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Autore: ShawnArms    20/08/2014    2 recensioni
Hermione sorrise.
- E vuoi tu Hermione Jean Granger prendere Harry James Potter come tuo sposo?
- Lo voglio.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Hermione, Luna/Ron
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'Come d'incanto'
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Molly era in cucina e stava cucinando, come qualsiasi altro giorno. Aveva sui fornelli due pentole piene di polenta, tre calderoni di stufato e una teglia di lasagne in forno.

Quella mattina insieme alla posta, si erano presentati per un motivo indeterminato i suoi figli maggiori: Bill con Fleur e la piccola Victoire, Charlie, Percy e i suoi occhiali cerchiati di corno, George con Angelina e Fred jr.

Ancora non sapeva quello che da lì a poco sarebbe successo.

- Ti prego George! Almeno tu, spiegami per quale motivo siete tutti qui. – implorò la donna mentre affettava le patate.

- Ma dai! Non sei contenta che la tua progenie maschile sia venuta a farti visita?

- Oh sì ... sono estasiata – sbuffò Molly

- Dai mamma, puoi aspettare ancora un po'- aggiunse Charlie che intanto si esaminava i guanti di pelle di drago.

Per tutta risposta lei grugnì.

Poco dopo le fiamme del camino si tinsero di un verde brillante e Fleur prese in braccio la figlia, seduta davanti al camino, evitando per un pelo che fosse schiacciata dal peso di qualcuno che caracollava fuori dal focolare.

Era Ginny che proprio all'ultimo secondo si era distratta e aveva quasi sbagliato camino.

Quando riprese l'equilibrio, si fissò con apprensione i capelli rossi, tutti pieni di fuliggine.

- Tu ha quasi travolto Victoire! Ginny devi stare più attonta – disse Fleur ansimando.

La ragazza si scusò con un'alzata di spalle e si spostò proprio nel momento in cui, con più grazia compariva Hermione.

Nelle ultime settimane aveva preso peso e adesso era difficile non notare il ventre sporgente.

- Oh Hermione! Ma sei impazzita? Nelle tue condizioni, usare la polvere volante. Che incosciente che è quel pazzo di tuo marito! – Molly corse dalla ragazza e l'abbracciò forte.

- Stai tranquilla, non sono ancora così grossa da incastrarmi nella canna fumaria. – sussurrò lei, stretta nell'abbraccio trita costole.

- Stavate parlando di me per caso? – chiese Harry,appena apparso alle spalle della moglie, fingendosi offeso.

- Ma no Harry caro. Dicevo solo che sarebbe stata più sicura una materializzazione congiunta ... - balbettò Molly – Ma chi altro deve arrivare?

Il piccolo salotto della Tana era stipato di persone e altre cianfrusaglie magiche: la donna dubitava seriamente che ci sarebbe stato qualcun altro.

Nel frattempo due ragazzi comparvero nell'erba secca che circondava La Tana. I capelli rossi di lui erano agitati dal vento e la ragazza al suo fianco si era appena avvolta di più nella sciarpa decorata con le conchiglie.

Fu Luna la prima a rompere il silenzio.

- Sei pronto?

No.

- Sì

Come si faceva a essere pronti per una cosa del genere? Nessuno se lo aspettava , come invece nel caso di Harry e Hermione. Loro si erano sposati e gli erano stati vicini quando avevano tentato senza successo.

Lui invece aveva fatto un'emerita cazzata. Non si era preoccupato di ciò che sarebbe potuto succedere. Solo adesso si era reso conto del guaio in cui si erano cacciati.

Tenendosi per mano arrivarono davanti alla porta e prendendo un bel respiro bussarono.

***

Qualche mese prima

Il ragazzo stava camminando per Diagon Alley e teneva gli occhi fissi sulla strada.

Era stato difficile superare la morte di suo padre e, sua madre, era da allora sprofondata in una profonda depressione.

A casa nulla era più lo stesso e anche lui si sentiva diverso. La corazza che in quegli anni lo aveva sempre protetto si era dissolta.

Era rimasto solo e anche quelli che a Hogwarts gli erano stati alle calcagna, come cuccioli indifesi, avevano cominciato a trattarlo come tutti gli altri: un ex Mangiamorte, un assassino, un bugiardo, un traditore.

E Draco, nel profondo, sapeva che facevano bene. I suoi pensieri furono interrotti quando qualcuno gli finì addosso.

Il ragazzo si massaggiò un punto dolorante appena sopra la fronte. La persona con cui aveva avuto una spiacevole collisione, un individuo con dei capelli rossi molto famigliari, si rialzò da terra.

- Sono mortificato ... non ti ho visto ... aspetta un attimo! Tu ... che cosa ci fai qui? –Ron riuscì a riconoscere chi aveva davanti.

- Sì sono io Lenticchia e perché sono qui, non t'interessa. Dov'è lo sfregiato? – rispose lui

- È in viaggio di nozze, lo sai benissimo. – brontolò seccato.

- Ah già è vero. – sghignazzò Draco - Bhe Weasley ora devo andare. Ti consiglio di andare da un oculista, mi sa che non ci vedi troppo bene.

- Va al diavolo Malfoy! – disse lui dopo essersi chiesto cosa mai potesse essere un oculasta.

- Sì e poi ti mando una cartolina.

Ron corse via e l'altro riprese la sua camminata. Dopo l'ora passata camminando avanti e indietro per la via, decise di fermarsi alla gelateria di Florian Fortebraccio.

Si sedette a un tavolino e per il nervoso si mise le mani nei capelli.

Possibile che non ci sia nessuno con cui passare queste schifose giornate?

Proprio in quel momento qualcuno seduto davanti a lui, si schiarì la voce, costringendolo ad alzare la testa verso la fonte del suono.

Seduta al tavolo di fronte c'era una delle tante persone a lui sgradite che non avrebbe voluto vedere in quel momento.

- Che vuoi ragazza Weasley? – chiese lui acido.

- Più che altro ho visto la tua faccia e non voglio, quando ti troveranno morto stecchito, essere accusata di omicidio.

Draco fu messo a tacere all'istante. Come aveva fatto a capire che era a pezzi? Lentamente un ghigno compiaciuto comparve sul viso della ragazza che si rese conto di essere la prima persona capace di ciò.

Ginny spinse indietro la sedia, si alzò, andò vicino a Draco e incrociò le braccia piene di lentiggini.

Era ancora compiaciuta ma, dopo aver visto quello che i suoi occhi e i suoi modi bruschi volevano nascondere fallendo miseramente, tornò subito seria.

- Ti ricordo a Hogwarts. Eri sempre sicuro di te e le poche volte che ti ho visto turbato non eri neanche lontanamente simile a ora – si avvicinò ulteriormente e lo guardò bene.

A prima vista sembrava normale ma sotto gli occhi c'erano delle ombre scure, postumi di molte notti insonni. La pelle era tirata sul viso magro e gli occhi erano spenti, come quelli dei cadaveri.

Si chiese da quanto tempo avesse smesso di mangiare.

I capelli biondi, una volta impomatati e aderenti alla testa, adesso sparavano in molte direzioni.

Draco si sistemò un ciuffo ribelle dietro le orecchie e Ginny si accorse che le mani dalle lunghe dita tremavano.

- Mi spieghi cos'hai?

- E perché dovrei dirtelo Weasley? – il ragazzo provò a sembrare spavaldo ma il risultato fu che alle orecchie di Ginny il suo tono risultò spaventato.

- Ok, ti lascio qui da solo, così almeno potrai lamentarti come pare e ti piace della tua vita schifosa. – ribatté lei piccata.

Se ne stava andando ma il ragazzo la prese per un polso.

- Ti rendi conto che sono così disperato da accettare la tua proposta? – Ginny sorrise e gli si sedette davanti.

- Ok adesso raccontami cosa diavolo è successo per farti crollare così.

Per tutto il tempo, la ragazza rimase in silenzio, gli occhi bassi.

Draco le fu grato per questo, era meno doloroso dire tutto d'un fiato piuttosto che fermarsi per spiegare.

Quando Draco concluse, Ginny lo guardò e si accorse che anche se aveva le palpebre quasi del tutto abbassate, alcune lacrime gli stavano rigando le guance.

- Ecco, ora sai tutto – disse lui – immagino che ora sembrerò un idiota totale.

- Ma che cavolo di problema avete voi Malfoy? – sbottò lei – avete qualcosa che vi impedisce di provare qualsiasi genere di emozione?

Draco alzò lo sguardo e capì perché lui, fin dalla nascita, era sempre stato un Serpeverde. I Grifondoro erano coraggiosi e le emozioni intense che provavano gli davano quella voglia di mettersi in gioco che a ogni studente verde e argento faceva ribrezzo.

-Probabilmente sì – le rispose lui talmente piano che Ginny non riuscì a sentire.

Dopo un po' si salutarono e Draco, sollevato come non si sentiva da mesi, disse:

- Bhe, grazie di tutto Ginny – e non si accorse di quello che aveva appena detto.

- Come scusa? – lei invece aveva capito.

- Ti ho ringraziato, nel caso non te ne fossi accorta – il ragazzo cominciò ad arrabbiarsi.

- No non quello ... – cominciò lei – il fatto è che mi hai chiamato per nome.

Draco divenne purpureo – Ecco io ... insomma ...

E corse via.

***

Molly, sentendo bussare andò alla porta e non fu sorpresa di trovare Ron e Luna davanti all'uscio.

George, vedendo entrare il fratello minore, esclamò soddisfatto:

- Bene, direi che ci siamo tutti! Possiamo iniziare.

- Cos'è che dovete iniziare? – chiese Molly sospettosa.

Il ragazzo rise e non le rispose ma, con un gesto abbastanza eloquente, indicò i due nuovi arrivati.

Luna vide Ron che indietreggiava e lo fermò, prima che potesse fare dietro-front.

- Che cosa dovete dirmi?- la donna lo sapeva, anche se non voleva crederci. Lo leggeva negli occhi apprensivi di Luna e l'aveva capito quando gli aveva visti.

- Mamma, io e Luna aspettiamo un bambino – Molly perse ogni traccia del colore che fino a poco prima arrossava sul viso – non siamo sposati e che anche se non era programmato diventare genitori, vogliamo tenerlo.

Nessuno parlò. Si sentiva solo il crepitare del fuoco e il leggero gorgogliare del sugo sui fornelli.

Ron guardò sua madre e vide che stava piangendo. Sapeva che l'aveva delusa e che non l'avrebbe perdonato molto facilmente. Molly però fece una cosa che sorprese tutte le persone nella stanza: sorrise debolmente.

- Ronald, oggi mi hai molto delusa e penso che tu lo sappia. – si asciugò velocemente una lacrima – ma ormai il guaio è fatto e non c'è alcun modo di rimediare. Spero solo che sappiate che cosa comporti tutto ciò: notti insonni, sveglia a ore improbabili ma soprattutto una grande responsabilità. E una grandissima felicità.

Ron fece un passo avanti e abbracciò sua madre. In un angolo Ginny era inquieta, e continuava ad arricciarsi i capelli.

Sapeva che doveva dirglielo, ora o mai più, prima che lo venissero a scoprire da soli. La ragazza fece un passo avanti e si schiarì un paio di volte la voce, attirando su di sé innumerevoli occhi.

- Visto che siamo in vena di confessioni ...

- Ti prego, non dirci che sei incinta anche tu – la interruppe Harry.

- Ma no ... il fatto è che ... - la voce le tremò e la giovane Grifondoro perse tutto il coraggio che aveva.

- Muoviti o mando Percy a prendere il Veritaserum! – tagliò corto Charlie.

- ... sto uscendo con Draco Malfoy

   
 
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