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Autore: Tsuki 96    20/08/2014    2 recensioni
Appena nata, e in compagnia, già era considerata particolare. Confusione.
Nove anni dopo salvava un'amica, e gli altri cominciavano a guardarla con occhi diversi. Solitudine.
Tre anni dopo, una che mai avrebbe immaginato diventare sua amica cambiava le opinioni degli altri nei suoi confronti. Speranza.
Cinque anni dopo, un'altra tragedia le frantumava il mondo nei suoi occhi e abbandonava tutto. Sconforto.
Un anno dopo, infine, accetta una proposta offerta da un vampiro, ma è ancora lontana dal trovare un posto a cui sentire di appartenere.
Curiosa, riflessiva, imprevedibile e piena di rimorsi; non è umana, né una vampira.
[...] Io giudico in base ai miei sensi e alle mie osservazioni [...]
[...] Mary Flyer improvvisava la maggior parte delle volte, o così pareva a primo impatto con la sua persona. Infatti, solo dopo si potevano scorgere i nessi tra le sue azioni.
[...]Mary si ricompose rapidamente, emettendo un forte sospiro di esasperazione, quasi non avesse mai voluto arrivare a quel punto [...]
[...]Grazie, imbecille, pensò Mary [...]
[NdA: Attenzione, presenza di personaggi ed eventi più ispirati al videogioco che all'anime; con ciò intendo far riferimento anche al videogioco sequel: Diabolik Lovers More Blood)
Genere: Commedia, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Triangolo
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Chapter 2

 

- Oya, non pensavo che saresti arrivata così presto, Mary-san – una voce li distrasse e li fece voltare verso il portone d’ingresso: lì stava un ragazzo con i capelli neri e gli occhiali a incorniciargli gli occhi magenta, osservanti la nuova arrivata con minuziosa attenzione, come se fosse stato un campione di sostanze chimiche da analizzare (il che non era così improbabile).

- Mary Flyer – si presentò lei, chinando il capo in segno di saluto – mi scuso per l’anticipo, ho calcolato male i tempi… Reiji-san?

- Vedo che sai già i nostri nomi… sono il secondogenito e loro sono i trigemini. Chiedo scusa se ti hanno arrecato fastidio – disse.

Non è molto convinto delle sue parole… un po’ orgoglioso, forse, ma almeno educato, pensò Mary, mentre veniva invitata ad entrare.

- I tuoi bagagli sono già stati portati nella tua stanza, di sopra…

Reiji ammutolì qualche secondo, prima di girarsi verso di lei e esaminandola ancora una volta, gesto che la rese nervosa.

- Il tuo aspetto è molto umano; se non fosse che sono già stato avvisato, non avrei mai pensato che fossi una strega. Almeno questo spiega il tuo odore indubbiamente diverso.

I tre gemelli spalancarono gli occhi per la rivelazione, trovando una spiegazione a quel sangue mai sentito prima d’allora. Laito chinò il cappello sugli occhi, sorridendo eccitato in vista del suo futuro pasto, Ayato si massaggiò il mento fantasticando sullo stesso momento e Kanato non sembrò reagire così interessato come i fratelli, limitandosi a stringere il peluche e a rivolgergli uno sguardo affezionato.

- Non che voi vampiri sia così facile riconoscervi… - mormorò Mary guardandosi intorno e scorgendo una chioma bianca davanti a delle scale: era Subaru, l’ultimo figlio, e la scrutava torvo, i pugni serrati e le sopracciglia aggrottate aggressivamente sugli occhi rossi. Intimorita lievemente, Mary spostò subito lo sguardo per dirigerlo verso la figura distesa lungo un divanetto che si trovava, così a caso, nelle vicinanze. Shuu, il primogenito, sembrava dormire ignaro di tutto, una mano dietro i capelli biondi, auricolari nelle orecchie e l’altro braccio disteso sul ventre. Mary pensò che probabilmente sarebbe stato quello più normale. Più o meno.

- Condizioni.

- C-Come prego? – balbettò Reiji, colto alla sprovvista. Raito divenne di nuovo pensieroso, Kanato sgranò gli occhi e Ayato, inarcando le sopracciglia, poggiava le mani sui fianchi, perplesso; Subaru aveva incrociato le braccia, curioso, mentre Shuu sembrava essersi mosso impercettibilmente e aveva socchiuso un occhio, quello non visibile dalla posizione di Mary. Questa schiarì la voce e si spiegò meglio.

- Vorrei stabilire delle condizioni; mi sono già messa d’accordo con vostro padre, quando mi ha proposto di farvi da riserva di sangue. Tre giorni ciascuno per volta; decidete voi l’ordine, non che m’importi. E possibilmente non cimentatevi in comportamenti che potrei ritenere troppo molesti o rischiosi per la mia persona…

Ayato la interruppe ringhiando, fiancheggiato da Kanato.

- Oy! Chi ti credi di essere?! Per noi sei solo cibo, non hai il diritto di fissare delle rego-

Il lampadario di cristallo cadde improvvisamente a terra, frantumandosi in mille pezzi che si sparsero ovunque meno che nelle direzioni dei vampiri e della ragazza, che nel frattempo aveva incrociato le braccia al petto e si era girata lentamente verso di lui.

- Vorrei ricordati che sono una strega… se mi sento minacciata, posso arrivare anche ad uccidere – gli sibilò freddamente, gli occhi diventati argentati con le pupille bianche dilatate; la pelle pareva essere diventata più chiara, tendente a un bianco luminescente.

Sprofondarono nel silenzio, spezzato dai movimenti di Shuu nel mettersi in posizione seduta; la ragazza si voltò verso di lui, incontrando due occhi blu annoiati. Prima che si stabilisse un solido contatto visivo, Mary scostò lo sguardo e si ricompose rapidamente, emettendo un forte sospiro di esasperazione, quasi non avesse mai voluto arrivare a quel punto e si riavviò i lunghi capelli color mogano, raccolti in una curiosa acconciatura dietro la nuca, tramite due lunghe treccine che partivano dal lato sinistro della fronte, su cui ricaddero alcune ciocche. Parve riflettere intensamente, prima di rivolgersi di nuovo a Reiji, gli occhi ritornati color ebano e l’espressione indecifrabile.

- Reiji-san, usate la cucina per voi?

Il giovane con gli occhiali la fissò confuso, assottigliando gli occhi e pensando anche a quel che sarebbe costato il lampadario rotto. Dopotutto era lui l’unica persona responsabile a dirigere tutte le faccende e le spese domestiche!

 

 

  
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