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Autore: Lukerry    22/08/2014    1 recensioni
"La felicità faceva parte di me, ma era svanita insieme a lei, e non saprò mai se un giorno riuscirò mai a trovarla. Nessuno era mai riuscito a rendermi felice dopo la sua assenza. Non riuscirò mai a trovare una persona come lei, non riuscirò mai ad abbandonare il nero che si era impossessato di me da molto tempo, e niente e nessuno riuscirà a distrarmi o a portarmi in superfice, o a farmi ritornare come una volta......
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...ma poi ho incontrato lui.
Un altro colpo al cuore.
Mi faceva sempre questo effetto vederlo, anche se non gliel’avevo mai detto.
I suoi capelli biondi, sempre e costantemente in disordine, il suo viso così dolce e i occhi blu oceano, che erano diventati il mio mondo."
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3 febbraio 2011

Erano passati già una ventina di giorni da quando avevo iniziato a lavorare da “Video Shop”, il mio ex negozio preferito di musica. Il lavoro che svolgevo in quel negozio era tutto sommato carino, in fin dei conti guadagnavo qualcosa non facendo quasi niente. I clienti che venivano mi chiedevano sempre consigli su che tipo di cd regalare al proprio ragazzo/a o per i propri figli, oppure qualche film horror da vedere insieme agli amici. Mi mancano quei momenti, quando ci riunivamo insieme a tutti gli amici di mio fratello Will a vedere film horror e a mangiare pop corn in quantità industriale. Dovevo godermi in pieno quei momenti, fin quando ero in tempo…

Il negozio era davvero enorme, ed era diviso in due piani. Il primo piano, dove si vendevano cd, dvd, giochi, lettori musicali ed altri oggetti tecnologici, nel piano di sotto invece si trovano gli strumenti musicali. Avrei tanto voluto lavorare al piano di sotto, sono sempre stata brava a scegliere e a trovare ottimi strumenti musicali, soprattutto la chitarra e il pianoforte, ma purtroppo quel piano era stato già occupato da un altro ragazzo che sarebbe dovuto venire a lavorare qui insieme a me, o così ricordavo da quello che mi aveva detto Dylan, il proprietario del negozio.

Erano quasi le cinque del pomeriggio, è stranamente, c’era già gente in negozio. Il pomeriggio presto, quando non c’era nessuno, andavo in giro per il negozio ad aggiustare i cd musicali che i ragazzini si divertivano a toglierli e a mischiarli con altri cd. Io li odiavo quando facevano queste cose, non mi potevano mettere I Nirvana accanto al cd di Justin Bieber, senza offesa per Bieber, ma i Nirvana sono i Nirvana.

“Ma guarda un po’ chi c’è qui.. Raphael Jane Minster” disse una voce alle mie spalle.
Sobbalzai di scatto e mi voltai per vedere chi era quel deficiente che, oltre a conoscermi, mi aveva fatto perdere 10 anni di vita. Lo guardai e vidi un ragazzo un po’ più alto di me, con i capelli biondi un po’ arruffati dietro e un ciuffo piastrato avanti. Sorrise quando si accorse che lo stavo scrutando. E lì lo riconobbi subito.
“Ma guarda un po’ chi poteva essere quel deficiente da farmi perdere 10 anni di vita, Ashton Fletcher Irwin…” dissi scandendo i suoi tre nomi.
“Scusa se ti farò morire 10 anni prima, cara ex ragazza”
Lo guardai male quando pronunciò le ultime parole “Dio Irwin, è da quasi un anno che ci siamo lasciati”
“E allora? Sempre la mia ex ragazza sei. Sei sempre attiva come un tempo?” disse quasi urlando.
“Irwin” gridai mettendo le mani sulla sua bocca “Sei per caso impazzito?” dissi guardandolo male
“Che c’è..” tolse le mie mani “Non vuoi far sapere a tutti quanto eri brava a scopar…” non li feci finire la frase in tempo che coprii di nuovo la sua bocca.
“Irwin ti giuro che ti uccido se continui a fare il cretino”
“Ma è la verità” tolse di nuovo le mani dalla mia bocca “Dovresti vantarti sai. Nessuna ragazza è stata brava mai con me in quelle cose.” Si avvicino a me “E profumi pure di vaniglia come un tempo.”
Stavo per tapparli di nuovo la bocca quando fermò in tempo le mie mani.
“Eh va bene, la smetto.”
Mi girai verso i cd e tornai a ordinarli di nuovo sperando che Ashton fosse andato via.
“Allora Mins, che ci fai qui?”
“Uno: non chiamarmi con quel terribile nomignolo, due: dovrei essere io a chiederti cosa ci fai qui” dissi girandomi e mettendomi le mani sui fianchi.
“E come devo chiamarti? Ti chiamo Raphael e mi urli quasi contro, ti chiamo Minster e mi guardi male, ti chiamo Mins e quasi mi uccidi, devo chiamarti <>?”
“Non sei per niente divertente Irwin, e puoi semplicemente chiamarmi Raph, come tutti gli esseri viventi che mi conoscono che vogliono chiamarmi” dissi sbuffando e incrociando le mani.
“Va bene, Raph” disse pronunciando le ultime due sillabe più forti. “io comunque sto cercando Dylan, il proprietario del negozio. Oggi è il mio primo giorno di lavoro qui. Tu invece?”
Misi una mano sulla fronte e abbassai la testa. Non riuscii a sentire bene la domanda finale che già incominciavo a pensare come avrei passato questi altri mesi di lavoro insieme ad Ashton. Sarebbe stato un incubo, sicuramente uno degli incubi peggiori.
“Oh dio santo, stai dicendo sul serio? Non è che mi stai prendendo in giro?”
“Ehi Ash, finalmente sei arrivato” disse una voce proveniente dall’ingresso, era Dylan finalmente.
Entrambi si abbracciarono. Dovevano conoscersi da un bel po’ di tempo. Dylan non era un tipo che abbracciava gente al primo incontro, e se lo facevi tu di tua spontanea volontà, potevi prendere le tue cose e uscire dal suo negozio scappando.
“Ehi Dylan, da quanto tempo, come stai?” disse Ashton staccandosi dall’abbraccio di Dylan.
“Non c’è male, come al solito ho un mucchio di cose da fare e vedere tra i fornitori e gli altri vari negozi che ho sparsi per Sydney. Tu invece? Come stanno i tuoi?”
“I miei sono separati da un bel po’ Dylan, però mamma ha un compagno già da tempo” era un po’ imbarazzato, a quanto ricordo i suoi erano già separati quando io e Ash stavamo insieme, aveva anche due fratellastri se non ricordo male…
“Ohw wow si vede che non ci sentiamo da tantissimo tempo allora. Bene visto che a quanto pare già vi conoscete, e che il piano di sotto è in manutenzione, rimani qui con Raph ad aiutarla con i clienti. Se poi dai fastidio a Raph ti mando di sotto a pulire.”
“Purtroppo si, lo conosco” dissi guardando Ashton ridere alla mia battuta
“Eravamo fidanzati un tempo, e anche abbastanza attivi.” disse mettendomi il braccio sopra le mie spalle.
Tolsi immediatamente il suo braccio e lo guardai male mentre lui e Dylan scoppiarono a ridere.
“Dylan ti prego lo puoi portare di sotto?”
“Forse è meglio di si” Disse sorridendomi “Andiamo Ash, ti aspettano le pulizie” disse prendendo il braccio di Ashton trascinandolo verso il piano di sotto.
“Questa me la paghi Mins” urlò Ashton “ci vediamo dopo”.

Feci un sospiro di sollievo e tornai dietro al bancone a controllare il computer. Quando Dylan tornerà sopra lo ringrazierò a vita. Non aveva proprio idea di cosa significava sopportare un Ashton Irwin che ti ricordava in pubblico i momenti intimi che passavi con lui. A volte era davvero imbarazzante. Un anno fa non era così, era più… riservato.
“ehm… scusami.. ehm.. ho bisogno di.. di qualcuno che mi aiuti…”
Alzai la testa e vedi un ragazzo biondo scuro con tutti i capelli piastrati ma in modo disordinato e un ciuffo lungo davanti. Aveva un viso familiare, l’avevo visto già da qualche parte. Aveva due occhi blu spettacolari. Non erano quell’azzurro comune in tutti gli australiani, erano più intensi, più belli...
“ehm..”
In quel momento mi accorsi della figura di merda che avevo appena fatto. Stavo fissando uno sconosciuto. Cosa cazzo mi passa per il cervello? Dio perché tutte le cose peggiori a me oggi?
“Oddio scusami… ehm.. cosa ti serve?” dissi imbarazzata.
“Oh no tranquilla, ehm.. lavori qui?” disse guardandomi stranito.
“Ehm si.. perché me lo chiedi?” lo guardai confusa.
“Oddio no.. okay scusa.. mi sono espesso male” fece un respiro “Puoi aiutarmi tu, cioè posso chiedere a te o c’è qualcun altro che posso chiedere?” disse imbarazzato. Mi faceva tenerezza guardarlo mentre cercava di esprimersi, ma allo stesso tempo ero imbarazzata a fissarlo. Aveva un viso così dolce che… oddio cosa diamine sto pensando?
“Tranquillo puoi chiedere a me, io lavoro qui” dissi rassicurandolo.
“Ohw okay, cioè non sembrava all’inizio… scusami oddio..” si mise le mani nei capelli aggiustandoseli nervosamente.
“Ehi tranquillo, non è successo niente” quanto potevano essere carini i ragazzi che si imbarazzavano nel parlare con una ragazza? E quanto potevo essere deficiente io nel continuare a fissarlo quasi da rifare un’altra figura di merda? “Allora cosa ti serve?” dissi spostando il computer.
“Allora.. mi servirebbe una videocamera.. cioè una webcam. Mi servirebbe una webcam”
“Quanto hai intenzione di spendere?” dissi sapendo che quella più scarsa costava sui 30 dollari, e non so se aveva abbastanza soldi da permettersi una di ottima qualità.
“Ho una trentina di dollari.. penso che basti per una piccola webcam. Dovrei anche vedere una chitarra se si può” disse fissandomi di nuovo. Doveva smetterla, doveva smetterla seriamente. Io non ce l’avrei fatta a fissarlo di nuovo senza fare figure di merda.
“Con trenta dollari puoi prenderti una webcam che ha gli stessi megapixel di una fotocamera interna per il cellulare” dissi prendendo la webcam che poteva comprare “eccola qui, questa ha 2 megapixel. Per le chitarre il piano di sotto è ancora in manutenzione, e il ragazzo che sta giù è anche un po’ andato, quindi non ti conviene andare”
“Ohw okay” sorrise alla mie parole “Penso che questa vada benissimo.” Disse prendendo il portafogli pronto per pagare.
“Sei sicuro?” lo guardai stranito.
“Si certo, l’importante e che con la luce si vede bene” disse mettendo i soldi sul balcone.
“Emh.. penso di si… non saprei.. magari provala e poi fammi sapere” dissi subito senza pensarci, rendendomi subito conto dopo di quante cazzate stavo dicendo.
“Ehm.. okay certo” disse sorridendomi imbarazzato. Ho già detto che mi sta facendo venire il diabete il suo essere tenero? “Ah, mi servirebbero anche due plettri .”
“Si certo.. ehm che colore li vuoi?” chiesi prendendo una scatola con milioni di plettri colorati. “uno blu e l’altro… non saprei… ehm… qual è il tuo colore preferito?”
“il mio colore preferito?” dissi guardandolo confusa. Che cosa se ne faceva di un plettro con il mio colore preferito? “Si ehm.. il mio è il blu, il tuo?”
Di solito per conoscere una ragazza li chiedivi il nome, se ti interessava il cognome, l’età, dove viveva, quanti anni aveva, ma la domanda <> era forse una delle domande più stupide che un ragazzo mi poteva chiedere.
“Era anche il mio..” dissi abbassando la testa.
“Era?” mi guardo confusa “Hai cambiato colore preferito?” disse incuriosito.
“Più o meno…” dissi mentendo “comunque, se proprio ti interessa, è il grigio” dissi scattando.
“Grigio? Ehm okay non è un colore che piace a tutti, sei una ragazza alternativa” disse sorridendomi “Prendo anche un plettro grigio.”
“Ehm okay” cercai tra tutti quei plettri un colore che praticamente odiavo con tutta me stessa, non sapendo ancora perché avevo detto che era il grigio il mio colore preferito, e perché voleva un plettro con il colore che odiavo di più al mondo. Finalmente glielo trovai, era forse praticamente l’unico plettro grigio che c’era e misi tutto in una busta, insieme alla webcam. Poggiai la busta davanti a lui e presi i suoi soldi sul bancone mettendoli in cassa.
“Posso chiederti un’altra cosa?” disse mentre stavo facendo lo scontrino.
“Certo, dimmi tutto.” Dissi consegnando il pezzettino di carta.
“Ehm.. secondo te.. se per caso ti venisse in mente di ehm.. fare una cover di una canzone, che cover faresti?”
Rimasi sorpresa dalla sua domanda. Questa era una domanda che nessuno mi aveva mai chiesto in vita mia, ma che avrei risposto senza pensarci su. Mi chiedevo come mai volesse saperlo..
“Ehm penso… Please don’t go di Mike Posner, adoro quella canzone.” Dissi soddisfatta della mia risposta. “L’adoro anche io” disse prendendo la busta e dirigendosi verso l’uscita “Grazie Raph” disse mentre uscì dal negozio.



Il resto della giornata andò abbastanza bene, non ho più visto Ashton dopo che Dylan l’aveva portato di sotto, Dylan ha espresso a pieno i miei desideri, non ce l’avrei mai fatta a tenerlo in giro.
Ero in metropolitana pronta per andare a casa a riposarmi, e per mia fortuna la metropolitana era a due passi da casa di zia Karen. Zia era convinta che ogni volta che tornavo a casa mi mettevo subito a fare i compiti, ma lei non era a conoscenza del mio angelo custode di nome Michael Clifford che era sempre pronto ad aiutarmi a copiarli.

Il tragitto fu abbastanza veloce, e la metropolitana era abbastanza affollato, ma la mia mente era concentrata a tutt’altra cosa. Non riuscivo ancora a spiegarmi come quel ragazzo conoscesse il mio nome. In realtà nella mia scuola conoscono il mio nome fin troppe persone, quindi quasi sicuramente veniva alla mia scuola. Aveva un viso familiare, ma non ricordo ancora dove l’avevo visto. E’ assurdo, perché mi importava tanto di quel ragazzo? Perché mi importava sapere il motivo per cui mi aveva chiesto il mio colore preferito e una cover che avrei potuto fare? Pensandoci bene, aveva un senso la sua domanda. Ecco perché aveva comprato una webcam, aveva intenzione di fare delle cover e mi ha chiesto la canzone perché non sapeva che cover fare. Dovevo subito controllare su youtube se l’aveva già pubblicata.

Non ci misi molto per arrivare a casa, e quando entrai trovai tutte le luci del salotto accese. Senza pensarci andai a spegnerle e salii le scale per andare in camera mia.
“Chi è salito di sopra? Ho appena lavato le scale” urlò mia zia di sotto.
“Scusa zia, urlai. Sono stata io.”
“Ehi Raph, vai a cambiarti e subito a fare i compiti” urlò di nuovo.
“Certo” gridai anche io entrando in camera mia.
Appoggiai la mia borsa e accesi lo schermo del mio computer. Per fortuna era già accesso. Aprii safari e scrissi subito nelle ricerche youtube, quando qualcuno bussò alla porta.
“Raph sono Mikey” disse da dietro la porta.
“Entra” dissi scrivendo tra le ricerche di youtube Please dont go - Mike Posner cover.
“Devi darmi il quaderno di geometria” dissi continuando a cercare tra i video appena pubblicati.
“Si ma Raph c’è u problema, io non so f..”
“Michael ora non posso, tu dammi il quaderno e poi vedo io, adesso sono proprio occupata”
“Okay torno più tardi” disse uscendo dalla mia camera.

Cercandolo tra i video, finalmente lo trovai, aveva la stessa canotta blu e gli stessi capelli di questa mattina. Sorrisi e aprii quel video. Non so quante volte avrò visto quel video, ma so che amavo alla follia la sua voce, e so di essere stata la prima a mettere mi piace alla sua prima cover consigliata da me.


Mar’s Corner
Scusate per il ritardo, dovevo pubblicarla ieri ma non ho fatto intempo
Questo, come vi avevo promesso, è il vero inizio della storia.
Insieme a me sta collaborando pure una mia amica, che mi da molte idee per questa storia
Forse è uscito un po’ lunghetto, però a me piace così, adoro questo capitolo
Mi farebbe molto piacere un vostro commento, solo per sapere se vi piace oppure no
  
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