Tu non centri affatto, è solo che con tuo fratello la faccenda è piuttosto complicata. Ci siamo conosciuti alla festa delle Mazzanti e non abbiamo cominciato con il piede giusto. A dire la verità non è che il mio comportamento sia stato di grande aiuto. È più forte di me, non riesco a controllarlo. In classe l’ho trattato malissimo, ma non è colpa sua. Non riesco a fidarmi facilmente degli altri. Ti ho ferita, anche se sei stata l’unica a cercare di far amicizia e io, per tutta risposta, mi sono comportata da vera idiota. Mi dispiace.», le dissi in preda alla vergogna per quella reazione ingiustificabile.
«Va bene, ti perdono, però dovrai fare qualcosa in cambio.», rispose soddisfatta.
«Del tipo?»
«Dato che non sei stata gentile con Daniel e devi farti perdonare anche da lui, che ne dici di un appuntamento? Niente di importante.», mi propose.
Ci pensai un po’, valutando la sua idea fino a quando non dissi: «Va bene, ci sto. Glielo dico io.»
In fondo cosa sarebbe potuto accadere? Avremmo comunque dovuto trascorrere del tempo assieme per svolgere quella stupida ricerca, perciò non sarebbe cambiato nulla, o almeno così mi dissi.
 
   
 
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