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Autore: ___Page    18/08/2014    8 recensioni
Al numero 21 di piazza Gyoncorde, nel quartiere di Foosha, a Raftel, c'è un piccolo chiosco di fiori, la cui proprietaria sa sempre scegliere il fiore giusto per ogni occasione.
La storia di varie coppie seguirà in parallelo quella della bella Margaret, alle prese con un chirurgo che, forse, le cambierà la vita... o viceversa...
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Margaret, Trafalgar Law
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Alle mie Otaku alla riscossa
 
Finisco di applicare il lucidalabbra, esaminandomi allo specchio con aria critica.
Mi piace ciò che vedo.
Forse devo aggiungere un po’ di blush e un po’ di mascara ma, nel complesso, sono molto soddisfatta.
Il che è il minimo vista la giornata di shopping selvaggio a cui mi sono sottoposta ieri, in compagnia di Bibi e Koala.
Fortuna che negli anni sono diventata esperta nel farmi da sola manicure e pedicure impeccabili.
Fortuna che Caimie, la mia parrucchiera, è mia amica da anni e mi ha sempre fatto lo sconto e, anzi, stavolta non ha voluto neanche un berry quando ha saputo dove andavo stasera, tanto si è emozionata per me.
E fortuna anche che Bibi aveva una pochette perfetta con le scarpe che ho preso abbinate all’abito.
Altrimenti avrei speso un capitale per davvero.
Almeno ho trovato un look che, nonostante sia elegante e impegnativo, potrò sfruttare in altre occasioni.
L’ho scelto con cura anche per quello, questo abito lungo fino ai piedi, gonna verdeacqua e top bianco che si aggancia sul collo e mi lascia la schiena interamente scoperta. Così come anche i sandali con il tacco bianchi, impreziositi da una fascia satinata e argentata e arricchita con una fila di simil swarosky che attraversa la parte della scarpa che tiene ferme le dita dei piedi. Anche i trucchi li ho dovuti comprare, essendo sempre stata una ragazza acqua e sapone al cento per cento, fatta eccezione per il mascara e il fondotinta.
Gli accessori ce li avevo e ho optato per una parure discreta e in oro bianco, regalatami non so più né da chi né in che occasione.
E non so davvero come abbia fatto Caimie, visto la lunghezza non proprio esagerata dei miei capelli, ma l’elaborata treccia che mi decora la nuca, simile a quella di Makino quando si è sposata, è assolutamente perfetta.
Io sono assolutamente perfetta.
E non è mancanza di modestia la mia.
È una necessità.
Perché non avrei potuto presentarmi in nessun altro modo alla festa annuale della Baroque Works. Dovevo essere impeccabile! E, fortunatamente, lo sono.
Ma, ciò nonostante, qualcosa non va.
Non sono agitata, all’idea di incontrare il padre di Sabo né suo zio Crocodile o tutta quella gente famosa che ci sarà sicuramente. Perché dove ci sono i canapè c’è la gente famosa e questo è proprio il genere di festa dove i canapè non mancano.
Ma, come dicevo, non è quello il problema.
Quando sono uscita con loro per la prima volta, tre settimane fa, Sabo e i suoi amici hanno da subito fatto il possibile per farmi sentire a mio agio. Un paio di soggetti famosi c’erano, come Nefertari Bibi, futura erede dell’Alabasta&Co. e Kaku, uno dei soci più giovani della Galley L.A..
Mi sono trovata così bene da esserci uscita anche la sera dopo e quella dopo ancora. E non ci è voluto molto per legare con Bibi e Koala. Così come non ci è voluto molto perché io e Sabo diventassimo intimi.
Sto bene con lui.
È un bravo ragazzo, intelligente divertente, tiene a me.
Praticamente, è perfetto.
Lui è perfetto, io sono perfetta.
E qualcosa non va.
E so benissimo che cos’è.
Ed è che a me, la perfezione, non piace, non è mai piaciuta e mai mi piacerà.
Non dico che sia brutta in assoluto, però a me non piace.
E so anche che quello di stasera non è un semplice invito. C’è sotto molto di più.
C’è sotto che Sabo vuole portare il nostro rapporto al livello successivo. E c’è che a me cinque settimane sembrano poche.
Mi allontano dallo specchio e, sospirando, mi siedo sul letto, portandomi sulle gambe Momonosuke, il mio drago cinese di peluche di quando ero bambina.
Non so cosa fare.
Non è così male essere perfette una volta tanto. Ma so che una relazione più seria con Sabo implicherebbe esserlo sempre e non sono sicura di esserne in grado.
-Cosa devo fare, Momo?!- gli domando sollevandolo per incrociare i suo occhi vitrei.
Ma niente da fare.
Né lui né nessun altro può venirmi in aiuto nel prendere una decisione che è solo mia.
Il suono del telefono mi da un buon motivo per smettere di scervellarmi.
In un fruscio di seta mi alzo e raggiungo la pochette, posata sulla scrivania, estraggo il cellulare e aggrotto la fronte, perplessa, leggendo il nome di Makino sul display lampeggiante.
-Pronto?!-
-Margaret!- esclama e subito mi allarmo sentendo il suo tono preoccupato -Grazie ai kami hai risposto!-
-Makino! È successo qualcosa?! Hiiro o Shanks?!-
-No no! Noi stiamo bene!- si affretta a rassicurarmi, facendomi tirare un sospiro di sollievo.
Sollievo destinato a durare poco.
-Ma devi correre qui a Foosha subito! Un pazzo ha dato fuoco a tutti negozi di piazza Gyoncorde!-
 
§
 
Non ricordo neppure come ho fatto a recuperare un taxi.
Ero troppo sconvolta mentre mi precipitavo fuori di casa, giù in strada, decisa a raggiungere Foosha a piedi se necessario.
-Tenga il resto e grazie mille- dico sbrigativa al tassista, allungandogli un paio di banconote prima di scendere e sbattere la portiera con forza.
Mi giro vero il mio negozio, aspettandomi il delirio, sirene, fiamme e fumo, pompieri  e polizia in ogni dove.
Ma niente di tutto questo si presenta ai miei occhi.
Data la distanza a cui mi trovo e la prospettiva, il chiosco mi copre del tutto la visuale sulla piazza ma, anche così mi rendo conto che è tutto tranquillo e che non ci sono incendi in corso, né qui né più in là.
Cosa diavolo sta succedendo?!
Se questo è uno scherzo, è di pessimo gusto!
Mi avvicino al chiosco, non sapendo se essere contrariata o perplessa.
Makino non è il tipo da fare una cosa del genere.
Porto le mani sui fianchi, ferma di fronte alla porta del retro, esaminando il muro con occhio critico e trovando tutto intatto.
Comincio a girare intorno senza staccare gli occhi dalla struttura, non sapendo cosa pensare, finché non arrivo sul davanti del negozio, dove glicine panchina e tutto il resto si trova integro e al proprio posto.
Sempre con le mani sui fianchi e le sopracciglia corrugate mi volto per lanciare un’occhiata al resto della piazza, sapendo che tanto la troverò come sempre.
Ma non appena finisco di voltare le spalle alla mia attività, scopro di essermi sbagliata.
Perché davanti a me non c’è più piazza Gyoncorde.
 
[Unconditionally ]
 
Trattengo il fiato, scioccata.
Mi porto una mano alla bocca mentre una miriade di emozioni diverse mi attraversa.
No, questa non è piazza Gyoncorde.
Davanti a me c’è un’impressionante, meravigliosa, sconvolgente distesa di tulipani bianchi che occupano la piazza in ogni metro quadro tranne che per una strada che si apre tra i fiori, proprio davanti a me, invitandomi a imboccarla e percorrerla.
Non c’è bisogno che io mi chieda per arrivare da chi.
So chi è l’artefice di tutto questo.
E ora sta solo a me decidere.
Ma prima che io possa formulare un solo pensiero razionale, mi accorgo che le mia gambe hanno già preso a muoversi da sole.
 
Oh no, did I get too close?
Oh, did I almost see what's really on the inside?
 
Mentre il bordo della mia gonna accarezza le foglie nivee dei fiori, mi continuo a guardare intorno cercando di capire, senza riuscirci, dove hanno fine questi tulipani.
Kami!
Quanti sono?!
Devono essere costati una fortuna!
 
All your insecurities
All the dirty laundry
Never made me blink one time
 
Continuo a muovermi lungo il viale e, a metà strada, riesco a intravedere il centro della piazza, notando una macchia rossa tra la distesa candida.
Non mi fermo, non ci riesco, continuando imperterrita ad avanzare, il cuore che pompa come impazzito, lo stomaco stretto in una morsa e la testa completamente annebbiata.
Non riesco a pensare a niente.
A niente tranne che a lui e a questo folle gesto, che mi sta rivoltando l’anima.
 
Unconditional, unconditionally
I will love you unconditionally
 
Raggiungo il centro della piazza, insieme con la macchia cremisi, che non è altro che un gruppo di tulipani rossi.
Maledetto bastardo!
Guarda cosa si è inventato!
-Può aiutare a superare la paura o l’imbarazzo, a chiedere scusa, a farsi ascoltare da qualcuno che non vuole darci retta… Il linguaggio dei fiori può essere molto utile per tirarsi fuori da situazioni complicate!- 
La mia stessa voce mi rimbomba nella mente, riportandomi a quel giorno, il giorno in cui è entrato nella mia vita.
Ha imparato la lezione a quanto vedo.
 
There is no fear now
Let go and just be free
I will love you unconditionally
 
Ma non riesco a credere a ciò che vedo, a ciò che leggo in questi fiori.
Possibile che lui… che lui…
Così tanto?!
Sento le lacrime riempirmi gli occhi, senza sapere se sono di rabbia, di gioia o di sollievo.
 
Come just as you are to me
Don't need apologies
Know that you are worthy
 
Una presenza alle mie spalle mi fa voltare di scatto.
E, anche se me lo aspettavo, il cuore mi si ferma.
Mi si ferma quando incrocio i suoi occhi grigi, colpevoli e sofferenti.
È qui. Lui è qui.
E improvvisamente mi sento completa.
 
I'll take your bad days with your good
Walk through the storm I would
I do it all because I love you, I love you
 
Lo guardo senza parole, senza riuscire ad articolare alcunché.
Studio il suo viso tirato e pallido prima di notare una macchia colorata, che spicca contro la t-shirt  nera a maniche corte, indossata sopra i jeans.
 
Unconditional, unconditionally
I will love you unconditionally
 
Abbasso lo sguardo e non riesco più a trattenere le lacrime quando vedo che tiene tra le mani un tulipano giallo.
-Il tulipano giallo indica “amore disperato”-
-È una sottigliezza-
-Oh ma davvero?! La differenza tra “amore” e “amore disperato” è una sottigliezza? Vai a dirlo a qualcuno che non può stare con la persona che ama e ne riparliamo!-
Fa un passo verso di me, senza ancora dire nulla, incapace di trattenere il desiderio di stringermi a sé per consolarmi ma subito sollevo una mano per bloccarlo prima di puntargli contro l’indice.
-Tu… tu sei… u-un…-
 
There is no fear now
Let go and just be free
I will love you unconditionally
 
Ma non so cosa dire.
Perché è tante cose.
E perché ora che ho iniziato a singhiozzare non riesco a smettere.
 
So open up your heart and just let it begin
 
Tutto il mio dolore.
 
Open up your heart and just let it begin
 
Tutta la mia speranza.
 
Open up your heart and just let it begin
 
Tutto il mio sollievo.
 
Open up your heart
 
-Margaret…- mi chiama quando i gemiti diminuiscono ma non osa aggiungere altro quando torno a guardarlo, gli occhi due pozze salate e il volto contratto in una smorfia di dolore.
 
Acceptance is the key to be
 
Ci fissiamo per un lungo istante, nel quale riesco solo a pensare al suo viso sofferente.
Vedermi così lo sta uccidendo .
E vederlo così sta uccidendo me.
 
To be truly free
 
Faccio un passo verso di lui.
 
Will you do the same for me?
 
E, finalmente, smetto di pensare.
 
Unconditional, unconditionally

Lo afferro per il collo e mi butto sulle sue labbra.
Testardo.
 
I will love you unconditionally

Non c’è esitazione quando le sue mani si posano sulla mia schiena, attirandomi verso di lui, stringendomi e curandomi con un solo tocco.
Cocciuto.
 
And there is no fear now
 
Affondo le dita tra i suoi capelli, mordendogli le labbra, mentre qualche singhiozzo ancora mi sfugge.
Orgoglioso.
 
Let go and just be free
'Cause I will love you unconditionally
 
Mi passa il palmo aperto sulla schiena fino a raggiungere il mio collo che stringe con delicatezza, mentre con l’altro braccio mi cinge la vita, quasi avesse paura che io possa scappare.
Non vado da nessuna parte, Law.
Lo stringo forte a me, staccandomi solo un secondo per riprendere aria e poi ricomincio subito a rubargli il respiro.
Perché mi serve per vivere.
Ora lo so.
Lo so cosa c’era di sbagliato.
Non poteva essere giusto senza di lui, perché io sono sua.
 
 I will love you (unconditionally)

Disperatamente sua.
Ed è così che lo bacio.
Disperatamente.
Perché è così che lo amo.
Con tutti i suoi difetti e tutte le sue imperfezioni.
Anche se è cocciuto, testardo, orgoglioso e, quando vuole, un gran bastardo, irrispettoso per giunta.
Ma questa è solo una piccola parte di lui e non me ne frega niente.
 
I will love you
 
Perché lo amo.
Nonostante tutto, lo amo.
Lo amo da impazzire.
 
I will love you
 
-Se una persona ti fa innamorare davvero, lo fa con tutta se stessa, compresi i difetti! Cambiare i difetti dell’altro vuol dire cambiare la persona che si ama e io non lo vorrei mai!- 
Mai!
 
unconditionally
 
Mi stacco da lui, senza smettere di stringermi forte al suo petto, sorridendo tra le ultime lacrime che si stanno lentamente seccando.
Ma lui continua a guardarmi con sofferenza.
Basta, Law!
È tutto a posto! Ho capito!
So che non volevi tradirmi, so che hai avuto paura.
L’ho sempre saputo, prima ancora che fosse Franky a suggerirmelo.
E posso accettarlo perché ora so che mi ama e che non potrebbe mai farmi del male intenzionalmente.
Gli accarezzo il viso, sperando di riuscire a far scivolare via la sua maschera di tristezza.
-Io… sono un coglione…- sussurra.
-Va tutto bene- lo interrompo, sottovoce.
Mi fissa per alcuni istanti prima di posare la fronte sulla mia e circondarmi con entrambe le braccia, portandomi contro il suo torace e respirando a pieni polmoni.
Mi solleva da terra e si avvia verso la panchina sotto il glicine, attento a non schiacciare i tulipani, facendomi accomodare accanto a lui, senza smettere di stringermi. Porto le gambe a cavallo delle sue e la fronte contro la pelle calda del suo collo, abbandonandomi completamente tra le sue braccia.
Restiamo per un po’ in quella posizione, lasciando il tempo al tempo di portare via la nostra sofferenza, respirandoci a vicenda.
Mi sento rinata, di nuovo viva.
Solo ora che ha ricominciato mi rendo conto che il mio cuore non batteva da cinque settimane.
-Bastava una telefonata, lo sai, vero?!- mormoro dopo un po’, lo sguardo di entrambi ancora fisso sulla distesa di tulipani.
Mi allontana dall’incavo del suo collo per guardarmi.
-Mi è sembrato più… adatto- commenta, esitando appena.
Gli rivolgo un sorriso scettico e divertito. So che voleva dire “romantico”.
Si riconferma sempre un testardo orgoglioso.
-Come diavolo hai fatto?!-
-Beh mi sono fatto aiutare. Da Makino lo sai già… e da Franky-
-Franky?!?!?!- esclamo, sgranando gli occhi incredula. 
-Sì. Dovevi vedere come piangeva mentre gli spiegavo cosa volevo fare. Continuava a ripetere “quanto sei romantico, fratello” e a sostenere di non stare piangendo-
Scoppio a ridere immaginandomi Law, sempre serio e impassibile, alle prese con il mio sensibile e nerboruto fornitore.
-Tra l’altro, tra poco dovrebbe arrivare a riprendersi i tulipani- mentre parla mi passa le mani sulla schiena e le braccia, facendomi rabbrividire e accoccolare di più contro di lui. -Sai sono gli ordini per domani questi-
-Ah sì?!- domando perdendomi irrimediabilmente nei suoi occhi.
Annuisce prima di girarsi verso sinistra.
-Il quadrante est sono quelli che hai ordinato tu- dice indicando un punto della piazza.
Sghignazzo mentre mi sollevo un po’ per baciarlo proprio sotto lo spigolo della mandibola, facendolo fremere. Mi stringe di più per le spalle, posandomi un bacio tra i capelli.
-Andiamo a casa?!- propone senza staccare le labbra dalla mia testa.
-Mia o tua?!- chiedo posando una mano al lato del suo collo, chiudendo gli occhi per godermi le sue coccole.
Kami, voglio restare così per sempre!
-Dove vuoi tu-
-Prima però prendo le schede dei fiori… Conosco una versione del gioco che ti piacerà…- sussurro maliziosa, strofinandogli il naso sul collo e facendolo ghignare.
E mi sento incredibilmente bene, praticamente in paradiso, al pensiero che vedrò quel ghigno anche domani.
E il giorno dopo ancora.
E quello dopo ancora.
Perché lui è mio e io sono sua e da oggi in poi andrà tutto bene.
Mai avrei immaginato che un giorno di pioggia avrebbe potuto cambiare così tanto la mia vita.
 
Grazie mille, Vecchio Haredas.
 
 
 
 
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Tulipano bianco – Perdono
 
 
 
 
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Tulipano rosso – Amore
 
 
 
 
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Tulipano giallo - Amore disperato 


Fioritura: Marzo-maggio
Storia e curiosità: Il nome deriva dal turco tullband, che significa turbante e durante l’impero ottomano veniva largamente usato per ornare i giardini, in quanto simbolo di ricchezza e potere, tanto che venivano addirittura organizzate delle feste per celebrare la loro fioritura. Fu introdotto in Europa nel 1554 e veniva considerato talmente prezioso che i bulbi del fiori facevano parte delle doti delle ragazze. In Olanda nacque subito un vero e proprio culto per questo fiore, per il quale venne addirittura coniata un’unità di misura apposita per la valutazione della qualità dei bulbi.
 
 
Angolo dell’autrice:
Okay, non ho resistito ad aspettare fino a domani. Non ce l’ho fatta. Sono colpevole.
Ragazzi, vi devo confessare che mentre scrivevo questa storia ogni tanto mi fermavo e dicevo “ma chi me l’ha fatto fare”, soprattutto quando dovevo mettere le schede sui fiori. Però poi pensavo a voi Emy, Star, Soke, Zomi, Karter, ThatOneEyedFlamingo e LucyvanPlanet che mi avete sostenuta e incoraggiata per tutto il tempo, e la voglia tornava! Quindi grazie davvero! Siete eccezionali!
E ringrazio anche Giuggy3 e New Red Eyes!
E naturalmente tutti coloro che hanno seguito, preferito, ricordato o anche solo letto!
Mi spiace che sia finita ma nuove emozionanti avventure mi aspettano! E non è escluso che un giorno io non vi racconti anche cosa è successo durante l’uscita di Margaret con gli amici di Sabo, il matrimonio di Usop e Kaya e magari anche la festa aziendale della Baroque Works!
Insomma, a presto e grazie ancora per tutto!
Piper. 
  
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