«Che ci faccio ancora qui?»
Hydell si risvegliò al solito
falò oramai tristemente noto. «Possibile
che quello stupido non ce l'abbia fatta nonostante il messaggio? » pensava mentre ripercorreva nervosamente il solito ponte in
cui veniva bombardato da scheletri, che poi con una scala raggiungeva e ownava,
per poi procedere e tornare nella torre che lo avrebbe condotto al demone toro.
Qui percorse qualche passo ma non lo vide palesarsi, perciò procedette oltre e
si ritrovò in un enorme spiazzo che dava su una visuale magnifica del sole.
Vide un uomo ritto in piedi, e lo sentì borbottare «grossly incandescent»,
«magnificent father»
e altre cose folli fra sé e sé, perciò decise di ignorarlo e girandosi
dall'altro lato vide la pozza di anime del suo amico. Si avvicinò, notò alcune
bruciature sul terreno ma senza farsi domande recuperò le anime: ci fu un
istante di confusione, e poi tutto fu chiaro, fece qualche balzo indietro e
riuscì a non rimanere completamente incenerito dal respiro della viverna.
Bevette una fiaschetta per ristabilirsi, e credendo di essere in trappola tentò
di aprire la porta che aveva di fronte. Una voce riecheggiò nell'aere, «c'è tempo e luogo per ogni cosa, ma qua è chiuso brutto pirla», a quel punto capì che o tornare indietro o percorrere il
ponte era l'unica possibilità.
«Non voglio riaffrontare l'uomo di
pietra» pensò, e allora l'unica cosa da fare era affrontare il ponte.
Si equipaggiò lo scudo, e camminando lentamente
percorse gradualmente parte del ponte, fino a vedere sulla destra una
scala, percorrendola si ritrovò ad un bivio, e scegliendo una delle strade si
ritrovò nuovamente al falò di prima.
«AAAAAARGH BASTAAA! »
Completamente in rage mode iniziò
a correre, ripercorse le scale che lo avevano condotto li, prese l'altra strada
e si ritrovò a combattere alcuni scheletri. Aperti, fu il tempo di topi dalla
grandezza di alcuni tumori, e una volta ownati continuò a correre per la
strada, per rendersi conto solo allora di essere stato avvelenato. Tentò di
bere una fiaschetta ogni volta che fu sul punto di morire, e una volta finito
l'effetto malevolo continuò a salire per una torre. Si ritrovò davanti ad un
cavaliere nero.
«TI APRO BRUTTO BASTARDOOOOO»
Alzando lo scudo fece parry, e
continuò a bombardarlo di fendenti mentre questo tentava di alzarsi. Una volta
finito entrò nel vivo del borgo, si ritrovò davanti ad un cinghiale corazzato.
«TI APRO BRUTTO BASTARDOOOOO»
Dopo aver scaricato qualche fendente
si rese conto che non gli faceva niente, e decise di fuggire come uno sfigato
qualunque. Evitò i restanti scheletri e corse verso un punto sicuro. Proseguì
per poco all'interno di un edificio in cui erano presenti alcuni non morti con
le torce.
«VI APRO BRUTTI BASTARDIIII»
Continuò a farsi strada
facilmente, e si ritrovò presto al cospetto di un'enorme chiesa, una volta
entrato dentro un enorme cavaliere dall'alto scudo nero si fece avanti.
«TI APRO BRUTTO... VABBE' HAI
CAPITO»
Schivò un colpo di mazza, e
quando vide il corpo del cavaliere completamente scoperto dall'enorme scudo
diede qualche colpo, ripetendo il pattern sconfisse pure questo nemico.
Raccolse un'anima di una guardiana del fuoco ma era troppo pazzerello in quel
momento per leggerne la descrizione.
«DOVE SIETE TUTTI??? VI SIETE
MESSI CONTRO LA PERSONA SBAGLIATA»
Ignorò un ascensore e salì delle
scale , si ritrovò davanti ad un cavaliere. Egli aveva uno stocco ed una volta
visto cambiò la propria posizione, alzando leggermente lo stocco e assumendo
una posa che sembrava gridare quanto fosse in allerta.
«TI APRO! »
Tentò un affondo che fu agilmente
deviato dal cavaliere che gli fece un parry penetrandogli il petto.
SEI MORTO...
Hydell riaprì gli occhi e non provò neppure a guardarsi
intorno: era ovvio che fosse ancora in quel Maledetto falò al borgo dei non
morti. Quanto tempo aveva passato lì? Quanto era stato svenuto e che cosa era
successo nel frattempo? Nella sua mente volarono queste domande per un attimo,
come se stesse prendendo lentamente conoscenza di un mondo che l’aveva ormai
inglobato, come se stesse osservando quei dettagli che rendevano l’aria sopra i
fumi del falò acceso contorta, creando atmosfera e una magnifica sensazione.
Stava realmente consider-
«Naah che merdate, si và» si disse a un certo punto rialzandosi.
Ignorò totalmente lo shortcut sbloccato dalla sua controparte e si diresse
nuovamente verso l’orda di non morti, attraversò il ponte del demone toro e
quindi giunse alla balconata dove era ancora presente Solaire, intento a
contemplare il sole nella sua armatura scintillante.
«… La sua armatura» sibilò Hydell osservandola, ma ripensò a ciò che aveva
detto riguardo una cerca collaborazione e lasciò perdere: magari prima o poi
sarebbe servito a qualcosa. Fece dunque qualche passo e fu nuovamente faccia a
faccia con il “drago”.
«Ehm… salve» disse avvicinandosi lentamente, molto lentamente. Teneva la spada nella mano destra e lo scudo
nella mano sinistra, temendo di poter far incazzare inesorabilmente quella
belva scarlatta pronta a farsi un barbeque di non morto. Improvvisamente però,
la creatura si alzò in volo planando sul ponte e in preda alla paura che si era
ormai insinuata nella sua esistenza, Hydell gli corse attraverso cercando di
raggiungere il varco che aveva visto sotto le alitate ardenti di quella che era
in realtà una viverna. La cosa più incredibile è che ci riuscì e non solo, nel
tragitto aveva perfino preso una spada che gli illuminò gli occhi neanche fosse
estus invecchiata dodici anni: una claymore.
«Uauccazzo, questa sì che è spada! Non questa qualcosagatana» esclamò
impazzendo di gioia ed equipaggiandola. Ed era effettivamente una spada ottima,
lo si vedeva chiaramente dal fatto che distrusse proprio male chiunque gli
sbarrasse la strada. Chi poteva mai fermare un nabbo con tra le mani un’arma OP
capace di shottare o quasi? Mancava giusto un mega scudo ed era fatta. Proseguì
ritrovandosi di fronte un cinghiale dalle corna metalliche.
«Io non vorrei parlare, ma fatti due domande… dov’è la signora CinghialA?» La
creatura non doveva aver apprezzato troppo il commento visto che caricò il
nuovo arrivato con una violenza inaudita. Hydell alzò lo scudo e riuscì a
parare, quindi lo aggirò e…
«Nel chiul, strunz!» e in un paio di colpi lo mandò al creatore. Gli aveva anche
droppato proprio quell’elmo con le corna ma era questione di onore ormai:
«Io corna non ne ho, fanculo» disse allontanandosi e inoltrandosi nella strada
per la chiesa. Giunse senza troppe fatiche, la claymore faceva il suo sporco
lavoro e aveva uno stile che non gli dispiaceva.
«Ce n’è per tutti!» gridò oscillando fendenti e facendo strage di non morti.
Prese anche il petto dell’armatura a quello con lo stocco e con quel nuovo set
up avrebbe avuto voglia di tornare da Solaire e mostrargli quanto fosse
diventato figo, sole o non sole. Continuò a salire le scale all’interno della
chiesa e d’un tratto si vide arrivare contro l’ira di dio di non morti del
cazzo, di quelli che si shottavano già con la spadetta all’inizio
dell’avventura.
«Ormai sono a un livello troppo OP per v-» non riuscì a completare la frase che
quell’orda inspiegabile di gente lo trivellò a morte.
SEI MORTO...
Hydell si risvegliò nuovamente al solito falò, questa volta
però non ne fu arrabbiato, capì una volta per tutte che se avesse voluto
continuare il suo viaggio a Lordran avrebbe dovuto fare di meglio che il
concedersi alla furia cieca. Ma a volte capita persino ai migliori di lasciarsi
trasportare dall'istinto e dimenticarsi la propria identità, in questo caso
Hydell tornò in se e riprese il cammino. Prese lo shortcut che aveva aperto in
precedenza e percorsa la via coi topi si rese conto che qualcuno aveva aperto
una strada verso quello che sembrava essere un santuario. Entratoci dentro si
rese conto di trovarsi sotto le palle della viverna, alla fine di quel ponte
che aveva già affrontato. Riprese la strada e tornato di fronte alla chiesa
notò una strada sulla destra, entrandoci trovò un falò che per il momento
decise di ignorare. Il rumore di ferro battuto era ciò che contraddistingueva
quel luogo, ma ignorandolo prese una deviazione che lo portò di fronte ad una
strana fortezza chiusa da qualche marchingegno, qui il rumore di ferro era
sostituito dal ronfare di un guerriero li seduto. L'armatura da cavaliere
cipolla era il tipico set da guerriero di catarina, un paese situato
all'infuori della terra dei Lord. Tentò di svegliarlo una volta ma fra un
semirutto e una russata fu capace di dire solo qualcosina riguardo alla
fortezza chiusa alle sue spalle. Hydell decise di non tormentarlo ulteriormente
e proseguì in direzione di quel rumore di ferro. Si trovò di fronte ad un
fabbro.
«WOWOW non sei diventato un essere vuoto, io sono Andrei di
Astora ah ah ah»
«Piacere, io sono Hydell di che ti occupi qua?»
«Sono un fabbro, cosa vuoi fare? Vuoi compare qualcosa? Vuoi
potenziare l'equipaggiamento, oppure vuoi evolvere l'equipaggiamento?»
«Uh forte, vorrei evolvere l'equipaggiamento»
«HAI BISOGNO DI UN TIZZONE PER EVOLVERE L'EQUIPAGGIAMENTO»
«Ah okok... scusa ti porterò un tizzone allora»
Hydell si girò e notò davanti a sé un corridoio e delle scale
che scendevano. Oltre, vide un demone lanciafulmini. Fu facile evitare le
saette, ma una volta arrivatogli vicino un solo colpo della sua arma bastò a
shottarlo.
SEI MORTO...
«Eh ma mannaggia al cazzo» si disse Hydell ritrovandosi per
l’ennesima volta allo stesso fottuto falò al borgo dei morti. Ne aveva fino
alla nausea di deja-vu ed era quasi tentato di buttarsi nel vuoto sperando che
prima o poi sarebbe potuto morire e basta. E invece no! Era un Maledetto e la
maledizione stava proprio nel fatto che sarebbe morto ancora e ancora,
ritrovandosi di nuovo a quel fottuto falò in un loop infinito… o forse no. E’
tutta una maledizione [cit.].
A ogni modo rivide la sua claymore e riuscì a tranquillizzarsi: come poteva
avere paura con quell’arma con sé? Avrebbe potuto fare a pezzi anche quel
drago… se solo boh, non avesse notato a caso una scaletta che magicamente
saliva su e evitava il confronto con quella belva.
«PECCATO» si disse. Proseguì celere massacrando due non morti e alcuni topi e
si rese conto di aver fatto il giro. Continuò dunque a considerarsi il flagello
di quei poveri scheletri ed entrò in una zona più buia, dentro delle sorte di
case. Fece a pezzi i non morti all’interno e trovò una chiave.
«Uh! Boh» disse, quindi la intascò a proseguì, chiedendosi come avesse fatto a
mancarla la prima volta. Dopo non troppo tempo raggiunse il punto in cui
ricordava di essere morto malamente, contro un’orda di merda. Restò qualche attimo
a pensare su come superarla e solo a quel punto si rese conto di alcuni rumori
provenire da sopra. Si spostò leggermente e vide la sagoma di un curioso essere
immerso in un interessante balletto da gay. Hydell scosse la testa amareggiato
e con la claymore a due mani salì velocemente le scale, distrusse il cavaliere
con lo stocco e fece una strage come non ci fosse un domani di tutti i
presenti, compreso il ballerino.
«Come sono potuto morire contro ‘sti cosi?» pensò, scalciando i cadaveri che
gli erano rimasti impigliati alle gambe. Si guardò un po’ intorno seccato che
non vi fosse più nessuno, alla fine amava fare a pezzi robe, e prima che
potesse dirigersi verso delle scalette che salivano, si accorse di un passaggio
fra le macerie che portava a una zona più interna della chiesa. Qui un altro
cavaliere con lo stocco provò a fare il pr0 ma finì per essere devastato come
tutti gli altri. Hydell avanzò e giunse fino a una gabbia con dentro un tipo
dall’armatura dorata.
«Quell’armatura DEVE essere mia» gridò fregandosene del mondo. Aprì la gabbia
con la chiave che aveva trovato «che culo!» e attaccò immediatamente il tizio.
«Grazie per avermi liberato, più tardi ti ricompenserò» disse il tipo come se
non avesse sentito il colpo.
«Wtf? Ho appena provato ad affettarti» precisò Hydell.
«Ci incontreremo ancora forse, perché io non lo dico ma sono figo» rispose il
prigioniero.
«Beh… hai l’armatura figa» continuò il non morto titubante, ma ricordò di come
l’aver ucciso quel cavaliere al rifugio dei non morti non gli avesse giovato
per nulla.
«Vabé, ciao» si convinse, girando i tacchi e tornando indietro. Prima di salire
la scaletta, volle esaminare l’ascensore al pian terreno della chiesa, più che
per ignorante curiosità che per altro. Ci entrò e una volta giù, ebbe un altro
deja-vu:
«Eh ma cazzo, di nuovo qui?» pensò, poi vide un tipo e si avvicinò.
«Ehi, tu. Sai che sei grasso come la merda?» chiese Hydell sghignazzando.
«Mh? Non mi rompere il cazzo, tieni una moneta» rispose l’uomo senza neanche
voltarsi.
«Ehi, mi hai preso per un mendicante del cazzo? Guarda che a farti a pezzi non
mi serve chissà quale miracolo» disse stizzito Hydell.
«Aspetta, che cosa HAI DETTO? Miracoli? WOWOW allora sei nel posto giusto!
Perché io sono Petrus della via bianca e devo accompagnare la mia Milady per un
UBER viaggio attraverso mille difficoltà» rispose l’uomo cambiando stranamente
atteggiamento.
«Ma perché in questo mondo sono tutti rincoglioniti?» disse il non morto
neanche troppo a bassa voce, quindi alzò la spada e distrusse male
l’interlocutore.
«Bah».
Proseguì fino al falò del santuario del fuoco e si sedette lì vicino, sentendo
la propria forza tornare al culmine e in qualche modo alimentarsi.
«Visto? Te l’avevo detto che avresti fallito, tutti falliscono, io pure» disse
improvvisamente il guerriero ancora seduto lì vicino, ma non avrebbe dovuto
farlo.
«Tu sei il coglione che una volta mi ha detto di andarmene, ora muori» disse
Hydell ormai in rage mode, brandendo a due mani la claymore e facendo strage
anche di quel povero fallito che proprio non riusciva, in nessuno capitolo dei
Souls, a rendersi realmente utile. Quanto ad Hydell, il suo cominciare a
diventare OP non gli stava facendo bene, in qualche modo si era anche
potenziato al falò pur senza rendersene conto. Era automatico: forza e vitalità
erano LA CHIAVE e questo lo sapeva pur senza ragionare.
«Quasi quasi torno a fare il culo pure a quel guerriero con l’armatura dorata»
pensò infine con un sorriso pericoloso.