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Autore: Ake Chan    23/08/2014    1 recensioni
"Era passato un anno, un lunghissimo anno, ma ricordavo come se fosse ieri, chi non ricordava? Nico era una promessa calcistica molto, molto promettente.
Ma il 21 ottobre di un anno fa si spense la speranza ci un ragazzo, che come ognuno aveva un sogno, sognava la nazionale.
Ora sono io, Myuki, a indossare la sua maglia, ad andare avanti per lui, a realizzare il suo sogno.
È il minimo che possa fare, dopo ciò che lui fece per me."
Genere: Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era passata una settimana, e con l'aiuto dei miei compagni di squadra le visioni di Nico si annullarono completamente. Ora eravamo sul treno chi ci avrebbe portati in Francia, dove si disputerà le qualificazioni nostro primo mondiale junior.
Non avevo ancora raccontato ai miei amici del ragazzo che mi aveva salvata. Volevo parlarne ora, ma stavano dormendo tutti.
Allora decisi di addormentarmi pure io.

 

Mi svegliai, o meglio, mi svegliò, Becan.
“Bec!” lo sgridai
“Mancano 20 minuti” disse Morgan girandosi dal sedile davanti “appena arrivati dovremmo subito recarsi allo stadio, giochiamo per primi”
“Cosaa!?” disse la squadra
“Mo, non è divertente!” disse Eddie un paio di file più in giù
“vi dico che è vero!” disse con tono innocente
“contro di chi?” chiese Stephan
“l`Italia” disse Morgan “si inizia con i favoriti...”
ci fu silenzio.
“Quindi tra 20 minuti si gioca?” chiese Becan
“trenta...” lo corresse Morgan
“quindi abbiamo 10 minuti per raggiungere lo stadio, cambiarci e scaldarci?” disse preoccupato Eddie
“già...”
altro silenzio.
Si incominciava con l'Italia...
Mi vedrò con quel ragazzo.
Chi era?
A interrompere il nostro silenzio fu una voce femminile, che disse qualcosa in francese.
“Siamo arrivati?” dissi scattando in piedi, seguita a ruota dai miei compagni
vidi Tommi scuotere la testa.
“Tradotto letteralmente è: Un albero è caduto sui binari e non si può procedere.”
“coosa!”esclamò la squadra al completo.
“Ma noi dobbiamo giocare!” dissi io
scesi dal treno, purtroppo non era uno dei soliti scherzi Tommi, una quercia bloccava i binari.
Dietro di me scese anche il resto della squadra.
“so a che pensi...” mi disse Morgan mettendomi una mano sulla spalla
“Lo sai?” chiesi stupita
“Hai visto troppi film, è praticamente impossibile, ma tentare non nuoce.” disse, poi si girò verso agli ragazzi, che annuirono
“Allora muoviamoci” Dissi e incominciai a correre. Notai nel bosco un'ombra.
Non poteva essere una coincidenza, non cera un filo di vento.

  
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