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Autore: Inglorious    16/09/2008    1 recensioni
”La sua vita era paragonabile ad un giorno di pioggia, sempre grigia e piatta, sempre triste e di poco conto. Il tutto rimaneva immobile, in attesa di un qualcosa che non sarebbe mai arrivato, in attesa del sopraggiungere dell'arcobaleno, segno inconfondibile che l'acquazzone era cessato.”
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One-shot dedicata a little_baby per il decimo anniversario del nostro primo incontro (alle elementariXD)
AVVISO: Io non sono una fan di Naruto e neanche di nessun personaggio qui descritto o semplicemente nominato, perciò perdonate i possibili grandi errori ecc
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sorpresa
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Room of Angel

-No reason for stay here-





La pioggia lava via ogni cosa, ma lascia che la tristezza abbia il sopravvento. Quante persone si sentono tristi in un giorno di pioggia? Molte, moltissime.

Il cielo azzurro che viene oscurato dalle grigi nubi grondanti di pioggia, il caldo Sole che viene celato da esse.

La sua vita era paragonabile ad un giorno di pioggia, sempre grigia e piatta, sempre triste e di poco conto. Il tutto rimaneva immobile, in attesa di un qualcosa che non sarebbe mai arrivato, in attesa del sopraggiungere dell'arcobaleno, segno inconfondibile che l'acquazzone era cessato.

Di amici ne aveva ben pochi, di amici non ne aveva nessuno, erano solo compagni di corso, solo compagni di squadra, semplici “colleghi” niente di più niente di meno.

Era paragonabile ad una macchiolina di sugo in un bel vestito, totalmente fuori luogo. Lei non voleva far del male, non voleva che gli altri lo facessero a lei.

Subiva in silenzio gli insulti e le offese, ed in silenzio, totalmente ignorata dal resto del mondo, piangeva della sua sventura.

Perché non era come gli altri? Perché aveva tanta paura di comunicare? Perché non era brava come il Fratello Neji?

Neji era della casata cadetta, era al disotto di lei, eppure era decisamente più bravo, decisamente...

Anche la sua sorellina era più forte di lei, e ormai nessuno credeva che lei, Hinata, sarebbe mai diventata più forte di adesso.


Quel giorno, mentre faceva l'ennesimo tentativo di allenarsi per diventare più forte, si mise a piovere...

Le venne quasi da sorridere, adesso era come se piovesse sia dentro che fuori...

Aveva freddo, rischiava di prendere un raffreddore, ma decise ugualmente di stare ferma dov'era...

Forse se fosse in procinto di morire, se fosse gravemente malata, a qualcuno interesserebbe qualcosa di lei.

Si cullava in quella mera speranza, che pian piano diveniva sempre meno ovvia.

Ormai aveva compreso che, se anche si fossero interessati a lei per via della grave situazione, non sarebbe stato qualcosa di molto sincero, non sarebbe stato un vero sentimento di affetto nei suoi confronti, più un vano e meschino tentativo di sistemare la situazione che si presentava di modo che si potesse tornare al solito equilibrio...

Ma di quale equilibrio si parla? Quello non era affatto equilibrio, quella era una situazione del tutto squilibrata. Non si dice: in joy and sorrow, nella gioia e nel dolore? Nella sua vita non era mai stato così, le persone le si avvicinavano solo quando stava male, non per affetto, non per paura di perderla, semplicemente per incatenarla nel loro maledetto equilibrio.

Una volta cessato il dolore, vengono a mancare le attenzioni, e tutte quelle belle parole calde e colme di affetto si fanno sempre più lontane, fino a divenire un dubbio ricordo...


Era così e non ci poteva fare niente, lentamente stava imparando a comprendere come andasse il mondo per quelli che, come lei, sono di dubbia utilità.

La pioggia non voleva cessare ed Hinata si ritrovò con i vestiti totalmente fradici. Non se ne curò più di tanto, bagnati o meno erano comunque miseri e privi di personalità... Come lei del resto...

Si, aveva capito ciò che gli altri pensavano di lei, che era poco più che una bambolina senza personalità ne carattere...

Incapace persino di prendere in mano una lametta e porre fine alla sua vita insensata ed indesiderata, forse così le sue sofferenze sarebbero finalmente cessate regalandole la serenità tanto agognata.


Chiuse per un istante i suoi occhi di cristallo facendo un lieve ed incerto sospiro, sentì dei passi, qualcuno che si stava avvicinando ma fece finta di niente, poiché come al solito quel qualcuno l'avrebbe totalmente ignorata...

La persona si avvicinava sempre più, ma lei non accennava a voltarsi per vedere chi fosse

-H...Hinata? Ma che ci fai fuori con questo acquazzone? Sei matta?!? Così ti prenderai un brutto raffreddore!-

Una voce familiare la scosse completamente, le guance divennero rosse di colpo, le mani tremolanti, le gambe molli...

-Na... Naruto...!- Balbettò

Il ragazzo la guardò, forse un po' impietosito da come si presentava, si gratto il capo poi le si avvicinò maggiormente facendole posto sotto l'ombrello che lo riparava dalla pioggia.

-Dai, ti riaccompagno a casa...- Continuò

Hinata strinse i pugni, e no, non aveva intenzione di tornare a casa da perdente, non aveva intenzione di farsi rimproverare per il fatto che fosse fradicia.

-N...no... i...io... resto qui... g...grazie Naruto...- Ogni sillaba era come un traguardo

Naruto Uzumaki, era l'unica persona fuori dagli schemi, era l'unica persona che non la trattava come facevano gli altri e forse era per questo che lei lo considerava il suo raggio di sole, l'unica luce nella sua vita

-O...ok...- Rispose sorpreso -Allora... io ti faccio compagnia...-

Hinata a sentirlo stava quasi per svenire, lui, lui voleva stare con lei! Voleva farle compagnia!

-V... va bene...- Fece senza guardarlo

Il ragazzo le porse l'ombrello

-Lo terresti un attimo?-

-O...ok...-

Dopo averle lasciato l'ombrello si sfilò la giacca ed allungò una mano verso l'ombrello per farle capire che glielo poteva restituire dopodiché le porse la giacca arancione

-Tieni... mettila, o prenderai freddo...-

Ed incerta la sua mano andò a prendere la giacca che il ragazzo le porgeva

-G... grazie mille... Naruto...- Balbettò

-E di cosa?- Sorrise

Aveva un sorriso luminoso, e sincero...

Era uno dei pochi sorrisi sinceri che Hinata avesse mai visto

-Ci sediamo, ti va?- Chiese poi

La ragazza fece cenno di si con la testa e i due si sedettero su un enorme masso che si trovava sotto una quercia

Il silenzio li travolse, lei non aveva abbastanza coraggio per dire qualcosa e si malediceva per questo.

Se quel giorno la conversazione si fosse fermata così, di sicuro Naruto avrebbe smesso di essere buono con lei, e da raggio di Sole sarebbe divenuto l'ennesima nuvola grigia.

-Ma ti alleni sempre da sola?-

-Eh...? S...si...-

-Pure io, però penso che facendo così non si impari molto, credo che sia meglio allenarsi in due o anche più, così si ha modo di mettere in pratica le tecniche...-

-H...hai ragione...-

-Ma guarda! Ha smesso di piovere!-

-Uh...? è vero...-

-Senti, io ora devo proprio scappare a casa, magari la prossima volta che ti devi allenare me lo dici così ci alleniamo assieme, ok?-

Il suo cuore, il suo cuore batteva all'impazzata e il rumore che faceva le rimbombava nelle orecchie

-Allora ci vediamo Hinata, ciao!-

E Naruto, il suo Naruto se ne andò via lasciandola da sola a rimuginare su quanto era appena accaduto

Forse, il grande acquazzone che aveva dentro stava per avere fine, forse adesso sarebbe diventata una persona normale, forse adesso gli altri l'avrebbero trattata meglio...


Dopo qualche istante passato a pensare tutto ciò si rese conto di un piccolo imprevisto: aveva ancora la giacca di Naruto.

Doveva assolutamente restituirgliela, anche se la cosa la imbarazzava doveva farlo, perché Naruto avrebbe fatto lo stesso, perché Naruto senza di essa si sarebbe preso un accidenti, perché così Naruto le avrebbe sorriso sinceramente e le avrebbe detto “grazie” e per una volta anche lei, Hinata, sarebbe stata utile a qualcuno...


Non perse tempo, Hinata corse subito verso casa di Naruto, sarebbe arrivata li nel giro di dieci minuti.


Arrivata alla porta fece per bussare ma si accorse che c'era qualcosa di strano, dall'interno della casa si sentivano strani rumori...

Sembravano respiri affannati, ansimi e via dicendo ma non seppe dirlo con certezza.

Hinata decise dunque di utilizzare la sua abilità innata per controllare l'abitazione senza dover fare irruzione.

E... li vide...

Due corpi attaccati l'un l'altro che si muovevano sotto delle lenzuola, compiendo movimenti leggeri lenti e poco dopo più veloci...

Una stretta al cuore la colpì, forse Sakura aveva deciso di stare con Naruto...

Infondo era una bella ragazza, molto più bella di lei e anche più estroversa, e Naruto non nascondeva di certo una qualche attrazione nei confronti della ragazza...

Dopo tutto lei, Hinata, non poteva certo essere la donna del cuore di Naruto...

Al massimo era solo una conoscente che a lui faceva tenerezza in quanto si manifestasse maldestra in sua presenza...

Un movimento di scatto, uno dei due corpi si mise a sedere...

Hinata sbarrò gli occhi, quella, quella non era Sakura!

Quello era Sasuke! Sasuke!?!?!

La ragazza barcollò un po' poi scivolò a terra poggiando la schiena contro la ringhiera.

Questo era troppo, davvero troppo...

Scaricata per chi? Per... per... per Sasuke???

Scosse la testa, non era stata scaricata, lei non stava neanche insieme a Naruto...

O almeno non nella realtà...


Prese un kunai dalla tasca del pantalone scoprendo il polso dell'altra mano e poggiando il kunai delicatamente su di esso


Fece un respiro profondo cercando di trattenere le lacrime che tentavano di cadere...


Un altro respiro nel tentativo di dare aria ai polmoni vuotatisi di colpo


Un respiro ancora mentre non si sentiva le vene della mano...


Un ultimo respiro, per ricacciare l'urlo di rabbia e frustrazione che avrebbe tanto voluto emettere...


Strinse la presa sul kunai premendo con più forza contro il polso

Chiuse gli occhi alzando il viso verso il cielo con un espressione un po' disperata...


Incapace persino di prendere in mano una lametta e porre fine alla sua vita”

Ripensò a quell'affermazione rendendosi conto di una cosa, una piccola cosa.

Se l'avesse fatto, se si fosse tagliata le vene, a chi sarebbe giovato?

A lei no di certo, a loro invece si.

Non avrebbero più dovuto averla tra i piedi...

Avrebbero vinto loro alla fine...



Hinata aprì gli occhi e fece scivolare via il kunai si rialzò in piedi con sguardo apatico, se loro non la volevano se ne sarebbe andata, non per sempre, ma per ritornare più forte che mai e in grado di essere alla loro altezza...

Sorrise, quasi ghignando, al pensiero che ciò non sarebbe stato difficile.

Perché in fondo quanto può essere difficile essere all'altezza di un branco di porci senza cervello?

Con questo pensiero in mente, la giovane ninja si incamminò verso l'uscita del villaggio poiché ormai non aveva alcuna ragione di star li...




Fine


Dunque, tanto per... il finale non è dei migliori e lo so, ma forse ciò è accaduto perché non ne tratto granché di questo fandom, secondo little_baby Hinata era OOC, perché in genere è sempre molto positiva.

In verità conosco bene le persone come Hinata, si tengono tutto dentro e, anche se solo inconsciamente pensano “male” di quelle persone che non sanno star loro vicino...

è un po' una doppia coscienza, da un lato si dicono: è una brava persona, è buffa, è simpatica, se non sta con me vuol dire che avrà molto da fare...

Mentre allo stesso tempo sanno che un po' non è vero perché: se uno ci tiene davvero ad una persona, non si presenta solamente in certi attimi, e lo trova il tempo per starci assieme.

Dico ciò poiché io stessa ho il problema del “doppio pensiero

Eh si, ci ho messo un po' di mio in questa fic sia le prime frasi che le ultime sono cose che so per sciagurata esperienza...

Spero di non essere caduta realmente nell'OOC come dice little_baby


Adesso vi saluto, ciao ciao



Miharu_Mirty_MumuCli



   
 
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