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Autore: happy ending    19/08/2014    1 recensioni
Salve a tutti! Ecco la mia prima Fremione :) Da tempo mi sono appassionata a questa coppia, leggendo ormai tutte le ff su di essa :D Perciò, ho provato a scriverne una anche io, sperando possa piacere :)
Dal testo:
“Hey Granger”.
“Sì, Weasley?”.
“Sei innamorata?”.
All’inizio pensai che non mi avesse sentito, perché Hermione era rimasta in silenzio, poi si schiarì la voce.
“No” rispose.
“Davvero? Non c’è nessuno a cui vorresti stringere la mano come stai facendo con me?” insistetti.
“Perché?” mi chiese.
Percepivo il suo imbarazzo anche senza riuscire a vederla.
“Non lo so... Sono solo curioso” risposi semplicemente.
“Tu hai qualcuno che vorresti tenere per mano?”.
Scoppiai a ridere.
“Bel tentativo per evitare di rispondermi. Comunque no, nessuno” dissi.
“Non avevo dubbi” rise.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Viktor Krum | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Angolino dell’autrice

Rieccomi qui :) Ringrazio di cuore chi sta leggendo :)

Vi avverto che da questo capitolo in poi il narratore diverrà interno, e sarà proprio Fred a

raccontare la vicenda :) Ok, smetto di rompere lol

Un bacio, buona lettura!

 

 

“Accidenti, è buio pesto qui!” esclamò Hermione, tesa.

“Paura, Granger?” le chiesi, per stuzzicarla.

Non so in base a quale contorto ragionamento Silente avesse deciso di mettermi in coppia con lei, ma la cosa non mi dispiaceva: ci sarebbe stato da divertirsi a farla impazzire!

“Zitto e tira fuori la bacchetta, Fred. Lumos”.

Non successe nulla.

Provò di nuovo, ma il suo incantesimo non funzionava.

“Maledizione! Che succede?!” gridò.

Provai anche io, ma rimanemmo comunque nel buio più totale.

“Carino il vecchio Silente, appena entrati e già ci mette nella cacca” risi.

La sentii sbuffare.

“E ora cosa facciamo?” chiese.

“Proviamo ad andare avanti... Di sicuro da qualche parte arriveremo”.

“Certo, chissà dove diavolo finiremo! Potremmo finire in una buca o incontrare chissà cosa! E se i nostri incantesimi non funzionano ci moriremo qui dentro!”.

“Hermione rilassati... O l’uomo che ci ha spediti qui dentro era sotto la maledizione Imperius o non ci resta altro da fare che fidarci di lui e continuare”.

Nessuna risposta.

“Non avrai mica paura? Lo sapevo, tanti libri e niente più”.

Immediatamente mi arrivò un pugno nello stomaco e capii di aver colto nel segno.

“Andiamo” disse, nervosa.

Sorrisi e cominciai ad avanzare.

“Fred?” mi chiamò dopo qualche istante.

“Sì, Granger?”.

“Dove sei?”.

“Non so, credo accanto a te... Tu dove sei?”.

“Senti, dammi la mano per favore... Oppure parla, canta, ma non rimanere in silenzio... Non voglio perderti” quell’ultima frase mi provocò una strana sensazione. Non sapevo perché... Forse perché era una di quelle tipiche frasi da film, che tutti vorrebbero sentirsi dire, ma che nella realtà non escono mai dalla bocca di nessuno. Comunque lei intendeva una cosa molto più semplice, perciò era inutile che perdessi tempo a pensarci.

Allungai la mano per cercare la sua, ma trovai qualcos’altro...

“FRED WEASLEY! RAZZA DI IDIOTA PERVERTITO! COSA STAI FACENDO?!” gridò.

“Scusa! Non volevo!”.

“Accidenti a te!”.

La sentii borbottare, ma intanto mi afferrò la mano e la strinse forte nella sua. Era congelata. All’improvviso mi balenò in testa una domanda un po’ bizzarra, vista la situazione.

“Hey Granger”.

“Sì, Weasley?”.

“Sei innamorata?”.

All’inizio pensai che non mi avesse sentito, perché Hermione era rimasta in silenzio, poi si schiarì la voce.

“No” rispose.

“Davvero? Non c’è nessuno a cui vorresti stringere la mano come stai facendo con me?” insistetti.

“Perché?” mi chiese.

Percepivo il suo imbarazzo anche senza riuscire a vederla.

“Non lo so... Sono solo curioso” risposi semplicemente.

“Tu hai qualcuno che vorresti tenere per mano?”.

Scoppiai a ridere.

“Bel tentativo per evitare di rispondermi. Comunque no, nessuno” dissi.

“Non avevo dubbi” rise.

Cosa voleva dire? Che era ovvio che io non fossi innamorato?

“Per quanto riguarda te, invece, io ho molti dubbi. Cara Granger, è evidentissimo che hai una cotta per il mio fratellino scemo”.

Non ricevetti risposta, sentii solo la mano di Hermione lasciare bruscamente la mia. Mi sorpresi... Possibile che se la fosse presa per così poco?

“Granger?”.

Silenzio.

“Dai, scherzavo... Non arrabbiarti”.

Ancora nulla. Allungai le mani per cercare di toccarla, ma non la trovai. Cominciai a preoccuparmi. Cosa stava succedendo?

Lumos” dissi chiaramente, sperando che funzionasse.

Ovviamente non accadde nulla.

Ero circondato dal buio, da solo, e non sapevo cosa accidenti fare.

Mi sedetti per terra, per cercare di riflettere. Dovevo assolutamente trovare Hermione, ma come?

All’improvviso sentii qualcuno piangere. Mi alzai di scatto e cercai di capire da dove provenisse quel pianto, poi mi diressi lentamente verso la sua direzione.

Mi fermai quando con la gamba toccai qualcosa.

“Ahi” disse una vocina.

Non riuscivo a vedere nulla, perciò allungai una mano, toccando però l’aria.

“Fred?” disse la vocina.

“Mione? Dove sei?”.

La sua mano afferrò la mia e provai un sollievo inaspettato. Intuii che si stava alzando dal pavimento.

Singhiozzava ancora, perciò la tirai delicatamente verso di me e la abbracciai.

“Shh... Tranquilla, sono qui... Cos’è successo?” le chiesi, accarezzandole i capelli morbidi.

“Non lo so, qualcuno mi ha afferrata e trascinata fino a qui. Non riuscivo a parlare... Scusami”.

Rabbrividii... Chi poteva essere stato? Odiavo tutto quel buio!

“Ok...Ora dobbiamo andare avanti però... Prima o poi arriveremo da qualche parte, promesso”.

“Forza” disse, sciogliendo l’abbraccio. Inaspettatamente mi dispiacque.

Proseguimmo, senza nemmeno sapere in quale direzione fossimo diretti, fino a quando...

“AAAAAAAAAAAAH!”.

“Ron” sussurrò Hermione, con un filo di voce.

“AIUTOOOOOOOOOOOOOO!”.

“Anne!” esclamai.

Le urla continuavano, esprimendo un gran dolore. La voce di mio fratello proveniva dalla nostra destra, mentre quella della mia ex-ragazza dalla nostra sinistra.

“Ron... Ron!” Hermione era agitatissima.

“Dobbiamo aiutarli!”dissi, preoccupato.

“Andiamo!”.

“Mione, non possiamo separarci di nuovo! Se poi non riuscissimo a ritrovarci? E se ti capitasse qualcosa mentre cerci di raggiungere Ron?”.

“E cosa suggerisci? Li senti, Fred? Sono in pericolo, accidenti! Non preoccuparti per me, me la cavo...Devo trovare Ron... E tu Anne. Se non riuscissimo a ritrovarci non importa, avremo comunque loro due con cui proseguire” .

Non potevo lasciarla andare da sola... Certo, probabilmente era più abile di me, ma poteva accaderle di tutto.

“AHIIIIIIIIIIIIIII” era di nuovo Anne.

“Vai Fred, corri!” esclamò Hermione, lasciandomi la mano e spingendomi.

Cercai di tornare indietro, verso di lei, ma non la trovai... Probabilmente era già corsa alla ricerca di Ron.

A quel punto, sperai con tutto me stesso che quella piccola so-tutto-io se la cavasse, e mi diressi rapido verso la voce di Anne.

Tuttavia, quando arrivai, questa cessò di gridare e apparve di fronte a me uno schermo. Guardai, senza capire... Vidi l’immagine di Anne, che avanzava tranquilla col suo compagno di viaggio. Quindi era stato tutto un imbroglio! Quelle grida non erano realmente le sue! Mi preoccupai per Hermione... Stavo per tornare indietro, per cercarla, quando lo schermo mi mostrò un altro filmato.

“Mione!” esclamai.

La riccia si trovava in una stanza illuminata. Mio fratello era a terra, stordito, mentre lei combatteva contro alcune creature di cui non conoscevo il nome, per proteggerlo. Era incredibile. Non una parola usciva dalle sue labbra, ma la bacchetta gettava lampi di luce accecanti da quanto potenti e decisi. Il suo sguardo era concentrato e minaccioso: nessuno sarebbe riuscito ad avvicinarsi a Ron. Forse era davvero innamorata. Quando tutte le creature furono abbattute, Hermione si avvicinò a lui e lo osservò attentamente. Vidi comparire l’amarezza sul suo volto. Perché? Improvvisamente puntò la bacchetta verso mio fratello ed in un lampo questo si sciolse.

Rimasi a bocca aperta.

“Era tutta una finta...” sussurrò. Appoggiò la fronte contro alla parete, tenendo gli occhi chiusi.

Eravamo stati fregati entrambi... Un altro trucchetto per separarci.

Lo schermo si spense e io mi ritrovai nuovamente al buio. Mi voltai e cominciai a correre: dovevo trovare Hermione.

D’improvviso, mi sentii pungere una caviglia e caddi a terra. Non riuscivo più a muovere le gambe.

“Maledizione! Professor Silente, se mi sente, sappia che i nostri scherzi si moltiplicheranno dopo questa stupidissimo giochetto!” gridai, infuriato.

“Ti prego no, mi date già abbastanza da fare” sentii ridacchiare.

“Granger!” esclamai, stupito.

“Weasley”.

Si chinò e a tentoni riuscì a trovare la mia mano, di nuovo.

“Perché sei sdraiato qui?” mi chiese.

“Qualcosa mi ha punto e non riesco a rialzarmi! Maledetto vecchiaccio! Poteva venirci lui a trovare quel cavolo di elfo! Ci sarebbe riuscito ad occhi chiusi... Anche se non avrebbe neppure avuto bisogno di chiuderli dato che NON SI VEDE UN ACCIDENTI DI NIENTE QUI!” urlai, sperando che Silente potesse sentirmi.

Hermione rise, poi mi accarezzò i capelli.

“Shhh... Stai calmo, Weasley. Non c’era Anne, giusto?”.

“Giusto... E non c’era Ron, giusto?”.

“Giusto”.

Rimanemmo in silenzio.

“Credo sia stata una zanzara za-za... Ne ho viste un paio nella stanza in cui avrebbe dovuto esserci Ron...” mi spiegò.

“Una zanza che?”.

“Una zanzara za-za! Ti pungono e ti fanno perdere l’uso delle gambe... Tuttavia, gli effetti passano dopo un’ora, se non ricordo male”.

“Come fai ad avere una spiegazione a tutto?” domandai, più a me stesso che a lei.

Era seriamente troppo brillante quella strega.

“Basta avere il coraggio di entrare in biblioteca ogni tanto”.

“Colpito e affondato”.

La sentii ridere. Era raro che capitasse, perciò quando la sua risata esplodeva mi coglieva alla sprovvista e mi sentivo soddisfatto, come se fossi riuscito a compiere una grande impresa.

“Quindi dobbiamo stare qui ad aspettare che passi questa cosa?” chiesi.

“Già”.

Si mosse.

“Non avrai intenzione di abbandonarmi qui, vero?” risi.

“No, razza di scemo. Però, se non ti dà fastidio, dovrei massaggiarti il punto in cui sei stato colpito dalla zanzara, così gli effetti cessano prima” rispose.

“Certo, ogni scusa è valida per toccarmi. Granger, Granger, Granger... Furbetta!”.

“Cambiato idea, penso che ti abbandonerò qui” sbuffò.

Risi e le strinsi la mano per trattenerla.

“Scherzavo, sciocchina”.

Guidai la sua mano verso la mia caviglia, dove ero stato punto.

“Prego, divertiti” sorrisi.

Lei prese a massaggiarla con delicatezza e riguardo; un brivido mi percorse la schiena.

Dopo qualche minuto mi addormentai e, quando mi risvegliai, Hermione aveva smesso di massaggiare la caviglia e mi stava accarezzando i capelli.

“Cavoli, mi sono addormentato, scusa” sussurrai.

“Non preoccuparti, colpa della puntura” mi rispose con dolcezza. Teneva ancora la mia mano nella sua.

“Quindi sei innamorata di mio fratello” dissi, dopo un po’.

“No” rispose.

“Certo, raccontala a qualcun altro”.

“Non ho il tempo di innamorarmi”.

Mi stupii e scoppiai a ridere.

Lei non fece altrettanto, perciò tornai serio.

“Si ha sempre un po’ di tempo per l’amore... Le cose si fanno proprio per lui” sussurrai.

Ci fu un attimo di silenzio, in cui lei continuò ad accarezzarmi. Era davvero piacevole.

“In realtà... Non voglio innamorarmi” disse.

“Perché no?”. Non la capivo.

“Perché nessuno si innamorerebbe mai di me... Forse può crederlo, per un brevissimo periodo di tempo, ma poi si stancherebbe. Non ho nulla di speciale, se non un gran cervello... Ma nessuno se ne fa niente di questo, in amore. Se mi lasciassi trasportare dalle emozioni, finirei per soffrire... E non mi va” rispose con una voce strana.

Non mi aspettavo che Hermione pensasse quelle cose... Sembrava sempre tanto sicura di sé.

“Mione, tu sei speciale... E non solo per il gran cervello che ti ritrovi in quella testolina riccioluta. L’amore fa soffrire a volte, ma non devi avere paura, altrimenti rischi solo di vivere una vita a metà... Sono convinto che troverai presto un principe che saprà apprezzare la bellissima streghetta che sei”.

Non rispose, ma smise di accarezzarmi e mi diede un lieve bacio sulla fronte.

Non volevo che credesse di non essere speciale... Lei lo era e si meritava il meglio!

“Weasley?”.

“Sì, Granger?”.

“Tu sei innamorato?”.

“Ti ho già risposto prima e mi hai anche riso in faccia”.

“Quindi sul serio non lo sei?”.

“Sul serio”.

“Perché no?”.

“Che domande fai?” risi.

“Scusa” rise anche lei.

Rimasi a riflettere.

“E’ difficile trovare una persona con cui essere se stessi e sentirsi bene” dissi dopo un po’, rompendo il silenzio.

“Ma come? Con tutte le fanciulle che hai conquistato!” esclamò, divertita.

Sbuffai.

“Che c’è?” mi chiese.

“Come si fa ad essere amati, Mione?”.

“E lo chiedi a me, Fred?” ridacchiò con amarezza.

Tornò ad accarezzarmi i capelli.

“Pensi di non essere stato amato? Hai un sacco di ragazze che cadono ai tuoi piedi, dovresti spiegarmi tu come si fa” mi disse.

“Nessuna mi ha mai amato... Erano tutte cose superficiali... E neppure io l’ho mai fatto sul serio. Non c’è stata nessuna a cui sentivo il bisogno di stringere la mano nella mia” spiegai.

“Troverai quella principessa, Fred... Sei unico, non puoi non trovarla” sussurrò.

Sentirmi dire “Sei unico”, avendo un fratello gemello, mi piacque.

“Granger, che fai?” chiesi all’improvviso.

“Che faccio?” sembrava confusa, ma io sentivo chiaramente qualcuno appoggiato al mio petto.

“Niente di male, ovvio... Cioè... Resta pure, è piacevole” dissi.

“Le carezze? Te le sto facendo da un po’, me lo dici ora?” rise.

“No... Stare appoggiata a me, intendo”.

“Ma io non sono appoggiata a te, non senti che sono alla tua destra?”.

Ok, ora avevo paura.

“Non scherzare” la rimproverai.

Toccai la testa di chi avevo contro il petto ed urlai: non aveva i capelli, perciò non poteva certamente essere Hermione.

Un’altra vocetta urlò insieme a me.

Hermione allungò la mano e improvvisamente ci ritrovammo nell’ufficio di Silente, con un elfo domestico tra noi due.

“Splendido! Avete trovato Poppy! Ottimo lavoro, ottimo lavoro!” esclamò il preside, applaudendo soddisfatto.

Ritrovarsi alla luce dopo tutto il tempo passato nell’oscurità fu fastidioso per gli occhi.

In più, ancora non capivo bene la situazione. Il lato positivo era che le gambe finalmente funzionavano di nuovo.

“Mi scusi professore, ma... E’ tutto finito?” chiese Hermione, titubante.

“Certo, signorina Granger! Siete stati molto bravi. Vi ringrazio. Ora, però, sarà meglio far rientrare tutti” e così dicendo, Silente mosse leggermente la bacchette e fece ricomparire anche gli altri ragazzi che avevano accettato di prendere parte a quell’assurda impresa.

“Bene, grazie ancora a tutti per la collaborazione. Ora andate pure a dormire, è tardi. Buonanotte! Op op!” esclamò.

Fummo rispediti nelle nostre Sale Comuni. Io, comunque, appena fuori dalla porta sentii la conversazione tra Piton e Silente...

“Posso chiederle come mai ha organizzato tutta questa buffonata?” chiese Piton.

“E’ Halloween, Severus! Avevo solo voglia di divertirmi un po’!” esclamò Silente, ridendo.

Quel furbastro di un vecchietto!

Giunti alla Sala Comune di Grifondoro, salutai George e Lee. Cercai con lo sguardo Hermione e la vidi abbracciare Ron e Harry. Decisi di non romperle le scatole ulteriormente, d’altronde mi aveva già dovuto sopportare abbastanza quella sera, perciò mi diressi nei dormitori con mio fratello e il nostro amico.

“Silente è pazzo” rise Lee, quando ci fummo sistemati tutti nei nostri letti.

Sia io che George concordammo con lui.

“Com’è andata a voi?” chiese poi.

“Per me è stato traumatico... Ero in coppia con Sally Peace” rispose mio fratello con una smorfia.

“Quella di Tassorosso?”.

“Sì... Io cercavo di essere carino, di starle vicino... Altrimenti come diavolo lo trovavamo quel coso? E poi con quel buio ci saremmo persi di sicuro! Ma niente, ogni volta che mi avvicinavo lei faceva l’isterica!” spiegò George, sgranando gli occhi.

Io e Lee scoppiammo a ridere. Dopo averlo preso in giro un bel po’, la domanda toccò a me.

“A me è andata bene. È stato piacevole” risposi.

Si scambiarono un’occhiatina strana.

“Non ti sei annoiato con la Granger?” mi chiese George.

“Perché avrei dovuto annoiarmi? Mi sono divertito! Sempre questi pregiudizi...”.

“Hey brutta copia, non c’è bisogno che ti scaldi tanto!”.

“Secondo me gli hanno rifilato del filtro d’amore in mezzo a tutto quel buio” rise Lee.

“Che idioti” borbottai.

Tirai le tende del baldacchino e chiusi gli occhi, senza preoccuparmi dei commenti degli altri due.

Chissà se anche la Granger aveva avuto una conversazione simile con Harry e Ron... Se aveva parlato di me.

   
 
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