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Autore: Eva B    15/09/2008    1 recensioni

La storia riprende dal punto in cui Row l'aveva lasciata, e cioè dalla morte di Severus Piton.

La morte sentita e vissuta da lui stesso. Spazio quindi ai pensieri di Severus, ai sentimenti di Severus, al sogno di Severus. Pezzo da Novanta è, incredibile a credersi, Harry Potter. Perchè i due sono molto più vicini di quanto sembri. Leggere per credere.

Genere: Generale, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Lily Evans, Severus Piton
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Il vento ottombrino mi scompiglia i capelli. Sento appena la voce concitata di Avery. Lo disprezzo, Avery, ma non più di quanto disprezzo me stesso. Siamo uguali, in fondo, e per questo continuo ad assecondarlo. Il mio sguardo vaga distratto lungo la riva del lago. L'erba del prato che l'acqua lambisce sembra ballare una danza delicata. Un paio di ragazze mi passano accanto. Riconosco una delle due: Amelia Bones, una corvonero del settimo anno. Mi aspetto che aumentino la loro andatura. Sono accanto ad Avery, dopotutto. Facciamo paura, lui ed io.
Ma loro probabilmente non ci hanno notato. Ridono. Bones si aggrappa al braccio dell'amica. "Come Lily e James..."
I miei polmoni si stringono, e sento uno strano dolore nel centro dello stomaco.
Le mie labbra si incrinano, faccio una smorfia ed Avery pare notarlo.
"Qualche obiezione, Piton?"
"No..." Riconosco appena la mia voce. Non so di cosa sta parlando Avery e non me ne importa niente. Come Lily e James... Come Lily e James...Mi brucia la gola. Come Lily e James cosa?
MI volto di scatto. "Devo andare"
Sto quasi correndo, e non so dove.
La risata aspra di Avery mi graffia appena le orecchie.
Ho paura, temo di aver capito. Non Voglio aver capito, voglio sbagliarmi, voglio sbagliarmi...
Da quanto non la guardo? Da quanto ho smesso di seguire i suoi passi?
La cerco, disperatamente, tra la folla. Mi fermo, le mani sulle tempie. Dove posso trovarla?
Di colpo arriva l'intuizione. Volo verso la bacheca e leggo l'orario dei Grifondoro. Trasfigurazione, tra 10 minuti.
Corro per le scale e raggiungo il primo piano. Svolto un paio di corridoi, urtando chiunque sia sulla mia strada. Ancora un angolo, e finalmente ci sono. Appoggio una mano al muro, tenendomi il fianco con l'altra.
Alzo gli occhi dal pavimento e la vedo, una fitta di dolore mi squassa il petto. Per un momento non penso ad altro. Non penso ad altro che a lei. Sazio i miei occhi piantandoli sul suo profilo delicato. Se ne fossi ancora capace, sorriderei. E' bella come sempre.
D'un tratto un mano si insinua nei miei sogni come nei suoi capelli. Un polso forte, un braccio asciutto, un sorriso arrogante. Il sorriso di James Potter.
"..No.." mi scopro a mormorare.
Aveva detto che non le interessava... Aveva detto...
Mi trafigge. Il suo sguardo verde mi trafigge.
Vorrei scappare. Non posso, non riesco a muovermi. Deglutisco a fatica.
Vedo la sua espressione cambiare, le sue labbra assumere una piega insolita e i suoi occhi appannarsi dietro un velo che, assurdo a dirsi, mi pare di tristezza. Chiudo gli occhi e mi giro un po'.
Non è possibile. E' stata abbastanza chiara, non vuole più saperne di me. E io non posso farle cambiare idea. Non posso rientrare di forza nella sua vita. Non se non ho qualcosa da offrirle. E io non ho niente. Poche parole, molti pensieri, un marchio orrendo sulla pelle. Non potrei farle questo, non potrei trascinarla nel mio baratro.
Così sia, Lily. A volte la volontà non basta.
Oso guardarla ancora un attimo. Non è dove il mio sguardo l'ha lasciata.
Trasalisco appena quando la vedo a pochi passi da me. Potter non c'è. No, eccolo in fondo al corridoio, a parlare con quel maledetto cane rognoso.
Sento uno sguardo indugiare sul mio corpo... E' lei. La guardo, con quanta più freddezza i miei occhi abbiano imparato a fare. Ci sono troppe cose non dette...
Lei rallenta il suo passo, apre la bocca. Sta per dirmi qualcosa, mio Dio?
Stringo la mascella. Salvami. Ti prego salvami.
"Lily, ti prendo il posto vicino a me?" La voce squillante di Mary McDonald rompe l'attimo.
La bocca secca e socchiusa di Lily si apre in un sorriso. Immobile come una statua, la osservo abbassare lo sguardo e sorpassarmi.
Chiudo gli occhi. Mi piace pensare che il suo sorriso fosse per me.
Sento la porta dell'aula di Trafigurazione chiudersi alle sue spalle, Sento la voce di James Potter in fondo al corridoio, sento la risata di una donna.
Io resto fermo, fermo qui dove, dopo tanto tempo, sono stato così vicino alle sue mani, ai suoi capelli. Inspiro. Mi sembra di sentire ancora il suo profumo.

"E se da grande sposo un babbano? Mio figlio avrebbe lo stesso la magia, Sev?"
una ragazzina mi guarda, seria in viso.
"Non lo so, Lily, potrebbe non averne. Perchè, non vuoi sposare un mago?"
Lily si stringe nelle spalle. "Sì. Tu sei un mago... Se ci sposiamo noi due?"
Senza accorgermene, sorrido. "Sarebbe Magico"

Rivedo me ragazzo. Aspetto appoggiato ad un albero. Aspetto te.
Finalmente ti vedo, passeggi nel sole morente della sera. Stai tornado a casa dei tuoi genitori, sola. Qualcosa brilla sul tuo anulare sinistro. Non oso guardarlo.
Mi svelo, e ti fisso. Tu sembri spaventata.
"Cosa ci fai qui?"
La tua voce trema.
"Aspetto te"
La mia invece è inespressiva. Ti spavento, vero? Eppure non troppi anni fa correvi da me, proprio vicino questo albero, col sorriso sulle labbra.
"Che vuoi? James è.."
"Non ti farò del male, Lily"
Ascoltarmi pronunciare il tuo nome sortisce in te un moto di emozioni, lo vedo.
Mi avvicino.
"Ti sei sposata..." non è una domanda.
"Sì.."
"Sei felice?"
"Sì..."
Annuisco lentamente. Io sono finito, tu hai tutta la vita da vivere, e sei felice.
"Severus...?"
Ho un sussulto. Mi hai chiamato per nome?
"Tu... Tu come stai?"
Sei assurda, Lily. Sono un mangiamorte, ti ho fatto del male, ti ho delusa... E mi chiedi come sto? Nessuno mi ha mai chiesto come sto.
Alzo il braccio e mostro il segno della mia schiavitù, mostro il mio voto alla morte.
Ti allontani un passo, l'espressione inorridita del tuo volto mi fa venire voglia di piangere.
"Lo avevo sentito dire.... Perchè?" sussurri.
Non potevi fare una domanda più complicata, amore. Ci sono troppe cose non dette...
Come vorrei essere felice come te. Come vorrei essere felice con te.
Ho sperato che avresti amato un uomo potente, ho sperato che ti saresti innamorata di me, se avessi dimostrato che non sono una nullità.
Non avevo capito nulla. Tutto ciò che desideravi era schiettezza, amore, lealtà, non è vero? Tutto quello che io non posso più regalarti. Non l'ho mai fatto.
Non ti ho mai detto quanto mi sentivo bello quando ero al tuo fianco. Speravo lo capissi. Ho sempre sognato che prima o poi saresti venuta da me.
E nel sognare mi sono dimenticato di vivere, di osare, come se ci fosse qualcosa di sbagliato nell'amare, eh?
Me l'hai insegnato troppo tardi, Lily.
Senza rendermene conto, allungo una mano e sfioro la tua guancia. Calda, morbida.
Tu non ti scansi. Mi guardi e basta. Ma come diavolo fai a guardarmi e basta?
La mia mano scende e regala una carezza gentile al tuo ventre gonfio. Come sei bella.
Saresti stato il mio bambino, penso, e io sarei stato un buon padre per te.
Ma non dico nulla, come al solito. Come ho sperato che tu riuscissi a capire oltre il muro del mio silenzio.
Lascio ricadere la mano, e tu d'improvviso la stringi nella tua.
Hai capito, non è così?
Stai per dirmi qualcosa, lo vedo.
Salvami, ti prego, portami via.... penso. Ma non dico nulla. Mi perdo nel tuo sguardo verde.
Tu sembri lottare con te stessa. Chiudi gli occhi.
"Mio... James sarà a casa dei miei genitori tra poco..."
Respiro, rendendomi conto di non averlo fatto fino a questo momento.
Capisco cosa stai cercando di dirmi. Non sono l'uomo giusto. Lo so anche io. I silenzi, le incompresioni tra noi...Tutto urla che siamo stati troppo immaturi, troppo inadeguati, l'uno per l'altra.
Principalmente è colpa mia, so anche questo. Avrei voluto essere al tuo fianco, avrei voluto essere io a renderti felice.
Ma a volte la volontà non basta.
Lascio la tua mano.
Prima di smaterializzarmi, ti regalo quel che posso... Un pallido sorriso.

Torno in me. Spero tu non abbia visto, Harry, non vorrei.
Sento il soffio invitante della morte. Mi chiama, non posso trattenermi ancora.
Colgo l'eterno, dentro il verde che, ancora una volta, mi trafigge. Vado da Lily perdendomi in te. Buona fortuna, Harry Potter.
  
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