Mietitura
(I, II, IV, V)
Distretto
1
Ate
ascoltava i battibecchi del Consiglio cittadino
da circa mezz’ora e la testa cominciava a fargli davvero male.
-
Non abbiamo mai avuto problemi con i Volontari.
Piantatela di preoccuparvi per questa stupida estrazione e limitatevi a
parlarne con i ragazzi. – sbottò.
Si
passò una mano sul viso, massaggiandosi
lentamente le tempie. Da quando, dopo la sua vittoria, lo avevano
portato a
Capitol City per impiantargli quella placca di metallo nel cranio era
soggetto
ad emicranie sempre più frequenti.
-
Stai bene? – gli sussurrò Chanel
all’orecchio,
avvicinandosi fin troppo per i suoi gusti e assalendo le sue povere
narici con
il suo profumo penetrante e assolutamente costosissimo.
-
Tutto okay, non sarà certo un po’ di mal di testa
a mettermi ko. –
-
Lo sai che se posso fare qualcosa per te … qualsiasi
cosa, devi solo chiedere. No? –
Sbattè
vezzosamente le ciglia castane, celando per
un brevissimo istante quelle iridi color ghiaccio che tanto avevano
ammaliato i
Capitolini durante gli ultimi Giochi.
Chantal
Johnson, la puttana d’alto bordo di Capitol
City. Piuttosto che passare la notte con lei si sarebbe fatto amputare
tutte e
due le mani … e anche qualcosa più in basso.
-
Mi sa che declinerò l’offerta. –
La
ragazza s’imbronciò lievemente, guardandolo come
se le avesse rivolto l’affronto peggiore di tutta la sua
esistenza.
E
pensare che si era anche sforzato di essere
gentile nel risponderle. Se avesse saputo davvero cosa pensava di lei
come
avrebbe reagito?
-
Andiamo a dare un’occhiata qui fuori. –
decretò,
spostandosi su un argomento decisamente più neutrale e
dirigendosi verso la piazzetta
antistante il Campidoglio.
Tutti
i ragazzi dai dodici ai diciotto anni erano
riuniti lì, in trepidante attesa.
Il
sindaco si posizionò sul leggio centrale,
schiarendosi la voce. – Abbiamo deciso
all’unanimità, dopo una riunione
estenuante, che per questa prima edizione della Memoria lasceremo
assoluta
libertà ai Volontari. Confidiamo che tutti voi facciate il
possibile per
onorare voi stessi e il vostro Distretto. –
In
altre parole: “vincete e sarete idolatrati,
morite e faremo finta che non siate mai esistiti.”
La
dichiarazione venne accolta dal consueto vociare.
Dalla
ressa emerse una figura snella dal seno
prorompente, lunghi e liscissimi capelli biondo argentei e scintillanti
occhi
verdi. Si fece avanti folgorando con un’occhiataccia tutte le
altre Volontarie.
Callisto
Clarington, la bambolona quasi troppo bella
per essere vera, figlia di un importante e ricco commerciante di
preziosi. Salì
sul palco a testa alta, sicura di sé, e afferrò
il microfono strappandolo dalle
mani del primo cittadino.
-
Callisto Clarington, Volontaria per il Distretto
1. – si presentò, lasciando che la sua voce
melodiosa venisse amplificata dalle
casse disposte lungo tutta la piazza. Ammiccò lievemente
verso le telecamere
che riprendevano la Mietitura, sfoggiando il suo sorriso più
abbagliante nonché
assolutamente finto.
-
Okay, Barbie, adesso perché non la pianti con il
tuo show? – intervenne un ragazzo dalla fila dei diciottenni,
facendosi largo a
spintoni e salendo sul palco.
-
Eric Murter, Volontario per il Distretto 2. –
Ate
ricordava di averlo già visto al Centro
d’Allenamento
del Distretto. Capelli corvini, tratti decisi, occhi grigio acciaio
capaci di
gelare chiunque con un’occhiata. Bello nel modo
più inquietante possibile e
assolutamente letale.
Sì,
quel ragazzo poteva avere la stoffa del
Vincitore.
Distretto
2
Nel
palchetto antistante il Campidoglio, allestito
come tutti gli anni appositamente per la Mietitura, erano concentrate
le alte
sfere del Distretto, intente a contare i voti assegnati ai ragazzi.
-
Pensi che si daranno una mossa o andranno ancora avanti
per molto con questa buffonata? – domandò Flame,
alzando lo sguardo verso la
chioma bionda del suo migliore amico.
Jace
stirò le labbra in un sorriso malandrino,
mentre le iridi ambrate luccicavano come accadeva sempre quando stava
per combinarne
una delle sue. – Allora, ci estraete o no? Ci estraete
sì o no? – canticchiò ad
alta voce, recitando una delle tante litanie infantili che utilizzavano
i
bambini del Distretto quando volevano qualcosa e gli adulti non si
sbrigavano a
concedergliela.
Il
sindaco lo fulminò con un’occhiataccia, scuotendo
la testa esasperato come se si stesse domandando che male avesse fatto
per
avere un figlio come quello.
Il
ragazzo si strinse nelle spalle, dipingendosi un’espressione
angelica che chi lo conosceva bene non avrebbe mai potuto associargli.
Tuttavia
non era il solo ad averne abbastanza e
tutto il resto dei ragazzi presenti cominciava ad agitarsi
visibilmente.
Ormai
stufa di quell’attesa e della confusione che
ne stava derivando, Flame si fece largo fino al palchetto e
picchiettò
delicatamente sulla spalla del sindaco.
-
Sì? –
-
Voglio offrirmi come Volontaria. –
L’uomo
la fissò per un attimo, come se tra tante
ragazze non si sarebbe mai aspettato che proprio lei decidesse di farsi
avanti.
Bè, era ovvio che non la conosceva affatto.
-
Suppongo che non ci siano problemi. – considerò,
per poi rivolgersi alla platea: - Concittadini, abbiamo il nostro primo
Tributo. Flame Balcoin, Volontaria per il Distretto 2. –
-
Ora, per quanto riguarda il ragazzo … - riprese,
tornando a voltarsi verso il resto dei suoi attendenti, ma venne
interrotto
nuovamente dalla voce di suo figlio.
-
Stai scherzando spero. È ovvio che l’altro Tributo
sarò io. – esclamò Jace, facendosi
largo tra i compagni di allenamento che gli
battevano pacche incoraggianti sulla schiena e sulle spalle.
Jace
Hale era una specie di celebrità tra gli
adolescenti del 2: spigliato, un abile combattente, dal fascino palese
e per
giunta capace di strappare una risata a chiunque.
-
Sapete già chi sono, no gente? Jace Hale sta
arrivando a Capitol e sarà uno spettacolo da non perdere, ve
lo assicuro. –
concluse, strizzando l’occhio alle telecamere.
Distretto
4
Roger
assisteva all’elezione dei Tributi stando
leggermente in disparte, relegato nell’angolo a destra del
palco, in compagnia
di Mags. Gli piaceva quella donna, che era stata la sua Mentore e aveva
contribuito
ad aiutarlo a uscire vivo dall’Arena sei anni prima,
però trovava snervante il
fatto che fosse così poco loquace. Non che fosse un problema
capirla, anzi,
Mags sapeva decisamente come farsi capire pur senza usare le parole, ma
qualche
volta scambiare quattro chiacchiere con chi aveva avuto la sua stessa
esperienza era una cosa gradita.
-
Che ne pensi di quei due ragazzi? – domandò,
tentando
di strapparle qualche parola.
Lo
sguardo della Mentore si rabbuiò. Neanche un
minimo commento, ma era ovvio che la Mietitura fosse uno dei momenti
della sua
vita che più disprezzava.
-
È sempre un piacere chiacchierare con te, Mags. –
Un
sorriso birichino si dipinse sulle sue labbra,
facendo alzare gli occhi al cielo a Roger.
Certe
volte aveva la netta sensazione che Mags non
parlasse proprio per fargli un dispetto.
-
Mi farai impazzire prima o poi, ma magari è
proprio questo che vuoi. – borbottò, ricevendo per
tutta risposta un buffetto
dietro al collo.
-
Ehy! – protestò, massaggiandosi la parte colpita.
Mags
tuttavia non gli prestava più attenzione e
fissava corrucciata i due Tributi che si stringevano le mani sotto gli
occhi
delle telecamere.
-
Un applauso per Maylen Direct e William Sunpearce,
Tributi del Distretto 4. – esclamò la voce della
Capitolina arrivata al
Distretto per l’occasione.
La
ragazza era alta e magra, con il tipo di fisico
che lasciava intendere quanto fosse agile, le onde castano scuro le
arrivavano
fino a metà schiena e incorniciavano un paio di iridi di un
bel blu intenso,
illuminate da una scintilla particolare che lasciava intendere il fatto
che
fosse una tipa sveglia.
Il
ragazzo, “chiamatemi Will”, sembrava uno di quei
surfisti che spesso nel tempo libero affollavano le spiagge del
Distretto.
Capelli biondi che sembravano baciati dal Sole, iridi cobalto, fisico
asciutto
e muscoloso e quella carnagione dorata che testimoniava il fatto che
fosse
solito passare interminabili ore sotto il Sole cocente.
-
Spero solo che almeno uno di loro sopravviva. –
sospirò Roger.
Dalla
sua vittoria, sei anni prima, nessun altro
Tributo del 4 era riuscito a vincere i Giochi.
-
Anche io. – confermò Mags, cogliendolo di
sorpresa.
Distretto
5
-
In nome del Cielo, sono fratelli?
–
Josie
scoccò un’occhiata incredula al suo collega
Mentore, Laurent, che annuì sconsolato.
-
Così sembrerebbe. –
La
donna non riusciva a capacitarsene. Come avevano
potuto permettere che accadesse una cosa del genere? Quando i Tributi
venivano
estratti poteva anche trattarsi di una sgradevole e raccapricciante
coincidenza, ma decidere spontaneamente di creare
un’accoppiata come quella era
una cattiveria inaudita e assolutamente gratuita.
-
Cerca di controllarti, Josie, non li aiuterai di
certo facendo una scenata. – le ricordò Laurent.
-
Lo so bene, non è mica il mio primo anno da
Mentore. – replicò, più acidamente di
quanto avesse voluto. – Scusami, ma
questa cosa mi fa letteralmente imbestialire. Non so neanche se
augurarmi che
uno dei due sopravviva. Immagini come sarebbe vivere sapendo che tuo
fratello o
tua sorella sono morti perché tu potessi vivere? –
Si
morse la lingua non appena ebbe realizzato ciò
che aveva detto. Era davvero così stupida da lamentarsi di
una cosa del genere
proprio davanti a lui, che non aveva solo visto morire la sua gemella
nell’Arena
ma anche la ragazza della quale si era innamorato?
-
Sopravvivere è sempre la scelta migliore, anche
quando non hai più nessuno per cui farlo, perché
arrivi a vivere solo per
onorare il loro ricordo. – replicò
l’uomo.
Mentre
Delia e Liko Collins venivano fatti scendere
dal palco e indirizzati verso il treno che li avrebbe portati a Capitol
City,
Josie e Laurent si fecero avanti per accoglierli.
-
Non andiamo nella stanza per il colloquio? –
domandò la ragazza, socchiudendo gli occhi azzurri con aria
sospettosa.
-
Il fatto di aver dovuto scegliere direttamente i
Tributi ha sollevato già abbastanza caos, se poi aggiungete
che siete anche
fratello e sorella … Bè, il sindaco non vuole che
ci siano tafferugli, quindi
si va direttamente a Capitol. – spiegò Laurent.
-
Ci mancava solo questa, veniamo mandati al macello
e non si degnano neanche di farci dire addio ai nostri cari. –
Josie
intercettò l’occhiata del collega. A quanto
sembrava la giovane Delia aveva un temperamento fiammeggiante proprio
come l’indomabile
chioma rosso fuoco che si abbinava perfettamente con la spruzzata di
lentiggini
che le colorava le gote. Liko, invece, aveva ripreso la chioma bionda
della
madre, ma gli occhi erano gli stessi della sorella così come
lo sguardo torvo
con cui si guardava attorno.
-
Siamo Josie e Laurent, i vostri Mentori, e ci
teniamo a dire che ci dispiace per quello che vi è accaduto
… Faremo del nostro
meglio per aiutarvi. –
-
Certo, dispiace a tutti, ma gli Hunger Games vanno
comunque avanti. – sbottò Liko, mentre la sorella
annuiva.
-
Non è il caso di fare polemica qui, quando ci sono
tutte queste telecamere che trasmettono in diretta. Spostiamoci sul
treno, da
questa parte, ragazzi. – intervenne Laurent, afferrando
ognuno per un braccio e
trascinandoli dietro di sé.
Spazio
autrice:
Dato
che nessuno ha ancora prenotato i ragazzi del
Distretto 3, ho deciso di pubblicare il primo capitolo comunque ma di
sostituire la loro Mietitura con quella del Distretto 5. Nel prossimo
capitolo
troverete la Mietitura del Distretto 3, 6, 7 e 8 (sperando che tutti i
posti
vengano occupati presto e le schede giungano celermente) e in quello
ancora
successivo quella del 9, 10, 11 e 12. Chiedo a coloro che hanno creato
gli OC
presentanti di farmi sapere se sono soddisfatti di come sono stati resi
o meno.
Alla prossima.
Baci
baci,
Fiamma Erin Gaunt