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Autore: melhopes    21/08/2014    5 recensioni
“E se non dovessi incontrarla di nuovo?”
“Senza volerlo, vi siete incontrati tre volte. Accadrà di nuovo e, quella volta, le parlerai”
“Me lo assicuri?”
“Dovessimo andare in capo al mondo, Harry”
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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2006. 

Non volevo andasse via ma, ovviamente, era inevitabile. Non avrei potuto trattenerla con la forza, soprattutto non dopo la chiamata ricevuta dai genitori di Julia preoccupati per il loro ritardo.
 
E’ così strano adesso essere di nuovo “solo”. Non averla intorno. Non sentire la sua voce squillante. Non avere a che fare con la sua personalità versatile. Cosa mi resta adesso?
 
Credo andrò a stendermi a pensare a quanto questa giornata sia stata pazzesca dal momento in cui Julian mi ha letteralmente costretto a buttarmi giù dal letto ad adesso che lei è andata via.
 
 
Mi avvio verso il tour bus approfittando dell’assenza di Niall e degli altri. Ho come l’impressione che se li avessi incrociati non mi avrebbero lasciato andare. Anche perché devo loro delle spiegazioni. Spero Liam non se ne ricordi.
 
Salgo e chiudo la portiera alle mie spalle. Non mi fido a lasciarla aperta. Quando Liam e Niall arriveranno, sarò ben felice di correre ad aprire.
 
Do un’occhiata intorno per quanto possibile vista l’oscurità. La luce della luna che attraversa i vetri non sembra essere abbastanza. Accendo la luce e ripeto la perlustrazione. Sospiro.
 
Mi avvicino al mio letto e ne sfioro la tendina lasciata aperta da Julian. Ricordo la riluttanza all’idea di lasciare quelle coperte per andare a registrare. Non avevo la minima idea di cosa mi avrebbe riservato la giornata.
 
Ed è quello che succede sempre, no? Le cose migliori accadono quando sei lì pronto a dire “No”.
 
Mi sfilo gli stivaletti con i piedi e li calcio in un angolo, affinché non diano eccessivamente fastidio. Il suo viso mi appare davanti, come un miraggio. Bellissimo. Mi lascio andare ad un sorriso. Spero di conservare questa immagine così nitida a lungo. Ne ho decisamente bisogno. Soprattutto adesso che la foto che stringo tutte le notti è datata. Se qualcuno la vedesse potrebbe decisamente scambiarmi per un pedofilo.
 
Sto per sbottonarmi i jeans quando sento picchiare sul portellone. Dev’essere Niall. O Liam. O entrambi. Torno indietro e apro distrattamente. Non mi curo affatto di accoglierli o di controllare siano loro.
 
Do le spalle e cammino nuovamente verso il mio letto.
 
Ho davvero bisogno di togliermi questi vestiti di dosso e farmi una doccia. Ho bisogno di un po’ di tempo per me perché mi sembra di non respirare.  
 
<< Hey, amico >> esclama Liam.
 
<< Hey >> ripeto in un vano tentativo di imitare il suo tono.
 
<< Allora, come va? >> chiede più per rompere il ghiaccio che per altro.
 
<< Tutto okay >> affermo con sufficienza sfilandomi la t-shirt.
 
La stessa che Charlotte era convinta le stessi offrendo. Ci credo non la volesse. Non che le cose siano cambiate quando gliene ho proposto una pulita, anzi. Mi chiedo ancora perché abbia avuto quella reazione. E, ancora, cosa l’abbia spinta a scusarsi. Scusarsi. Con me. Una tipa come lei.
 
<< Hai intenzione di…hai intenzione di lavarti? >> balbetta.
 
Cosa gli prende? Per la prima volta da quando è salito, mi volto a guardarlo. Ha una strana espressione sul viso. Non riesco a decifrarla. Non è il solito Liam. Non è entusiasta e non ha rimasugli di adrenalina ancora in circolo. Non è il Liam irritante di ogni dopo concerto.
 
Mi acciglio. << Qualche problema? >> chiedo, riferendomi sia alla sua persona che alla sua domanda.      
 
Scuote la testa. << No, chiedevo >> e sposta lo sguardo, quasi nervoso.
 
Liam nervoso in mia presenza? Per quanto la cosa mi sorprenda e vorrei saperne di più, il bisogno di un getto d’acqua rinfrescante prende il sopravvento.
 
<< Niall? >> cambio argomento mentre mi sbarazzo anche dei jeans.
 
<< Sta arrivando, credo. Era dietro di me >> afferma.
 
Annuisco rumorosamente. Si sarà fermato a fare due chiacchiere come al solito. In fondo prima, per colpa mia, non ne ha avuto modo.
 
Entro in bagno, lasciando Liam senza preavviso. Apro la doccia o, almeno, quello che dovrebbe darne l’idea. Mi spoglio completamente e mi posiziono sotto il getto.
 
Chiudo gli occhi di scatto. Non riesco a tenerli aperti, stranamente. Delle immagini veloci di lei, mi invadono. La vedo entrare nel backstage, osservare stupita la sua canotta appena infradiciata, scrutarmi negli occhi, sorridere insolente.
 
Sorrido, immobile. Lascio che sia l’acqua ad occuparsi di me, stasera. Io ho, evidentemente, altro per la testa. O nelle viscere.
 
Era così semplice. Nemmeno una traccia di trucco. Eppure era da togliere il fiato. Con quelle labbra. A pensarci adesso, mi sorprendo di come io non abbia fatto di tutto per baciarla. Di come io sia riuscito a tenere la distanza. 
 
<< Niall è qui! >> sento Liam urlare dall’esterno. Questo mi distrae dai miei pensieri.
 
Mi chiedo perché me lo stia dicendo. Quando gli ho chiesto che fine avesse fatto, non ero preoccupato. Era solo un’informazione, giusto per parlare.
 
<< Va bene >> rispondo allo stesso modo, cercando di suonarne interessato.
 
Resto ancora cinque minuti poi decido di uscire. Immagino che anche gli altri due vogliano lavarsi. Rubare loro tutta l’acqua calda non sarebbe affatto un buon modo per ringraziarli dopo quello che hanno fatto.
 
Mi avvolgo un asciugamano in vita. Con un’altra strofino i capelli affinché smettano di gocciolare fastidiosamente.
 
Una volta raggiunto un risultato soddisfacente, esco dal bagno.
 
<< Io ho fatto se uno di voi due vuole andare >> comunico loro, svoltando verso il mio letto.
 
Di sottecchi, però, vedo più macchie di colore di quante dovrebbero essercene. Mi blocco e mi volto lentamente. Niall, Liam, Louis e Zayn. Tutti qui. Seduti in maniera composta. Mi fissano seri. Mi stavano aspettando?
 
<< Festa grande? >> domando con un risolino, allontanando l’idea.
 
Zayn scuote la testa, dando per primo segni di vita.
 
<< Non pensi di doverci spiegare qualcosa? >> aggiunge Liam.
 
Evidentemente non ha dimenticato la faccenda. Nessuno di loro. Grandioso.
 
A questo punto non credo di poter rimandare oltre. Hanno tutto il diritto di sapere. Ho il dovere di parlare.
 
Sospiro. << Lasciate che mi metta un paio di boxer e vi raggiungo >>
 
<< Guarda che controlliamo le uscite >> mi ricorda Niall, prendendomi in giro.
 
Non capisco perché proprio lui, a conoscenza di tutto, si sia schierato con gli altri. Potrei accusarlo di tradimento.
 
Gli faccio il verso mentre recupero dell’intimo pulito. Non so ancora bene come raccontare la faccenda. Magari se mi muovessi molto lentamente, potrei prendere tempo.
 
Lascio cadere l’asciugamano e conto mentalmente fino a cinque prima di fare altro.
 
<< Ti sbrighi? >> si lamenta Zayn.
 
Immagino possano vedermi in parte dalla loro posizione. Rinuncio alla conta e alla lentezza. E’ inutile rimandare. Non faccio altro che accrescere il mio nervosismo. Indosso i boxer.
 
<< Sto arrivando! >> rispondo e il mio tono appare più seccato di quanto io sia in realtà.
 
Raccolgo l’asciugamano da terra e mi dirigo dalla loro parte, facendo una piccola sosta per liberarmi dell’oggetto lanciandolo in bagno.
 
<< Da dove volete che inizi? >> chiedo rassegnato, muovendo gli ultimi passi che segnano la fine di una distanza, seppur breve, tra noi.
 
<< Magari non da quello che è successo stamattina >> risponde Louis, quasi irritato.
 
Aria pesante. Mi siedo di fronte a loro.
 
<< Datemi un secondo per riordinare le idee >> chiedo, portandomi la mano chiusa a pugno alla bocca, come se volessi tossire.
 
<< Harry! >> mi rimprovera Liam.
 
<< Non è una scusa! Sto davvero cercando un buon inizio >> mi difendo, offeso da quella tacita insinuazione.
 
<< Su, ragazzi siate buoni. E’ ancora scosso >> li prega Niall.
 
Ora sì che è dalla parte giusta. I tre acconsentono con cenni del capo più o meno contrariati.
 
Provo a riflettere ma la realtà è che non ci riesco. E’ stato inutile chiedere del tempo extra.
 
<< Okay…la cercavo da un paio di anni >> esordisco.
 
<< Quella ragazza? >> chiede Louis, riferendosi a Charlotte.
 
Annuisco. Cerco di aggiungere delle spiegazioni, quando Zayn interviene, per la prima volta.
 
<< Quella che hai visto stamattina dall’auto? >>
 
<< Forse dovreste solo lasciare che parli >> constata Niall.
 
Mentalmente lo ringrazio. Sono pronto per un monologo patetico e strappalacrime.
 
<< Va bene, parla tu >> acconsente Louis.    
 
<< Come vi stavo dicendo, cercavo Charlotte da un paio d’anni. Tutto è iniziato nel 2010, in realtà, ad X Factor >> prendo una pausa.
 
Lascio il tempo per delle domande. Non ne arrivano. Si stanno davvero impegnando affinché io sia l’unico ad avere la parola. Sono piacevolmente sorpreso.
 
<< Il giorno della mia prima audizione, mamma mi ha sorpreso dandomi una foto >> faccio loro segno di attendere e mi alzo per andare a recuperarla dai jeans.
 
Ero così scosso che non mi sono nemmeno preoccupato di riporla con cura tra le mie cose. In fondo, una Charlotte diciannovenne in carne ed ossa batte una Charlotte bambina in foto.
 
Porto il mio tesoro al loro cospetto appoggiandolo delicatamente sul tavolino che ci divide.
 
<< Questa foto >> preciso anche se, ormai, è più che evidente.
 
Niall abituato non ci fa nemmeno caso e lascia che gli altri tre si prendano il loro tempo per osservarla.
 
<< E’ stata scattata nel 2006. Ero in vacanza con mamma e Gemma a Roma, se ve lo state chiedendo >>
 
<< Sei molto carino >> mi prende in giro Liam.
 
<< Guarda, hai ancora le stesse guancette >> continua Louis alterando la voce e gettandosi letteralmente a pizzicarmele.
 
Zayn e Niall scoppiano a ridere mentre cerco di sottrarmi goffamente alla sua stretta.
 
<< Le foto sembravano esser andate perdute e, invece, mia madre ha recuperato il rullino e ha sviluppato tutto. Mi ha dato la foto il giorno dell’audizione, appunto. Ogni volta che l’avevo con me succedevano cose belle. Come quando siamo stati richiamati e ci hanno unito in una band >> un sorrisino nostalgico compare sulle mie labbra al ricordo di quei giorni.
 
<< E’ diventata il tuo portafortuna? >> si informa Liam.
 
Annuisco.
 
<< Forte. E allora? >> commenta Zayn, lievemente irritato dal preambolo.
 
Probabilmente non ha capito che sto cercando di andare in ordine affinché possano mettersi nei miei panni senza considerarmi un patetico senza speranza.
 
<< Ci sto arrivando –mi difendo- Come ha detto Liam, ben presto la foto è diventata il mio portafortuna e quando ero lontano da casa mi bastava guardarla per sentire la mia famiglia vicina. Con il passare del tempo, però, ho iniziato a notare anche i particolari. Le cose presenti nello sfondo. Mi spiego? >> chiedo, cercando consensi.
 
Zayn annuisce e Louis e Liam, quasi in contemporanea, scrutano la foto per farsi un’idea dei “particolari” a cui mi riferisco. Lancio un’occhiata nella direzione di Niall e mi osserva come un padre orgoglioso. E’ dolce. Ma inquietante.
 
Quando poso nuovamente gli occhi sui due, noto stiano attendendo che io prosegua.
 
<< C’è questa bambina nello sfondo. La vedete? >> la indico.
 
Dopo aver ottenuto le dovute conferme, riprendo.
 
<< Ho cominciato a fantasticare su di lei. Non chiedetemi perché. Ho iniziato ad immaginarmela per le strade di Roma con un ragazzo, in giro su uno scooter. Mi sono chiesto che vita stesse conducendo, in parallelo con la mia. Giorno dopo giorno le teorie aumentavano e l’idea avesse un ragazzo mi faceva impazzire. Come se lei dovesse essere solo mia. Parte di un mio ricordo. E’ un po’ strano, lo so >> ammetto.
 
<< Dimmi qualcosa di normale che ti appartenga >> pronuncia Zayn.
 
Ho il sospetto sia una frecciatina poi, però, sorride. Ricambio, sollevato abbia deciso di non essere più scorbutico nei miei confronti.
 
Intreccio le dita poggiandole sul tavolo a qualche centimetro dalla foto.
 
<< Due anni fa, a Londra, l’ho incontrata. Diciamo che, in realtà, l’ho incrociata. Ero seduto all’esterno di un caffè con un paio di amici e lei è entrata. Mi ha colpito subito ma in quel momento non riuscivo a capirne il motivo >>
 
Abbasso lo sguardo. Rivivo l’episodio nella mia mente. Rivedo quel passo sicuro. Quegli occhi concentrati. L’aprirsi della porta a battenti. La sua silhoutte che scompare.  
 
<< Quando è uscita e si è allontanata, ho realizzato. Mi sembrava assurdo averla vista. Non ero nemmeno sicuro fosse lei ma qualcosa mi diceva dovessi seguirla. Non sapevo cosa fare. A cosa dar retta. Il mio cervello mi diceva che non potevo abbandonare il gruppo per seguire una ragazza che, per qualche strana ragione, sembrava essere quella immortalata per caso in una mia foto >> esterno i pensieri che mi avevano tormentato.
 
Ancora adesso, vorrei aver dato retta all’altra fazione. Altro che cervello. A quest’ora, probabilmente, avremmo la migliore storia d’amore dell’universo o, quantomeno, saremmo amici. La conoscerei più di quanto non faccia ad appena un’ora dall’averla salutata.
 
<< Mi sono tormentato per un po’. Alla fine mi sono detto fosse inutile. Che avrei dovuto lasciar perdere ma poi… >> mi fermo.
 
Il ricordo di quella folla mi travolge come un fiume in piena.
 
<< L’ho rivista l’anno scorso ad uno dei nostri concerti. A Parigi, per l’esattezza. E’ scattato qualcosa. Di nuovo. Ho avuto l’impressione fosse destino. Non riesco nemmeno a spiegarlo. Come se non dovessimo più vivere solo “in parallelo”. Davvero. Per qualche assurda ragione volevo parlarle perché sentivo fosse necessario. Addirittura indispensabile. Non ci sono riuscito. Prima che potessi chiedere a Paul di portarla da me, lei era sparita >>
 
Alzo lo sguardo per controllare le loro reazioni.
 
<< E stasera, invece… >> inizia Liam, illuminandosi.
 
Credo stia prendendo a cuore la cosa. Quasi quanto Niall. Quasi. Nessuno può battere quel biondino in quanto a supporto.
 
<< Stasera, invece, ci sono riuscito >> affermo con una punta d’orgoglio, terminando la frase per lui.
 
<< Come sapevi fosse… >> inizia Louis, bloccandosi per cercare le parole adatte. << …esattamente dove l’hai trovata? >> continua.
  
<< L’ho sognato >> rispondo, come se fosse quasi una colpa.
 
<< Tu hai sognato di trovarla?! >> interviene Zayn.
 
Annuisco. << Eravamo in uno Starbucks. Riuscivo a parlarle e mi diceva avessero i biglietti per il primo anello rosso. Da lì, per quanto assurdo, ho fatto partire le ricerche >> aggiungo.
 
<< Adesso cosa pensi di fare? >> si informa Niall, deliziandoci, finalmente, col suono della sua voce.
 
Questa è la parte che davvero gli interessa. Ne sono al corrente.
 
Non ci ho pensato ma non credo di averne bisogno. E’ più che ovvio quale sia il mio unico desiderio. La ricerca è appena iniziata.
 
<< La ritrovo, che domande! >> esclamo con un enorme sorriso.
 
<< Dove? >> chiede Louis.
 
<< Berlino >> proferisco, secco.
 
Nonostante lei non me l’abbia detto espressamente nella vita reale, l’ha fatto nel mio sogno. Finora, tralasciando il piccolo disguido sulla cotta di Julia, si è rivelato più attendibile di molte altre cose mi sia capitato di vedere con i miei stessi occhi. Sento di potermi fidare.
 
<< Per il sogno? >> si accerta Niall.
 
<< Per il sogno >> ripeto con un lieve cenno del capo.
 
<< Sai di essere pazzo, vero? >> interviene Zayn. Sembra ritornato al suo iniziale scetticismo.
 
Gli lancio un’occhiata interrogativa.
 
<< Hai idea di quanto sia grande Berlino? >> continua.
 
Okay, potrei non averci riflettuto a dovere. Potrei aver negato al mio cervello quanto sia inutile avere solo due nomi per una ricerca in una città così estesa.
 
Taccio.
 
<< Non ci hai pensato, vero? >> si aggiunge Louis.
 
Il suo tono non nasconde un lieve rimprovero.
 
Scuoto la testa. << Cercate di capire. Sono disperato >> aggiungo ed è esattamente l’idea che do.
 
<< Non hai un indirizzo, o sbaglio? >> mi fa notare Zayn, duro. << Nemmeno un cognome, nulla >>
 
Non so cosa dire. Ha perfettamente ragione. Non ho un indirizzo a cui recarmi, nemmeno un cognome da cercare. Cos’ho tra le mani? Solo la follia, probabilmente. E non è affatto valida.   
 
<< Non possiamo lasciare che lo faccia da solo >> sussurra, inutilmente, Liam agli altri cercando di convincerli.
 
Riesco a sentirlo benissimo. Ed è un piacere udire ciò che ha appena detto. Si sta davvero impegnando per convertire Louis e Zayn, ancora diffidenti per ovvie ragioni.
 
Nemmeno io mi darei una lira, al loro posto. Lo ammetto.  
 
<< Se ci organizziamo, possiamo ricavarne qualcosa in fretta >> continua, per spronarli a fare gioco di squadra.
 
Sono in attesa che decidano del mio “futuro”. Non che da loro dipenda la ricerca. Che siano contrari o favorevoli, io correrò comunque a Berlino. Non potrebbero fermarmi dal farlo. Sarebbe solo carino avere la loro approvazione. Mi sentirei più sollevato. E, ovviamente, supportato.
 
I due sono ancora indecisi. Lo leggo sui loro visi. Li fisso, sperando annuiscano da un momento all’altro.
 
<< Vorrei solo ricordarvi che l’abbiamo aiutato ad inscenare un Meet & Great poco fa. Sarebbe crudele tirarsi indietro proprio adesso >> riprende, senza preoccuparsi ulteriormente di abbassare il tono della voce.
 
Credo sia perfettamente consapevole io abbia sentito tutto nonostante il vano tentativo di escludermi.
 
I due si guardano negli occhi in una tacita richiesta di complicità. Si stringono nelle spalle quasi nello stesso istante.
 
<< Va bene >> afferma Louis per entrambi.
 
Sorrido entusiasta e, al tempo stesso, riconoscente. << Grazie >>
 
<< Inoltre, ho un piccolo dettaglio utile >> prende la parola Niall, con una strana espressione.
 
Diventa sempre più inquietante. Non c’è che dire.
 
<< Ovvero? >> chiedo, rimandando a dopo i commenti sulla sua stranezza.
 
<< Conosco il cognome di Julia >> afferma trionfante.
         
 
  










SPAZIO AUTRICE: Buonasera! Non mi sembra vero di essere riuscita a finire e postare il capitolo prima di andare a preparare la cena. E' una sorta di miracolo! 
Non fate caso a me, mi manca mia madre. (Lunga storia :c)
Anywaay, non posso dire nulla di negativo su questo capitolo perché rischierei di beccarmi qualcosa in pieno volto da parte di hoodsvoice che amo ma è un po' bulla. (Se volete aiutarmi nella lotta al bullismo, denunciatela per me lol). Quindi sono costretta a lasciare il tutto nelle vostre mani senza potermi scusare per quello che ho combinato ><
Spero che vi piaccia, tutto sommato e vogliate farmelo sapere :) 
Per quanto riguarda la creazione di un profilo fake o di una pagina su facebook, non riesco a scegliere quindi, cosa ne dite di farlo voi per me? La maggioranza dei voti vince. (Io sono un'eterna indecisa. Dante mi avrebbe collocata nel girone degli ignavi :c).
Per ultimo, ma non meno importante, grazie a tutti. Siete dolcissimi. Le visite raggiungono sempre le 200 in pochissimo tempo e la storia viene inserita tra le preferite, seguite e ricordate sempre da un numero maggiore di persone. Mi sento onorata!
So che le altre mie due ff non sono così brillanti ma dareste un'occhiata? Non le hanno calcolate in molte e ci terrei ad avere pareri su tutto e non esclusivamente su questa. Ci farete un pensierino? *occhi dolci*
Ora devo scappare. I miei fratelli e mio padre non si nutrono da soli. Purtroppo. 
A presto! :) x  
 
  
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