Harry e Lily. 

Lily Potter abbandonò la testa sul petto del marito, allungò le gambe e le appoggiò sul bracciolo del divano. 
James canticchiava e le sfiorava i capelli con una mano, gli occhi nocciola fissi su Harry che giocherellava sul tappeto di fronte al camino. 
« Guardalo, è tutto suo padre... Farà una strage di cuori » rise l'uomo, a bassa voce. 
La risata di Lily si unì alla sua. 
Harry alzò la testa, sentendoli ridere e si lasciò sfuggire un piccolo sbadiglio. 
« Il rubacuori ha sonno, vado a metterlo a nanna » sussurrò Lily, alzandosi e prendendo in braccio Harry. 
« Okay » sorrise James, stiracchiandosi e mettendo la bacchetta sul tavolino lì vicino. 
Lily salì le scale, cullando con dolcezza Harry.
Quando il bambino si addormentò, lei lo mise nel suo lettino e lo guardò per un momento, beandosi di quell'espressione serena che albergava sul viso di Harry.
Poi uscì dalla stanza, chiudendo piano la porta.
Alla fine delle scale la aspettava James, Lily lo raggiunse e lo baciò sul naso.
« Ah, Evans... quanto mi hai fatto dannare... » sospirò James, appena un po' divertito.
« Era da parecchio che non mi chiamavi Evans... » sorrise Lily, cercando le labbra del marito. 
Il loro fu un bacio gentile, Lily accarezzò la nuca di James e poi intrecciò le dita alle sue, trascinandolo verso il salotto. 
Poi un rumore strascicato li mise all'allerta, si separarono e tesero l'orecchio.
Passò un momento carico di tensione, senza che potessero udire nient'altro, poi lo scatto della serratura mozzo il respiro ad entrambi. 
Si scambiarono uno sguardo senza riuscire a dire alcunché. 
Non c'era tempo. 
Tempo.
Tempo.
Tempo.
James avrebbe conquistare Lily sin dal primo anno, ci sarebbe stato più tempo. 
Lily avrebbe voluto accettare quel invito a Hogsmeade, ci sarebbe stato più tempo. 
E ora quegli istanti interminabili passati a guardarsi non erano abbastanza. 
Non erano abbastanza. 
James aveva capito, e Lily anche.
Ma non colmarono quei miseri istanti di parole, baci o addii.
Li colmarono di un silenzio che aveva più significati di qualsiasi altra cosa. 
James si saziò del verde degli occhi di Lily, senza desiderare nessun altro paio di occhi da guardare in quel momento.
E quando anche quei miseri istanti finirono, James si sentì pronto.
Si lanciò verso la porta e urlò. 

«Lily, prendi Harry e corri! E’ lui! Vai! Scappa! Io lo trattengo.»

La porta si aprì con uno schianto e James cercò la bacchetta, nella tasca posteriore dei jeans. 
Non c'era.
Non aveva la bacchetta.
E non gli importava.
Voleva solo mettere una barriera. 
Sentì Lily correre lungo le scale e chiudersi nella stanza di Harry, e per lui fu abbastanza. 
Si lanciò verso di lui, cercando di oscurare la visuale delle scale. 
« Avada Kedavra »
Il lampo verde, così diverso dal verde degli occhi di Lily, lo investì privandolo di tutte le forze.
James cadde all'indietro, crollando sulle scale. 
Avrebbe voluto sentire come ultima cosa: « E va bene Potter, esco con te! »
Avrebbe voluto sentire come ultima cosa la risata di Sirius, così simile a un latrato. 
Avrebbe voluto sentire come ultima cosa Harry che balbettava parole senza senso.
Non avrebbe voluto di certo sentire l'urlo di Lily, consapevole che suo marito era appena caduto e che non si sarebbe mai più rialzato. 
E non avrebbe neanche voluto sentire lo schianto di una porta aprirsi, dentro una casa che lui credeva sicura. 


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Ebbene le flashfic/oneshot sono finite qui! 
Ho scritto solo delle persone più importanti per James.
Spero che vi siano piaciute! 
Alla prossima raccolta, 
un bacio.
-JeyCholties. 

ps. mi piacerebbe veramente tanto leggere il vostro parere su questa raccolta!