Io stavo ancora guardando Nik. Forza Katherine, tira fuori la freddezza a cui ti sei abituata da tempo. Lui assomiglia a Klaus ma non lo è, hai già sentito parlare di Doopleganger.
Lui è morto.
-Permettere Katerina?-
Disse trascinandomi al centro della pista
-Come sapete il mio vero nome?-
Se solo potessi dirgli che in nessun caso quello è il mio nome
-Sono al mondo da molti anni ormai e non mi sono mai piaciuti quei modi assurdi di adattare il proprio nome ai tempi moderni. Per questo motivo sono propenso a chiamarvi in questo modo-
-Io quindi come dovrei chiamarvi Nik?-
-Credo che Nik possa bastare. Attenzione-
In quel momento iniziava la musica. Un piccolo inchino e poi iniziamo a compiere dei mezzi giri senza far toccare le nostre mani.
Poi arrivo il momento e Nik e io ci avvicinammo ancora di più pronti ad eseguire il resto dei passi con le nostre mani strette le une sulle altre.
La sua presa era delicata ma decisa allo stesso tempo.
-Dite di essere sulla terra da molto tempo ormai. Sapete anche ballare così bene come dice Marcel?-
-Volete forse dire che non vi fidate delle mie doti da ballerino?-
Il tuo tono voleva sembrare minaccioso ma io riuscii a scorgervi un tono sarcastico e divertito.
-Non sia mai!-
Dopo la mia frase mi prese per la vita e mi fece fare un piccolo saltello.
Proprio come faceva Lui
I ricordi iniziarono a mischiarsi alla realtà senza che io potessi fermarli
-Klaus posso venire anche io alla festa questa sera?-
-No Elena. Sei ancora piccola per questo tipo di feste e poi sai che finiscono tardi. Pensi di riuscire a resistere sveglia così tanto?-
-Certo! Non sono piccola, ho già 10 anni e Bekha dice che sono una splendida signorina-
Provo anche a fare gli occhi dolci come ho visto fare a Rebekha ad un ragazzo ma la mia faccia non deve essere abbastanza convincente visto che Klaus scoppia a ridere.
-Non è divertente-
Metto il broncio
-Si, si lo so mia piccola dama- dice mentre cerca di trattenere malamente una risata
-Allora smetti di ridere-
Uffa, io volevo solamente andare ad un ballo
-Vuoi veramente partecipare a questa festa?-
Klaus nel frattempo si è inginocchiato per essere alla mia stessa altezza e i nostri occhi sono sullo stesso piano.
-Si Klaus, voglio ballare come le principesse-
-Allora siediti su quella sedia e fingi di essere annoiata-
-Cosa?-
-Tu fallo-
Faccio come mi ha detto e mi siedo. Lo vedo sistemarsi una cravatta immaginaria e poi venirmi incontro. Si inchina e mi sussurra
-Mademoiselle, mi concederebbe l’onore di questo ballo?-
-Oui mesieur-
E iniziamo a ballare.
Lui mi prende per la vita e aggrappata a lui compiamo un piccolo salto
SI, può continuare il ballo.
Ora ci giriamo velocemente verso la parte opposta della sala mentre io gli do le spalle, uniti dalle nostre mani.
-Adesso mia piccola dama girati, ecco brava così-
-Ma Klaus adesso come faccio a sapere cosa fare?-
-Segui la musica e fidati di me-
Lui mi prende per le spalle e mi gira delicatamente in modo che i nostri occhi possano incrociarsi e io sussurro così piano che per un momento mi domando se l’ho pronunciato veramente un debole –Mi fido-
Continuiamo a ballare il nostro ballo fino a quando non sento degli aplausi e vedo Kol e Bekha che ci guardano sorridendo.
Kol si avvicina a noi con un sorriso
-Vedo fratello che hai trovato una perfetta compagna di ballo-
-Hai proprio ragione fratello, appena sarà abbastanza grande lei sarà la mia accompagnatrice a tutti i balli della città-
E io sorrido perché so che le promesse di Klaus sono reali.
Mi ha promesso che sarei stata al sicuro e lo sono. Mi ha promesso di visitare il mondo e lo faremo.
Ma soprattutto mi ha promesso di non lasciarmi mai e so che mai lo farà.
Il nostro ballo finisce così.
Con i nostri occhi incatenati e i miei ricordi che tornano al loro posto. Attorno a noi soltanto il silenzio. Vedo Marcel avvicinarsi con un sorriso e non riesco a capire se sia positivo oppure no.
-Wow Nik, vedo che non hai perso minimamente il tuo tocco. E tu mia preziosa Katherine, splendida come sempre-
Il suo sguardo mi terrorizza ma io sono voglio combattere, Klaus non mi avrebbe voluto così debole, è solo che Marcel è troppo pericoloso per sottovalutarlo.
-Ora gentili ospiti dirigetevi pure verso la sala da pranzo. Finalmente è arrivato il momento di cibarsi-
Mentre tutti si voltano velocemente per andare a succhiare via il sangue a qualche sfortunato umano io rimango nella sala da ballo assieme a Nik e Marcel.
-Nik prego noi dirigiamoci verso il mio studio così possiamo parlare. Quanto a te sgualdrina vai in camera tua. Non voglio più vederti per oggi-
Le sue parole sono come lame taglienti. Non tanto per il loro significato, a quello ci sono abituata, quanto al fatto che le abbia pronunciate davanti a Nik.
Lo vedo indurire la mascella come se si ritenesse offeso in prima persona ma poi si dirige con Marcel dalla parte opposta alla mia.
Forse è meglio così, ho bisogno di riposarmi.
POV Klaus
Come si permette Marcel a parlare così a Elena.
Perché lei è sicuramente Elena, anche se non capisco cosa ci faccia qui e perché non mi abbia riconosciuto. Oh ma a queste domande dovrà rispondere Marcel, e subito.
-Allora Marcel cosa mi dici di Katherine? Non mi avevi mai parlato di lei.-
Lo vedo nervoso in un primo momento. Ma poi il suo viso lascia spazio solo a un sorriso che potrebbe ingannare chiunque ma non me.
Lui sta per iniziare a mentire.
-Non c’è niente da raccontare, l’ho trovata che vagava per le strade di Chicago in evidente stato confusionale. Diceva qualcosa a proposito che aveva perso tutto e pensai che doveva essere la solita ricca che aveva perso tutto o al gioco o al bere. Quindi nessuno si sarebbe preoccupato se fosse sparita. Iniziai a prepararmi per attaccare quando le mi disse “Fai pure, bevi così almeno sarò morta come loro” a quel punto non ci sono riuscito e l’ho presa sotto la mia ala.
Non voleva rivelarmi il suo nome quindi ne ho scelto uno che piaceva a me. Per un certo periodo di tempo pensavo che poteva essere la mia compagna ma ha troppi momenti di BlackOut nella sua mente e quindi mi è utile solo per una cosa. Se capisci cosa intendo-
Questo era troppo. Volevo attaccarlo e farlo soffrire ma la mia maschera doveva mantenersi intatta.
Fortunatamente il mio telefono suono e la voce di mia sorella mi costrinse ad andarmene a casa.
-Mi dispiace Marcel ma sai com’è fatta Rebekha. Meglio che vada, ma ci vediamo domani. Posso venire con mio fratello Elijah per spiegarti tutta la situazione-
-Certo Nik, ma perché non ci vediamo da qualche altra parte?-
-Non vuoi ospitarmi in casa tua forse?-
-N..No certo che no, è solo che non vorrei che Katherine ascolti la conversazione e quindi..-
-Oh tranquillo, non ci sono problemi. Ci vediamo domani. Qui-
Detto ciò Sali in macchina e arrivai a casa il prima possibile. Scesi dall’auto e sbattei la portiera con violenza.
Neanche il tempo di entrare in casa che mi ritrovai ad urlare e a rompere tutto ciò che mi capitava a tiro.
-KOL, BEKHA-
-Cosa succede Nik? Calmati-
-Già fratellino giornata storta?-
-L’ho trovata-