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Autore: ProfumodiLavanda    23/08/2014    3 recensioni
Helen si trasferisce a Bedford, una città dell'Inghilterra.
Nuova scuola, nuovi amici, e nuovi amori. Con un peso, il suo passato.
In classe incontra Kimberly, una ragazza che l'aiuterà ad ambientarsi e con la quale diventeranno grandi amiche, ma Kim non sarà l'unica con la quale si relazionerà.
Nell'angolo dell'ultimo banco c'è un ragazzo, Ash, il solito bulletto della situazione, con il quale lei dovrà fare i conti prima di scivolare nella più grande storia d'amore.
Le farà aprire gli occhi e la farà diventare più sicura di se, mentre lui le rivelerà il suo grande segreto, il motivo per cui indossa la sua maschera.
Non sai mai quanto sei forte finché essere forte non è l'unica scelta che hai.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Non-con | Contesto: Scolastico
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31 Gennaio
 
-Helen Keheer?- un'infermiera bassa con i capelli biondi raccolti fa capolino dalla porta, mi rendo conto che è il mio turno. Mi alzo, ringrazio con la testa la donna che mi aveva chiamata e mi dirigo verso lo studio della dottoressa entro e mi chiudo alle spalle la porta.
 
Dopo una bella chiacchierata con la dottoressa Dan che ultimamente non sembrava essere di grande aiuto, la mia testa era colma di altri pensieri, oltre all'ombra del mio passato.
Lei dice che tenere la testa occupata da altre cose potrebbe essere una cosa favorevole per la mia situazione, insomma non pensarci troppo poteva far allontanare il mio disagio e cominciare a vivere senza l'assillo del mio passato. Io non le davo molta fiducia, ma ci provavo.
Un risultato però si presentò come la rugiada in una mattina di primavera: mi ha diminuito i farmaci.
Insomma per lei l'avvento di Ash Dason era solo un bene. Per me..dipendeva dai punti di vista.
Non capivo cosa lui fosse per me e cosa io fossi per lui, il mio cervello lavorava notte e giorno su quel fronte.
 
Chiamo l'ascensore presa dai miei pensieri, aspetto qualche minuto e le grandi porte grigio metallizzato si aprirono davanti a me per lasciarmi entrare, una signora prima di me aveva premuto il tasto per andare al quinto piano quindi mi sarei dovuta sorbire la salita e poi la discesa, e poi figurati se qualche burlone non avesse chiamato facendo fermare questo aggeggio malefico ad ogni piano?
Pensato e accaduto, ho visto il quarto, il terzo e perfino il secondo...
Un ragazzo che sembravo conoscere si stava dirigendo dritto dritto nell'ascensore, un signore blocca le porte, lui riesce a salire e ci guardiamo per qualche istante.
-Ash..?- domando io preoccupata, la sua espressione era a dir poco terrorizzata.
-Helen... ciao - dice lui balbettando e preme il tasto del terzo piano. Ti devi mettere in coda bello, qua c'è gente che cerca di scendere da questo coso da ormai cinque minuti.
Ci perdo le speranze e mi rassegno al fatto che sono lenta nel premere quei tastini inutili e lo guardo.
-Che ci fai qui?- domando incuriosita.
Lui mi guarda, il panico attraversa i suo occhi e me ne rendo conto. Ha paura di me in questo momento.
-Ash, cosa ci fai qui? È tutto ok...- la mia voce si addolcisce, vedo che per poco non trema e abbassa lo sguardo.
-Ehi.. niente.. ero solo passato a..- si ferma un attimo e poi riprende. -a ritirare delle analisi per mia mamma.. ecco, sì.. per mia mamma!- mi risponde accennando un sorriso, quasi impercettibile. Non è rilassato e lo noto, non vede l'ora di scappare dall' insistenza del mio sguardo. Osservo ogni suo impercettibile movimento, non riesco a togliergli gli occhi di dosso. Voglio capirlo. Vorrei che si togliesse quella maschera che si è creato a scuola, insomma qua, davanti a me sembra così vulnerabile e sembra così spaventato.
-Sei sicuro? Insomma non sei molto tranquillo..- mi scappa dalla bocca, promemoria mentale “stai zitta, accidenti!”.
-No, era solo che mi sono stupito.. insomma non mi parli da un po'! Sono solo sorpreso!- Ecco che torna il vecchio Ash, deciso. L'Ash vulnerabile di dieci secondi fa era sparito e aveva lasciato campo libero a quello 'stronzo'. Sospiro. Le porte dell'ascensore si aprono e io lo seguo mentre scende.
-Io non ti parlavo perché.. insomma.. capiscimi!-lo seguo mentre si inoltra nei corridoi dell'ospedale con molta serenità. Quasi li conoscesse meglio di casa sua. Non mi risponde.
-Ehi? Sono sempre qua!-
-Helen.. senti ne parliamo in un altro momento.. non qui e non adesso!- esclama lui, facendomi indietreggiare... ora era lui che faceva paura a me. Come ci invertiamo i ruoli alla svelta io e lui.
-Ma Ash!..- proprio in quel momento un medico interrompe il nostro discorso.
-Ash, dai andiamo a fare il prelievo, senza di quello non possiamo fare altri accertamenti- il tono serio del medico mi fa sussultare. “Prelievo? Esami?” Mi ha mentito!
-Ash di che parla?- esclamo guardandolo dritto negli occhi. Esita a rispondermi.
-Arrivo dottore, un attimo- si gira verso di me dopo aver fatto allontanare il signore panciuto che indossava il camice. -Helen..torna a casa, è meglio per tutti! Vai- sospira e fa per allontanarsi.
-Ma..-
-Niente ma Helen. Va a casa e ricomincia ad ignorarmi come hai sempre fatto fino ad adesso!- e se ne va. Mi lascia lì. Da sola. In mezzo ad un sacco di gente lo vedo sparire dietro una grande porta.
Non mi vuole nella sua vita.


Angolino dell'autrici 

Scusate il ritardo ragazzi, ma sono stata molto impegnata! Odio quando tutta la famiglia viene a casa mia DD:
Non hai più un attimo libero D:
Detto questo spero vi piaccia il capitolo, fateci sapere!!
Un abbraccio
Fede
   
 
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