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Autore: RedCircus    24/08/2014    3 recensioni
Due fratelli rinchiusi nel mondo di Aincrad, un bracciale, due sosia con un segreto profondamente legato al gioco.
Una guerra infinita e un'alleanza infinita.
Un viaggio attraverso i piani di SAO che ne svelerà i misteri e i luoghi più nascosti e oscuri.
Un'avventura tutta nuova in cui potersi immergere.
Storia con personaggi originali e comparse dai personaggi di SAO
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asuna Yuuki, Keiko Ayano/Silica, Kirito Kirigaya, Nuovo personaggio, Rika Shinozaki/Lisbeth
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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AINCRAD 22 NOVEMBRE 2022

E in un attimo furono ad Aincrad.

Era incredibile: nessuno oggetto era differente dalla realtà, tutto pareva tangibile, e lo era.

“Nagisa...ehem...Hanabi è fantastico!”

Rika era in adorazione del paesaggio e non smetteva di apprezzare il genio degli sviluppatori.

Nagisa aveva scelto come nickname Hanabi mentre il fratello era divenuto Takato.

Shinozaki aveva scelto il suo solito soprannome: “Elizbeth”

Dopo dieci minuti passati ad osservare il menù di gioco e la città Liz si impuntò.

“Dobbiamo assolutamente provare ad andare a combattere contro un mostro...Io voglio, devo provare a combattere!”

“Ma Liz, bisognerebbe stare nella città d'inizio fino al discorso di apertura!”

“Ma io voglio combattere assolutamente!”

La ragazzina scuoteva le braccia animatamente, Takato osservò come il suo avatar era notevolmente più formoso dell'originale, gli sfuggì una risata.

“Dai Hanabi, è inutile provare a convincerla e non ci conviene lasciarla andare da sola o se la prenderebbe a vita!”

I tre si diressero verso le bancarelle che, tramite baratto, scambiavano la spada di default equipaggiata a tutti con una vasta gamma di armi.

“Io non ho dubbi!”

Shinozaki, con occhi scintillanti, stava indicando un martello appeso alla parete su cui la sobria bancarella in stoffa viola poggiava.

“Ma sei sicura?” Nagisa era sconcertata dalla scelta di Liz che solitamente si assegnava il job di maga rossa*.

“Sì” la sottile bocca della quindicenne parve assumere la forma di una “v”, mentre le pupille parevano risplendere di luce propria dall'eccitazione.

“E noi?”

Takato guardava un po' smarrito la sorella.

“Insomma...Io di solito facevo il monaco e qui non ci sono nemmeno skill da combattimento a mano nuda e tu facevi la maga, ma su Aincrad non c'è magia!”

Hanabi sorrise “Io avevo già deciso: questa volta non me ne starò nelle retrovie!”.

Prima ancora che il fratello potesse ribattere la ragazza guardò il mercante e disse “Mi dia una lancia e uno scudo per favore”.

“E va bene...Quindi io sono l'unico ancora indeciso?”

“Prova questa!” Liz proruppe nel discorso porgendo una stella del mattino al compagno di avventure.

“No grazie” Takahiro si portò una mano alla testa strofinandosi i capelli mentre guardava con uno sguardo pieno di pena la folgorata Liz.

“Intanto proviamo così...signore sarebbe possibile avere due scudi per questa spada”

Il mercante rimase impassibile consegnando due piccoli scudi di quelli con una punta in basso e tre spuntoni più grossi in alto.

Il ragazzo li agganciò ai polsi giusto in tempo per girarsi e vedere le facce decisamente perplesse delle altre due.

“Ma...C'è...Insomma sei proprio sicuro di fare il wall sfigato?”

Liz non ebbe peli sulla lingua.

“Fratellone tu hai sempre fatto la punta d'attacco sicuro che così vada bene?”

Takato sorrise e poi volse lo sguardo alle compagne “tranquille. In fondo se io non impugnassi gli scudi chi vi proteggerebbe sventate come siete?!”

Il poveretto proruppe in una grossa risata per poi essere colpito da due vigorosi pugni in testa.

“Ahia! Ah no è vero, non provo dolore! Ahah!”

“Andiamocene Liz, non voglio più avere a che fare con questo idiota!”

“Sono d'accordo Hanabi...”

“Ehei un attimo, aspettatemi!”

I tre si diressero infine verso la grande pianura al di fuori delle mura.

 

Quel mondo era incredibile:tutto pareva reale...era impossibile discernere il mondo umano da quello virtuale se non per l'assenza del dolore.

Hanabi camminava in testa al party i suoi capelli biondo cenere raccolti in una lunga treccia venivano elegantemente mossa dal vento. L'avatar della fanciulla era in tutto e per tutto simile alla sua immagine reale.

Takato e Liz la seguivano a pochi metri di distanza entrambi con una aspetto ben diverso da quello originale.

In pochi minuti i tre si trovarono in una pianura che si perdeva a vista d'occhio: si vedevano vari mostri camminare sulla mappa, ma nessuno prendeva l'iniziativa attaccando i tre.

L'erba era smeraldina e il cielo terso e blu.

“Ho deciso!”

Liz non era ancora tornata in sé dall'eccitazione di essere in-game.

Ad una decina di metri dal gruppo due ragazzi, uno dai capelli neri e il tono gentile e un uomo dai capelli rossi, si stavano allenando. Pareva che il più piccolo dei due avesse già esperienza con SAO.

Mentre Takato era imbambolato a osservare le tecniche di combattimento dei due giocatori Hanabi rispose all'amica

“Avanti dicci!”

“Quel cinghiale!” Liz puntò il dito davanti a sé verso una bestia di medie dimensioni con zanne spesse e dal pelo nocciola.

“S..Sei sicura? Non finiremo ko al primo incontro?”

“Proviamoci! Tanto cosa cambia se arriviamo a 0 hp? Torneremo alla città d'inizio e fine!”

Gli occhi della infuocata ragazzina erano ormai puntati sulla preda e non volevano distogliersene.

Furono pochi attimi: una rincorsa, un balzo e il martello di Liz si abbatté sul muso della creatura feroce che iniziò a emettere del fumo dal naso lasciando intendere di essere entrata in modalità offensiva.

Il mostro iniziò a sbattere le zampe anteriori a terra preparandosi alla carica.

Liz colpì nuovamente l'essere col martello addirittura spostandolo di qualche centimetro all'indietro.

Il target aveva già perso quasi un quarto dei propri punti vita quando si lanciò alla carica: Liz tentò di pararsi con lo scudo ma venne lanciata in aria

“Maledizione!” La giovane fanciulla cadde violentemente a terra mentre la sua barra PS passava da un verde scuro ad un verdino brillante: quasi un terzo della vita se n'era andata.

Il cinghiale continuava a correre, ma stavolta verso i due fratelli che velocemente si buttarono di lato evitando la carica del nemico.

“Ma questo coso non si ferma più?!” Hanabi aveva urlato ad alta voce la preoccupazione che tutti e tre avevano: da quando aveva iniziato a caricare, il cinghiale continuava a correre senza un attimo di pausa.

“Liz!” Takato urlò allarmato iniziando a correre verso la compagna che si stava rialzando faticosamente, sarebbe stata colpita nuovamente dalla fera in meno di dieci secondi.

Hanabi non riuscì ad alzare un dito limitandosi a guardare la scena.

Con un anticipo di un secondo il ragazzo si frappose tra Elizbeth incrociando le braccia e facendo coincidere i propri scudi con le zanne del cinghiale: circa un sesto della sua vita era andato.

Liz guardava a scena da dietro impressionata: le scintille che partivano dal punto in cui le zanne della bestia e gli scudi di Takato si incrociavano erano terribilmente reali, la paura le rallentò i movimenti.

“Ora! Colpitelo!” Takato era al limite.

Il martello di Liz calò sull'avversario come la lancia di Hanabi, ma entrambe i colpi erano stati caricati troppo poco e avevano inflitto danni non mortali.

I tre membri del party saltarono all'indietro preparandosi alla nuova carica.

“Fratellone questo colpo è meglio se lo pariamo insieme, riceveremo meno danni!”

“Proviamoci!” Takato aveva una goccia di sudore freddo che gli percorreva la fronte

-un mostro di così bassa lega riesce a metterci alle strette?-

I tre si disposero in linea portando gli scudi allo stesso livello.

Il cinghiale si buttò su di loro lanciando un grugnito acuto: aveva ormai poco più di un quarto di vita.

Il colpo fu più forte del previsto e mentre Takato e Liz rimasero quasi illesi Hanabi non venne solo colpita dalla carica del cinghiale, ma venne anche sobbalzata all'indietro disarmata e in mezzo alla traiettoria del cinghiale.

Prima che i due compagni della poveretta potessero organizzarsi Hanabi venne nuovamente travolta dalla bestia, le rimanevano pochissimi ps: la barra era rosso sangue.

Fortunatamente stavolta la giovane era stata travolta senza essere buttata all'indietro e al cinghiale sarebbero voluto quasi un due minuti per colpirla nuovamente

Takato si catapultò dalla sorella guardando con astio l'avversario che iniziava a curvare la traiettoria della corsa per tornare a colpire le sue prede.

“Liz io provo a fermarlo, tu stavolta colpiscilo con tutte le tue forze: se falliamo verremo travolti tutti e tre.”

“Ma non ci conviene allontanarci da Hanabi?”

“Mirerebbe a lei e ci lascerebbe stare. La CPU di questo gioco è straordinariamente intelligente e inquietantemente violenta.”

“Ok, fai del tuo meglio”

Liz inspiro ed espirò fortemente iniziando a concentrare l'energia nel martello che iniziava ad emanare una vaga aura gialla.

Takato si preparò all'impatto divaricando le gambe e incrociando le braccia. Il suo sguardo era preoccupato e irato.

“Vieni a prendermi sacco di pulci!”

Per un secondo il tempo sembrò fermarsi, poi il cinghiale iniziò a correre verso di loro

“Arriva!”

L'impatto fu fortissimo, ma Takato riuscì a resistere seppure ogni secondo che passava veniva spinto all'indietro di qualche centimetro eradicando l'erba con i piedi fissi come colonne.

“Liz, sbrigati!” Quello del ragazzo era un urlo disperato.

“Mangia questo colpo bestiaccia!”

Liz prese con tutte le sue forze il martello e lo sbatté violentemente sulla fronte del cinghiale che sparì in una nube di pixel verde azzurri.

Takato si lanciò a tera poggiando su ginocchia e gomiti mentre le gocce di sudore cadevano dal suo viso a terra.

Hanabi riuscì finalmente a rialzarsi per quanto fosse stordita.

Liz guardò i compagni e gli mostrò il pugno chiuso con il pollice alzato

“Buon lavoro ragazzi!”

La barra di esperienza della più giovane tra i tre si riempì quasi fino al limite del primo livello.

“Ma allora quello era un mostro particolarmente forte, grazie a Dio!”

Takato urlo la frase con sollievo.

I tre stettero sul prato per altri dieci minuti per poi tornare in città.

Tornati nella Città D'Inizio i tre ridettero e scherzarono fino al momento fatidico, fino al discorso di Akihiko Kayaba, fino all'inizio dell'inferno.

Mentre le parole del Game Master arrivavano alle orecchie di Takato il ragazzo rivedeva la propria sorella inerme e stesa a terra con poco più di cinque punti vita...

-E se non fossimo riusciti a salvarla? E se io avessi ceduto? E se Liz non avesse dato un colpo abbastanza forte? E se nei piani successivi la difficoltà aumenterà a livelli stratosferici?-

Il party dai tre ragazzi cadde nella disperazione più assoluta e, dalla fine del discorso, i tre non uscirono dalla città d'inizio per quasi tre mesi.

 

Mondo reale 23 NOVEMBRE 2022

Il ragazzo si guardò allo specchio: i capelli neri erano ribelli e non volevano andare al loro posto, gli occhi avevano un taglio sottile ed erano color ceruleo: sembrava in tutto e per tutto il viso di un teppista.

Il campanello della spoglia abitazione in cui si trovava suonò freddamente.

Il ragazzo si alzò e camminò lentamente verso la porta.

Una volta aperto l'uscio davanti al giovane che avrà avuto circa 17 anni si trovava una scatola: non si sapeva chi l'avesse consegnata o chi l'aveva mandata.

Era un NerveGear in bundle con SAO, sopra era attaccato un foglio con su scritto “Prendimi se ci riesci”.

Un sorriso nacque sulle labbra del giovane che prese tra le sue mani la scatola aprendola con foga come un bambino dinnanzi ad un regalo di natale.

 

19 febbraio 2023

Sul bordo di una strada, seduti a terra e coperti da un velo stracciato i tre ragazzi guardavano il pavimento: dopo tre mesi era ormai impossibile che qualche hacker sarebbe riuscito a penetrare in SAO.

Takato aveva occhiaie nere e profonde, Liz piangeva di continuo, Hanabi era zitta.

Il sole era alto nel falso cielo della Città D'Inizio.

Un ragazzo camminava per i borghi e giunse davanti ai tre

“Ehei voi, vi andrebbe di aiutarmi con una quest?”

Takato lo fulminò con lo sguardo

“Tanto è inutile chiedercelo: dall'inizio del gioco abbiamo combattuto solo una volta”

“Oh siete tra quelli che hanno rinunciato a tentare di liberarsi?”

“Non è così!” Liz urlò talmente forte che la sua voce parve un ruggito.

“E' solo che non vogliamo morire” Hanabi parlò senza alzare lo sguardo da terra.

“E cosa ci guadagnate una vita finta fermi in un vicolo a commiserarvi? Non volete esplorare questo immenso mondo? Non volete riuscire a liberarvi? Noi insieme ce la possiamo fare!”

Hanabi alzò gli occhi verso lo sconosciuto: aveva capelli nocciola corti tranne che per due ciocche che gli scendevano ai lati del viso lunghe oltre il mento, a livello delle tempie aveva una fasciatura puramente estetica.

“Se uniremo la vostra forza e la mia esperienza di beta tester potremo andare avanti in pochissimo!”

Forse era la disperazione, forse era che i tre erano stufi di piangersi addosso, ma in cuor loro avevano preso la decisione di seguire quel ragazzo che, sorridengogli, porgeva così gentilmente la propria mano.

“Il mio nick è Hiroshi, piacere!”

Quello era il vero inizio della loro avventura.

 

 

*Nella maggior parte dei videogiochi giapponesi il mago rosso o la valchiria/mago delle rune (in base ai titoli) è un personaggio che bilancia magia e forza fisica divenendo un supporter importante e poliedrico.

 

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Salve a tutti sono the spirit eater! 
Scusate per il mega ritado, ma il viaggio ad Assisi di Jaspeg e il mio viaggio a berlino si sono susseguiti senza una pausa. 
Questo ha un po' minato sia lo scritto (che ho steso in pochissimo tempo) che i disegni (miracolosamente creati da jaspeg in pochi giorni)
Bè insomma godetevi questo capitolo...e fateci sapere com'è!
Se vi piaceil chaacter desing, lo stile di scrittura e la storia in generale vi rimando alla mia pagina (
http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=521672)
Se vi piacciono i disegni di jas e la trama in generale visitate la suapagina per leggere delle suestorie (
http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=526676)
 
   
 
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