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Autore: _itsmeraffy_    24/08/2014    4 recensioni
"-Frankie, sai anche tu perché abbiamo già sentito quella canzone vero?- le domandai interrompendo il discorso che aveva iniziato su quanto amasse la pizza.
-Si Emma, lo so anche io!- mi rispose addentandone una fetta."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fucking Perfect  
6 mesi dopo..

-Hey bella addormentata nel bosco! Hai intenzione di farti fare gli auguri per i tuoi vent’anni o pensi di dormire tutto il giorno?- inutile dire che la mia migliore amica stava saltando sul mio letto come una forsennata cercando di svegliarmi.
-Va bene, va bene mi alzo!!- mi arresi quando si buttò a capofitto su di me schiacciandomi sotto il suo corpo minuto.
-AUGURI EMMA!!!- mia sorella si unì a quel momento di euforia correndo in camera. 
Era ormai Novembre; io e Frankie avevamo iniziato il nostro stage come giornaliste per una rivista londinese e tutto andava a gonfie vele, mentre Daisy era in città per l’imminente settimana della moda in cui avrebbe lavorato.
Il suono del mio telefono mi fece muovere repentinamente verso il comodino per rispondere.
-Pronto?- dissi sorridente, sapendo di chi si trattava.
-Sì, parlo con la ventenne più bella che esista?- la sua voce mi dava ancora la pelle d’oca dopo tutto quel tempo.
-Oh stai zitto Harry!- il mio commento fece mandare gli occhi al cielo ad entrambe le ragazze di fronte a me; sapevano benissimo quando la nostra relazione fosse basata sul sarcasmo e sull’ironia, perciò ormai non si sorprendevano più quando mi sentivano parlare in quel modo. Agli inizi pensavano sempre che stessimo litigando, ma ora ci avevano fatto l’abitudine. La risata dall’altra parte della cornetta mi fece intuire che anche Harry non era da meno.
-Auguri!!!!- urlò quasi stordendomi. 
-Grazie H- non aspettai nemmeno un secondo per riporre quella domanda per la centesima volta. -Quando tornate?- ero in subbuglio.
I ragazzi erano in tour in Cina e Giappone da ormai due mesi e mezzo e noi ragazze non eravamo riuscite ad accompagnarli come avevamo fatto quell’estate in America, per via del lavoro.
-Mmh, siamo in aeroporto in questo momento.. domani mattina saremo lì!- il suo tono di voce mi faceva capire quanto fosse entusiasta.
-Sarà il più bel regalo di compleanno in ritardo di sempre allora!- mia sorella e Frankie storsero il naso.. non ero un tipo da smancerie in pubblico perciò quando mi coglievano sul fatto, non facevano altro che prendermi in giro.

Quella mattina le ragazze decisero di portarmi a fare colazione; si unirono anche Perrie, Gemma e Danielle, nonostante le loro vite piene di impegni. 
Il mio capo aveva deciso di darmi qualche giorno di ferie causa compleanno e sinceramente non mi sarei mai aspettata qualcosa di simile. Quando si era presentato nell’ufficio che mi era stato assegnato dicendo “Edwards, vai a casa e goditi il tuo compleanno.. Ci rivediamo settimana prossima”, ero rimasta quasi pietrificata.
-Okay, chi glielo dice?- Daisy buttò giù quella domanda mentre stavo bevendo l’ultimo sorso di caffè. Le altre si lanciarono sguardi di intesa e incominciai a insospettirmi.
-Bene, cosa mi state nascondendo?- domandai posando la tazza sul tavolo davanti a me e guardandole una ad una negli occhi.
-Parlo io!- esclamò Gemma. -Allora, siccome i ragazzi saranno via fino a domani, abbiamo organizzato una specie di gita tra noi ragazze per festeggiare al meglio il tuo compleanno. Ovviamente la meta resterà segreta fino a quando saremo lì!- 
-Perciò ora corri a casa e prepara qualcosa da metterti perché andiamo a spassarcela!!- questa volta era stata Perrie a parlare.
-Ma.. ma..- cercai di mettere becco in quello che sembrava essere più un ordine che una proposta, ma non me lo permisero.
-Niente ma Emma! Non facciamo mai niente insieme!- scoppiammo tutte a ridere dopo l’ultima affermazione della mia migliore amica.
-Frankie, abbiamo girato il mondo insieme!- le feci notare, tra una risata e l’altra.
Il discorso andò avanti per un altro po’, prima che le ragazze finalmente mi convincessero ad andare a prepararmi. L’idea di salire su un aereo bendata un po’ mi spaventava, ma non ebbi altra scelta quando mi posero una sciarpa davanti agli occhi e mi fecero salire uno ad uno i gradini della scala che mi portò sull’aeromobile.

Non fui in grado di valutare quanto tempo ci mettemmo, so solo che non mi permisero di dare nemmeno una sbirciatina fino a quando non giungemmo all’interno di quella che capii poco dopo essere un’abitazione. Quando finalmente potei di nuovo usare il senso della vista, riconobbi benissimo il luogo in cui ero stata condotta.
-Oddio, ma siamo nella casa in Spagna! Non ci venivo da anni!!- esclamai felicissima, ripensando a tutti i ricordi che quei muri portavano con sé. 
Era il luogo in cui io e Daisy avevamo passato le nostre vacanze da piccole; il luogo in cui io e Frankie ci eravamo raccontate i nostri segreti a notte fonda; il luogo in cui io e Gemma avevamo capito quando simili l’una all’altra fossimo, ma soprattutto, il luogo in cui io ed Harry ci eravamo conosciuti.
-Ed è proprio questo il motivo per cui abbiamo deciso di portarti qui!- rispose mia sorella abbracciandomi.
-Okay, ora passiamo alla parte più bella..- aggiunse poi, dopo avermi rilasciata. Diede un po’ di suspense, perché decise di non concludere la frase nonostante la mia invisibile curiosità.
-FREE SHOPPING!- urlarono tutte contemporaneamente. 
-Cccosa?? Free shopping? Ma.. ma come?- balbettai.
-Oh bè, può capitare quando al tuo ragazzo miliardario decide di farti un regalo per il tuo ventesimo compleanno..- fu Gemma a darmi una risposta e io cominciai a sentire le lacrime che minacciavano di uscire dai miei occhi. 
Era tutto dannatamente perfetto.


Nel tardo pomeriggio ero nel camerino dell’ultimo negozio in cui avevamo deciso di entrare per quel giorno, provando l’abito che le ragazze avevano scelto per me, dicendo che avrei dovuto indossarlo quella sera quando saremmo uscite a festeggiare.
-Emmaaaa! Sei nel camerino da dieci minuti!- mia sorella mi richiamò. In effetti sì, ero davanti allo specchio da fin troppo tempo, cercando di capire se quel vestito mi stesse bene oppure no. Era perfetto, non vi erano dubbi, ma avevo paura fosse un po’ “Troppo” per una serata tra ragazze.
Quando uscii per mostrarlo alle ragazze, tutte si portarono le mani alla bocca in segno di stupore.
-Em, è perfetto!- esclamò Perrie per prima.
-Mmmh, sicura? Non è un po’ troppo?- domandai, facendo una piroetta su me stessa.
-No, assolutamente no!- Danielle diede voce ai pensieri di tutte le altre che stavano solamente mimando “No” con la testa.
-Ma..- cercai di far valere il mio punto, ma non mi fu permesso.
-Davvero Em, ti sta d’incanto!- mi interruppe Gemma.
Dopo i vari atti di convincimento, mi decisi finalmente a comprarlo e mi sospese come in ogni negozio fosse bastato dire che tutto era stato pagato da Harry, per uscire senza sganciare nemmeno un soldo. Avrei voluto chiamarlo non appena mi era stata data la notizia, ma le ragazze non me lo avevano permesso dicendo che era sull’aereo che lo avrebbe riportato a Londra, perciò sarebbe stato inutile anche solo provarci.
-Ora, per ultima cosa, andremo tutte a farci sistemare capelli e trucco!- esclamò Frankie eccitata, indicando una Beauty Spa a pochi metri da noi.

-Bene, ora fatemi capire- presi una pausa e mi infilai l’ultima manica del vestito che avevamo scelto. -Ceneremo nel ristorante in cui ho sempre sognato di cenare? Quello sulla spiaggia?- potevo aver compiuto vent’anni, ma dentro di me ero ancora una ragazzina che veniva resa felice con dei gesti del genere.
-Esatto, ora muoviti altrimenti arriveremo in ritardo! Abbiamo prenotato per le 9!- mia sorella mi afferrò per un braccio e mi tirò verso di lei, ferma davanti alla porta pronta ad uscire. 
Quando uscimmo di casa, vi era un auto ad aspettarci. Alla guida riconobbi subito Basil, uno delle guardie del corpo che non aveva seguito i ragazzi in Giappone.
-Auguri Emma!- esclamò aprendomi la portiera.
Il viaggio fu colmo di chiacchierate tra ragazze e dei miei discorsi su quanto non vedessi l’ora di mangiare in quel posto. Ogni volta che vi passavo davanti da bambina, vedevo quelle coppiette in riva al mare che cenavano al lume di candela e sognavo sempre di poter ritrovarmi in una situazione del genere un giorno. 
-Bene, eccoci qui! Quando avrete terminato, sarò qui fuori ad aspettarvi.- ci disse Basil, prima di aprirci di nuovo le portiere.
Quando scendemmo, notai che le ragazze si erano bloccate momentaneamente e che tutte stavano fissando a una delle due scarpe di Danielle.
-Che succede?- domandai, ormai già qualche metro più avanti di loro.
-Mi si è spezzato il tacco!- esclamò la diretta interessata.
-Incomincia ad entrare Em, noi troviamo una soluzione e ti raggiungiamo!- incitò Gemma ricevendo il consenso da tutte le altre.
Mi chiesi momentaneamente a cosa servissero quattro ragazze per un tacco rotto, ma decisi di non farci troppo caso e feci come mi era stato detto, più che altro perché stavo letteralmente morendo di fame.
Non appena mi avvicinai all’entrata, la porta mi fu aperta da uno dei camerieri che mi sorrise e mi fece strada verso una ragazza.
-Emma, giusto?- mi domandò lei sorridente. Mi lasciò un po’ spiazzata perché mi sembrò alquanto strano il fatto che sapesse chi fossi.
-Ehm.. sì.- le risposi leggermente a disagio.
-Seguimi pure, ti accompagno al tavolo- incominciò a camminare davanti a me mentre io le stavo dietro come un cane smarrito.
Quando si fermò, mi indicò un tavolo apparecchiato per due ed immediatamente mi resi conto che era proprio quello che vedevo da bambina.
-Ehm, dev’esserci un errore. Io sono qui con le mie amiche- quasi sussurrai, ma lei sembrò non sentirmi e si allontanò, camminando nella direzione da cui eravamo arrivate.
-Non c’è nessun errore Em..- non appena sentii quella voce, incominciai a guardarmi intorno in cerca della persona da cui proveniva. Non era una semplice voce, era la sua voce. Quella che per ormai quasi tre mesi avevo sentito solo tramite un telefono o un computer, quella che mi mancava più che mai.
Continuai a cercarlo e finalmente riuscii a intravedere la sua riccia chioma, nonostante la luce soffusa di quel ristorante. Feci cadere la borsa che avevo in mano e incominciai a correre verso di lui. Aspettavo di farlo da troppo tempo, perciò non mi feci nessun problema quando gli saltai in braccio, stringendolo più che mai. Quando mi riposò a terra, lo guardai dritto negli occhi, in procinto di piangere dalla contentezza.
-Pensavi davvero che mi sarei perso il tuo ventesimo compleanno?- mi domandò, dopo un lungo e desiderato bacio.
-Ma come? Cosa? Come diavolo avete fatto?- balbettai ancora in shock.
-Se parli del fatto che le tue amiche siano riuscite a mantenere il segreto, sono piuttosto sorpreso anche io!- scherzò rispondendomi. 
-Ora sediamoci, so per certo che stai morendo di fame.- mi prese per mano e mi guidò al tavolo.
-Mi conosci bene Styles!- esclamai sedendomi di fronte a lui.
Durante la cena, Harry mi raccontò ogni singolo dettaglio del tour e io gli raccontai dei primi mesi del mio stage. Mi era mancato poter guardarlo dritto negli occhi e perdermici all’interno. 
-Sai, ti ho portato qui per un motivo preciso..- disse improvvisamente, mentre aspettavamo il dessert. -Mi ricordo quando, quattro anni fa, passammo qui davanti una sera e tu mi dissi “un giorno sarò anche io seduta a quel tavolo con la persona che più amo al mondo”- mi chiesi come facesse a ricordarsi le precise parole che erano uscite dalla mia bocca in quell’occasione.
-E in un certo senso ho incominciato a sognare anche io qualcosa del genere, perché per quanto cercassi di nasconderlo all’epoca, sono un tipo abbastanza romantico.- avrei voluto interromperlo, ma volevo innanzitutto capire a che punto volesse arrivare con quel discorso, perciò lo lasciai parlare.
Quando si alzò, mi porse una mano e mi invitò a fare lo stesso, camminando verso la spiaggia a pochi metri da noi.
Scese il silenzio per qualche minuto, fino a quando entrambi ci fermammo e guardammo il tavolo al quale eravamo seduti, rendendoci conto di essere nella stessa posizione in cui ci eravamo trovati anni prima, più piccoli e spensierati di quanto fossimo in quel momento. Incominciai a pensare a quante cose fossero cambiate, a quanto fossimo entrambi maturati moltissimo, probabilmente tutto dovuto alla vita che conducevamo. Sembra tutto così facile dall’esterno, ma non lo è per niente. 
-Ehm..- mi schiarii la voce. -H, non vorrei che ci portassero il dolce e pensassero che siamo scappati!- era il mio classico riuscire a rovinare momenti così romantici con frasi totalmente inutili. Lui scoppiò a ridere, come sempre in situazioni del genere e mi rendeva felice, sì, mi rendeva felice sapere che riuscivo a farlo sorridere; mi rendeva felice sapere che era felice.
-Tranquilla, ci vorrà pochissimo, ma ho in mente un discorso e se non parlo adesso probabilmente mi dimenticherò tutto tra qualche minuto- mi afferrò entrambe le mani e si pose esattamente di fronte a me.
-Okay, prometto che starò in silenzio allora..- mi misi una mano sul cuore in segno di promessa e poi tornai a stringere le sue.
-Allora.. non so nemmeno come iniziare..- guardava per terra, come se fosse imbarazzato.
-Harry, mi stai mettendo ansia..- ammisi, posandogli un dito sotto il mento per far si che tornasse a guardare me. 
-Sai mantenere le promesse vedo!- scherzò, riferendosi a quella che avevo fatto pochi secondi prima. 
-Ops, hai ragione!- mi scusai e ritornai muta.
-Okay, allora.. poco più di un mese fa ero al telefono con te e ho incominciato a pensare ad alcune cose..-
-Uh, quindi non mi stavi ascoltando!-
-EMMA!
-Scusa, hai ragione, continua.-
-Mh.- sospirò. -Ho pensato a tutto quello che abbiamo passato insieme; Ai litigi, ai chiarimenti, ai nostri semplici discorsi in cui finiamo sempre per insultarci, anche se in senso buono; Ho pensato al fatto che il tempo che abbiamo passato insieme mi ha fatto scoprire una parte di me che non pensavo nemmeno esistesse. Quando siamo insieme Em, tutto è diverso e quando non lo siamo è come se mi mancasse qualcosa. Mi sembra di conoscerti da sempre, sinceramente non mi ricordo di aver vissuto la maggior parte della mia vita senza di te.- il mio cuore batteva a mille ed ero quasi certa che da un momento all’altro sarebbe uscito dal mio petto.
-Ho ripensato a quando ti ho dato quell’anello che entrambi portiamo e alle parole che ci siamo detti in quell’occasione. Mi ero ripromesso che un giorno ti avrei finalmente chiesto di passare il resto dei tuoi giorni con me, perché non vedo altro nel mio futuro. Tutto è così incerto nel sogno che sto vivendo, ma tu sei l’unica cosa per cui sono sicuro valga la pena combattere. Da vecchio voglio potermi svegliare la mattina e trovarti al mio fianco e darti il buongiorno, pensando a quanto sia stato fortunato a poter passare la mia vita insieme a te. Voglio esserci in qualsiasi momento importante e voglio poterti definire mia e di nessun altro perché non durerei un giorno senza di te al mio fianco e perché ti amo più di qualsiasi altra cosa..- come si può benissimo immaginare, quelle parole erano giunte dritte al mio condotto lacrimale, perciò in quel momento stavano uscendo fiumi dai miei occhi.
-Perciò stasera, oltre a farti gli auguri per il tuo ventesimo compleanno, voglio chiederti una cosa.- in quel momento si inginocchiò e io sentii la terra sotto i piedi scomparire. Le farfalle nel mio stomaco si stavano dando alla pazza gioia e sentivo il disperato bisogno di una bombola di ossigeno.
-Mi darai la possibilità di augurarti buon compleanno per i prossimi circa mille anni, perché sono sicuro che vivremo così tanto… - fece una pausa durante la quale entrambi ridemmo.
-Bè, in poche parole, Emma vuoi sposarmi?- ecco le due parole che ormai da qualche minuto ero certa avrei sentito. 
Quando aprì la scatoletta che aveva tra le mani, mi portai istintivamente le mani alla bocca perché l’anello era qualcosa di indescrivibile; probabilmente se qualcuno fosse stato in grado di dare un valore alla mia vita, non avrei superato il costo di tutti quei diamanti.
-Devo ammettere che non me lo aspettavo..- furono le prime parole che mi uscirono dopo la fase di shock iniziale. Le lacrime continuavano a scendere, lacrime di gioia ovviamente. -Non mi aspettavo di trovarti qui, non mi aspettavo la cena e soprattutto non mi aspettavo questo- gesticolai, indicando l’anello che mi stava porgendo. -Ammetto che è stato un shoccante vederti inginocchiare davanti a me e dire tutte quelle parole, ma lo è stato in senso buono perché hai praticamente espresso tutto ciò che anche io penso.- i suoi occhi erano lucidi ed ero certa stesse cercando di decifrarmi. -Quindi si Harry, aspetterò i tuoi auguri di compleanno per i prossimi chissà quanti anni e passerò il resto dei miei giorni con te perché ti amo e sei la miglior cosa che mi sia successa in questi 20 anni di vita!- non ero ancora giunta a metà frase quando Harry si alzò dalla posizione in cui si trovava e mi abbracciò, sollevandomi da terra e facendomi fare una piroetta.
Dopo nemmeno un minuto, mi infilò l’anello al dito e sentimmo delle urla provenire dal ristorante: quando ci voltammo, notai tutti i nostri amici correrci incontro. Riconobbi tutti i ragazzi, la crew, Lou, e tutta quella che ormai era diventata una grande famiglia. Quando ci raggiunsero, ci furono una serie di scambi di abbracci ed auguri e l’unica persona che in riuscivo a vedere in quella folla era Harry. Sì, perché Harry era la mia fonte di luce, illuminava le mie giornate con semplici gesti e non sarei mai riuscita a immaginarmi senza di lui, lo consideravo tecnicamente impossibile.
Harry era la risposta a tutti i miei problemi, era tutto ciò di cui avevo bisogno.
Quando giunsi a Niall, sapevo che in qualche modo sarebbe riuscito a spararne una delle sue anche quella volta.
-Oh Emma, sono felice che tu abbia detto di sì! Ora entriamo però? C’è una torta che ci aspetta!- ed avevo ragione.
-Horan, tu pensi sempre e solo a quello!- esclamò Frankie dandogli una pacca in testa. 
-Inizialmente pensavo che qualcuno stesse facendo riferimento al sesso, ma quando ho capito che si stava parlando di Niall, ho capito subito di aver inteso male!- commentò Louis venendomi ad abbracciare. 
Le risate che riuscivo a farmi con quelle persone erano innumerevoli e l'amore che Harry riusciva a trasmettermi anche semplicemente con uno sguardo era indescrivibile.

E per l’ennesima volta, tutto era fottutamente perfetto. 



Odiatemi, avete tutto il diritto di farlo! 
Ci ho messo una vita ad aggiornare, ma questa volta ho una buona scusa! Sono stata a NYC per un mese, sono tornata circa tre giorni fa, perciò non ho avuto nemmeno un secondo per pubblicare questo nuovo capitolo che avevo in mente da ormai mesi!
Nonostante l'estremo ritardo, spero che vi sia piaciuto! Ve la aspettavate una proposta del genere??
Io sinceramente non vedevo l'ora che Harry si decidesse a farla, perchè per me lui ed Emma sono la coppia ideale! E' vero, solo giovani e probabilmente molte di voi non saranno d'accordo con la mia scelta, ma dopotutto è solamente una fanfiction :)
Fatemi sapere cosa ne pensate, pleaseeeee <3
Un bacio, Raffy <3 xxxxx

P.S. Nel caso in cui ci fossero errori grammaticali, mi scuso e prometto che li correggerò non appena rileggerò il capitolo, dato che non ho avuto tempo di farlo prima di pubblicarlo! xx

                              
 
  
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