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Autore: aduial    20/08/2014    6 recensioni
STORIA INTERATTIVA
Avete mai pensato a una Hogwarts frequentata da 12 Weasley-Potter? Ecco, ora ricordatevi dei guai in cui puntualmente si trovavano Harry e Ron... e moltiplicateli per 6. Se la matematica (che cosa schifosamente babbana!) non sbaglia, possiamo affermare con sicurezza che per loro Hogwarts non sarà mai un posto tranquillo. Se poi ci si aggiungono i compiti, i primi (e i secondi, terzi, ecc...) amori e un antico nemico da sconfiggere, si prospetta un anno ricco di emozioni e colpi di scena.
Scritta a 6 mani con alexandraginnycastro e PriorIncantatio.
Storia sospesa.
Genere: Avventura, Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nuova generazione
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Lettere
 
Hermione si sedette pesantemente sul letto, sprofondando nel morbido materasso. Le sua dita si strinsero sulla lettera che teneva tra le mani, stropicciandola leggermente. Ormai l’aveva letta talmente tante volte da saperla a memoria. Chiuse gli occhi, ma, nonostante ciò, le parole continuavano a danzarle davanti, impresse a fuoco nella mente. Come un fulmine a ciel sereno quella lettera era giunta, sconvolgendo ogni programma della sua organizzatissima vita. La situazione le stava sfuggendo dalle mani e lei detestava non avere tutto sotto controllo.
«Hermione» si sentì chiamare dolcemente. La donna si voltò, scorgendo il marito che la osservava, appoggiato allo stipite della porta. Entrò nella stanza e si sedette al suo fianco: «Da parecchi giorni sei così distante, non ti riconosco più. Spiegami cosa ti sta succedendo, per favore». Hermione guardò Ron, il suo Ron, quello che le era accanto da una vita e, senza dire una parola, gli porse la lettera che ancora stringeva tra le dita.
 
Carissima Hermione,
ho ragionato attentamente prima di prendere questa decisione e sono giunta alla conclusione che non ci sia scelta migliore. Ormai sono piuttosto anziana e l’incarico di preside di Hogwarts è allo stesso tempo un onore e un impegno assai gravoso. Ho quindi deciso di non continuare ad insegnare Trasfigurazione, non ho più le forze per affrontare un altro anno portando avanti entrambe queste mansioni. Dopo molto riflettere, ho capito che non ci sarebbe potuta essere una miglior insegnante di Trasfigurazione di te, Hermione.
Immagino che la mia proposta ti abbia lasciato piuttosto spiazzata, ma ti pregherei di pensarci attentamente, in modo tale da poter prendere la decisione migliore. Sarebbe un onore e un piacere averti come insegnante a Hogwarts il prossimo anno.
Attendo la tua risposta, con affetto,
Minerva McGranitt
 
«Dovresti accettare, sono anni che ti lamenti di quel lavoro al Ministero» sorrise Ron.
«Ma non posso lasciare il lavoro così di punto in bianco! E i ragazzi? Mi vorranno come loro insegnante? E poi non posso abbandonarti a casa da solo!...»
Ron la interruppe, scoppiando sonoramente a ridere, mentre la moglie lo guardava con aria corrucciata. «Hermione, potrai materializzarti a casa finito di lavorare e comunque non sono un bambino, so badare a me stesso. E i ragazzi ti adoreranno, sarai un’insegnante fantastica» concluse, posandole un bacio affettuoso su una tempia. Hermione prese un respiro profondo, poi afferrò una piuma e una pergamena.
 
Cara Minerva,
accetto con gioia la tua proposta. Ci vediamo il primo settembre,
Hermione
 
«Non si può certo dire che tu non sia stata essenziale!» commentò Ron, mentre uscivano dalla camera in cerca di Leotordo.
 
«James! Ridacci immediatamente quella Pluffa!» strillò Roxanne, sfrecciando all’inseguimento del cugino, che per tutta risposta le fece una linguaccia, lanciandosi in una picchiata strabiliante. Rose si librava a mezz’aria, osservano i movimenti di James con aria assorta. Sarà stato anche il miglior cercatore di Hogwarts, più bravo anche di Albus, ma lei era pur sempre un’ottima cacciatrice e in più era Corvonero, quindi aveva sicuramente più cervello di lui. Così, appena lui si distrasse per prendere in giro Roxanne, lei gli rubò la grossa palla rossa dalle mani e atterrò con grazia, sollevando la Pluffa in aria come se fosse un trofeo.
Roxanne lanciò un urlo belluino, attirando lo sguardo sconvolto di Molly che non credeva possibile che una cosa così piccola potesse produrre un tale suono, e si lanciò su Rose, stritolandola in un abbraccio.
«Potreste fare meno confusione?» urlò Albus, seduto al fianco di Molly con il libro di Pozioni aperto sulle gambe.
«Non rompere, Al! Sei solo un piccolo secchione irritante!» lo prese in giro James. Il fratello lo guardò con occhi torvi, per poi immergersi nuovamente nella lettura. Il maggiore dei Potter atterrò agilmente e si avventurò nel giardino della Tana, in cerca di Fred. Molly lanciò un’ultima occhiata preoccupata alla schiena del cugino che scompariva nella vegetazione, sapendo che insieme quei due erano capaci di combinare disastri di portata inimmaginabile.
«Hai visto Domi?» chiese rivolgendosi a Rose, che ancora combatteva per liberarsi dalla presa di ferro di Roxanne.
«Era dentro con Victoire a tranquillizzare i piccoli» rispose a fatica la rossa, sopraffatta dallo scricciolo castano scuro aggrappato alle sue gambe.
«Ah già… Oggi arrivano le lettere…» mormorò, rivolta più a sé stessa che a qualcuno in particolare. Poi entrò in casa e si diresse verso la cucina, dove trovò Victoire e Dominique che cercavano di sedare l’agitazione di Hugo, Lucy e Lily, aiutate dai nonni Molly e Arthur.
«Arrivano!» strillò Lucy, guardando fuori dalla finestra. Molly si affacciò e vide un puntino nero che si avvicinava. Allora corse fuori per radunare gli altri e, in men che non si dica, Albus, James, Fred, Rose, Roxanne e Louis, spuntato da non si sa dove,si precipitarono nell’accogliente cucina.
Intanto il puntino era diventato un gufo che reggeva tra le zampe un involucro voluminoso. Pochi minuti dopo, l’elegante animale entrò dalla finestra, lasciando cadere quello che portava. Sul tavolo si sparsero 12 lettere. Una per ognuno di loro.
   
 
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