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Autore: Lely1441    16/09/2008    8 recensioni
- Sirius, sei in casa?
Un grugnito proveniente dalla cucina venne in risposta al richiamo. James si diresse verso l’altra stanza e trovò l’amico alle prese con del Whiskey Incendiario. Controllò sotto la gamba del tavolo e trovò altre tre bottiglie dell’alcolico, tutte vuote.
“Ahia” pensò l’uomo. “Non l’ha presa affatto bene”.
- Felpato, per caso hai saputo…
Sirius grugnì ancora una volta e continuò a fissare il suo bicchiere come se volesse incenerirlo con la sola potenza del suo sguardo. James ebbe pietà del suo migliore amico e si prese anche lui un bicchiere dal lavello della cucina, sedendogli di fronte e stappando la bottiglia di Whiskey magico.
Alzò il calice verso l’amico in un funereo brindisi a cui l’altro non rispose e lo buttò giù tutto d’un fiato.
- Bisogna farlo rinsavire, assolutamente…
Mormorò James scrutando le poche goccioline rimaste sul fondo del suo bicchiere come avrebbe fatto la professoressa Cooman con i resti del the.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una catastrofe

 

- Lily! È una catastrofe! Un’assoluta catastrofe!

La moglie lo guardò distrattamente dal bordo del libro che stava leggendo.

- Una catastrofe? In questo posto?

Lo guardò gettarsi sul letto e mugolare contro il cuscino.

- Tesoro, gli occhiali.

- Ci stavo giusto pensando.

L’uomo alzò il viso, si tirò via dal naso gli occhiali e li porse alla consorte, prima di ritornare ai suoi lamenti funebri contro la federa. Lily sospirò, piegò le stanghette degli occhiali e li posò sopra al suo libro, chiudendolo e mettendolo sul comodino.

- James, non è così terribile, su.

Disse, massaggiandogli la schiena con una mano. L’uomo sobbalzò e si voltò di scatto, guardandola come se gli avesse pugnalato la schiena.

- Primo: è una tragedia, altroché; secondo: tu come fai a saperlo?

La donna sospirò e tolse la mano dalla sua schiena, sistemandosi una ciocca di capelli rosso scuro dietro l’orecchio e appoggiandosi meglio contro i due cuscini che fungevano da comodo schienale.

- Può darsi che abbia parlato con Severus… Oh, insomma, non fare quella faccia!

Si precipitò ad aggiungere allarmata quando vide James impallidire.

- Te l’ha detto lui? Quel… Quel…

- James! Stavamo parlando e semplicemente me l’ha detto, null’altro!

Il marito riappoggiò il capo contro il cuscino, così la sua voce risultò parecchio soffocata quando parlò.

- Certo, come no. Scommetto che è venuto a vantarsene, neanche fosse merito suo!

Lily arrossì; in fondo non era andato così lontano dalla verità. Ed era certa che se quei due si fossero incontrati sarebbe successo il finimondo: immaginò già i ghigni alteri dell’amico e la rabbia funesta del marito. Ma “teoricamente” non dovevano trovarsi in una dimensione di pura pace spirituale?

- Caro, effettivamente è merito suo, giusto? Pensaci: se Harry è sopravvissuto così a lungo…

Si bloccò all’occhiata infuocata dell’altro.

- Di certo non ho chiesto io di venire fatto fuori da un pazzo furioso, sai? E sono proprio le persone come Mocciosus che gli hanno permesso di fare tutto questo!

La moglie sospirò.

- Ti prego, smettila di chiamarlo così. Alla fine si è redento, no?

Sentì un sonoro sbuffo sarcastico provenire dal materasso accanto a lei, e Lily si arrese.

- Va bene, finiamola qua. Tanto non riusciremo mai a venirne a capo, dico bene?

- Esatto.

- Allora buonanotte.

- ‘Notte.

Lily prese la mascherina per gli occhi che teneva sempre dentro il cassetto – perché in quel posto c’era sempre troppa luce, persino con le tende tirate – e se la sistemò sul viso, sdraiandosi di fianco e dando le spalle al marito.

- Ma quello che non capisco…

Ricominciò improvvisamente James; la donna fece una smorfia a metà tra un sorriso divertito e una mossa che equivaleva a dire “Lasciami-Dormire-Una-Buona-Volta”.

- Insomma, come ha potuto Harry anche solo pensare di chiamare il suo secondogenito come quel maledetto traditore? L’uomo che amava sua madre anche se era sposata con un gentiluomo come me!

Piagnucolò disperato, e Lily si portò una mano alla fronte, massaggiandosela piano. Con calma cercò di trovare le parole adatte a zittirlo, finalmente.

- Tesoro, devi capire che anche se tu odi una persona con tutto il cuore, non per questo lo deve fare anche tuo figlio. Anzi, io sono molto orgogliosa dei nomi che ha scelto.

- Bella forza, tu non hai problemi, sai già che la prossima nipote si chiamerà sicuramente come te.

- Ti ricordo che anche tuo nipote porta il tuo stesso nome, insieme con quello di quel debosciato…

La donna di bloccò, scioccata, ed entrambi i coniugi balzarono a sedere sul letto contemporaneamente, mentre Lily si toglieva con un solo gesto la mascherina.

- Sirius!

 

- Sirius, sei in casa?

Un grugnito proveniente dalla cucina venne in risposta al richiamo. James si diresse verso l’altra stanza e trovò l’amico alle prese con del Whiskey Incendiario. Controllò sotto la gamba del tavolo e trovò altre tre bottiglie dell’alcolico, tutte vuote.

“Ahia” pensò l’uomo. “Non l’ha presa affatto bene”.

- Felpato, per caso hai saputo…

Sirius grugnì ancora una volta e continuò a fissare il suo bicchiere come se volesse incenerirlo con la sola potenza del suo sguardo. James ebbe pietà del suo migliore amico e si prese anche lui un bicchiere dal lavello della cucina, sedendogli di fronte e stappando la bottiglia di Whiskey magico.

Alzò il calice verso l’amico in un funereo brindisi a cui l’altro non rispose e lo buttò giù tutto d’un fiato.

- Bisogna farlo rinsavire, assolutamente…

Mormorò James scrutando le poche goccioline rimaste sul fondo del suo bicchiere come avrebbe fatto la professoressa Cooman con i resti del the.

L’ennesimo grugnito fece da eco a questa affermazione. Improvvisamente sentirono la porta d’entrata aprirsi, e in rapida sequela il tonfo di un corpo mobile che sbatte contro qualcosa, il rumore di un oggetto sopra il suddetto che si rompe, l’imprecazione neanche troppo velata di una donna e il sospiro divertito – e rassegnato – di un uomo.

- ‘Giorno anche a te, Ninfadora.

Disse Ramoso, senza neanche voltare il capo e controllare l’identità dei nuovi intrusi. La ragazza entrò nella cucina accompagnata dal marito e puntò accusatoria il dito contro James.

- Primo, non azzardarti a chiamarmi così un’altra volta o ti troverai con un qualcosa in meno che a tua moglie non farà molto piacere; secondo, buongiorno ad entrambi; terzo: ma si può sapere cosa diamine è saltato in testa ad Harry?

Lo sguardo di Sirius si fece se possibile ancora più cupo a quell’ultima domanda. Lupin si sedette sulla poltrona del salotto e si fece pensieroso.

- Sai Felpato…

Sirius gli rivolse un’occhiata bieca e piuttosto inquietante.

- Cosa?

Remus si fece subitamente serio e lo guardò bene in faccia.

- Dovresti proprio dare una pulita a questi mobili, sono pieni di peli di cane.

Schivò con una grossa risata il bicchiere che s’infranse accanto alla sua testa, mentre James e Tonks sghignazzavano divertiti e Sirius si alzava borbottando qualcosa su “i veri amici” e qualcos’altro che assomigliava tremendamente ad un “ma che se ne vadano tutti al diavolo”.

- Ehi, ehi, Felpato! Non sei per nulla gentile! I tuoi migliori amici vengono qui per consolarti e tu cosa fai?

James indicò con un largo gesto di mano sé stesso e gli altri due, mentre Ninfadora si appollaiava sul bracciolo della poltrona di Remus e lui le passava un braccio intorno alla vita.

Sirius scoccò un’occhiata assassina a tutti e tre e si ritirò strategicamente nel frigorifero, ficcandoci dentro la testa per intero e cercando una bottiglia d’acqua.

Quando la trovò, si girò brandendola come una spada e la puntò contro Ramoso con fare minaccioso.

- Queste idee malsane non provengono da me, sia chiaro. Questi sono i geni malati del padre, te lo dico io.

L’amico fece una smorfia di disgusto e gli afferrò la bottiglia dalle mani, appoggiandola sul tavolo.

- Semmai della madre… O di un certo insegnante.

Si girarono entrambi contemporaneamente con aria accusatoria verso il loro migliore amico, che li guardò interrogativo.

- Ehi, dico, ma vi è partito definitivamente il cervello?

La moglie sghignazzò e gli passò le braccia intorno al collo, appoggiandosi a lui, mentre gli altri due si spalleggiavano convinti.

- Tu sei sempre stato quello che lo trovava meno ripugnante, e hai passato un anno insieme ad Harry. Anzi, anche di più. Qualcosa in contrario se troviamo questo atteggiamento sospetto?

James lo guardava estremamente serio e la faccia di Sirius era il suo perfetto riflesso.

- Ma cosa state insinuando? Ricordo che ha passato qualcosa come sei anni insieme a Severus, e lo odiava profondamente anche durante l’ultimo anno. Se poi si è riscattato all’ultimo momento non è colpa mia.

Sirius si sedette d’un botto e lo guardò male.

- Sei morto come uno scemo. Se almeno tu fossi rimasto in vita, avremmo potuto impedire ad Harry di compiere questa scelleratezza!

- Cosa? Ti ricordo che sei stato tu a volar giù dietro ad un velo, caro il mio signorino! Poi non venire a lamentarti, o peggio, ad accusare gli altri!

- Oh, scusa tanto se sono morto cercando di salvare il mio figlioccio!

- Ti ricordo che io sono qui per lo stesso motivo!

Si fermarono e guardarono imbarazzati per un attimo James, che si stava massaggiando le tempie.

- Effettivamente, qua dentro siamo tutti morti per cercare di salvargli la pelle. Quel benedetto ragazzo porta sfiga.

Tutti sorrisero per la battuta di James e lui si sistemò gli occhiali sul naso con aria scanzonata. Ora che Sirius pareva aver riacquistato il suo buonumore, la tensione nella stanza era sparita e si rilassarono tutti.

- Su, Sirius. Almeno hai la soddisfazione di avere il primogenito che si chiama come noi due!

Felpato riacquistò tutt’a un tratto l’aria funebre che l’aveva accompagnato per tutto il giorno, e Remus maledì Ramoso per la celeberrima delicatezza che lo contraddistingueva da sempre.

- Sì, ma è il secondo nome. Sono considerato alla stessa stregua di quel venduto! Di quella sporca serpe, di quel…

- Sì, sì, abbiamo capito. Modera i termini, per favore. Ci sono dei bambini in questa stanza.

Lupin, ridendo, fece segno di tappare le orecchie alla moglie e lei gli assestò oltraggiata una sonora gomitata fra le costole, e lo guardò piegarsi in due dal dolore con un sorrisetto strafottente in volto.

- Bel colpo, cugina.

- Grazie!

Tutti risero un po’, e James finalmente riprese la parola.

- Suvvia, immagino ci possano essere cose ben peggiori. Almeno si chiamerà Albus, e nessuno sarà così impietoso da chiamarlo Sevy.

Guardò le occhiate scettiche degli altri.

- Be’, almeno spero.

Rimasero a rimuginare per un po’ quando Tonks scivolò giù dal bracciolo e si stiracchiò come un gatto.

- Be’, gente, ora che è tutto risolto io direi che è ora di andare, vero lupacchiotto?

Due larghi ghigni si dipinsero sui volti di Felpato e Ramoso, mentre la faccia di Lunastorta cambiava colore.

- Va bene, andate pure… Lupacchiotto.

Remus guardò male Sirius.

- Vedo che ti sei ripreso in fretta dalla crisi, eh?

- Che ci vuoi fare, con degli amici come voi che mi offrono sempre così volentieri una spalla su cui piangere…

James scoppiò a ridere allegramente.

- Be’, vado anch’io, Felpato. Stammi bene.

- Contaci!

Rispose Sirius sorridendo.

Gli altri tre si avviarono sorridendo verso l’uscita, e l’udito sottile del padrone di casa gli fece intendere distintamente qualcosa con un “Lupacchiotto” di mezzo, e un tonfo sul tappeto d’ingresso che faceva capire che l’altro non l’aveva presa bene e l’aveva spintonato in mezzo al corridoio, oltre la risata cristallina di Tonks.

Dopo che la porta di casa si fu richiusa dietro al terzetto, lui afferrò la bottiglia d’acqua presa in precedenza dal frigorifero, la stappò e la bevve direttamente con la bocca – visto che un certo bicchiere era andato a fracassarsi contro il muro solo un quarto d’ora prima -.

- Ma sì, questo posso anche sopportarlo…

Si sistemò meglio in poltrona e guardò con una nota di disappunto la massa di peli neri che imperversava sul mobile.

E sul tappeto.

E sul divano.

Sospirò.

- Credo proprio che Lunastorta abbia ragione. Qua tocca dare una pulita…

E si riattaccò con un gesto di disperazione alla bottiglia.

D’acqua.

 

Severus Piton si stava guardando con un sorriso compiaciuto nello specchio sopra il lavandino del suo bagno.

- Spero solo che il bambino venga bene come colui di chi ha l’onore di portare il nome.

 

Quella stessa notte Harry fece un incubo tremendo. Sognò il padrino che urlava che lo avrebbe diseredato e disconosciuto come figlioccio per l’affronto subito, e subito dopo il suo primo professore di Pozioni entrava nel sogno e si dirigeva verso Sirius con un ghigno orrendo che gli deformava i tratti del viso, rivendicando un qualcosa su Al.

Si svegliò tutto sudato con ancora bene in mente l’immagine dei due uomini che si carbonizzavano a vicenda e guardò la moglie che lo stava fissando interrogativa.

- Tesoro, è meglio se per un po’ non cucini più i peperoni ripieni, la sera.







Note: 

Innanzitutto, un grazie enorme a Rob, la mia beta XD Thank you very much (_ _)

E poi... So che è molto stupido, ma è una cosa che ho in mente dall'anno scorso XD La reazione dei Malandrini ad una catastrofe del genere... Speriamo bene XD 

Kissoni a tutti!!

   
 
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