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Autore: Marlowe    23/08/2014    8 recensioni
Dopo la battaglia ad Idris, Clary si risveglia in una cella buia e fredda. Non sa chi l'ha portata lì, né il perché. L'unica cosa che sa è che Jace è morto. Più tardi scoprirà che il suo carceriere è Jonathan, suo fratello. Il ragazzo è deciso a farsi amare da lei a costo di utilizzare trucchi e inganni.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clarissa, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: What if? | Avvertimenti: Incest
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CAPITOLO 7


 

JONATHAN


 

Avevo lasciato Clary a tormentarsi nella sua camera, ero abbastanza compiaciuto di come stavano andando le cose. La mia dolce sorellina non sapeva più che pesci pigliare, si sentiva in colpa, ma in fondo in fondo le piaceva quello che stava succedendo. Anche se non lo ammetteva ne ero piuttosto convinto, altrimenti in tutti e due i baci mi avrebbe allontanato. Una cosa avevo capito di lei, era una creatura bisognosa di affetto, voleva essere apprezzata e coccolata, poteva dimostrarsi forte quanto voleva, ma in realtà aveva un animo fragile, proprio come il mio.
Mi diressi verso lo studio di mio padre, ora diventato mio, e ci trovai Sebastian che mi aspettava, era impressionante, sapeva sempre cosa avrei fatto prima di me, era la persona che più mi conosceva e che più apprezzavo. A tavola avevo minimizzato, ma davvero mi sarei sentito perso senza di lui, era la coscienza che non avevo, il mio prezioso consigliere, il mio complice, il mio migliore amico.
- Bene amico, ogni volta che ti rivedo sei sempre più compiaciuto, immagino che il tour sia andato bene no?
Mi sedetti sulla sedia in pelle dietro la scrivania.
- Diciamo di sì
- Fammi indovinare, le hai fatto vedere la stanza padronale e lei è rimasta stupefatta?
Risi, stupefatta era dire poco, forse scioccata rendeva meglio l’idea. Si era dimenata nel mio abbraccio, rifiutava il pensiero di una nostra possibile vita insieme, eppure si adattava così bene fra le mie braccia, perché non lo capiva?
- La stanza le è piaciuta, è l’idea che fosse proprio la nostra che non l’ha resa particolarmente contenta
- Bè che ti aspettavi? Che si stendesse sul letto e ti invitasse ad unirsi a lei?
Perché no? Avrei apprezzato sicuramente, insomma sono un ragazzo perfettamente funzionante, avevo certi bisogni e non vedevo l’ora di sfogarli con Clary, che male c’era se speravo in certi miracoli? So di non essere brutto, ho un certo fascino e poi lei non è del tutto indifferente, e se le davo un afrodisiaco per velocizzare i tempi? Era un’opzione da considerare.
- Qualunque cosa stia pensando la tua mente malata dimenticala.
- Perché? Avevi detto di usare tutto il mio fascino, che male c’è ad escogitare qualcosina che mi tornerà abbastanza utile?
- Utile a te ma che farà infuriare a morte lei?
- Ma poi mi ringrazierebbe
- Certo dopo averti staccato la testa dal collo e ballato la danza della vittoria sopra il tuo corpo mutilato.
Sarei proprio curioso di vederla questa danza della vittoria.
- Senti, farò tutto ciò che è in mio potere per ottenere l’amore di Clary, lo sai tu, lo so io, lo sa anche lei, perciò buone maniere o no l’avrò al mio fianco. Ma ora basta parlare delle mie pene sentimentali.
- Peccato è il mio argomento preferito, ci potrei scrivere un libro che dici? Storia di un amore proibito, sarebbe un best seller e io farei soldi a palate.
Lo guardai malissimo, cioè più male del solito, nessuno avrebbe scritto niente del mio amore per Clary!
- Senti, domani sarò assente per tutto il giorno e tu dovrai tenere d’occhio mia sorella.
- Perché?
- Devo fare una visitina ad alcuni alleati di mio padre, stanno diventando irrequieti e c’è bisogno di rimetterli in riga, non starò via molto, mezza giornata al massimo.
Mi fissò dubbioso.
- Ma perché mi lasci qui con lei?
- Con chi la dovrei lasciare scusa? Ci sei solo tu di cui mi fido, e sono sicuro che riuscirai a badare a una ragazzina che raggiunge a mala pena il metro e sessanta, oppure no?
- Certo che sì! Anche se da l’idea di riuscire a ucciderti strozzandoti con una banana. E va bene lasciala alle mie cure, ma poi non ti lamentare se si innamora perdutamente di me!
- Sono sicuro che non accadrà, meglio che vada a riposare almeno un po’ prima della partenza.
Mi congedai dal mio amico e mi diressi nella mia camera. Clary aveva ragione, era davvero caotica, il letto matrimoniale era sfatto, i vestiti erano buttati sul pavimento alla rinfusa, non aveva visto il bagno per fortuna o sarebbe svenuta per l’orrore. Non mi piace l’ordine, mi rende nervoso.
Mi feci una doccia veloce, mi piaceva stare sotto l’acqua, le goccioline che ti accarezzano la pelle e portano via la stanchezza. Quando uscii mi sentii decisamente meglio e quando mi guardai allo specchio concordai con il parere di Sebastian, sembravo davvero soddisfatto. Non avevo mai avuto uno sguardo così acceso, di solito il nero dei miei occhi erano pozzi bui privi di luce, spaventavano molto. Chissà cosa avrebbe detto Clary se mi fossi presentato in camera sua in questo stato, bagnato, capelli spettinati e con solo un asciugamano intorno alla vita, mi avrebbe tirato addosso la lampada sul comodino. Risi al pensiero, non ero mai stato così spensierato.
Mi asciugai e indossai dei pantaloncini, non mi piaceva dormire con troppi indumenti, limitavano troppo i miei movimenti e almeno di notte volevo essere libero.
L’indomani sarei dovuto partire e l’idea di lasciare mia sorella da sola ( si va bene con Sebastian), non mi piaceva molto, ma erano importanti anche gli affari, non potevo lasciar correre.
Cercai di dormire un po’, ma il sonno proprio non voleva saperne, mi giravo e mi rigiravo, ripensavo a tutto quello che era successo in questa giornata, ero talmente su di giri che proprio non volevo saperne di chiedere gli occhi.
Mi alzai controvoglia e mi diressi in cucina per bere qualcosa, almeno avrei passato il tempo. Presi un bicchiere di acqua e mi diressi di nuovo nella mia camera, prima però mi fermai davanti alla stanza di Clary, la socchiusi leggermente per vedere se dormiva.
La stanza era totalmente buia, lei era sdraiata sul letto, il respiro profondo di chi ormai è nel mondo dei sogni, i capelli rossi sparsi sul cuscino. Sembrava proprio un angelo quando dormiva, calma, i lineamenti distesi, mi chinai sopra di lei per poterla osservare meglio. La sentii mugugnare qualcosa nel sonno e girarsi verso di me, si era svegliata? No, aveva il sonno pesante e il calmante che beveva era d’aiuto.
Alla fine rimasi ad osservarla dormire per più di un’ora e finalmente sentivo gli occhi pesanti, era ora di andare a riposare. Prima partivo e prima sarei tornato da lei.

 

SEBASTIAN


 

La faceva facile Jonathan, badare a Clary sembrava uno scherzo da ragazzi ma quella ragazza era imprevedibile. Erano indubbiamente fratelli, caparbi, testardi, orgogliosi fino al midollo e tutti e due con un caratteraccio orribile.
Prima di partire questa mattina mi aveva intimato di lasciarla dormire almeno fino alle nove, ma poi dovevo andare a svegliarla. La principessina se la dormiva della grossa mentre io ero stato buttato giù alle cinque del mattino, che ingiustizia. Avevo già persino fatto allenamento, corso intorno alla villa e sollevamento pesi, mi ero lavato vestito e profumato, insomma ero già bello che pronto per fare … niente! Che cavolo dovevamo fare io e lei per tutta una giornata? Giocare a monopoli?
Alla fine l’andai a svegliare alle otto, mi annoiavo troppo per aspettare ancora un’ora, non mi sembrava giusto no?
Andai in camera sua e aprii le tende, ma la ragazza non fece una piega. La chiamai leggermente ma ancora nulla.
Iniziai a scuoterla per una spalla e la vidi socchiudere un occhio.
- Sebastian?
- Proprio io, è ora di alzarsi.
- No dai ancora cinque minuti.
Mise la testa sotto il cuscino ma glielo portai via.
- Niente cinque minuti! Il sole è sorto, io sono sveglio ed è ora che alzi il sederino per tenermi compagnia.
- Chiedilo a Jonathan.
- Lo farei, ma oggi non c’è, siamo da soli.
Spalancò gli occhi di colpo e balzò a sedere sul letto.
- Come non c’è? E dove è andato?
- Non lo so tesorino, ma ora vai a sciacquarti la faccia e vestiti, voglio fare colazione.
Senza sentire repliche uscii dalla stanza e l’aspettai di sotto.

 

Dopo colazione mi chiese il permesso di andare in biblioteca, la osservai bene, effettivamente era una bella ragazza, e il vestito lilla che indossava oggi le stava particolarmente bene.
- Perché vorresti andare in biblioteca scusa?
Mi guardò come se fossi scemo.
- Per leggere no?
- Se proprio non puoi farne a meno va bene, ma vengo con te
Sollevò le spalle per dire che non le interessava. L’accompagnai e rimasi seduto su una poltrona aspettando che scegliesse un libro, vagava per la stanza guardando tutti gli scaffali e alla fine ne prese uno e si accomodò su una poltroncina per leggere. Si ma io che facevo? Non ero particolarmente portato per la lettura e mi stavo già annoiando, alla fine in preda alla noia mi addormentai.

Mi svegliai sentendo qualcuno scrollarmi per un braccio, la sorella di Jonathan mi chiamava e a malincuore le prestai attenzione.
- Che c’è Clary?
- Vorrei un libro
- e prendilo no? C’è bisogno di svegliarmi?
- è su un ripiano alto e non ci arrivo
- Ma scusa quello che stavi leggendo?
- L’ho finito, non era nemmeno bello, per favore.
Mi alzai svogliatamente per accontentarla.
- Dov’è questo libro?
Mi condusse in fondo alla stanza.
- Scaffale in alto, terzo libro a partire da destra, ha la copertina verde.
- Va bene.
Mi alzai sulle punte dei piedi, era alto anche per me. Quando finalmente riuscii a sfiorarlo con le dita sentii un dolore atroce alla testa e caddi al suolo.
La vista mi si stava offuscando e l’ultima cosa che vidi prima di perdere i sensi fu Clary che scappava dalla porta, accidenti Jonathan si sarebbe infuriato! Poi tutto divenne buio.




CLARY

 

Non potevo lasciarmi sfuggire questa occasione per nulla al mondo. Jonathan non c’era, ero rimasta da sola in casa con Sebastian e potevo finalmente tentare la fuga. Non mi si sarebbe più presentata un’opportunità del genere. Povero ragazzo, mi stava anche simpatico ma per nulla al mondo sarei rimasta ancora prigioniera di quel pazzo.
Voleva sposarmi e vivere insieme qui, in quella stanza enorme e già arredata, con quel letto immenso dove quello squinternato pensava di potermi tenere vita natural durante. Nemmeno per sogno, avrei lottato per impedire tutto questo.
Ero stata calma per troppo tempo, finalmente potevo andarmene, dovevo solo escogitare come.
Dopo che Sebastian mi ebbe svegliato mi lavai velocemente e indossai un vestitino lilla molto carino. Non ero mai stata tipa da vestiti ma ultimamente iniziavo ad apprezzarli, mi piacevo quando mi guardavo allo specchio, sembravo più femminile e carina, anche se non capivo per chi continuassi a farmi bella. Scesi di sotto, dovevo dimostrarmi molto tranquilla e rilassata, non dovevo fargli presagire niente del mio piano, piano che tra l’altro dovevo ancora escogitare, dovevo improvvisare.
La colazione venne consumata nel più totale silenzio, dovevo sbarazzarmi del ragazzo davanti a me per potermene andare, ma come?
Era uno Shadowhunters, io non ero alla sua altezza dal punto di vista fisico, insomma avevo ricevuto si e no due lezioni di autodifesa, che possibilità avevo di metterlo al tappeto! Dovevo basarmi sull’astuzia, non dovevo fargli sospettare niente. Gli chiesi di visitare la biblioteca, magari con un po’ di fortuna avrei trovato qualcosa, una mappa con cui orientarmi una volta uscita da qui. Sebastian non sembrava entusiasta del mio modo di passare la giornata ma mi accompagnò comunque.
Adoravo quella stanza, c’erano tantissimi libri e mi sarei potuta accampare qui per anni senza mai annoiarmi. Iniziai a girovagare fra gli scaffali quando trovai il libro che faceva al caso mio. Era pieno di cartine di Idris, dovevo solo capire quale era meglio prendere. Mi voltai in cerca del mio guardiano e quello che vidi mi diede speranza. Sebastian si era addormentato su una poltrona, che fosse così facile scappare? Provai ad alzarmi e camminai leggermente sul pavimento ma Sebastian si agitò sulla sedia, mi fermai e aspettai che si calmasse ma appena ripresi a muovermi lui riprese ad agitarsi … ma insomma che udito sottile aveva questo ragazzo? Se avessi aperto la porta si sarebbe sicuramente svegliato e io non potevo rischiare assolutamente. Mi guardai intorno in cerca di ispirazione, finchè il mio sguardo non cadde su un tavolino con una statuetta in pietra, sviluppai il mio piano in fretta.
Andai a chiamare il ragazzo e gli chiesi di prendermi un libro posto molto in alto. Si alzò di malavoglia ma non poteva negarmi niente no? Ero la sorellina del suo migliore amico e doveva accontentarmi in tutto.
Gli indicai il libro che volevo, ero agitata, non avevo mai colpito nessuno con l’intenzione di tramortirlo, insomma l’avevo desiderato molte volte con gente che detestavo, ma ora era diverso. Appena Sebastian allungò il braccio per prendermi il libro calai con forza la statuetta sulla sua testa e lui cadde al suolo tramortito. Non persi tempo, mi fiondai alla porta e mi diressi finalmente fuori da quella casa.
Presi a correre a più non posso, non avevo idea di dove stavo andando, avevo strappato un mucchio di mappe da quel libro ma non potevo fermarmi a leggerle ora che ero ancora allo scoperto. Mi diressi alla cieca seguendo il mio istinto, entrai nella boscaglia, non dovevo rallentare, non mi fermavo nemmeno quando i rami mi graffiavano o quando inciampavo in qualche radice.
Avevo il terrore di veder comparire Jonathan da qualche parte, non sapevo nemmeno da quanto stavo fuggendo, alla fine mi fermai accanto a un’enorme quercia per riprendere fiato. Ero sufficientemente lontana? Tirai fuori le mappe da sotto il vestito, come mi orientavo? Non avevo nessun punto di riferimento, non erano come le cartine del centro commerciale con la fantastica freccia rossa “tu sei qui”. Ma perché non avevo rubato lo stilo a Sebastian? Avrei potuto aprire un portare per tornarmene a casa. Iniziai a camminare lentamente, magari se trovavo qualche fiume avrei capito più o meno il luogo in cui mi trovavo.
Dopo qualche ora di cammino, il mio stomaco iniziò a brontolare, che stupida che ero stata, non mi ero portata niente per la fuga, né cibo né acqua, proprio intelligente Fray complimenti!
Ormai avevo perso totalmente l’orientamento, non che lo avessi mai avuto sia intesi. Da quanto stavo vagando in quel posto?
Ero talmente assorta nella lettura di quelle maledette mappe che non mi accorsi minimamente del ragazzo alle mie spalle finchè due braccia non mi strinsero da dietro. Inizia a dimenarmi e a scalciare, volevo scollarmelo di dosso.
- Calmati Clary sono io.
Quella voce … non poteva essere davvero lui. Mi girai lentamente in quell’abbraccio per vederlo in volto. Mi si mozzò il respiro … era davvero lui … capelli biondi, occhi d’ambra, sorriso accattivante.
- Jace.





ANGOLINO DI MARLOWE


Inizierò con … muahahahahahahahahah! Eccolo il mio grande MA! Che ve ne pare? Stupite? Arrabbiate? Giustamente starete dicendo “ ma sto gran pezzo di biondo non era morto?”. Lo scoprirete presto, anche perché il mio perfido piano malvagio parte da qui, penso di essere stata abbastanza contorta questa volta. Voglio i vostri pareri, anche gli insulti su Jace vanno bene!
Kiss
Mar
 
 

 

  
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