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Autore: melhopes    20/08/2014    7 recensioni
“E se non dovessi incontrarla di nuovo?”
“Senza volerlo, vi siete incontrati tre volte. Accadrà di nuovo e, quella volta, le parlerai”
“Me lo assicuri?”
“Dovessimo andare in capo al mondo, Harry”
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Tank Top. 
 
<< Scusa, amico >> mi rivolge frettolosamente Niall rendendosi conto di avermi fatto perdere l’equilibrio.
 
Sento la risatina di Charlotte mentre cerco di non cadere.
 
<< Vedi? >> osserva, sarcasticamente.
 
Immagino si riferisca alla storia del morire per primo per via dell’equilibrio precario e sorrido. Vorrei risponderle a tono ma non riesco a connettere.
 
C’è qualcosa che non va con il mio cervello ultimamente. O è la sua presenza?  
 
<< Lotte! >> esulta Julia, correndo a circondarle la vita.
 
Lascio perdere e mi limito ad osservare la scena dal momento che Charlotte non mi degna più di uno sguardo. Tutte le sue attenzioni sono rivolte alla bambina alta poco meno di un metro che le si è avvinghiata come una piovra.
 
<< Cosa? >> chiede a quel punto Niall curioso, cercando di capire a cosa si debba l’osservazione di Charlotte.
 
Non rispondo. Sono estremamente preso dal quadretto che Julia e la mia “compagna di avventura” formano.
 
<< Comunque stai bene? >> domanda, ancora.
 
Annuisco distrattamente per farlo tacere. Per quanto tenga a lui, posso vederlo tutti i giorni. Char no. Con lei non è esattamente lo stesso e, prima che arrivassero ad aprirci,  era in procinto di darmi delle informazioni. Stava per dirmi di dove fosse.
 
Ed io devo saperlo. Sarebbe l’unico modo di aver la certezza di vederla di nuovo. Devo far in modo che la conversazione continui. Il punto è: come?
 
Ormai non ha occhi che per Julia. Devo dire qualcosa di simpatico. O di antipatico, magari. Senza eccedere, ovviamente. Qualsiasi cosa possa far scattare una scintilla in lei, portandola a rispondermi.
 
<< Okay, ho capito >> sussurra Niall e mi chiedo a cosa si riferisca.
 
Nell’esatto istante in cui decido di voltarmi per lanciargli un’occhiata interrogativa, lui mi supera per avvicinarsi alle due.
 
<< Julia, vuoi vedere cosa si prova a stare sul palco? >> chiede alla piccola con un enorme sorriso.
 
Cosa sta facendo?
 
La bambina sembra farsi travolgere da quel gesto e annuisce con foga. Rivolge, poi, un veloce sguardo a Char per ottenere la sua approvazione. Per tutta risposta, lei mette su un’espressione entusiasta.
 
Niall allunga la mano e Julia gliela stringe. Iniziano a dirigersi verso l’uscio.
 
Tutto si fa chiaro. La sta portando via per darmi tempo. Potrei avere un amico migliore? Sta facendo così tanto per me, soprattutto da stamattina. Non so proprio come potrei sdebitarmi.
 
Mi passano davanti e il mio amico mi lancia un’occhiata eloquente che traduco mentalmente con un “Mi devi un favore”. Gli sorrido riconoscente.
 
Varcano la soglia e mi sorprendo di come Charlotte resti semplicemente a guardare senza seguirli.
 
<< E ti fidi? >> le chiedo, indicando col pollice la loro scia.
 
La mia intenzione non è quella di farle avere un ripensamento per farmi mollare lì e far andare in fumo il piano di Niall, no. E’ solo un modo per scherzare. Per tornare ad avere il suono della sua voce nelle orecchie e i suoi sorrisi o smorfie da imprimere nei miei occhi.
 
Si stringe nelle spalle. << Non posso certo fare la terza incomoda. Non me lo perdonerebbe >> commenta, sorridendo appena.
 
<< Ha una cotta per Niall? >> e dal mio tono traspare in maniera eccessiva il mio stupore.
 
Nel sogno nominava Liam. Forse non è una fonte del tutto attendibile. A questo punto, però, è un sollievo. Sarebbe stato inquietante il contrario.
 
<< Avresti voluto essere tu? >>
 
Scuoto la testa. << Mi avrebbe linciato per essere rimasto bloccato tutto questo tempo in bagno con te, altrimenti >> le spiego, accennando un sorriso.
 
<< E poi hai detto sia in buone mani con i ragazzi >>
 
Annuisco. Non ho intenzione di alimentare questa parte di conversazione. C’è altro di cui dobbiamo parlare prima che il nostro tempo scada. Anche se non so esattamente quando accadrà. Non so nemmeno quanto tempo siamo rimasti chiusi in bagno, né che ora sia adesso.
 
<< Mi stavi spiegando perché ti fidi di me >> affermo, deciso.
 
Inclina leggermente la testa e aggrotta la fronte. Credo stia cercando di ricordare. I suoi occhi vagano. 
 
<< O perché non ti fidi di me >> aggiungo, non dando per scontato quella possibilità.
 
<< No, non sarebbe da me >> risponde con un sorrisino insolente, torturandomi di proposito.
 
<< E cosa sarebbe da te, esattamente? >> mi informo, mostrando lo stesso sorriso. O, almeno, una vaga imitazione.
 
Sussulta e si porta la mano sulla parte alta della coscia. Cerco di capire cosa stia succedendo quando estrae un cellulare. Quella gonna aveva delle tasche? Ne inventano di tutti i colori al giorno d’oggi.
 
Passa un dito sul display e porta velocemente l’apparecchio all’orecchio.
 
<< Hallo! >> pronuncia squillante.
 
La stavano chiamando, quindi. Avrebbe potuto usare una suoneria. Mi fermo e cerco di catturare quanto appena udito. Ha detto “Hallo” o sbaglio?
 
<< Ja, ich weiss aber… >> continua e inizia a balbettare, quasi presa dal panico.
 
Cosa accade dall’altro capo della cornetta per far in modo che Charlotte diventi una pecorella smarrita?
 
Devo smetterla con le similitudini. Non sono il mio forte. Fatto sta che quella che mi si presenta davanti è la terza versione della stessa ragazza e, non c’è che dire, le sta bene tutto. Qualsiasi aspetto la rende adorabile. Forse sono io. Probabilmente la vedrei in questo modo anche se iniziasse a fare la contadinotta di altri tempi, sputando a terra e camminando a gambe divaricate peggio di un uomo.
 
Cosa diavolo vado a pensare? Scuoto la testa e decido di concentrarmi nuovamente sulla conversazione. Anche se non capisco nulla.
 
<< Ja, klar. Ja >> ripete da circa dieci secondi.
 
Tutto ciò che so è che sta acconsentendo a qualcosa. Pronuncia altre frasi troppo velocemente affinché io possa solo coglierne il senso. Credo sia inutile provarci a questo punto. Mi conviene aspettare finisca, sperando non si dilunghi.
 
Inizio a fissare cose a caso della sua persona. Il modo in cui china il capo ad intermittenza come se fosse nel mentre di scusarsi. La tendenza a girare in tondo mentre risponde. I movimenti delle mani appena accennati.
 
I miei occhi cadono sui suoi capelli. Le punte sono ancora bagnate e, anche da questa distanza, appaiono visibilmente appiccicaticce. Mi sento davvero colpevole. C’è da dire però che la macchia – Carry - viene facilmente coperta quando i suoi capelli ondeggiano.
 
Mi lascio andare ad un sorrisino soddisfatto approfittando del fatto sia momentaneamente di spalle. Non posso credere sia ancora qui con me.
 
<< Cosa c’è? >>
 
Sobbalzo. Ero così occupato ad osservare i danni che ho causato da non rendermi conto stesse posando il cellulare al suo posto.
 
<< Eh? >> chiedo, guardandola.
 
<< Sorridi >>
 
Beccato. << E’ vietato? >>
 
Scuote la testa. << Constatavo solo avessi i denti >> scherza.
 
Stavolta non sembra volermi mettere alle strette. Le faccio il verso. Questo non è molto cool. Pazienza.
 
Sorride appena, divertita dalla mia infantilità. Non so nemmeno come sia possibile ma, fintanto che le cose vanno in questo modo, mi sta bene.
 
Ho bisogno di informazioni. << Parli bene >> commento, cercando di attirarla nella mie rete.      
 
<< Cosa? >> inarca un sopracciglio. << Oh, intendi al telefono? >> chiede dopo, probabilmente associando le cose.
 
Annuisco. << Tedesco? >> mi accerto.
 
<< Erano i genitori di Julia. Volevano sapere perché non fossimo ancora tornate indietro. Va’ a spiegare che un lanciatore di succo a tradimento mi ha sequestrata in un bagno >> pronuncia l’ultima frase con un risolino trattenuto a stento.
 
<< Hey, non ti ho sequestrato! Volevo solo farmi perdonare per averti macchiato la maglia >> protesto.
 
<< Peccato che tu non abbia fatto niente >> mi fa notare.
 
In effetti sono rimasto tutto il tempo appoggiato alla parete in attesa smettesse di strofinare.
 
<< Ti ho offerto la mia t-shirt ma hai rifiutato >> rispondo comunque, trovandola un’azione positiva e degna di nota.
 
<< Una maglia sudata >> specifica.
 
<< In realtà io non ho mai detto ti avrei dato questa >> e afferro con due dita un lembo della t-shirt per esibirla meglio.
 
<< Non hai nemmeno specificato si trattasse di qualcosa di pulito >>
 
Non rispondo. Mi viene molto più naturale ricambiare il suo sguardo profondo. Ci fissiamo. Scoppiamo a ridere in contemporanea.
 
<< Vuoi una mia t-shirt pulita? >> le chiedo, enfatizzando di proposito l’ultima parola.
 
Sembra sul punto di fare un bel cenno col capo ma si blocca. Mi guarda un istante, come se mi vedesse per la prima volta. Come se avesse davanti qualcuno spuntato fuori dal nulla. Scuote la testa.
 
<< Sei sicura? >> domando premuroso.
 
<< Sì, è tutto okay, Harry >> sussurra appena evitando il mio sguardo.
 
Non pensa le starebbe bene una delle mie t-shirt o qualcosa di simile? So di avere dei gusti un po’ strani in fatto di abbigliamento perché Niall e Liam me lo ripetono di continuo ma non le offrirei mai qualcosa di stravagante. Ho una valanga di magliette nere. Non starebbe male con una di quelle.
 
Forse è perché sono maschili?
 
<< Posso comprartene una nuova >> mi offro.
 
Alza di scatto il capo e mi incenerisce con lo sguardo. Questa volta, però, più intensamente. Cos’ho detto di sbagliato? Mi sono solo offerto di comprarle qualcosa per farmi perdonare. In fondo, l’ha detto anche lei che, nonostante mi fossi offerto, non ho fatto davvero qualcosa di concreto.
 
<< Una nuova? Una maglia nuova? >> sbotta.
 
Non ne capisco il motivo. Non l’ho mica insultata. Né ho dato fuoco ai suoi oggetti. Non che darei mai fuoco a qualcosa, comunque.
 
Annuisco, incerto.
 
<< Oh, certo. Hai soldi che ti escono dalle orecchie quindi perché non comprare una maglia costosa per rimpiazzare quella che ho addosso? In fondo, che sarà mai. Sono solo vestiti! >> urla.
 
E’ furiosa. Per quanto mi sforzi non riesco davvero a capirne la ragione. Sta diventando tutto troppo assurdo.
 
<< Non volevo certo dire questo >> mi difendo prima che la situazione possa degenerare. << Cercavo solo di far qualcosa di carino per rimediare >> aggiungo.
 
<< Risparmia le tue carinerie per qualcun altro. Qualcuno che, magari, le gradisce >> riprende senza abbassare il volume o modificare il tono.
 
<< Sono solo dispiaciuto per la tua maglia >> mi giustifico.
 
Non riesco a capire cosa veda di male in tutto questo e perché, all’improvviso, ce l’abbia tanto con me.
 
Senza aggiungere una parola, mi sorpassa di corsa ed esce, diretta chissà dove. Sta andando via. Mi sta letteralmente scivolando di mano. No. Non adesso. No. Non posso permetterlo.
 
La rincorro, trovandola ad un paio di metri dietro il primo angolo. E’ di spalle e sta camminando a piccoli passi. Mi fermo e tento di non far rumore per raggiungerla senza che si accorga di me e decida di fuggire di nuovo.
 
Quando sono a mezzo metro da lei, mi rendo conto stia singhiozzando. Cosa? Mai possibile che sia colpa mia? Sta davvero piangendo per la mia offerta?
 
Nonostante sia pazzesco, vorrei solo a stringerla a me. Non sopporto sia in questo stato.
 
<< Hey >> pronuncio lieve, sperando serva a farla girare.
 
Si blocca. Per un istante ho anche il timore abbia smesso di respirare.
 
Si accerta della mia presenza con la coda dell’occhio. Vedo una lacrima incastrata tra le ciglia superiori e mi fa più male di un pugno nello stomaco.
 
 Fa per andar via. Le afferro il braccio per impedirglielo. E’ il primo contatto fisico tra noi e sono estremamente dispiaciuto sia dovuto a queste circostanze.
 
Si volta. So già che ha intenzione di liberarsi della mia presa. E’ così prevedibile. Allunga una mano contro il mio petto per spingermi via. Non ha abbastanza forza per farcela e, come se non bastasse, non ha nemmeno abbastanza motivazione. Sembra quasi lo stia facendo solo perché si sente obbligata non perché desideri davvero io sparisca.
 
Noto in quell’istante che sta compiendo tutti questi piccoli atti di protesta a testa bassa. Vuole evitare che le veda gli occhi pieni di lacrime o il viso già rigato?
 
 << Hey >> ripeto.
 
<< Mi lasci andare? >> domanda, stranamente. La sua voce è incrinata sulla fine della frase.
 
<< Mi spieghi cosa ho fatto di male? Ti assicuro che non sono quel tipo di persona. Non volevo ostentare la mia ricchezza o comprarti un’altra maglia solo perché…non so nemmeno io cosa possa sembrare >> dal mio tono, invece, è udibile tutta la mia frustrazione.
 
Tace. Non accenna ad alzare la testa.  
 
La scruto. Sembra stia ragionando sulla cosa. La sento più calma, però, tra le mie mani. Decido di allentare la presa, lentamente. Non credo tenterà nuovamente la fuga.
 
Le mie dita sfiorano ancora il suo polso quando si asciuga qualche lacrima con il palmo della mano libera.
 
Non so cosa fare. Sono qui, di fronte a lei. La vedo piangere. Per un motivo non abbastanza valido ai miei occhi. Mi ferisce comunque. Vorrei darle conforto. Cullarla tra le mie braccia.
 
<< Okay >> bisbiglia.
 
<< Okay? >>
 
<< Sei stata bravissima! Qualche altra volta potrei farti vedere la pedana. Che ne dici? >> la voce esaltata di Niall arriva dalla fine del corridoio, facendoci sobbalzare.
 
Ci stanno raggiungendo. Charlotte ritrae la mano e si porta entrambe al viso. Asciuga le lacrime in tutti i punti possibili. Tira su col naso un paio di volte.
 
<< E potrò vedere anche come funzionano le luci lì? >> chiede Julia, in completa adorazione.
 
La sua voce è più vicina di quanto non fosse quella di Niall qualche secondo fa.
 
Charlotte prende un paio di respiri profondi.   
 
<< E’ tutto okay? >> mi accerto in un sussurro, tenendo gli occhi oltre le sue spalle.
 
Non voglio che ci colgano alla sprovvista. Voglio vedere l’esatto momento in cui sbucheranno da dietro l’angolo.
 
Annuisce. << Mi dispiace. Sei stato gentile, Harry. Quello che… >> si blocca, non riuscendo a trovare le parole adatte.
 
<< Non hai fatto nulla di male. E’ colpa mia >> aggiunge, come se le costasse fatica ammetterlo.
 
<< Certamente! Chiederò al nostro tecnico di fermarsi apposta per te! >> sento Niall continuare.
 
<< Quindi non ce l’hai con me? >> suono un tantino disperato e bisognoso di approvazione.
 
<< No >> dichiara secca.
 
Mi sento un tantino sollevato anche se “No” non mi sembra abbastanza. Avrei voluto una motivazione aggiuntiva. Credo dovrò accontentarmi e semplicemente essere grato del fatto sia tutto in ordine. O, almeno, apparentemente perché ancora non mi spiego cosa possa averla fatta piangere.
 
Alza la testa e indugia qualche istante prima di posare i suoi occhi su di me. Come se non si sentisse in grado di farlo. Come se volesse nascondersi ancora per un po’.
 
<< Sei un tipo simpatico >> aggiunge con un mesto sorriso.
 
Di sottecchi vedo due macchie di colore apparire sullo sfondo. Sono Niall e Julia.
 
La festa è finita.
 
<< Quando non mi urli addosso, anche tu >> la imito, cercando di sdrammatizzare.
 
Mi sembra di causarle un sorrisino pronunciando quella frase. Non ne sono del tutto certo.














SPAZIO AUTRICE: Saaalve a tutti! Mi dispiace di essere tornata con questo orrore. So che avrei potuto risparmiarmelo ma è tutto quello che sono riuscita a creare. Ho una specie di blocco mentale di cui non riesco a liberarmi, ahhh.
Quindi, siccome sono fragile, siate sinceri ma non troppo duri, okay? Grazie ><
Solo per informarvi, c'è un motivo per la reazione esagerata di Charlotte. So che potreste non capirlo adesso ma vi assicuro che c'è. Vi fidate di me? Ahah
Non so se ricordate quando ho detto che una ragazza dolcissima si era offerta di leggere la bozza del capitolo dopo aver letto la mia richiesta d'aiuto su facebook. Beh, quella volta si è offerta anche mia cugina (probabilmente non vi importa) che si è fatta mandare il link. Lo dico perché per me è un evento straordinario. (Lei ha 13 anni più di me e, per nessun motivo, è fan dei ragazzi. Non li conosce nemmeno quindi il suo parere era da esterna all'intera "ff thing"). Devo dire che si è esaltata parecchio per la storia. Molto più di quanto m'aspettassi, aww. Mi ha anche ascoltata per quanto riguarda la trama che ho ideato (?), (era l'unica a cui potessi fare eventuali spoiler lol) e non credo sia rimasta molto entusiasta lool 
Spero che la vostra reazione sia diversa :') 
Scusate per questa digressione ma volevo condividere questa esperienza con voi visto che sento di poterlo fare. 


Ad ogni modo, ci sono delle piccole cose che ho dimenticato di dire nello scorso "spazio autrice" e vorrei approfittare di questo (come ho detto avrei fatto) per rimediare.
Primo: vorrei pubblicare la storia anche su Wattpad (e in effetti ho già cominciato) ma non so usare bene il sito. Qualcuno mi darebbe una mano?
Secondo: C'è qualcuno abile con banner o roba del genere che vorrebbe offrirsi per realizzare quello di questa storia? (Io sono negata, ovviamente).
Terzo: E se creassi una pagina o un profilo fake su facebook per voi? Così potrei chiedervi o comunicarvi delle cose senza aspettare gli "spazio autrice".

Fatemi sapere tutto, come sempre. 
A presto, vi voglio tanto bene! :) x
Ps. Sono sempre qui per chiunque ne abbia voglia. (Non dev'essere per forza qualcosa di collegato alla ff. Anche se non riuscite a dormire e volete qualcuno con cui parlare perché nella tl di twitter sono tutte spagnole. Davvero!)
Pps. Per eventuali errori, correggo appena mi sveglio lol
 
  
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