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Autore: missimissisipi    19/08/2014    5 recensioni
Lily Evans mal sopporta le frecciatine di James Potter, la sua testardaggine e l’ostilità con cui nasconde la gentilezza che lo distingue da altri seducenti ragazzi di Hogwarts. Lily lo sa, lui la odia sin dal primo anno, lui e le battute, gli scherzi, perché altrimenti come interpretare quel suo atteggiamento?
Poi c’era stato il quinto anno e le cose erano cambiate – le acque sembravano essersi placate, ma [...] lui l’aveva intrattenuta. Semplicemente intrattenuta. Facendola ritardare di due ore e mezza, tant’è che il Corvonero era andato via, la sera era calata così come il suo livello di sopportazione. (Poi era volato – non Potter a cavallo di una scopa, ma il diario della Evans che teneva sempre in borsetta, lo aveva perennemente con sè e aveva sfiorato i capelli del giovane, colpendogli la fronte, lasciandogli quella che sembrava una cicatrice a forma di saetta)
[...]
"Lily lo
detesta"
Marlene rise di fronte all’ingenuità di Sirius Black e della sua stessa amica. "Lei potrebbe odiar tutto di lui, eccome se lo farebbe! Ma non lui… solo che, beh, l’hai vista anche tu, no?, è più innamorata che altro per rendersene conto"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Marlene McKinnon, Sirius Black, Un po' tutti | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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a Dani, buon compleanno

 

This is not a love story (but it is a story about love)

 

Lily Evans strinse le labbra, le serrò sino a formare una striscia sottile e severa – e no, non riguardava affatto una certa persona di fronte a lei, né il fatto che stesse spudoratamente flirtando con Lucinda Talkalot, per giunta Serpeverde e persino capitano della squadra di Quiddich dal millenovecentosettantasei. No, ovvio che no, ripeté nervosamente la vocina nella sua mente. Era il prurito sul palmo delle mani a darle fastidio, il fatto che James Potter riuscisse a infastidirla pur non facendo nulla. Era palpabile, rifletté Lily, abbassando lo sguardo sugli appunti di Trasfigurazione, il fatto che l’odio di Potter nei suoi confronti l’avesse convinta a farle provare una strana sensazione di disgusto mista a dolore ogni qualvolta si sarebbe trattato di lui.

Lui mi odia, d’accordo? Al primo anno non smetteva di dimostrare la sua bravura in Trasfigurazioni. Eccelleva in modo stupefacente, non poteva nemmeno essere messo a confronto con Lily, la quale combinava pasticci -… è un eufemismo - di ogni genere in materia. Durante il secondo anno, una volta entrato nella squadra di Quiddich di Grifondoro, aveva osato dedicare il suo primo boccino a lei. Lei che, rossa per la rabbia, gli aveva gettato contro un cartellone che incitava la propria casa, ritenendo il gesto immaturo e sgarbato. Lui che la odiava… come si permetteva!... Quella volta, al terzo anno, durante la prima uscita ad Hogsmeade, l’aveva fatta inciampare ed era caduta – sprofondata, come la sua dignità – in uno strato spesso di neve bianca e candida. Come lo era lei. Pulita, pura. C’erano state le battute al quarto anno, che accompagnavano i suoi pranzi, che miravano alla sua ossessione con il pollo speziato e al fatto che mangiasse prima il dolce e poi gli altri piatti. (E altre, ancora più spaventose a detta di Lily. “Vieni a Hogsmeade con me, Evans?” “Esci con me, Evans?” Oltraggio. Pazzia.) Poi c’era stato il quinto anno e le cose erano cambiate – le acque sembravano essersi placate, ma al suo primo appuntamento con Sanders, dopo che aveva impiegato ore per prepararsi, per domare i suoi capelli rossi e nient’affatto domabili, lui l’aveva intrattenuta. Semplicemente intrattenuta. Facendola ritardare di due ore e mezza, tant’è che il Corvonero era andato via, la sera era calata così come il suo livello di sopportazione. (Poi era volato – non Potter a cavallo di una scopa, ma il diario della Evans che teneva sempre in borsetta, lo aveva perennemente con sè e aveva sfiorato i capelli del giovane, colpendogli la fronte, lasciandogli quella che sembrava una cicatrice a forma di saetta)

James Potter aveva ironizzato a riguardo e inventato storie che facevano un baffo a Beda il Bardo, poi, quando il segnetto nemmeno troppo evidente, a detta di Lily, era svanito, lui era divenuto più arrogante e strafottente che mai. Aveva osato più che durante il secondo anno… l’aveva ignorata. Lei, Lily Evans, ignorata da James Potter. Il sesto anno era andato così, lui che pareva non essere a conoscenza della sua esistenza, lei che si sentiva in qualche modo… oltraggiata. Lui la odiava, lui la rendeva bersaglio di scherzi e frecciatine, e lui stesso decideva di chiudere questo rapporto di… odio. Ed ecco il settimo e ultimo anno alle porte: seconda lezione di Trasfigurazione, James Potter seduto di fronte a lei, lo stesso che pareva seguire l’andazzo dell’anno passato.

Gelosia, aveva detto Marlene alla fine della lezione, lui punta su quello.

“Ma quale gelosia?” aveva domandato divertita Lily, i capelli spettinati – come sempre – ed un libro che le era caduto dalla stretta delle braccia. L’amica aveva sospirato, quasi sconsolata, e l’aveva salutata con un cenno della mano, distratto per giunta.

La rossa sbuffò, abbassandosi per afferrare  il volume di Pozioni che le sarebbe servito l’ora successiva, facendo cadere il distintivo da Capo Scuola e scontrando il capo con quello di un altro, di fronte a lei, chinato per raccogliere il medesimo libro.

“Merlino…” imprecò a denti stretti, poggiando una mano sul punto lesionato – la fronte. Il punto esatto dove giaceva una cicatrice inesistente (data dal suo diario) su James Potter.

“Per Godric…” sibilò una voce, rapida, quasi affranta.

Lily alzò in men che non si dica lo sguardo. “Tu!” lo indicò rabbiosa, “Oh, Potter, proprio non ce la fai a… non detestarmi? Annuso il tuo odio per me dalla Sala Comune di Grifondoro!”

Lui sorrise. Le labbra incurvate verso l’alto, un angolo inclinato verso sinistra. Lo sguardo profondo, fiero, divertito. Quel mix di dettagli la fece imbestialire.

“Merlino!” sbuffò infuriata, raccattando tutte le sue cose e scomparendo alla fine del corridoio.

 

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Ottobre. Diciotto ottobre.

Un giorno, una sola parola: “Hogsmeade!” esclamò raggiante Lily a Marlene. Questa roteò gli occhi al cielo, in un gesto che avrebbe dovuto indicare il limite del ridicolo raggiunto da Lily – stava studiando troppo, in quel periodo. Marlene ipotizzava si trattasse del distintivo sulla sua uniforme, il fatto che dovesse esserne all’altezza. Hogsmeade non l’aveva mai eccitata così tanto, ragion per cui Marlene si ritrovò a pensare che forse la sua amica aveva bisogno di una pausa.

Rise.

Molte sciarpe e maglioni dopo, si erano avviate per I tre Manici di Scopa, parlottando riguardo le varie coppiette che si tenevano per mano e Lily – Lily, la sua amica! Quella goffa, dolce e impacciata – ne aveva persino indicato una, incurante del parere altrui, e poi aveva riso, gettando la testa all’indietro.

(Pazza, era davvero pazza.)

Con il senno di poi, una volta ordinata della Burrobirra, una volta sedute e rincuorate dal tepore del posto, Marlene aveva compreso da chi fosse composta la sventurata coppia: Lucinda e Potter. James Potter. Quel Potter. Erano seduti a pochi tavoli di distanza, ridevano – nel modo giusto, non come aveva fatto la sua amica poco prima – e sorridevano. Lily sembrava non essersi accorta di nulla per il momento. Non avrebbe sopportato una scenata di rabbia (di gelosia, ecco cos’era – tagliò corto la voce interiore di Marlene), quindi l’avrebbe distratta.

“Allora… come va a casa?”

“Come sempre” sospirò la rossa “Possiamo parlare d’altro?”

“D’accordo”

“…della tua cotta pazzesca per Sirius Black, ad esempio?”

“Della mia – co… cosa?”

“Non negare” – alzò le spalle – “Si vede da lontano un miglio, e poi, fra l’altro, posso contestare la tua scelta? E’ innegabilmente bello, quello sì…”

“Lily!”

“Marlene?” Lily parve confusa da quello scambio di nomi. Scosse di poco la testa e continuò a parlare: “E potrei persino ammettere il fattore ‘divertimento’, lo sai, ma in realtà credo che sia a tratti infantile. Molto.”

Marlene poggiò il capo sul palmo della mano.

“Già, lo sospettavo.”

Si rialzò l’attimo successivo. “Ma cosa—“

(Lily era pazza. Sul serio. Pazza per davvero. Essere Capo Scuola l’aveva devastata)

“Marlene!”

“Lily?” la prese in giro l’amica, come aveva fatto la rossa poco prima. Lily alzò gli occhi al cielo.

“C’è Potter laggiù!” oh, Merlino… li aveva notati. Scenata di gelosia fra tre, due, uno

“E sta guardando verso… Godric!” abbassò il capo verso le mani poggiate sul tavolo.

“Cerca una distrazione, veloce!” sibilò a denti stretti nella sua direzione. Marlene aggrottò la fronte. Non era abituata a quel genere di pazzia. Nope. Affatto.

La distrazione arrivò all’improvviso, senza che nessuna delle due ragazze l’avesse chiamata.

La distrazione era un ragazzo del settimo anno. La distrazione era Sirius Black.

Marlene imprecò in almeno tre lingue e, ne era certa, l’avrebbe fatto persino in Serpentese se avesse potuto!

“Ehi, Evans… McKinnon”

Marley storse le labbra, Lily aggrottò la fronte.

“Cosa…”

 Black” fece la prima tentando di sovrastare la voce dell’amica, per poi rifilarle un calcio. Lily sobbalzò. Marlene rise. Sirius guardò torvo entrambe.

“Mi duole immensamente fare questo…” ammise accomodandosi accanto alla più astuta delle due ragazze, che si spostò immediatamente per fargli posto.

(E per mantenere una certa distanza, per l’amor di Merlino)

“…soprattutto conoscendo i precedenti…”

“Va’ al punto, Sirius”

Questi scoccò uno sguardo a metà fra l’impaurito e lo stremato a Lily, ma ben presto continuò a parlare. “C’è una persona con cui devo… dobbiamo parlare”

“Non capisco” mormorò Marley, “Vacci e basta, no?”

“Non posso con James alle calcagne”

Entrambe le ragazze si rabbuiarono. Lily sbatté le ciglia un paio di volte prima di incalzarlo a continuare.

“Io e gli altri – Remus e Peter. Solo noi. James non deve saperlo. Non deve seguirci, ecco perché entri in scena tu, Evans”

“Ma se loro--”

Lily mise a tacere Marlene con lo sguardo. Ah, se potessero parlare…!

“Perché Ja—Potter non può? E cosa dovrei fare?” domandò stizzita.

Sirius roteò gli occhi al cielo, un gesto rapido, prima di poggiarli sulle figure non molto lontane del suo amico e della Serpeverde. Sembrava non facessero caso a loro tre, un terzetto particolare, a dire il vero.

“Perché sono argomenti dove non può aver voce in capitolo. È per il suo bene, Lily, credimi” emise un sospiro e si inumidì le labbra. “Domani, noi verremo ad Hogsmeade e lui vorrà seguirci… ma non potrà farlo se la sua bella Evans lo distoglie da noi… andrà bene qualsiasi cosa, soprattutto se sembra che necessiti di lui, quindi… ehm, una gamba rotta, una ferita, un interrogatorio sul Quidditch…”

“…voi che discutete su voi stessi…” continuò Marlene silenziosa.

“…qualche battuta innocente, qualche flirt innocente…”

“…delle scuse riguardo il comportamento prima di Pozioni l’altro giorno…”

“Insomma” alzò le spalle, “Va bene qualsiasi cosa purché tu lo tenga impegnato il tempo necessario per discutere, non deve venirci a cercare se non siamo tornati, Evans. E’ questo il patto.”

Lily rise istericamente, attirando l’attenzione di Madama Rosmerta su di sé. Volse lo sguardo a Sirius, si scatto. “E pensi che funzionerà? Noi non ci parliamo, chiaro? Ed io lo detesto.”

“Naah, non è vero” rispose quello poco dopo. “Diresti di no anche se ti dessi una mano con Trasfigurazione? Sai che me la cavo piuttosto bene” ammiccò avvicinando il viso a quello della rossa.

Le guance di questa s’imporporarono appena. “Resta il fatto che non so intrattenere una conversazione con lui. Di qualsiasi cosa si tratti. E dubito si fermerebbe per dare una mano se avessi un osso rotto. Riderebbe e me lo rinfaccerebbe a vita, piuttosto”

“Allora sei così cieca, Evans” La mano di Sirius sbatté contro la propria fronte.

“Di cosa stai parlando?”

Marlene proruppe con una risata fragorosa. “Lascia stare, Sirius, perderesti la ragione cercando di farglielo capire”

“Capire cosa?”

Entrambi si voltarono verso Lily con un sorriso malandrino sulle labbra. Questa, invece, era rossa in viso almeno la metà di quanto lo erano i suoi capelli.

“Nulla, Evans. Allora, ci stai?”

 

“Lily lo detesta

Marlene rise di fronte all’ingenuità di Sirius Black e della sua stessa amica. “Lei potrebbe odiar tutto di lui, eccome se lo farebbe! Ma non lui… solo che, beh, l’hai vista anche tu, no?, è più innamorata che altro per rendersene conto”

Lily fece ritorno dal bagno e si sedette nel momento stesso in cui sospirò.

“Accetto” esclamò con pacatezza, “ma” aggiunse subito dopo, “Dovrai aiutarmi… sai per, uhm…”

“Trasfigurazione, sì, certo” Sirius allargò il sorriso e si slanciò per arruffare i capelli della rossa, proprio come fosse un cagnolino.

“James non è così stupido come sembra, allora” sussurrò.

Cosa hai detto?”

“Nulla” ridacchiò lui, “Non ho detto nulla”

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“Adesso devi solo andar lì e parlare di quello che abbiamo concordato, d’accordo?” fece Marlene a Lily, che aumentò la presa sulla sua sciarpa Grifondoro e annuì distrattamente.

“Ancora non ho capito perché io abbia accettato” borbottò una volta che erano arrivate a Hosgmeade. Il piano procedeva come avevano previsto, i Malandrini non erano ancora giunti e quindi non c’era ombra di James Potter.

Marlene sorrise a quelle parole, abbassando il capo e nascondendolo nella sua sciarpa per non destare sospetti. Amava Lily, eccome, era una delle sue amiche più care… ma a volte era troppo ingenua. E sorridere apertamente riguardo Lily e James – o meglio, un argomento non visto di buon occhio dalla sua amica – l’avrebbe fatta cacciare in qualche guaio. Lily, infatti, se la cavava egregiamente sia in Pozioni che in Incantesimi. Meglio evitare fatture o Pozioni pericolose, si disse con uno sbuffo.

“Perché hai bisogno di aiuto in Trasfigurazione, ovvio” rispose sarcastica Marlene, ma Lily parve non notarlo. Annuì e basta, distratta, come non la vedeva da tempo… sembrava… era preoccupata.

Per cosa? Per Potter? Un ghigno si stampò sulle labbra di Marley, perché , per Godric, allora aveva ragione lei.

A Lily importava di James Potter. Il suo tanto odiato e detestato compagno di Casa.

“Allora” la voce di Marlene si fece più alta. “Io vado… a prenderti quello che ti spetta, Lils”

Lei si voltò, chiamata. “Eh?” poi dei passi e un vociare inconfondibile attirarono la sua attenzione. James, Sirius, Remus e Peter.

Ma, soprattutto, James.

“Sì, vai Marley!” rispose con un finto sorriso mentre fulminava l’amica. Non faceva parte del piano! Mar doveva essere al suo fianco…!

Vide Sirius sghignazzare. E poi guardarla eloquentemente.

Inspirò, raccattando tutto l’orgoglio Grifondoro che aveva in sé.

“Pott- James?”

Tutti e quattro i ragazzi si fermarono, chi con sguardi basiti (come Remus e James stesso) e chi con altri più tranquilli e indifferenti (i restanti due Malandrini).

James Potter non poteva credere alle sue orecchie. Lily l’aveva davvero chiamato con il suo nome di battesimo? Ma cosa…?

“Lily?”

Mentre Potter faceva un passo avanti, Lily poteva chiaramente vedere Sirius, alle sue spalle, che tratteneva dallo scoppiare a ridere. Ma non capì perché.

“Posso… parlarti?” accennò ad un sorriso, ma il risultato non fu dei migliori. Era pur sempre il ragazzo che l’odiava, santo Merlino. “In privato, magari?”

“Ehm” si voltò verso i suoi amici, con una mano sulla nuca. “Sì, certo”

Gli altri tre Malandrini andarono via, lasciando Lily sola con James.

“Volevo chiederti-”

Scusa” sputò lui, all’improvviso. L’espressione della ragazza era un mix di emozioni. Era sconvolta, certo, ma anche… piacevolmente sorpresa. Era pur sempre il ragazzo che l’odiava, santo Merlino. Poi si sentì in colpa; fu qualcosa di rapido, la invase e non seppe nemmeno perché. Non subito, perlomeno. Come se… non dovesse sentirsi dire quella parola, scusa. Come se fosse propria, la colpa, non di James.

“No, io in-”

“Aspetta, Lily” spiegò, scuotendo la testa, come in segno di ammonimento.

Non ci aveva mai fatto caso, lei, eppure il suono del suo nome da lui pronunciato sembrava più bello del significato che lei amava. Ancora una volta, Lily non seppe il perché, ma lo lasciò parlare.

“Mi dispiace darti… così fastidio. Non… Mi dispiace. Quello che hai detto l’altro giorno, prima di pozioni, non è vero. Io non ti odio, dannazione… non potrei mai” finì la frase con una risata strana, a tratti spaventosa e isterica, ma Lily non credeva a ciò che sentiva.

Non mi odia?

“Potter, stai bene?”

“Non ti odio, Lily, non ti ho mai odiata”

Non seppe come comportarsi, questa volta. Come reagire. Perché, se da una parte era ancora incredula e al contempo diffidente delle parole di James, dall’altra… si sentiva quasi libera. Più leggera. Una colpa in meno, forse?

“Ecco, ehm, grazie?”

Merlino, pensò James, osservando Lily intensamente. Da aggiungere alla lista delle ragioni per cui vado pazzo per lei.

“Prego” rise lui, infilando le mani nelle tasche dei pantaloni.

Lily tossì, sbattendo le lunghe ciglia e poi posando lo sguardo su di lui. Occhi verdi su James Potter. Quegli occhi verdi. Lui sorrise.

“Volevo parlarti della riunione con i prefetti della prossima settimana” esordì con strana fiducia, come se l’avesse improvvisamente riacquistata.

“Oh” esitò James. “Oh

“Già”

Alzò le spalle. “Quindi? Dobbiamo… vederci?” chiese speranzoso.

Lily sorrise. “Alla riunione? Sicuro

James inclinò il capo. “Non quel sicuro, intendo… l’altro sicuro, sai, quello… Oh, non importa, lascia perdere” borbottò lei, rossa in viso.

James, di nuovo, sorrise. Quel tipo di sorriso che la faceva imbestialire.

“Intendo… ho dimenticato a che ora.”

Patetico, banale argomento.

Non ci credeva nemmeno lei, come avrebbe potuto convincerlo? Solo che… beh, lui la stava osservando. Sorridente. Fiero. Non la odiava. Sembrava persino… bello.

E Lily, intontita, aveva dimenticato cosa dire. Fantastico, davvero.

“Oh” fece di nuovo lui. Poi continuò a sorridere, raggiante.

“Non lo ricordo. Devo andare… a controllare. Potrei fartelo sapere. Oppure potremmo controllare insieme…”

“Fantastico”

Davvero?”

“Me lo dici tu, allora, no?”

James sembrò dispiaciuto. “Certo”

"Esci con me, Evans" ritentò, dopo tanto tempo trascorso dal lontano quarto anno (nonostante ci avesse provato una volta o due negli anni seguenti, ma forse Lily non lo ricordava perché non gli prestava attenzione), il ragazzo, facendo bloccare il respiro a Lily che posava gli occhi su tutto all’infuori del Grifondoro. Questi sospirò, come se con quel gesto lasciasse fuoriuscire tutta la disapprovazione della non-risposta della rossa.
“Va bene” disse allora lui, quasi…arreso.
“Va bene?” Sgranò gli occhi Lily.
“Sì”
“…Sì” ripeté lei, allibita. Le stava dando… Pace? Erano giunti ad una tregua?
Quasi rise, James, quando disse:”A cosa hai acconsentito, esattamente, Evans?

Lily diventò rossa. Davvero rossa. Imprecò mentalmente, maledì Marlene e si appuntò di uccidere Sirius Black una volta data una mano con Trasfigurazione.

“E’ un appuntamento, Lily Evans” le ricordò James.

“Tu mi odi” scandì bene lei, alzando contemporaneamente le spalle.

James scosse il capo, negando.

“Io non ti odio, Lily, mi sembra di avertelo già detto”

“Ma” sembrava non trovar pace, “ma devi farlo! Altrimenti… Trasfigurazione il primo anno! Ostentavi la tua bravura”

Ma cosa…?”

“Ed il secondo, con il boccino, il terzo con la neve, il quarto con le battute e gli inviti ad uscire, e… poi mi hai evitata

Tu mi hai evitato!”

“No!”

Questo sfiorava il ridicolo. Faceva piuttosto freddo, ma nessuno sembrava accorgersene, e anzi, Lily pareva aver dimenticato sia il patto con Black, sia Marlene scomparsa chissà dove e chissà per quale ragione.

“Dannazione, Lily” sospirò Potter “possiamo dimenticare un attimo… quelli che crediamo siano stati i precedenti sei anni qui ad Hogwarts? Voglio solo uscire con te. Davvero. Senza...”

“…secondi scopi?”

“Esatto” confermò lui.

Lei annuì con il capo e lui sorrise, daccapo. Questa volta anche più apertamente delle volte passate. Lily, ancora una volta, si chiese il perché. Però ammise a sé stessa di essere soddisfatta di quest’accordo. Eppure lei odiava Potter. Eppure lui detestava lei.

“Ci vorranno un po’ di ore per chiarire i disguidi” ammise James alla fine, “Ma ce l’ho fatta, no? Dopo anni”

“Idiota” Lily diventò rossa per l’imbarazzo. “Ma tutti mi dovete delle spiegazioni. Anche Marlene. E anche Sirius.”

“Che genere di spiegazioni?” domandò James.

Lei alzò le spalle, “Non so. Dicono che sia cieca”

James scoppiò in una fragorosa risata.

 

 

 

Lumos!

 

Salve! Sono nuova in questo fandom, seppure abbia letto moltissimo di Harry Potter, letto e apprezzato silenziosamente. Ultimamente la mia voglia insaziabile di lettura si è sposata dalla Nuova Generazione ai Malandrini. E devo ringraziare, per questo, la persona a cui è dedicata quest’OS. (<3)

Spero piaccia e spero di non aver deluso nessuno, per me è molto difficile scrivere di questi personaggi perché… sono perfetti. Così come JK li ha creati e così come me li sono immaginata leggendo i libri. Ho avuto paura di rovinarli più e più volte durante la stesura… spero non me ne vogliate e anzi, vi sprono a lasciarmi un commento, un consiglio, un parere… qualsiasi cosa è ben accetta purchè io migliori! :)

I prestavolto per i personaggi sono quelli che io amo, forse i soliti, ossia Karen Gillan per Lily e Aaron Taylor-Johnson per James.

Chissà, magari ci rivedremo – rileggeremo!

Un bacio,

missi

Nox!
  
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