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Autore: CSlover    20/08/2014    2 recensioni
Lui è l'affascinante frontman di una delle band di maggior successo al mondo. Lei un'instancabile attrice in ascesa. A volte è difficile capire cos'è reale e cosa invece non lo è quando è in gioco la fama. (CaptainSwan)
AVVISO: Questa è una traduzione della Fanfiction di niniadepapa "The Lost Boys". Non ho alcun diritto sulla storia e ringrazio ancora l'autrice per aver dato il suo consenso alla traduzione e alla pubblicazione.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Cap 3 - Il Gala

 
Il giorno dopo Killian era steso sulla schiena, fissava il cielo cercando di trovare forme casuali tra le nuvole. Aveva dormito tutta la mattina, desideroso di dimenticare le attività della notte precedente e le ovvie conseguenze che tutti avevano dovuto subire. Il suo terribile mal di testa aveva finalmente deciso di dargli tregua e di questo era estremamente grato, aveva anche deciso di fare un salto al piccolo caffè dove era solito fermarsi a volte. La signora che lavorava lì, Granny, conosceva la sua ordinazione, gli serviva sempre la stessa cosa ogni volta che andava nel suo locale. In realtà lo capì al volo non appena posò gli occhi su di lui, a giudicare dal suo comportamento intuì che sarebbe stato un menù da "giorno di sbornia": caffè nero in grandi quantità e lo speciale della casa.
Gli piaceva davvero quella donna. Non curiosava anche se sapeva chi fosse e cosa facesse nella vita. Qualche volta gli aveva fatto l'occhiolino o aveva ridacchiato un po' quando una delle loro canzoni passava alla radio nel ristorante e si era trovato a condividere questo piccolo rito con lei. A volte lo aveva ascoltato quando era in vena di parlare e gli aveva sempre dato ottimi consigli - quando era disposto ad accettarli.
Il loro legame sarebbe potuto sembrare strano a qualsiasi estraneo, ma per loro andava benissimo.
Muovendo la mano sinistra, fece un segno con le dita, come se avesse in mano un pennello, una volta finto il disegno passò alla forma successiva. Era un uccello? Sembrava troppo elegante per essere qualche passero o un piccione. Huh. Non era un esperto di volatili - anche se August trovava l’ornitologia un argomento affascinante, come avevano sorprendentemente scoperto una volta mentre erano nel camper del  loro tour l'anno precedente. Come lo scoprirono? "Il libro da tenere sul comodino sugli uccelli: un mix di cultura aviaria" era proprio il pezzo di letteratura per il suo amico. Non che lo stessero giudicando.
Beh lo fecero. Ancora oggi di tanto in tanto lo chiamavano il loro piccolo brutto anatroccolo solo per il gusto di far incazzare il ragazzo.
Con la mano ancora in aria, la luce riflessa sul vetro del suo orologio. Cazzo. Erano già le 6? Doveva essere al Savoy in due ore. Grazie a Dio Belle e la sua amica - Elsa, Ella o qualcosa del genere - avevano preso abiti, cinture, cravatte e tutta quella robaccia di cui aveva bisogno per la serata imminente. Killian non era un patito di serate di gala - avrebbe preferito andare in un club meno formale. Proprio la parola 'formale' gli fece digrignare i denti. Non era un tipo formale. Non era il periodo per essere formale. Beh era incredibilmente materiale, tutti avrebbero potuto concordare su questo. "Dono di Dio" come avrebbe preferito essere chiamato d’ora in poi, doveva solo prendere il microfono per i suoi compagni. Ma solo il pensiero di dover scambiare convenevoli e fingere che stesse passando la migliore serata della sua vita con in mano un flute di champagne, ridendo ad una stupida battuta di un ricco stronzo, gli fece venir voglia di imbavagliarsi.
Ahimè sapeva che doveva andarci. Li aveva messi lui in quella situazione dopo tutto. Non aveva nessuno da biasimare se non se stesso. Magari se avesse gestito le cose in modo diverso, se avesse tentato di rimettersi in riga prima - se quei maledetti paparazzi non lo avessero seguito in ogni angolo di quella maledetta città. La fronte corrugata, mentre ricordava gli articoli sulle riviste e le copertine. Le "fonti" che affermavano che quello era solo un periodo difficile che stava attraversando. Pietoso. Assolutamente umiliante. Lui non voleva nemmeno chiedersi chi avesse letto quella robaccia.
Non voleva pensare se l’avesse fatto qualcuno in particolare.
Si lasciò cadere la mano sul viso e lo strofinò furiosamente, come se questa azione potesse portare via i pensieri. Come un bambino che per convincersi che non ci sono mostri sotto il letto accende una candela sul comodino. Come aveva effettivamente fatto quando era un ragazzino, quando viveva ancora con i suoi genitori, nella sua città natale. Non appena il ricordo gli tornò alla mente, le sue mani si congelarono all’istante e poi cominciò a strofinarle ancora più forte di prima. Questo non era il momento per quella roba. Non oggi.
Nel mezzo della sua lotta interiore, un segnale acustico giunse dall'interno della tasca dei jeans. Un sospiro di sollievo per aver interrotto i suoi pensieri, tirò fuori il telefono e guardò lo schermo.
"Lo sai che non c'è bisogno di comportarti come un angelo custode o in qualunque modo tu voglia farti chiamare… giusto! Batman?"
"Hai risposto subito dopo il primo squillo. Sono impressionato" in realtà sembrava più sorpreso.
"Sei stato fortunato, stavo massaggiando con una dolce fanciulla e ho risposto subito in modo che potessi scusarti per aver interrotto i miei affari e riprendere subito il mio sexting dal punto in cui l'ho lasciato".
"Dai, non scrivi mai SMS. Nemmeno per il sesso". August non riusciva a trattenere il sorriso dalla sua voce.
"Te li posso mostrare più tardi, traditore. Come puoi dubitare delle mie capacità di sexting? "
Oh, August sospirò e fece lo sguardo non-so-come-devo-fare-con-te-ma-ci-provo-comunque."E’ tutto pronto per dopo giusto?"
"Uh-huh l’amica di Belle - Ancora non riesco a ricordare il suo nome, Elsa? – la progettista di scarpe, è venuta qui prima e ha lasciato tutto".
"E' Ella, Killian. Per l'amor di Dio, l'hai vista e incontrata un sacco di volte – hai anche cercato di infilarti nei suoi pantaloni una o due volte, ora che ci penso ...".
"Non ricordo nulla di tutto ciò". L’ho fatto? Huh.
"Oh scommetto che Thomas il suo gigantesco fidanzato, nonché giocatore di football, se lo ricorda". Killian si ritrasse. Questo gli fece tornare la memoria. Decise di cambiare argomento.
"Okay. E’ tutto? August va tutto bene. Non c'è bisogno di preoccuparsi, non ho intenzione di scomparire prima dell’inizio di questa cazzo di serata".
Ci fu silenzio dall'altra parte della linea per un minuto e Killian si chiese che cosa avrebbe potuto provocarlo. "Stai bene, amico?".
"Penso che dovremmo essere noi a porti questa domanda, ma dato che credo non mi diresti mai la verità, almeno per adesso, mi limiterò solo ad aspettare il momento giusto, quando avrai intenzione di vuotare il sacco".
Killian trattenne il respiro. Non se l’aspettava.
"Non dimenticarlo – ti ascolteremo, in qualunque momento sarai pronto, noi saremo qui".
Lui deglutì. Merda, questa giornata stava andando di male in peggio, cosa diavolo stava succedendo? Non potevano lasciarlo sono con se stesso e aspettare che questa storia fosse finita? Non volendo far preoccupare August, optò per la via più facile. "Già. Sicuro. Grazie, amico".
"Nessun problema. Ci vediamo in studio, Leroy ci porterà al Savoy".
"Ottimo. Ci vediamo lì". Proprio nel momento in cui stava per riattaccare, si accorse che la forma della nuvola che stava fissando prima si era trasformata un po' - il  collo era più lungo adesso. Ma non sembrava strano nelle proporzioni - gli dava una forma elegante, regale e fiera. "Ehi, August".
"Che c’è? Hai bisogno di suggerimenti per il sexting?".
"Per favore, non voglio far scappare via il piccolo uccellino - ma ho una domanda relativa all’argomento. Ti viene in mente qualche uccello con un collo molto lungo?".
"Umh, un cigno?"
"Woah, sei veloce. Grazie amico. Ci vediamo più tardi". Chiuse prima che il suo amico potesse anche solo chiedere di cosa stesse parlando. Continuò a fissare la nuvola/cigno: ora poteva riconoscerlo perfettamente, vedere le ali estese, che erano abilmente rappresentate. Avrebbe scommesso che fosse una femmina di cigno. Per un paio di minuti, rimase lì fermo, guardando verso il cielo e si sentì felice.
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"Hey bambini".
"Leroy, per favore, la smetterai mai di chiamarci 'bambini'? E' offensivo. Devi smetterla".
"Nessuna possibilità che io lo faccia, fratello. Ve l’ho attribuito nel momento in cui avete scelto il nome per il gruppo. Perciò Bambini è perfetto".
I cinque si scambiarono uno sguardo e scoppiarono a ridere mentre erano seduti sul sedile posteriore della limousine. Gold preferiva farli arrivare in queste occasioni mondane con auto anche più elaborate, il che significa che a Leroy veniva sempre affidato il compito di guidare su e giù per tutta la notte. Killian non riusciva a ricordare tutte le cose a cui il povero ragazzo aveva dovuto assistere da quando aveva cominciato a lavorare per loro. Avevano dovuto coniare un nuovo motto: qualunque cosa accada in limousine, rimane nella limousine. Il ragazzo li aveva persino minacciati con un'ascia una volta - chi possedeva un'ascia? A parte i serial killer, era il suo caso? - Quando Victor era quasi saltato fuori dal finestrino nel bel mezzo di un litigio con qualche idiota che era andato contro di loro. Roba da ragazzi.
O come Belle così eloquentemente la chiamò, roba da testosterone.
Leroy li guardò nello specchietto retrovisore con un sorriso divertito. "Beh, in quegli abiti sembrate dei tronchi. Dove sono gli uccellini? Guai in paradiso, eh?".
Jefferson alzò gli occhi mentre frugava ai lati del suo sedile, senza dubbio alla ricerca di qualcosa per alleviare i suoi nervi. Era nervoso ogni volta che dovevano andare ad apparizioni pubbliche - e il fatto che dovevano andare in un posto pieno di tutta la gente più elegante e glamour che si poteva trovare a Los Angeles, faceva si che avesse sicuramente bisogno di uno shottino. O di un paio di sigarette. Da parte sua Filippo gli rivolse uno sguardo arcigno "Posso aggiungere che io, a differenza di tutti questi perdenti, ho una fidanzata?".
Leroy finse di essere sorpreso  "Hai una fidanzata? Quando è successo? Che diavolo hai fatto a questa ragazza per farla accettare?". Tutti risero mentre Filippo scosse la testa. Killian represse un sorriso pensando alla  povera Aurora che aveva dovuto sopportare tutti loro da quando aveva cominciato ad uscire con Filippo. Era una ragazza dolcissima,  aveva la voce più dolce che avesse mai sentito, una ricca risata e un temperamento forte che faceva si che le cose andassero esattamente come lei desiderava. Si scandalizzava abbastanza facilmente, una cosa non molto positiva quando sei circondata da un gruppo di ragazzi il cui unico obiettivo nella vita è quello di non crescere mai. Letteralmente.
La corsa finì quando raggiunsero il Savoy. C'erano una dozzina di altre limousine parcheggiate davanti a loro e si poteva già vedere la gente che andava e veniva in abiti sgargianti, con le acconciature perfette e che entravano nell’albergo.
E naturalmente c’erano le telecamere.
Lui nervosamente si aggiustò la cravatta. Non usciva in pubblico da mesi e si sentiva un po' fuori dal mondo. Non gli importava delle pose e di dare risposte di routine ai giornalisti; in realtà era una delle cose che non gli avevano mai provocato alcun problema dal momento in cui tutta questa avventura era iniziata. Gold gli aveva detto all'inizio della loro conoscenza che aveva fascino e che poteva lavorare per ottenere tutto ciò che voleva. Ma la cosa era: gli piaceva farlo nelle sue condizioni migliori. E dopo l'incidente aveva trascurato il suo rapporto con i media.
Prese un paio di respiri profondi, aprì la portiera e uscì fuori. Leroy annuì dal suo posto al sedile del conducente, mentre il resto della band lo seguì sul marciapiede che conduceva alla zona della reception. Partirono i primi flash e Killian lasciò che un sorriso prendesse possesso del suo volto. Per i fans. Fallo per i fans. Fallo per loro. Fallo per i ragazzi. Fallo per Belle. Cazzo, fallo anche per Gold.
Devi farlo anche per te stesso. Hai bisogno di questo. E loro hanno bisogno di te.
Luci e ombre mischiate, tutto era come sfocato durante quel percorso fino a che non furono all'interno. Per fortuna non c'erano giornalisti all’interno, essendo un gala completamente privato, anche se alcuni di essi avranno sicuramente cercato di introdursi all’interno per avere qualche scoop da mandare in stampa il giorno successivo -  cosa della quale Killian era certo. Si sentiva come se i suoi compagni si fossero tenuti vicino a lui mentre camminavano e infine posarono insieme alla richiesta da parte dei paparazzi che erano di vedetta fuori dal gala quella notte.
Fu facile sorridergli. Stava effettivamente cominciando a rilassarsi.
Dopo quello che sembrò essere il tragitto più lungo della sua vita, raggiunsero la reception, dove una hostess li guidò al salone, dove la serata di gala si sarebbe svolta. Era facile perdersi guardando tutto ciò che li circondava. Sentì Victor fischiare: non erano ancora abituati a questo tipo di glam. Si unirono ad un grande gruppo di persone finché non giunsero nel salone, rifinito con luci bianche e lampadari con candele appesi ai soffitti. Uno striscione di un qualche tipo di associazione - Killian non si era nemmeno preso la briga di scoprire chi li stava ospitando, non gli importava affatto - appeso dietro un palcoscenico.
"Wow. Questa gente sa certamente come vestirsi per impressionare eh?" Jefferson commentò mentre camminavano nella sala principale del ricevimento. Killian non era tanto mondano, ma se in una vita passata fosse stato un ladro, di sicuro avrebbe sbavato in quella stanza. Alcune delle socialité dell’elite di Los Angeles erano in piedi e parlavano tra loro, l'odore dei soldi e del potere era pesante nell'aria.
Si strinse nelle spalle. Non era mai stato il tipo che si lasciava intimidire dallo sfarzo e dal glamour.
"Ragazzi, voi sapete come fare pulizia, eh?".
Si girarono e videro Aurora, con due flute di champagne in mano che sorrideva verso di loro. Subito dopo di lei  c’era Belle, che con un gesto silenzioso indicò dietro di lei Gold che stava salutando qualcuno – immaginò che quelli fossero i padroni di casa? - con forti strette di mano. "Bisogna ringraziarli per l'invito, in modo da essere educati e non metterci in imbarazzo. D’accordo?" Aurora disse sbattendo le ciglia. Dio, se avesse dovuto pagare un dollaro ogni volta che aveva ceduto a qualsiasi cosa avesse mai chiesto loro con quel trucco, adesso sarebbe in rovina. Accidenti a quella ragazza. Alzò gli occhi verso di lei e la baciò sulla guancia brevemente prima di avviarsi verso il suo manager.
Dopo aver sopportato i convenevoli obbligatori con i padroni di casa, non uscendo dal suo personaggio per un secondo mentre con loro - ringraziando profusamente, ammirando le decorazioni, il cibo, le bevande e naturalmente il vestito della signora - si scusò per ricongiungersi al suo gruppo. Non riusciva a crederci che lo avevano lasciato solo a fare questo.
A volte, essere il frontman della band faceva schifo.
Si mosse verso il bar – sapeva che li avrebbe trovati lì, se Jefferson avesse avuto voce in capitolo su questo. Represse una risata: questa sera non poteva. Povero ragazzo non sarebbe vissuto abbastanza se avesse lasciato prendere il controllo ai suoi nervi. E odiava l'idea di una Grace orfana, anche se gli aveva confessato un paio di volte che le sarebbe piaciuto vivere con lo 'zio Killian'. Per quanto gli scaldasse il cuore, Killian non era pronto per essere il 'papa' di nessuno. Non ora, forse mai se avesse avuto voce in capitolo, pensò amaramente. Non andare lì Jones. Con rinnovato scopo nella sua falcata, di raggiungerli prima della morte imminente del suo amico, schivò corpi qua e là, fino a quando qualcuno attirò la sua attenzione: August era di schiena è stava parlando con Graham.
Avevano incontrato Graham un anno fa, quando era stato scelto come protagonista di uno dei loro video. Era stato uno dei loro video di maggior successo, il numero uno per settimane su MTV e aveva ottenuto migliaia di visualizzazioni su Youtube a tempo di record. Non solo era uno dei brani di cui Killian si sentiva più orgoglioso, era una sorta di inno per la band - il fatto che Graham era uno degli attori più ambiti del momento o che era incredibilmente avvenente (parole di Belle, non sue) aveva aiutato.
Durante le riprese del video, la band aveva legato con l'attore irlandese, ed erano soliti uscire insieme quando erano tutti in città contemporaneamente. Era un ragazzo con cui era facile andare d’accordo e divertente da avere intorno - un gregario perfetto, come Killian gli aveva detto una volta complimentandosi dopo una nottata davvero divertente.
Si avvicinò a loro e dopo aver preso un drink dal vassoio di una cameriera, colpì Graham sulla schiena. "Oi! Che ci fai qui? Il posto del ragazzo irlandese figo è già preso, vai ad un altro gala per prendere il tuo!".
Lui rise e lo abbracciò "Stai zitto Jones, sei in ritardo per la festa – sai me l’avevano già riservato".
"Ripetitelo quanto vuoi ragazzo, se questo ti fa dormire meglio la notte". Lui sorrise "Nessun appuntamento galante, eh Humbert? Tsk tsk. Avevo un’opinione migliore di te".
"Beh, io non vedo nessuno al tuo braccio o ..." August si sposto dal suo fianco. Killian gli lanciò un'occhiataccia e lui in fretta si diede da fare con il suo drink, fingendo innocenza.
Graham alzò le braccia in segno di resa "Nessun appuntamento. Patetico, non è vero? Tutti questi stupidi premi" Uomo Dell’Anno"," L’Uomo Più Desiderato" per cosa?" sospirò drammaticamente. "Se consideriamo la mia co-star come mia accompagnatrice, devo proprio ammetterlo. Sono un'anima solitaria".
August sollevò un sopracciglio "Chi è? Quella che ha lavorato in quel film di Glass il mese scorso?".
Graham sorrise. ... "Sì, è l'unica, abbiamo girato a Montreal per settimane - si gelava lì, lasciate che ve lo dica, ma ci siamo divertiti. Abbiamo dovuto allenarci molto per questo sapete: passeggiate a cavallo, combattimenti con la spada e ogni genere di cose. Molto fiabesco". Gli fece un occhiolino "Proprio nel vostro stile, eh Lost Boys?".
Entrambi sorrisero quando il loro amico improvvisamente agitò un braccio. "Ehi, qui!" Killian si guardò intorno e vide una splendida bruna camminare verso di loro. Se Graham aveva dovuto lavorare con questa ragazza per mesi e la chiamava la sua accompagnatrice, non aveva di che lamentarsi. Assolutamente.
"Graham dove eravate vi ho cercato ovunque, sono andata in bagno. Ci sei stato? Sembra un palazzo! O almeno quello delle donne è così, non immagino quello degli uomini. Ad essere onesti… Ew!! Aspetta, hai visto Emma? Ha il mio drink! Voglio dire, l’ho lasciato a lei, stavo parlando con questa ragazza che lavora per Cora Mills – Cora Mills RAGAZZI!! E l’ho persa! Non riesco a trovarla da nessuna parte, così ho pensato che forse…OHMIODIOTUSEIKILLIANJONES".
Killian non sapeva se ridere o essere stordito. La ragazza era come un raggio di luce, una fiamma viva e piena di energia. A quanto pare era un'attrice. E lo conosceva.
"In carne ed ossa. E posso sapere con chi ho il piacere di parlare?" optò per l'approccio affascinante. Funzionava sempre. Prese un altro drink che passò sulla sua destra sul vassoio di una cameriera.
"Questa è Ruby. Ruby, questi sono Killian Jones e August Booth. Sono sicuro che sai chi sono". Graham li presentò con un sorriso affettuoso mentre entrambi le strinsero la mano, Killian si avventurò baciandole gentilmente le nocche della mano, facendola arrossire abbondantemente e si lasciò sfuggire una risatina.
"Certo che so chi sono, lo stavo dicendo proprio ieri ad Emma che morivo dalla voglia di venire al vostro concerto – avrei letteralmente ucciso qualcuno per un biglietto, ma erano tutti esauriti". Lei mise il broncio. Labbra rosse. Huh. Non era così appassionato di quelle. "Comunque, io sono una vostra grande fan ragazzi, siete incredibili, il vostro ultimo album è stato davvero spettacolare, ho solo - Ugh!". Era venuto a patti con tutto quello: apprezzamenti da fangirl. Questa ragazza era divertente. Non avrebbe mai pensato di trovare un'attrice come lei.
"Sei troppo gentile. Sono contento che sei una nostra fan. Forse potremmo aiutarti con i biglietti per lo spettacolo, non credo sarà un grosso problema -.. Graham, potresti venire anche tu". Ah, August, sempre gentile, sempre pronto a salvare la povera donzella in pericolo. Anche se la donzella in questione indossava tacchi a spillo e un abito nero molto attillato che non lasciava molto spazio all'immaginazione. Non il solito tipo di storia.
"Mi prendi in giro. Sarebbe incredibile. Oh mio Dio, fammi trovare Emma! Andrà fuori di testa quando glielo dirò ...". Questa ragazza Ruby aveva una voce davvero alta. Avrebbe scommesso che era una di quelle persone che in auto ascoltavano la musica a tutto volume o che indossavano abitualmente le cuffie - quelle erano le cause che portavano ad un tono di voce così alto.
Graham alzò gli occhi. "Ruby, ma lo sai che Emma non sa nemmeno chi sono questi ragazzi. Cambia stazione quando parli di loro".
"Di cosa stai parlando?" Uh-oh. Sembrava offesa.
"Stai scherzando? Ogni volta che inizi a parlarne, lei prende il suo telefono cellulare. Oppure inizia a dire solo uh-huh. Specialmente quando siete in una sessione di make up".
"Dai, non sono mica noiosa. O una ficcanaso. Tutti i miei clienti adorano la mia chiacchiera".
Killian cominciava a confondersi. Clienti? Di che cosa stava parlando? Prese un altro bicchiere quando si accorse che aveva già finito il suo drink. Cosa che la cameriera aveva già notato e aveva riempito il bicchiere per lui senza nemmeno chiedere. Sbalordito, alzò gli occhi e vide August che lo fissava. Scosse la testa. Aveva ragione. Lo teneva sotto controllo.
"Non sto dicendo che sei noiosa, sto solo dicendo che Emma ..."
"Emma cosa?"
Killian fu così sorpreso dalla voce alla sua destra, il suo braccio fece un balzo, rovesciando il contenuto del suo bicchiere proprio sulla parte anteriore del vestito del nuovo arrivato. Cazzo. No. Questo non stava accadendo.
Sollevando lo sguardo, incontrò un paio di occhi verdi sorprendenti, che lo stavano fissando come se lo volesse pugnalare. Riccioli biondi che rimbalzavano e incorniciavano il viso, la ragazza appena lo vide, portò una mano sul petto proprio dove lo champagne aveva macchiato il suo abito azzurro pallido. Oh, cazzo. Se fosse stato almeno di una tonalità scura, non sarebbe stato così evidente - aveva la sua esperienza con macchie da ubriaco, dopo tutto. Era un intenditore.
Il silenzio cadde nel loro piccolo gruppo. Cazzo, questo era davvero imbarazzante.
"Sapevo che i tacchi erano una cattiva idea. Sono maledetti, lo giuro" La ragazza - Emma - mormorò sottovoce mentre cercava di pulire senza successo un po' del liquido con un panno.
"Emma? Stai bene?" Graham sembrava preoccupato, si rivolse a lei.
Lei lo fermò con la mano "Non ti preoccupare, devo lasciare solo che si asciughi o qualcosa del genere. A meno che il vostro amico… qui… non decida che è asciutto abbastanza da gettarci su un altro bicchiere di vino" aggiunse pungente.
Ruby sembrava fosse sul punto di avere un attacco di panico "Sei pazza? Andiamo in bagno subito!".
La bionda derise la sua amica, prese un sorso dal suo bicchiere, come se avrebbe potuto aiutarla con la sua situazione attuale "Oh sì e cosa vuoi che faccia, genio? Togliere il vestito e andarmene in giro in mutande?".
"Beh non ti preoccupare di noi se il tuo piano è questo, tesoro".
A volte avrebbe voluto che qualcuno gli cucisse la bocca. Quello di certo non era il suo momento migliore. Lo sguardo di Emma lo investì e la vide stringere le labbra, come se stesse facendo un enorme sforzo per non maledirlo. Non ne sarebbe stato dispiaciuto, se doveva essere sincero. Le ragazze che gli lanciavano maledizioni erano un’enorme attrattiva per lui. Cosa diavolo stava pensando? Jones, per l'amor del cielo, torna in te. Questa è un'emergenza. Sperò che poca gente avesse visto la scena o avrebbero iniziato a vomitare stupidaggini sul fatto che fosse ubriaco e che  molestava giovani attrici di successo.
Guardò August e lo vide inclinare la testa verso la ragazza bionda. Sospirò, sapendo che chiedere scusa sarebbe stato il miglior modo di agire in questa situazione. Mosse un passo nella sua direzione, aveva smesso di cercare di tamponare con il fazzoletto che Ruby le aveva messo sopra il vestito e le rivolse uno sguardo freddo. Si schiarì la gola "Mi dispiace davvero, giuro che non sapevo che eri lì, um ..."
Lei lo interruppe prima che potesse finire quello che stava per dire. "Spero davvero che non lo sapessi che ero lì, altrimenti avrei messo in discussione la tua tolleranza all’alcol. Oh no aspetta... la sto già mettendo in discussione" socchiuse gli occhi, come se stesse giudicando il suo stato.
Non era una cosa che voleva sentirsi dire in quel momento. Specialmente dopo quello che era successo il giorno prima. "Ehi non sono ubriaco, ok? Sei apparsa all’improvviso come in qualche trucco di magia e mi hai colto di sorpresa. E’ stato un incidente. Scusami per averti rovinato la serata, principessa". Il veleno nella sua voce era palpabile.
"Emma ..." Ruby e Graham cercarono di avvertirla per la seconda volta, senza alcun risultato.
Le sue guance erano completamente arrossate a questo punto, alzò un dito verso di lui con la mano libera "Non si permetta mai più di chiamarmi in quel modo, mi ha sentita, signore?"
"Aw, non siamo in vena di nomignoli eh. Ed io che pensavo fossimo in termini molto più intimi - dopo tutto, riesco a vedere molto più di te di quello che si potrebbe immaginare, in quel vestito bagnato" Lasciò che i suoi occhi si soffermassero sul petto. Era un po' sorpreso che lei non provò nemmeno a coprirsi con qualsiasi cosa avesse a disposizione”.
"Beh, considerando che chiunque altro in questo gruppo non mi ha gettato nulla addosso quando sono magicamente apparsa, direi che il problema è il tuo, non mio".
"Oh, ma questo è quello su cui ti sbagli cara" avanzò verso di lei fino a quando i suoi piedi la toccarono, rivolgendole uno dei suoi sorrisetti infami "Sei tu quella che sta indossando un vestito bagnato, ricordi?".
E la cosa più assurda accadde.
Lei in realtà ebbe il coraggio di sorridergli.
Lei sorrise.
Era così confuso, i piedi impalati sul posto e si limitò a fissarla, stupito, cercando di decodificare cosa diavolo stesse succedendo in quella testa bionda. Proprio quando stava per chiederglielo, parlò "Continua a sorridere amico, ma non sarà così a lungo".
La sola cosa che sapeva fu ciò che successe dopo, il suo viso era pieno di champagne. Aveva effettivamente avuto il coraggio di buttarglielo in faccia.
Si sentì un brusio intorno a loro - a quanto pare il loro piccolo incidente non era stato così privato ​​come aveva creduto in un primo momento. O lo era stato fino a quando questa pazza aveva deciso di iniziare la Terza Guerra Mondiale nel bel mezzo del salone delle feste dell’Hotel Savoy. Cercando - senza successo, si badi bene – di liberare i suoi occhi dal liquido, era stupito di vedere che la ragazza se n’era andata, portando la sua amica con se.
Lo aveva lasciato!
Gemendo August si batté una mano sul viso e scosse la testa un paio di volte. "Beh, era il minimo, Jones".
Cercando di trattenere la rabbia, Killian era pronto a dare di matto quando Graham sospirò, agitando una mano in direzione delle ragazze che si erano allontanate  - verso il bagno, probabilmente - e dichiarò in modo drammatico: "E questa, amici miei, è la bella, talentuosa e straordinariamente cazzuta Emma Swan".
Killian imprecò sottovoce. Swan doveva essere. Naturalmente.

 
  
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