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Autore: Audrien    22/08/2014    3 recensioni
Storia ambientata nell'estate dopo il 5° anno del trio.
Tratto dal primo capitolo: -Abbraccio?- propose Fred aprendo le braccia. Hermione lo guardò con un sopracciglio alzato, ma poi sorrise e lo strinse all'altezza della vita, con l'orecchio appoggiato sul suo petto sentiva i battiti del suo cuore. La testa aveva smesso di girare.
Dal capitolo 11:
–Ho bisogno di parlarti.- annunciò quando Molly uscì fuori in giardino per posare degli utensili.
-Credo che tu abbia già detto abbastanza.-
La ragazza restò a guardarlo mentre si portava il pollice tra le labbra e leccava un po’ di marmellata rimasta attaccata al polpastrello. Arrossì, lui lo notò e le fece l’occhiolino. –Vuoi favorire anche tu, Granger?- indicandosi il dito.
-No, grazie. Weasley.-
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Per questo capitolo ringrazio xJames per il contributo che mi ha dato nel formarlo e il grande "sostegno morale"! Se vi va date un'occhiata alla sua nuova storia su Harry Potter "Inflame - Il mondo si infiamma di nuovo." Grazie <3 


Era una bella giornata soleggiata e la signora Weasley aveva approfittato per mettere i suoi due ultimi figli e gli amici a svolgere i lavori in giardino. Così Harry e Ron si preoccuparono di scacciare via gli gnomi, spedendoli a un minimo di trenta metri di distanza, mentre Ginny spazzava le foglie che Hermione tagliava dai cespugli. Erano lì già da una buona mezz'ora ma gli gnomi spuntavano come funghi e le due ragazze non ce la mettevano davvero tutta per via del sole.
-Merlino che caldo! Sto morendo disidratata, facciamo una pausa!- esclamò Ginny.
Quando vide che nessuno parve sentirla, però, gettò a terra la ramazza e andò a dissetarsi per poi ritornare alla sua postazione con una bottiglia di succo di zucca e dei bicchieri.
-Heilaa! Guardate come sono gentile.- disse ancora lei.
Ma nessuno le prestò attenzione e andò su tutte le furie.
-Brutti deficienti venite subito a bere il succo che ho preso per voi!- gridò.
-Hey ma che urli?- chiese l'altra ragazza voltandosi. Poi si avvicinò e prese del succo ringraziando l'amica. A loro si unirono anche gli altri due, che si sedettero sul prato stanchi e sudati.
-Hai dello sporco sul naso lo sapevi? Proprio qui.- fece notare Hermione a Ron indicando il punto sul proprio naso per fargli capire dove. Lui si strofinò con due dita e poi disse meravigliato -Però, la stessa cosa che mi dicesti il primo giorno che ci incontrammo.- 
Hermione arrossì un po'. "Caspita se lo ricorda" pensò. 
Ginny si alzò e prese la ramazza, ma invece di radunare le foglie si appoggiò sulla punta del manico con le mani e il mento e fissò un punto indefinito davanti a sé sorridendo. -Mi manca l'Esercito di Silente.- sbottò poi.
I ragazzi alzarono il viso e annuirono, segno che anche loro ricordavano con gioia la bellissima esperienza. Dopo un po' però Harry si rabbuiò e non ci fu bisogno di chiedergli cosa avesse. Gli altri tre avevano capito cosa occupasse la sua mente: Sirius.
Dopo un minuto il bambino sopravvisuto ruppe il silenzio. -La cosa più bella dell'anno è stata la faccia dell'Umbridge quando Fred e Goerge hanno sabotato la scuola con tutti quei fuochi d'artificio Filibuster!-
-Già!- concordò Ron ridendo.
Questa volta fu Ginny a rabbuiarsi. -Quest'anno dovrò anch'io sostenere i G.U.F.O...- disse.
-Sì, e dovrai farlo nel migliore dei modi! Se vuoi posso prestarti gli appunti di cui hanno usufruito anche tuo fratello ed Harry.- propose Hermione, poi continuò -Hai visto i risultati no? Sono più che buoni, e inoltre...- 
-Ok, ho capito Hermione, quando sarà il momento mi presterai i tuoi appunti. Adesso però è estate e non voglio sentir parlare di scuola prematuramente. Solo una cosa però, adesso chi sarà il nostro professore di Difesa Contro le Arti Oscure? Immaginate se Piton dopo anni è riuscito a realizzare il suo desiderio!- chiese Ginny, interrompendo Hermione.
-Impossibile, sarà il professor Lumacorno a insegnarci difesa.- affermò Harry guardandola negli occhi, lei rispose allo sguardo. 
-Harry uno gnomo! Credo sia l'ultimo!- esclamò Ron alzandosi e andando a rincorrere quel piccolo essere che correva veloce per il prato quasi immacolato.
Alle parole dell'amico, Harry distolse lo sguardo e bevve d'un fiato il succo di zucca rimasto nel bicchiere. 
-Dài Ginny finisci di raccogliere queste foglie che poi abbiamo finito. Dopo devo tradurre le ultime due pagine di antiche rune.- incalzò Hermione. Non sapeva cosa l'amica aveva trovato negli occhi di Harry, e non sapeva cosa avesse provato, ma qualsiasi cosa fosse non era buona, non si era certo messa a fare i salti di gioia, quindi decise di distrarla e portarla via di lì. 

Quando ebbero finito, Hermione si incamminò verso il bagno, con l'intenzione di farsi una doccia ma si fermò prima di salire le scale vedendo una scena molto tenera: Bill e Fleur che si scambiavano effusioni convinti che nessuno li potesse vedere. 
-Sei così dolsce amore mio..- diceva lei.
-E tu sei così bella- ribatteva lui, accarezzandole i lunghi capelli biondi che sembravano tanto argentei.
Hermione si allontanò poiché le sembrava da maleducati assistere ad una scena così initma, però allo stesso tempo, il modo in cui Bill stringeva la vita esile della ragazza le riportò alla mente quando nella biblioteca di Hogwarts, due anni prima aveva passato dei bei momenti con Viktor Krum. Le guance le andarono a fuoco e uno strano senso di colpa si impossessò di lei, si sentiva come se avesse tradito la fiducia di qualcuno. Poi la mente la riportò a circa tre giorni prima, mentre stringeva tra le sue mani i capelli di Fred, proprio come stava facendo Fleur con Bill, e quella sensazione svanì, lasciando posto ad un mix di emozioni che comprendevano la gioia, la tristezza e la nostalgia.
Scosse la testa sperando che quella doccia le avrebbe fatto scivolare via quei pensieri insieme alla stanchezza.

Fred se ne stava a fischiettare disteso sul suo letto con le mani dietro la testa, osservando figure immaginarie sul soffitto. Il suo stomaco brontolava e così decise di scendere giù in cucina per sgranocchiare qualcosa, anche perché si era rotto di scorgere solo ombre somiglianti alla capigliatura di Lee Jordan. 
Scavò nella dispensa e mangiò un po' di tutto, da dei semplici grissini a panini e contorni. Quando fu sazio eruttò e  ringraziò in silenzio la madre per quelle squisitezze. Uscì fuori in giardino per scacciare qualche gnomo e smaltire il cibo che aveva mangiato, ma non ne vide in giro. "Probabilmente la mamma avrà ordinato a Ron di disinfestare il  prato" pensò e quasi deluso stava per tornarsene dentro quando sentì i "toni soavi" di sua sorella Ginny. Sembrava stesse facendo una delle sue ramanzine e Fred fu curioso di sapere chi fosse la sfortunata persona, così si fece guidare dai suoi piedi verso la voce che man mano si faceva più chiara. Raggiunse la rimessa dove tenevano le scope e si acquattò dietro la porta per origliare la conversazione. Vide che la sorella e il suo interlocutore erano dietro ad un cespuglio e discutevano. L'istinto gli disse che non era una discussione piacevole. 
-Ho le pluffe piene del tuo comportamento ambiguo. O sì stai con me o sì stai senza di me. Non sono la tua bambolina con cui giocare quando ne hai voglia, e guardami quando ti parlo.- disse Ginny dura. 
Ci fu un minuto di silenzio, poi l'interlocutore della sorella parlò, ma proprio in quel momento un forte vento scosse i cespugli e Fred non riuscì ad afferrare le sue parole. Capì che non furono belle perché Ginny rispose in modo atono -Bene, però dopo non domandarti come sarebbe stato se nella tua vita avessi fatto spazio per due Weasley invece di uno!- 
Fred la vide uscire da dietro al cespuglio e dirigersi verso la casa a grandi passi, trenta secondi dopo Harry Potter, l'amico di suo fratello Ron la imitò. Il gemello restò così stupito che si ritrovò con la bocca aperta e quando si riprese corse a dire tutto a George.
Trovò il suo gemello nella loro camera, con un asciugamano intorno ai fianchi e uno sulla testa, intento a cantare una canzone babbana sentita chissà dove. Rimase stupito sulla porta a guardarlo mentre cantava quello che sembrava fosse il titolo della canzone "Walking on sunshine" seguito da un "Ho-oo-oo". 
Non aveva mai dubitato della sanità mentale di suo fratello, sapeva che era stupido quanto lui stesso, ma quella volta pensò che forse si era sottovalutato. "Quanto sono umile, Merlino." si disse. E il bello è che era serio.
-George!- lo interruppe Fred quando cominciò anche a ballare sul ritmo della proprio voce. Chiamato in questione, George, si fermò subito e sfregandosi l'asciugamano sui capelli rossi con fare disinvolto chiese al fratello cosa volesse.
-Innanzitutto non voglio mai più assistere ad una scena come questa.- disse Fred a braccia conserte e il naso per aria.
-Scena? Quale scena? Oh, intendi la mia performance.. Perché non ti è piaciuta? Potrei sempre farmi un incantesimo alle corde vocali per avere una voce più intonata..-
Fred alzò un sopracciglio. -Non basterebbe Miranda Gadula in persona-.
-Pff! Sei solo geloso del mio stacchetto- affermò George convinto ed eseguendo un passetto scoordinato. Non secondo lui ovviamente. -Comunque, cosa volevi dirmi oltre le critiche?- continuò.
-Ho visto Harry e Ginny discutere.-
-E perché questo dovrebbe interessarmi?-
-Perché tua sorella discuteva con Harry.-
-Ho capito. E quindi?-
-E quindi diceva tipo "O stai con me o senza di me, non sono la tua bambolina" e cose del genere.- concluse Fred passandosi una mano fra i capelli. 
George lo guardò impassibile. -Comunque non mi interessa, al momento.- 
-Come non ti interessa? Tua sorella ha una probabile relazione con Harry Potter e questo la fa stare male!- esclamò Fred quasi sconvolto.
Negli occhi del fratello vide una luce come di comprensione, che però subito scomparve.
-Ho detto che non mi interessa al momento, non che non mi interessa e basta. Ciò che occupa i miei pensieri in questo momento sei tu. Dici che Ginny sta male, e tu invece?- chiese quest'ultimo.
-Io sto benissimo..- 
-Certo, talmente bene da non capire che la mia era una domanda retorica. Freddie, guardati.. Sei cambiato.- disse George calmo indicandolo.
-In che senso "Cambiato"? Sono sempre lo stesso Fred. Che cosa stai insinuando fratellino?- domandò.
-No, sei cambiato. E so anche perché, quando e come.- rispose l'altro deciso e anche un po' stufo. "Che testa dura, Merlino!" pensò.
-Ahh Georgie! Sembri la Cooman, e non è un complimento!- esclamò Fred.
Il suo gemello fece fatica a trattenere una risata, poi si ricompose e disse -Siamo seri, Fred. Ho notato il cambiamento. Sei sempre immerso nei tuoi pensieri, con le spalle basse, e uno sguardo triste. Sono arrivato alla conclusione che tu stia così da quando ho sorpreso te ed Hermione a baciarvi. Il perché del tuo comportamento credo l'abbia capito anche tu.- 
Seguì un silenzio di tomba in cui Georoge ricominciò il motivetto di "Walking on sunshine" sussurrando, questa volta però invece di ballare, sciolse la tovaglia che aveva sui fianchi e se la passò tra le gambe, asciugandosi al ritmo della canzone. 
Fred prese a percorrere la stanza a grandi passi, cercando di non guardare il fratello e pensando cosa dire, poi si fermò. -No, non l'ho capito invece.- affermò.
George che nel frattempo si era vestito, lo guardò. -Andiamo, non mentire a te stesso. Sai che odio quel genere di persona. Perché non vuoi ammetterlo?- domandò.
-Ammettere cosa?!- chiese Fred a sua volta alzando la voce di un'ottava.
-Che sei innamorato di Hermione!- urlò George esasperato. 
L'altro impallidì sempre di più mentre lo guardava. -No, non è vero.-
-Si invece, perché ti ostini a dire il contrario? Dimmelo!- 
-Perché.. Perché quando una persona si innamora..si perde, non è più la stessa e io non voglio cambiare..- disse Fred con un filo di voce.
Lo sguardo di George si addolcì. -Ma tu sei già cambiato, ti sei perso. Non te ne accorgi? Sei diventato una persona qualunque, che si sforza di sorridere e che sfugge dalla felicità.- le labbra di Fred tremarono ma non disse niente, così continuò. -Credo che la soluzione ai tuoi problemi sia di ammettere i tuoi sentimenti a te stesso, prima di tutto, e poi andare da Hermione a chiarirli anche a lei. Ritornerai il Fred di sempre, forse anche migliore. Anzi, ne sono certo.- Gli diede una pacca sulla spalla e suo fratello sorrise, un sorriso vero dopo giorni. -Hai ragione Giorgie, sei il mio gemello preferito lo sai?- disse Fred con una nuova luce negli occhi. -Bene, ma adesso come lo dico ad Hermione?- 
George alzò le sopracciglia. -Ho un'idea vieni.-

Ginny entrò nella loro camera sbattendo furiosa la porta e si gettò sul letto singhiozzando forte. Hermione, che era sobbalzata per la sorpresa, rimase allibita per qualche secondo. Guardò la sua amica stesa a pancia in giù sul letto di fianco al suo e chiuse di scatto il libro di antiche rune, andando a sedersi vicino a lei. Prese ad accarazzerle i capelli per calmarla e in parte ci riuscì. -Hey, che cos'è successo?- chiese piano.
Ginny si girò su un fianco, dalla sua parte, ma non smise di piangere.
-Ne vuoi parlare?- insistè gentilmente Hermione senza smettere di toccarle i lunghi capelli rossi.
Ginny annuì e dopo qualche minuto parlò. -Harry... abbiamo discusso..- 
Hermione fece un respiro profondo e l'altra continuò. -Gli ho detto che non volevo più essere la sua bambolina con cui giocare in assenza di Ron e lui... Lui ha detto che preferisce non perdere l'amicizia di Ron..- 
-In pratica ti ha fatto capire che tra voi due non può funzionare..- disse Hermione con gli occhi bassi.
-Si..- convenne Ginny mettendosi a sedere e asciugandosi le lacrime.
-E tu che gli hai risposto? Te ne sei andata e basta?- domandò l'altra.
-Gli ho detto che andava bene, ma che in futuro non si sarebbe dovuto chiedere come sarebbe stata la sua vita con dentro due Weasley invece di uno... Poi me ne sono andata trattenendo le lacrime, ma sono scoppiata all'inizio delle scale..- 
-Ohh, Ginny! Mi dispiace così tanto.. Vieni qui.- Hermione l'attirò a sè abbracciandola.
L'amica la strinse a sua volta. -Mi sento uno straccio, ho passato cinque anni a corrergli dietro e quando sembra che stia per arrivare la svolta ecco che crolla tutto.-
-Lo so, però Ginny, dài non abbatterti! Ci sono tantissimi altri ragazzi e chissenefrega se lui è il Prescelto?!- Si sciolse dall'abbraccio e le aggiustò i capelli.
-Per caso si vede che ho pianto?- chiese Ginny ormai calma.
-Si, però aspetta..- Hermione si chinò per prendere una salvietta dal cassetto del comodino e gliela prose.
Ginny si rinfrescò la faccia bagnata di lacrime salate e proprio quando ebbe finito George fece irruzione nella loro stanza.
Hermione si ritrovò a sobbalzare per la seconda volta, si era proprio stufata, perciò quando parlò lo fece con una punta di fastidio nella voce. -Che cosa vuoi?-
-Hey hey, piano leonessa!- esclamò George mettendo le mani davanti a sè in segno di resa. 
Dietro di lui, Hermione scorse Fred che la fissava, sentì una fitta allo stomaco e spostò lo sguardo sul gemello.
-Volevo invitarvi a passare la mattinata al negozio domani, abbiamo già chiesto a mamma e ha detto di sì. Allora ci state?- proprose questi.
Ginny corrugò la fronte. -Perché dovremmo? Cioè, ovvio, sarebbe più divertente che stare chiuse in casa, ma perché ci inviti?- domandò.
-Be' perché una delle nostre commesse principali si è presa una settimana di vacanza e così adesso siamo nella.. Ehm, sì, siamo nei guai.. Quindi vorreste darci una mano?- chiese George speranzoso.
Le due amiche si scambiarono uno sguardo di intesa prima di annuire contemporaneamente.
 
Ciaooo! Be' ecco il tanto atteso sesto capitolo... Come al solito mi scuso per il ritardo, sono andata in vacanza e non ho avuto modo di usare spesso il pc! 
Comunque spero che abbiate voglia di leggerlo e che vi piaccia, al prossimo capitolo!! <3
  
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