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Autore: Beatlesvoice    21/08/2014    4 recensioni
"Diventeremo più grandi di Elvis!" disse John con tono entusiastico.
Paul scoppiò in una grossa risata.
"John, ti stai comportando proprio come fanno i sognatori"
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mimi bussò alla porta della camera insistentemente.
"John, alzati disgraziato! Sei in ritardo! Sempre a dormire tu, non combini mai nulla di buono"
John ancora mezzo addormentato scese dal letto, turbato dal risveglio poco piacevole. In effetti era in ritardo, le prove del gruppo sarebbero iniziate tra un quarto d'ora e John era ancora in boxer e maglietta con una faccia non affatto riposata.
Prese un paio di jeans a caso dal cassetto, mise le scarpe, prese il foglio con scritta la canzone e con ancora i capelli arruffati andò in salotto a prendere la giacca.
"Dove vai? Non fai colazione prima?"
"No Mimi, devo andare! I ragazzi mi stanno aspettando da Paul"
"Tu perdi troppo tempo dietro a quel gruppo ragazzo mio! Potresti impiegare il tuo tempo in modo più redditizio!"
John sputò un secco "Sta zitta Mimi!", prese la giacca e uscì.
Faceva molto freddo nelle mattinate di Liverpool, il vento secco colpiva John in pieno volto facendogli arrossire le guance.
Camminò con passo veloce verso casa dei McCartney tenendo il naso ben coperto nella sciarpa a righe rosse e bianche e il cappello in modo che coprisse bene le orecchie.
Sapeva che sarebbe stato l'ultimo ad arrivare da Paul, ma ormai i ragazzi erano abituati ai suoi ritardi.

Quando suonò il campanello gli venne ad aprire Paul.
Alla vista dell'amico tutto imbacuccato, Paul scoppio in una fragorosa risata.
"Dio santo John sembra che tu sia arrivato dall'Antartide! Dai forza entra"
Dopo aver guardato male Paul per qualche secondo John entrò e posò la giacca sull'attaccapanni all'entrata.
I due andarono in cucina dove li aspettavano George, Stu e Pete davanti ad una tazza di te.
"Ciao John!" Lo salutò George
"Buon giorno ritardatario!" Disse Pete in tono scherzoso.
"Dai John siediti, ti preparo un po' di the. Scommetto che non hai fatto nemmeno colazione sta mattina"
Diamine, come lo conosceva bene Paul non lo conosceva nessuno.
"Allora John, hai portato la canzone?" Chiese Stu.
"Certo" rispose John mangiando un biscotto.
"Wow! Attenzione, John Lennon ha portato a termine un compito in tempo!" Esclamò il più piccolo di tutti.
"Fai poco lo spiritoso George! La prossima volta la scrivi tu la canzone così vediamo!"
"Sai mi piacerebbe visto che qui fate tutto voi due!"
Rispose George guardando prima Paul e poi John corrugando la fronte.
"Ok ragazzi, calmatevi! John, facci vedere questa benedetta canzone!"
John tirò fuori dalla tasca dei jeans il foglio spiegazzato che aveva messo li dentro in fretta e furia prima di uscire.
Porse il foglio a Paul e lo guardò mentre sulle sue labbra compariva un sorriso sempre più grande man mano che leggeva il testo.
John sentì una stretta allo stomaco, il ragazzo che era fonte di ispirazione del suo lavoro ne era entusiasta.
"È bellissima John! Sinceramente non pensavo riuscissi a fare una cosa così bella in così poco tempo!"
Disse Paul guardando il più grande con ammirazione.
"Grazie mille Paul" rispose John sorridendo di rimando allo sguardo dell'amico.
"Va bene che è bellissima Paul, ma la vorremmo vedere anche noi se premetti"
disse Pete intento a prendere resti di zucchero rimasti sul fondo della sua tazza con il cucchiaino.
"Oh si certo, prego"
Pete, Stuart e George si avvicinarono e diedero un'occhiata al foglio.
"Complimenti John, è davvero bella"
"Già, bravo! Come hai trovato l'ispirazione in così poco tempo?" Chiese Stu.
John guardò prima il foglio e poi Paul.
"È venuta da sola. Sai, avendo il soggetto sempre vicino mi è venuto facile"
L'aveva detto per davvero? Ora avrebbero potuto capire o insospettirsi.
"Ah! Ti sei ispirato a Cyn eh? La ragazza che ti viene dietro da un po'! E bravo il nostro John!"
Disse Pete ridendo.
"Sisi certo, a Cyn" si affrettò a dire John, tirando un sospiro di sollievo.
Grazie a dio non avevano capito, il suo segreto era salvo.
"Va bene allora proviamo ragazzi? Forza, andiamo in garage"
I quattro seguirono Paul ed arrivarono al garage in cortile.
Presero posto ai rispettivi strumenti e cominciarono.
Suonarono per più di due ore, poi all'ora di pranzo si fermarono e George e gli altri due tornarono a casa.

John rimase a pranzo da Paul, cosa che ormai era ordinaria.
Paul preparò da mangiare per tutti e due.
"Per fortuna che ci sei tu Paul, altrimenti morirei di fame" disse John.
"Oh beh di sicuro se tu dovessi preparare da mangiare come minimo andremmo a fuoco" disse Paul ridendo divertito.
Certo che Paul aveva proprio una bella risata, John lo doveva ammettere.
E poi i suoi occhi quando rideva diventavano ancora più belli, se questo era possibile.
I due mangiarono e parlarono, e quando ebbero finito tornarono in garage per suonare ancora un po'.
"Allora, cosa vuoi provare Paul?" Chiese John accordando la chitarra.
"Non so John, facciamo la canzone nuova?"
"Mh va bene, ho buttato giù una melodia. Tu seguimi ok?"
Così cominciarono a suonare e John si sentiva stranamente agitato.
Cantare guancia a guancia con Paul una canzone che aveva scritto per lui gli provocava una grossa stretta allo stomaco.
Paul si accorse dello stato d'animo dell'amico.
"Cosa c'è John? Non stai bene?"
"Eh? Nono sto benissimo Paul, non ti preoccupare. Andiamo avanti dai, stavamo andando bene"
"Ok allora, ma se hai qualcosa devi dirmelo va bene?"
"Certo Paul, non ti preoccupare"
Finirono la canzone e la provarono altre 2/3 volte, ne erano entrambi molto soddisfatti.
"Il testo è bellissimo John! Allora ti sei ispirato a Cyn?"
"Ehm si... Si a Cyn"
Paul guardò John con un'espressione interrogativa per qualche secondo, capiva che c'era qualcosa i strano nel comportamento dell'amico.
"Sei sicuro John di stare bene?"
"Si Paul, ti ho detto di si. Ora devo andare a casa o Mimi non mi lascerà uscire questa sera. Ci vediamo dopo, no?"
"Sisi certo John, a dopo. Ti passo a prendere io"
John uscì velocemente da casa McCartney.
Paul non capiva cosa stava succedendo all'amico, ma conoscendolo sarebbe stata una cosa passeggera e la sera sarebbe tornato il solito John.

~~

John camminò per un bel pezzo, aveva bisogno di calmarsi e schiarirsi le idee.
Non gli era mai successo prima di sentirsi così con Paul, o con nessun ragazzo in generale.
Non è che per caso... No, lui non era così. John Lennon non poteva essere una checca!
Eppure quello che sentiva per Paul, ne era ormai certo, era amore.
Amore quello vero, profondo, che ti svuota la mente e ti riempie di farfalle lo stomaco.
Ma tutto ciò ai suoi occhi pareva strano, troppo strano.
Affrettò il passo per arrivare a casa il prima possibile.
Quando entrò non salutò nemmeno Mimi, che stava leggendo un libro in salotto e andò diretto in camera sua.
Si tolse jeans e scarpe e si sdraiò sul letto.
Doveva solo riposare, la sera poi sarebbe uscito con i ragazzi e avrebbero sicuramente fatto tardi.
Si gettò sul letto e si addormentò profondamente.



note dell'autrice:
Salve! 
Ho aggiornato un giorno prima avendone l'opportunità, credo che non vi dispiaccia ;)
Allora, John è agitato e confuso... cosa succederà alla festa? 
Lo lascio scoprire a voi domenica con il capitolo 3.
Come sempre ringrazio nowheregirl62
A presto, un bacio a tutti 
Beatlesvoice


 
  
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