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Autore: Mushroom    19/08/2014    9 recensioni
Dean è un vigile del fuoco e salva la vita a Castiel. Niente di strano, salvare le persone è il suo lavoro. Eccetto per la parte in cui si risveglia in ospedale, Castiel dorme nella poltroncina a fianco al suo letto e non è più chiaro se sia stato Dean a salvare Castiel, o Castiel a salvare Dean.
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'After the fire'
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Titolo: After the fire (I'll be with you)
Fandom: Supernatural
Pairing: Dean/Castiel
Words: 3642/36k+ 
Genere: Generale, Romantico
Rating: PG-13
Warnings: AU, fluff, (sorta, diciamo che di tanto in tanto degenera in) (credo) monologo interiore, mention of past codependency, mention of (past) drugs abuse, rescue of kittens, cliché, un numero esorbitante di riferimenti al canone più o meno palesi e un numero esorbitante di richiami a Mistery Spot più o meno palesi, ooc-ismi, Dean Winchester è una ragazzina, Dean Winchester ha sul serio lavorato su se stesso, maltrattamento di fiori

Prompt: Dean è un vigile del fuoco e salva la vita a Castiel. Niente di strano, salvare le persone è il suo lavoro. Eccetto per la parte in cui si risveglia in ospedale, Castiel dorme nella poltroncina a fianco al suo letto e non è più chiaro se sia stato Dean a salvare Castiel, o Castiel a salvare Dean. (Lasciato dalla bellissima Noruwei)
Chapter: 8/?

Note: Per una volta in quasi-orario, ecco il capitolo. Mi scuso immensamente perché non ho risposto alle recensioni, e questo fa di me una persona orrenda, perdonatemi /o\ posso avvalermi delle vacanze come scusa? no? perfetto. Non ho note sensate da mettere a questo capitolo, se non ringraziarvi, come sempre, di essere qui e di sopportare questa storia. 

Partecipa all'iniziativa Chapters Challenge @fiumidiparole 


VIII


La cerimonia di Laurea è prevista per la mattina del giorno dopo, questo significa che ci sono sul serio dei preparativi da fare.

«Sono imbarazzanti» commenta Dean, una smorfia sulla faccia mentre si infila una maglietta pulita. Castiel lo guarda, seduto sul letto, lo ha riportato su con la scusa di disfare i bagagli e nessuno gli ha creduto.

«Credo che siano simpatici» Castiel scrolla le spalle, Dean si sente stupido quando realizza che in fondo voleva che si piacessero, Cas e la sua famiglia «Loro mi hanno... accolto» fa un mezzo sorriso, scegliendo le parole e rimettendosi in piedi. Dean respira a pieni polmoni, immagina lo stupore di Ellen nel ritrovarsi Castiel in pigiama in cucina, con quella faccia poco gentile e spaventosa che ha su quando si sveglia, e gli viene da ridere «La mia famiglia non faceva colazione in questo modo»

Sbatte le palpebre, sogghignando appena «Perché, esiste un modo preciso per fare colazione?»

Castiel non sembra ben sicuro di come rispondere, valuta un po' la cosa, stringendo le dita nelle lenzuola che Dean dovrebbe sistemare se quella notte non vuole dormire in un letto distrutto «Michael ha sempre detto che era bene non essere in pigiama» è concentrato come se effettivamente nella sua testa ci fosse tutto un mondo di regole per la buona colazione «E di informare il maggiordomo in anticipo di qualsiasi cambio nella nostra dieta»

La compostezza con cui lo dice è disarmante, Dean semplicemente non c'è la fa e scoppia a ridere, provocando una piega in mezzo alla fronte di Castiel «Perché è così divertente?»

«Niente. È che... tu lo sei, Cas. Sei divertente»

Questo non sembra dare a Castiel la spiegazione che cercava, ma la accetta con uno sguardo smarrito.

«Solo, per favore, dimmi che non ti sei alzato alle sei di mattina per essere presentabile per colazione»

In cambio ottiene uno sguardo bruttissimo, che lo fa ridere anche mentre scendono giù per le scale e Castiel dice «Sono andato a correre» sbuffando e alzando gli occhi come se gli servisse molta più pazienza di quella che in realtà ha – anche se la pazienza di Cas è immensa e Dean pensa di dover essere un po' un caso speciale, per metterla così tanto a dura prova.

«Saresti dovuto rimanere a letto»

Pausa. Cas si ferma «Avrei voluto».

Questa volta la risata di Dean è isterica, mentre entra ancora una volta in cucina, trovando di nuovo tutti lì, questa volta pronti per qualsiasi cosa Ellen abbia in testa di fare. Bobby sembra annoiato «Cosa c'è di così divertente?»

«Io» risponde Castiel, lanciandogli un'occhiata «Dean pensa che sia divertente»

«Oh» Bobby sogghigna «Dean, sei adorabile»

Sam quasi si strozza, scoppiando a ridere, Ellen che alza un sopracciglio e «Andiamo, non vorrete metterlo a disagio»

Jo alza le mani «Assolutamente no»

Sono estremamente ironici. Dean gli ucciderà tutti. Col cavolo che sono simpatici. Castiel però è uno stronzo e invece si diverte alle sue spalle «Adorabile» ripete, vicino al suo orecchio, guardando avanti.

«Vi detesto» borbotta, ma nessuno lo prende sul serio.

Vengono informati che possono iniziare a organizzare le cose nei giardini dove si terrà la festa dopo la festa post cerimonia di laurea. Sembra ostico, coinvolge l'aver prenotato un ristorante e un laghetto per le anatre senza anatre dentro. In poche parole, devono lavorare. Dean decide di posticipare la sua morte prendendosi l'impegno di tagliare il prato prima di raggiungere tutti ai giardini – è sicuro che abbiano un nome, uno da ragazzina perché Sam sceglie cose da ragazzina, ma non ha voglia di ricordarlo -, cosa che gli porterà via più o meno tutta la mattinata.

Castiel lo segue mentre si reca nel giardino sul retro; e anche Jo e Sam. In realtà, più che seguirlo chiacchierano con Castiel e non chiedono cose strane. Ridono.

«Che cacchio è quello»

Non è neanche una domanda. Sa che dovrebbe essere una domanda, ma non è neanche una domanda, esce fuori così velocemente mentre la cosa pelosa e nera e bianca scodinzola verso Sam nel momento in cui aprono la porta sul retro. La cosa abbaia, anche.

Sam sembra offeso. Mette il broncio mentre si china sulla cosa «Quella, Dean» è buffo come a distanza di anni sia ancora in grado di improntare tutta quell'esagerata quantità di fastidio in un nome «Si chiama Amy»

«Qualcuno qui guarda BBC America»

Ma non è come se Sam lo ignorasse, no, assolutamente «Ed è un border collie»

Allora è questo? Sta via per un po' e suo fratello si fa crescere i capelli, mette su una dannata t-shirt hipster e adotta un cane pretenzioso con un nome nerd. Le cose devono essere andare irrimediabilmente male, senza di lui.

«Sam l'ha portata a casa dopo averla investita» commenta Jo, che forse trova il fatto che non riescano a guardarsi negli occhi insopportabile come lo trova Dean. Cade il silenzio, Sam si china verso il cane e Dean si ricorda di quando era un marmocchio che chiedeva un cucciolo che papà non gli avrebbe mai permesso di tenere.

«È... carina» Suggerisce. Quantomeno si sta sforzando.

__

Dean viene lasciato con una copia delle chiavi, la raccomandazione di non incendiare la casa («Sono un dannato vigile del fuoco, andiamo!») e una serie di blablabla di Sam su come dare da mangiare a Amy prima di uscire e altri blablabla certo, come no, stupido cane.

Castiel rimane con lui, fondamentalmente perché Dean ha paura della sua famiglia. Lo aiuta a ripescare la tosatrice dal gazebo degli attrezzi e insiste per fare almeno metà del lavoro; gioca con il cane mentre non ha niente da fare, facendo una micro-espressione di stupore ogni volta che il cane fa qualcosa di nuovo, gli occhi aperti e grandi e sembra un bambino. È ridicolo che Dean lo fissi e per sbaglio rovini le ortensie di Ellen.

Quando Castiel gli da' il cambio, ne approfitta per ripulirsi dal sudore e l'erba e cambiarsi la maglietta, afferrare una bottiglia d'acqua e due bicchieri e tornare fuori, sedendosi sulla veranda.

«Credo che mi dovrei ripulire, prima» dice, quando Dean gli offre un bicchiere «Puzzo di erba e benzina e sudore» spalanca leggermente gli occhi, forse anche questo rientra nella stranissima educazione da bambino viziato che ha ricevuto. Dean sorride di nuovo, vorrebbe dire col cazzo, può rimanere così quanto vuole, e fissa le goccioline di sudore sulla sua fronte e il modo in cui afferra i lembi della maglietta e la scuote e Dean sente un calore che non ha a che fare con il dannato clima della California.

«Dopo» decide per lui, cercando di sembrare convincente e ci riesce, Castiel si siede al suo fianco, gambe incrociate. Sorseggia l'acqua.

«Ti avrei offerto una birra ma sono, tipo, le undici di mattina»

Castiel sorride «Non ti piacciono i cani» non dice niente di inerente, Dean crede che sia semplicemente fatto così, e in qualche modo lo spiazza sempre. Scrolla le spalle, la risposta gli sembra più che ovvia, e in più non suonava proprio come una domanda, quindi si gode il silenzio, guardando un po' il prato tagliato e un po' Cas.

Poi «Sei preoccupato per Sam?»

Dean trattiene il respiro, non ha veramente una risposta, ha creduto di esserlo per tutti quegli anni in cui non si sono parlati, ma adesso si ritrova ad essere relativamente okay. Non pensava che sarebbe mai potuto succedere, Sam che ha una sua vita e Dean che non da' di testa al riguardo; Sam che non prende pillole e non si inietta niente per avere una sua vita.

«Mi hanno detto che è pulito da anni, ormai»

Castiel lo guarda, stringendo le labbra «Avevi paura non lo fosse, però»

Annuisce, non crede di averlo mai detto a voce alta, ma è così «È che... per tante volte Sam ha detto di essere pulito e non lo era, ogni volta gli ho creduto e ogni volta è stato...» come con nostro padre, è quello che non dice, come con tutte le volte in cui sarebbe dovuto essere sobrio e non era sobrio e l'alcool non era il suo problema, in realtà, l'alcool era il veicolo per sopravvivere, se non beveva non tremava e non aveva bisogno fisicamente di bere, non come aveva visto Sam avere fisicamente bisogno di quelle porcate di cui si faceva e correre da Ruby per averle, scomparendo, facendolo impazzire e perché diavolo non rispondeva al telefono, l'ultima volta che suo padre non ha risposto al telefono è morto, Sam avrebbe dovuto rispondere al telefono quando chiamava.

«Ma sei qui» puntualizza Cas «Non credo che i miei fratelli avrebbero fatto lo stesso» si ferma, non lo dice con odio, perché nonostante tutto ama i suoi fratelli anche se forse i suoi fratelli non hanno saputo amarlo abbastanza, non come sarebbe stato giusto amare Cas o come Dean ama Cas. Poi aggiunge «Forse Michael avrebbe mandato un regalo e un biglietto, per scusarsi di non essere potuto venire»

Dean sorride, distratto. «Che coglione» si lascia scappare, e ha paura di aver detto la cosa sbagliata, non si insultano i fratelli degli altri, ma Castiel ride basso «Puoi dirlo»

«E comunque ho quasi rischiato di rimanere a casa, quindi non sono tanto meglio» considera Dean, e riflette che forse è proprio perché Michael avrebbe mandato un regalo e un biglietto e delle patetiche scuse che Cas è lì: per impedirgli di essere come Michael – e forse Dean ha avuto problemi di controllo perché ha passato tutta la sua vita senza avere niente sotto controllo, forse gli ha ancora e non riesce a capirlo; e magari è scappato e ha ignorato suo fratello per sei anni dopo essersi preso cura di lui – dopo avergli insegnato come allacciare le scarpe e come picchiare quando veniva picchiato e aver cacciato i mostri da sotto il suo letto – così come Michael ha allontanato Cas dopo che si è ribellato a ciò che la sua famiglia voleva per lui. Ma Dean non è comunque come Michael. È semplicemente troppo spaventato, paralizzato, deve ancora capire che le cose vanno bene e che il mondo non sta per finire e che può respirare più lentamente.

«Oh» la voce di Castiel è un sospiro, gli occhi che diventano un po' più grandi, e lo guarda come se volesse che Dean prestasse attenzione, come se fosse importante e «Sei molto meglio di lui» viene detto con rabbia, Cas gli sfiora il polso con le dita e Dean le fissa per un attimo, poi annuisce, il battito del cuore stranamente veloce, credeva che si fosse abituato, ormai, a quella cosa.

«Meg dice ho una cotta per te»

Dean sta zitto, Meg dice un sacco di stronzate e non è come se fosse esattamente da prendere sul serio, tranne quando insulta Doctor Sexy e allora è molto da prendere sul serio perché si merita una risposta adeguata; ma per quello no, no, non la prenderà sul serio, fingerà di ignorare come le parole di Cas rimangano in sospeso, e sogghigna, che stronzata, quella è una grande stronzata, stringe gli occhi come se stesse guardando dritto al sole, pensa che sia la tempistica peggiore di sempre e Cas ha sempre avuto una buona tempistica.

«Cotta? Cosa siamo, in terza media?» sbuffa Dean, invece di starsene zitto almeno per una volta nella sua vita.

Castiel sogghigna di rimando, lo trova divertente «Dice anche che non se ne sorprende, che ho un debole per gli eroi»

«Non sono un eroe» lo interrompe, sussultando, Meg ha veramente bisogno di farsi vedere da qualcuno, anche se più che altro dice quelle cose per prenderlo in giro, visto che Cas ci crede e sicuramente le avrà fatto la sua più bella faccia colma di vuoto espressivo.

«Lo so» commenta, non capisce dove voglia arrivare «Ma sei un uomo giusto»

Fa una smorfia «E che diavolo significa?» e guarda altrove e giocherella con il bicchiere ed è tipo la conversazione più strana che abbia mai avuto in vita sua.

«Che non ho una cotta per te»

Infatti. Meg mente, dice un sacco di stronzate. «Okay»

__

Più tardi, mentre Castiel si ripulisce e Dean sta giocando con la chiavi della macchina, arriva un messaggio da Charlie, in cui lo informa che lavorare per Google la fa sentire come se J.K. Rowling avesse appena pubblicato Storia Di Hogwards, che la mattina dopo si vedranno alla cerimonia e che non vede l'ora di conoscere Cas.

Mette anche un cuoricino dopo il suo nome.

Ah-ah. Okay. Non risponderà, lo farà tra qualche ora, quando quel cuoricino smetterà di disturbarlo. Comunque Charlie e Cas andranno d'accordo, nessun dubbio, magari saranno anche divertenti da vedere insieme.

«Sei sicuro di essere nel posto giusto?» chiede Cas, dopo, quando un cartello con la scritta Heaven's Hill gli accoglie nei giardini scelti da Sam per la sua cavolo di cerimonia. Dean tira il freno a mano, vede Sam sbracciarsi a cinquanta metri di distanza, circondato da fottute rose e con vicino Ruby, che non si sbraccia perché se c'è una cosa che Dean può dire di lei è che il loro odio è mutuale, e non ha nessuna voglia di fingersi civile semplicemente perché si aspettano che lo sia.

«Rose rosse, amico» sbotta, una parte di lui vuole credere che Sam sia cambiato sul serio. Ma Ruby? Assolutamente no «È così tanto da Sam» poi alza un sopracciglio, girandosi verso di lui e trovandolo con un'espressione un po' accigliata, aggiunge «Hey, tu hai portato dei fiori rosa al mio capezzale. Non puoi parlare»

Castiel lo guarda, tutto serio «Ma tu volevi dei fiori...»

«Non è vero»

«... e la fioraia mi ha garantito che si trattava del colore più appropriato per rendere felice il proprio partner»

E Dean se lo immagina, Castiel che entra in un negozio di fiori è chiede qualcosa di adeguato per un tizio che ha tirato fuori da una casa in fiamme, con lucidità e coscienza, e la commessa che lo guarda e “è una metafora, signore?” e la cosa lo fa semplicemente scoppiare a ridere e gli da' una pacca sulla spalla prima di scendere, asciugandosi le lacrime agli angoli degli occhi e probabilmente quella è solo una risata isterica, ma chi se ne frega, ne ha il diritto.

«Hai dato da mangiare ad Amy, vero?» è il saluto che riceve, perché suo fratello è un ingrato del cazzo e si preoccupa più del suo stupido cane che del resto del mondo e Dean grugnisce, alzando il mento verso Ruby, che gli sorride. È un sorrisino ironico, ma la terra deve star ruotando nel senso sbagliato se Ruby gli sorride. «Ama più il suo stupido cane che se stesso»

Sam mette il broncio «Dean ama più la sua macchina che se stesso» e questo è quello che accade prima che Bobby lanci loro l'urlo di tornare a lavorare. La festa sarà all'aperto, devono allestire dei gazebo e portare fuori dei tavoli e le cose vanno bene, perché nessuno lo lascia veramente mai solo con Sam – non sa se riuscirebbe a stare solo con Sam. Possono essere educati, possono parlare tra di loro e fingere che non sia successo niente, perché è questo che hanno fatto durante la loro vita, fingere che non sia successo niente, anche se qualcosa prude ed è imbarazzante vedere come cerchino di essere okay quando non lo sono affatto, sorridendo nervosamente e scambiandosi questo o quel ricordo mentre Jo ride e tira fuori un'altra memoria ancora. Ruby e Cas sono disorientati, ascoltano e si lanciano sguardi silenziosi, come se si stessero studiando a vicenda.

Ma Ellen, Bobby e Jo rapiscono Sam e Cas per tirare fuori non sa cosa dalla stupida Jeep che risulta essere di Ellen, e Dean rimane con Ruby e le cose smettono di andare bene.

Lavorano in silenzio per qualche minuto, Dean può sentire il suo sguardo addosso. Si ferma. Credeva di non poterlo affrontare, invece scopre tutto il contrario: può farlo «Hai qualcosa da dirmi?» suona sulla difensiva, ma non crede che ci sia un modo per parlare con la ex-spacciatrice-e-attuale-ragazza del tuo a-quanto-pare-ex-tossicodipendente fratello minore senza sembrarlo. La cosa è che anche Ruby sembra pulita, sembra più sana, con quel sorriso enorme che rivolge di tanto in tanto a Sam e che non le aveva mai visto fare prima, come se lo amasse per davvero, come se fossero felici.

Non sa come sia stata la vita di Ruby, non la conosce, l'ha solo odiata senza fare domande e non gli interessava sapere niente di più, niente che non la rendesse solo la spacciatrice, perché allora avrebbe dovuto ammettere che non era semplicemente cattiva e che non era stata lei a rendere Sam cattivo e che c'era dell'altro.

Ruby indugia, ecco una delle altre cose che non le ha mai visto fare. È sempre stata sicura di sé, sfrontata come può esserlo chi dalla vita ha avuto tutto, ma quel tutto era pieno di vuoto «Sto considerando l'idea di chiederti scusa»

Dean contrae la mascella. Vorrebbe ridere «Per aver reso mio fratello un tossicodipendente?»

Quel che non si aspetta è una risata in cambio «Questo è proprio da te, Dean» e vorrebbe prenderla a calci, crede che potrebbe farlo, anche se rende felice suo fratello e quelle porcate simili. Proprio da lui? Non sa se si rende conto cosa sia stato, andarsene perché ogni volta che suo fratello si ripuliva, lei era lì con qualcosa di nuovo, con una droga più buona e tutto iniziava da capo, in loop, ancora e ancora, come in un incubo da cui non c'era nessun modo di uscire seguendo le regole con cui era abituato a giocare; e ogni volta teneva a mente i dettagli e cambiava piccole cose ma il risultato era uguale, Sam ritornava a essere terribile e arrabbiato e dipendente ogni volta.

«Non ho reso tuo fratello un bel niente. È stato lui a venire da me»

Respira, ora. Piano, ha il fiato rotto «Cosa?»

Si sorprende della cautela con cui Ruby lo dice, con cui abbandona il suo tono sprezzante e forse non si piacciono e non si piaceranno mai, ma per un attimo, uno soltanto, non gli sembra la stronza che invece è «Quando eravamo al College. È stato lui a venire da me, ha iniziato con cose leggere, come tutti, ma poi non gli sono più bastate ed era... eccitante» si ferma, mordendosi le labbra «Tuo fratello era eccitante, quando si faceva, si sentiva potente, libero da... dalla sua famiglia»

Da te è quello che non dice.

Dean crede di aver bisogno di vomitare. Sapeva che tornando se lo sarebbe trovato di fronte, chi vuole prendere in giro, è proprio perché ha ammesso quella merda che la sua vita non ha preso una piega estremamente scadente. Sentirselo dire a voce alta è un altro paio di maniche. Fortunatamente, mantiene il controllo di se stesso e non cosparge Ruby di insulti «Okay» fiata, con la gola chiusa «Accetto le tue dannatissime scuse»

Si guardano.

«Credi che adesso dovremmo, non so, prenderci tutti per mano e correre incontro al tramonto come una famiglia felice?»

Dean – oh, figlia di puttana – si fa scappare un sogghigno. Quello è rompere la tensione «No. E non dirlo a Sam, potrebbe volerlo fare»

Ruby non sorride, ma la faccia che fa ci va molto vicino «Ci puoi scommettere»

__

Cas torna – un'infinità di tempo dopo – con una mano fasciata. Si siede al suo fianco, sul prato, dietro un cespuglio di rose dove si è rifugiato per sfuggire ai patetici tentativi di Sam di fare conversazione.

Ha bisogno di una pausa.

«Stavamo trasportando un tavolo, Jo l'ha lasciato per un attimo ed era troppo pesante per una persona sola» spiega, e Dean sente improvvisamente il bisogno di trovare Jo e urlarle contro. Cas è un fottuto medico, no, hai presente, quelli che con le mani curano gli altri, quindi la afferra solo per determinare il danno, non perché è preoccupato, assolutamente, Cas è adulto e solo perché ha delle mani che hanno fatto cose terribili nelle sue peggiori fantasie, non significa che abbia effettivamente bisogno che Dean si preoccupi per una stupida mano.

«Stai bene?»

È Castiel a chiederlo. Dean alza il viso per trovarselo vicino, abbassa gli occhi sulle sue labbra e poi gli rialza, nervoso, Cas è un amico. Non sa come sia successo o dove o quando sia stato quello stupidissimo momento in cui abbiano iniziato a condividere cose, a riempire lo spazio nel mezzo con dettagli della loro vita – l'hanno creato man mano che andavano avanti.

«Credo di sì» e si sorprende ad essere sincero, nonostante tutto. Castiel non si muove, gli respira sulle labbra, distratto.

«Sam è una brava persona»

Deglutisce. Forse. Non lo sa. Spera lo sia. «A volte penso che tu abbia una strana concezione di brava persona»

Castiel fa una minuscola espressione, stringe gli occhi «Cosa vuoi dire?»

Alza le spalle «Una volta l'hai detto anche di me, che sono una brava persona» borbotta, sa che il punto non è quello. Più che altro ha quest'idea che Cas non abbia mai incontrato tante brave persone nella sua vita o che non ne incontri da abbastanza tempo da non sapere più come sono fatte, anche se sì, Dean l'ha visto avere a che fare con persone che non gli piacevano e cazzo se Cas sa fare paura.

«Tu... non ritieni di esserlo» Castiel muove le labbra piano, in una realizzazione appena udibile, assottigliando ancora di più gli occhi mentre inclina la testa. Dio, perché è così vicino? perché non può mantenere i suoi spazi personali? «Sei la persona migliore che abbia mai conosciuto, Dean»

Dean lo fissa.

Realizza di starlo baciando solo dopo, quando il terrore (di perderlo) lo colpisce dritto allo stomaco, lo fa schiantare rapidamente contro la realtà. E la realtà è fredda e brutta, piena di cazzate che Dean fa perché no, non poteva non farlo, non poteva solo rimanere al suo posto, e forse – forse forse forse – se si scansa abbastanza velocemente le conseguenze non saranno imbarazzanti o dolorose. Ma Dean annaspa, non vuole allontanarsi e si ritrova costretto a farlo comunque, saltando bruscamente all'indietro.

Merda.

Castiel ha lo sguardo lucido.

(Merda merda merda merda)

Non lo guarda negli occhi. Non lo guarda affatto. 

   
 
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