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Autore: CSlover    25/08/2014    4 recensioni
Lui è l'affascinante frontman di una delle band di maggior successo al mondo. Lei un'instancabile attrice in ascesa. A volte è difficile capire cos'è reale e cosa invece non lo è quando è in gioco la fama. (CaptainSwan)
AVVISO: Questa è una traduzione della Fanfiction di niniadepapa "The Lost Boys". Non ho alcun diritto sulla storia e ringrazio ancora l'autrice per aver dato il suo consenso alla traduzione e alla pubblicazione.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Cap 8 - La decisione

 
Che diavolo ci faccio qui?
Ancora non riusciva a liberare la mente da quella domanda. Ma dopo aver rivissuto nella sua testa ogni dettaglio di ciò che era successo dalla sera prima fino a quel momento, tutto divenne un pasticcio confuso senza alcun senso e lei desistette anche solo dal provare a pensarci. Non le avrebbe portato nulla tranne che un glorioso mal di testa: a quanto pare le carte erano state distribuite e il suo destino si era intrecciato con quello di quei ragazzi.
Non avrebbe mai immaginato una cosa del genere, anche se ci avesse provato. Specialmente la questione di avere una rockstar come finto fidanzato.
Era seduta accanto a Ruby e si torceva nervosamente le mani in grembo, mentre Mr. Gold stava finendo di spiegare ciò di cui avevano discusso in precedenza nel suo ufficio in centro, lei cercò di non guardare davanti a sé, dove c’era il suo bel futuro fidanzato - ugh – libero da adorabili bambini questa volta. Doveva ancora venire a patti con quell’immagine, com’era possibile che quel tipo così compiaciuto di sé, dalle facili insinuazioni e incredibilmente stronzo fosse capace di essere anche l'immagine sputata del perfetto papà o un eccellente intrecciatore di capelli, un ragazzo perfetto? Era rimasta così stupita che aveva perso la cognizione di dove fosse in quel momento e iniziò a inseguire i suoi pensieri. Grazie a Dio aveva portato Ruby con sè almeno lei sapeva come riportarla alla realtà senza rendersene conto.
Anche se era più che sicura che non sapesse quali potessero essere le frasi più inadatte in determinate situazioni, come era stato il "Accidenti, anche quando si comporta come un papà fa cadere le mutandine" che aveva mormorato in precedenza alla vista di quella scena.
O se è per questo anche il momento in cui aveva parlato della sua figuraccia al dormitorio.
Amava veramente la sua amica, ma a volte avrebbe voluto che non ricordasse ogni piccolo dettaglio riguardante la loro vita. O almeno che utilizzasse una qualche sorta di filtro quando ne parlava. Soprattutto in presenza di sconosciuti e potenziali idioti che avrebbero potuto sicuramente usarle come munizioni contro di lei.
Improvvisamente sentì una mano sulla sua, gliela prese e la strinse forte, era Ruby. Alzò gli occhi e vide che le stava rivolgendo un sorriso incoraggiante. Lei ricambiò, anche se con un sorriso un po’ forzato, ma comunque un sorriso. Grazie a Dio era venuta, non era sicura che sarebbe stata in grado di andare lì se non fosse stato per lei. Anche con il suo atteggiamento da fangirl eccessivo e le urla che lanciò dopo averle spiegato la situazione, aveva davvero bisogno del suo supporto in quel momento.
Si chiese come Killian avesse potuto sapere che si sarebbe sentita più a suo agio con la sua amica al suo fianco.
Oh Dio, stava davvero pensando a lui come Killian?
Emma si schiaffeggiò mentalmente.
Sentì come una scossa sulla sua mano, si voltò di nuovo verso Ruby fino a quando si rese conto che la maggior parte degli occupanti della tavola la stavano osservando, a lei e al suo 'complice', alias Irishpants. Gold era in silenzio, così lei immaginò di aver perso tutta la parte del dai-speighiamo-ai-ragazzi-quello-che-abbiamo-pianificato-per-questi-due-mwahahah.
Beh, non era come se lei non lo sapesse già.
Aspettò che qualcuno dicesse qualcosa, ma tutti sembravano essere rimasti senza parole dopo che Gold aveva lasciato cadere la bomba.
Fu imbarazzante.
Senza nemmeno alzare la testa, fissando intensamente la bottiglia di acqua poggiata di fronte a lui come se contenesse le risposte dell'universo, August, infine, si schiarì la voce "Allora, fatemi capire bene - voi due farete davvero finta di essere una coppia?".
Cercando di non apparire totalmente all'oscuro, lei gli rispose "Questo è il piano a cui ha pensato il vostro manager, sì".
Alla fine, la guardò e sembrò esitare prima di dire "Ma ... voi due vi odiate".
Lei scoppiò a ridere e sentì la sua amica al suo fianco fare lo stesso. Un punto per te, August.
"Non direi proprio 'odio', ma sai, sono un'attrice giusto, sono sicura che se tutto questo alla fine andrà in porto, sarò in grado di dare l’impressione di non avere alcun problema con il tuo amico".
L’amico in questione alzò gli occhi verso di lei "Non essere così eccitata, Swan, potrei essere io a non farlo".
Lei non prese nemmeno in considerazione l’idea di rispondergli - anche se sentiva lo sciocco impulso di tirar fuori la lingua verso di lui, come avrebbe fatto una bambina di cinque anni. A quanto pare le faceva venir fuori tutti gli atteggiamenti infantili che aveva trascurato nella sua infanzia quando era affidata al sistema adottivo, non è vero?
August si rivolse di nuovo al suo amico, con le sopracciglia aggrottate "Ma aspetta Killian. Sei sicuro di volerlo fare? E’qualcosa che faresti? Dopo ... tutto?".
Si strinse nelle spalle ancora una volta, come se non gli importasse affatto. Bugiardo, pensò Emma. Aveva visto poco prima su quella terrazza quali fossero i suoi veri sentimenti su questa faccenda - diavolo, aveva anche avuto bisogno di fumare una sigaretta dopo che ne avevano parlato. Che cosa stava pensando davvero questo ragazzo?
"Ho già detto a Gold e a Blondie qui – che vorrei lasciare la decisione nelle vostre mani".
... E si scatenò l'inferno.
"Stai scherzando cazzo?"
"Cosa?"
"Perché pensi una stupidaggine del genere?"
"E’Jones dai, è abituato a prendere le decisioni più stupide, lo sappiamo". Questo ragazzo Victor era piuttosto divertente, se avesse continuato a uscirsene con frasi come queste sul bamboccio irlandese, pensò che sarebbero diventati grandi amici. Gli avrebbe anche dato la sua benedizione a provarci con Ruby.
Prima che i compagni iniziassero ad aggredire il frontman dopo la sua confessione, la voce di Gold li fermò da ulteriori molestie verso la sua persona "Non è il momento di scherzare ragazzi. Jones ha deciso in precedenza, visto che i problemi che la band sta riscontrando ultimamente sono in gran parte colpa sua a causa dei suoi incidenti con la stampa, vorrebbe darvi la possibilità di scegliere quello che potrebbe fare per riportarvi al vostro successo, non solo attraverso questa proposta ovviamente, ma a partire da una sorta di controllo dei danni con i media, se così vogliamo chiamarlo"
Il più giovane - era Filippo? Avrebbe dovuto chiedere a Ruby prima di arrivare lì, anche dopo essere stata presentata ufficialmente si trovava in una sorta di stato confusionale e non era molto concentrata - sembrava particolarmente agitato.
Emma pensò che fosse carino.
"Ma Gold…non dovremmo essere noi a decidere qui!".
Killian lasciò cadere la mano sul tavolo, spaventando tutti - lei e Ruby incluse - e affrontò tutto il gruppo "Ragazzi. Cosa volete che faccia? Ho solo bisogno di sapere se pensate che questa sia una buona idea. Se pensate che questo potrebbe aiutarci, allora lo farò. Dimenticate il mio coinvolgimento personale. Pensate alla band. Pensate al risultato".
Il silenzio cadde di nuovo. Emma stava cominciando a rimpiangere di essere andata li, sembrava un incontro troppo privato a cui partecipare. Questi ragazzi stavano discutendo su qualcosa di enorme per il loro futuro come gruppo, come amici e come musicisti. Certo lei era coinvolta - era l’altra metà interessata e la trattativa stessa dipendeva dalla sua decisione, se questa sarebbe andata in porto o no - ma le sembrava ancora un po' sbagliato essere lì e vederli litigare per questo.
Ruby non la pensava allo stesso modo, a quanto pare la sua amica non si stava facendo, come lei, un discorso interiore di incoraggiamento, ma era intenta a seguire tutta la questione. I suoi occhi andavano e venivano da un compagno di gruppo all’ altro, come se stesse guardando una partita di ping pong,  le mancava solo il popcorn. Accidenti a lei.
Sentì uno sguardo su di lei e alzò gli occhi per vedere che August la stava fissando. Alzò le spalle come per chiedergli silenziosamente 'che c’è?'. Lui abbassò gli occhi sul suo petto.
Oh mio Dio. Che cosa c’era che non andava in questi ragazzi? Non riuscivano a fermarsi con insinuazioni e flirt, per l'amor del cielo? Non aveva etichettato August come amico del suo futuro finto fidanzato, ma forse era una cosa da boyband o qualcosa del genere. Stava già per alzarsi e  iniziare  un discorso per rimproverare quei pervertiti e ricordare loro i diritti delle donne, quando scorse il logo della band sulla felpa che stava indossando.
Oh. Oh.
Questo era quello che stava fissando.
L’irritazione che si era insinuata sulla sua faccia un attimo prima non aveva nulla a che fare con il rossore che l’aveva investita. Beh, era stato davvero imbarazzante. Tirando nervosamente una ciocca di capelli e cercando di rimetterla nella coda di cavallo disordinata che aveva fatto in precedenza da Ruby, ebbe modo di tornare alla realtà e rivolse il suo sguardo al tastierista. Quando lo fece, vide il suo sopracciglio sollevato e lei scrollò le spalle e silenziosamente mosse la testa in direzione di Killian.
Che gli prendesse un colpo. Dopotutto era stato lui ad offrirgliela, non il contrario.
Lei tornò alla conversazione. Filippo stava ancora discutendo con Gold e Killian. Sembrava essere molto arrabbiato per tutto questo casino  e non poteva biasimarlo. Quello simpatico - Victor? Quello che non riusciva a togliere gli occhi da Ruby - sembrava molto interessato a quello che avevano da dire e faceva alcune domande qua e là, per lo più le stesse  che avevano fatto loro durante l’incontro con Regina. Il padre di Grace, invece, stava in disparte, toccando tranquillamente il bordo del tavolo con le dita, ma osservando in silenzio tutte le loro reazioni, come un predatore pronto ad attaccare la preda.
Era davvero uno strano gruppo di ragazzi. Non riusciva a credere che fossero una band così importante.
O forse era solo presa da inutili pregiudizi, tenendo conto che li stava incontrando nel momento in cui gli era stato appena riferito che il loro frontman avrebbe dovuto fingere di uscire con un’attrice che aveva incontrato la sera precedente, solo al fine di salvare la loro carriera musicale.
Gia', beh questo probabilmente non era il loro giorno migliore, ora che ci pensava.
"E cosa ne pensa Emma di tutto ciò? Posso chiamarti Emma? " Jefferson le chiese dal suo posto. Grande, quando il più silenzioso aveva deciso di parlare, lo fece per metterla sotto i riflettori. Grazie, signor tua-figlia-è-adorabile-ma-tu-sei-piuttosto-inquietante.
Tutti gli occhi di nuovo su di lei, si lasciò sfuggire un sospiro e guardò il soffitto "Sono venuta qui per discuterne con voi, il vostro amico qui non vuole decidere nulla senza sentire il vostro parere su questo e visto che il mio parere è tanto importante quanto il vostro, ho pensato di dover sapere cosa ne pensavate. Non ho idea di ciò che questo comporterebbe o potrebbe significare per noi, ma a quanto pare le grandi supermenti qui …" indicò Gold con la testa "credono che sia la soluzione migliore, perciò…" Alzò le mani, in attesa che loro avrebbero dato una risposta a questo dilemma.
"Beh la scelta del tuo abbigliamento ci dice chiaramente quello che hai deciso" August aggiunse dal suo posto dall'altra parte del tavolo, gli occhi di tutti i presenti nella stanza si rivolsero su di lei e osservarono con curiosità la felpa che aveva preso in prestito.
Bastardo.
Girò la testa in direzione di Killian e parlò direttamente a lui "Il vostro frontman cercando di essere il gentleman che sostiene di essere, me l’ha prestata quando abbiamo parlato prima. Siamo rimasti d'accordo che gliel’avrei restituita quando ci saremmo incontrati qui. Niente di che".
Ruby ridacchiò accanto a lei "Beh ci scommetto il tuo bel culo che se qualcuno ti ha visto con quella addosso, chiunque crederà che ci sia qualcosa tra voi due" Le pizzicò la guancia affettuosamente "Sono così orgogliosa, Emma Swan: indossare abiti da uomo come se fossi uscita da casa sua dopo aver trascorso una serata piacevole? Bene".
Spinse la mano della sua amica, il suo viso impallidì e gli occhi andarono alla ricerca di quelli Killian. Oh dio. Perché non ci aveva pensato prima?.
Aveva inconsciamente accettato questa cosa senza accorgersene? Stava impazzendo?!
Il volto di Killian era inespressivo, non diceva nulla. Non riusciva a leggerlo. Dannazione. Aveva pianificato tutto in anticipo? Come se accettare la felpa sarebbe stato una sorta di innesco che avrebbe messo tutto in moto? E se fosse stato una sorta di piano contorto che aveva designato il suo manager e lei ci era appena cascata?
Sembrò che fosse capace di leggere nella sua mente, in contrasto con la sua incapacità di scoprire cosa stava succedendo nella sua e cercò di placarla "Nel momento in cui te l’ho data non ho pensato assolutamente che avrebbe potuto avere alcun effetto su questo, lo giuro".
Concentrò lo sguardo sul suo. Non vide bugie, anche se per quello che sapeva di questo ragazzo, avrebbe potuto facilmente trovare un modo per raggirarla. Ma da quello che aveva visto durante la riunione e la loro breve conversazione in centro, non aveva nulla da perdere.
Così gli credette.
Sospirando di nuovo, parlò con il resto del gruppo "Guardate… non possiamo decidere oggi, ma questo è il nostro futuro. Il vostro amico è disposto a fare questo per voi. Ed io…" deglutì, raccogliendo tutto il suo coraggio prima di continuare "Lo sono anch’io. Se tutti voi siete d'accordo, questo è tutto".
Ruby toccò il suo braccio, preoccupata "Emma ..."
"No, va bene, non ho né firmato né parlato con David e Mary Margaret o.." lei scosse la testa, cercando di cancellare i suoi pensieri "nessuno a parte te. So che vuoi che lo faccia. Non sono ancora sicura se è perché vuoi avere a che fare con questi idioti o perché pensi  che in realtà sia una buona idea". Aveva bisogno di dire quel piccolo ammonimento, la sua amica se lo meritava dopo tutto.
Ruby si mise a ridere un po' e le sorrise dolcemente, accarezzandole la mano "Emma, sai che ho sempre desiderato essere una vera groupie, ma non ha nulla a che fare con questo". Al suo sguardo severo, le rivolse un sorriso malizioso. "Beh, non del tutto, ma come ti ho detto ti lamenti sempre di quanto sia terribile dover fingere di essere qualcuno che non sei, fingere di essere interessata a persone di cui non ti importa nulla, i lecchini, dover partecipare alle feste e tutto solo per far si che la gente possa notare in primo luogo il tuo volto e se lo fanno, magari potrebbero notare anche il talento. In questo modo, si potrebbero sicuramente aggirare la metà di queste cose, puoi scommetterci che verrai inondata di copioni e offerte per ruoli dopo qualche uscita con lui" disse segnalando Killian con un cenno del capo. Infine, aggiunse piena di entusiasmo: "E poi amico, non sarà poi così male andare in giro con un tipa come lei!".
Questo le valse un paio di risate e un movimento della testa da parte dei ragazzi seduti intorno a loro. Infine alzando la testa, abbozzò un sorriso, cercando di far trasparire la gratitudine che provava in quel momento. Pazza o no, non avrebbe scambiato Ruby per nulla al mondo.
Sperava solo che suo fratello e Mary Margaret sarebbero stati d’accordo con lei, o altrimenti che Dio l’aiuti, sarebbe finita in guai seri.
"Okay, quindi lasci a noi la scelta?" Jefferson intervenne in quel momento. Gold annuì e parlò a Killian "E’ quello che vuole Jones. Ma sono sicuro che gli piacerebbe sentire cosa avete da dire in proposito. Come abbiamo detto, questo è qualcosa che non riguarda solo lui, ma tutti voi. Non sarebbe stato giusto se avesse deciso senza il vostro benestare. E sono sicuro che il vostro contributo sarebbe molto apprezzato, come ha detto Miss Swan".
Emma rivolse all'irlandese uno sguardo curioso con la coda dell'occhio. Sembrava così diverso qui. Non un diverso in senso negativo – più rilassato, come un se stesso diverso. Alla fine era come se fosse a casa sua,  Ruby l’ aveva informata di come lo studio in cui stavano facendo questa riunione era il luogo dove avevano registrato la maggior parte dei loro album.
E aveva trascorso la maggior parte della sua carriera musicale tra quelle mura, sapeva bene che la casa sono più le persone con cui scegli di stare che le quattro mura che ti circondano per tenerti al sicuro.
E Killian, proprio ora, era a casa. Beh, ad eccezione di Ruby e lei.
Filippo annuì alle parole di Gold e si passò una mano sul viso "Non so cosa dire io…non sarei mai in grado di fare qualcosa del genere, so che a voi ragazzi piace prendermi in giro sul mio lato romantico o qualsiasi altra cosa, ma non vorrei" e mandò a Killian uno sguardo implorante "Non so che altro vuoi che dica, amico. Voglio dire, io ci sono. Anche se io, io, non avrei mai potuto accettare di fare questo, so di non avere la tua stessa concezione sulle relazioni, quindi se ritieni di poterlo fare  e che ci aiuterà in qualche modo, vai avanti, ma devi esserne sicuro. Non voglio che tu lo faccia solo perché pensi di doverci qualcosa".
"Non dovrebbe?" Jefferson disse da parte sua. Il suo sguardo era concentrato su Killian in quel momento e lei rimase perplessa nel vedere che lui sembrava provare un pò di vergogna per questa osservazione. Sospirando, il batterista scosse la testa, esponendo una lunga cicatrice sul collo. Oddio. "Se Jones ha intenzione di farlo, ha la mia piena approvazione. Per quanto ne so, essere legato ad una stella che al momento è relativamente sconosciuta come Emma, ci porterà benefici, non come quando ha avuto quel flirt con quella ragazzetta bionda alcolizzata". Sentì un gemito di Killian e lei dovette nascondere il ghigno che minacciava di fuggire dalle labbra. Oh, quanto tempo aveva dovuto aspettare finché fosse il suo turno per essere imbarazzato.
Prendi questo, stronzo.
August seguì l'esempio dei suoi compagni e annuì con la testa "Sono d’accordo con loro due. E' una tua decisione, alla fine, Killian. Non nego che suona bene, ma quello che mi preoccupa siete voi due". Spostò lo sguardo su Emma ​​e lei poté vedere un po' di preoccupazione. Era leggermente agitata e confusa allo stesso tempo, questo ragazzo nemmeno la conosceva, perché avrebbe dovuto essere preoccupato per lei?
Killian fissò il suo amico, il suo volto attento. Lasciò cadere la mano sulla sua gamba e si strofinò  nervosamente l’avambraccio, quasi sollevando la manica. Aspetta… si poteva intravedere dell’inchiostro lì ...?
"Non preoccuparti per me, ok? Poso farlo" La sua voce si abbassò un po' alla fine. Certo, grande spettacolo, amico.
Come diavolo ci riusciva.
Era spaventato come lo era lei, non avevano idea in cosa si stavano ficcando, ma erano disposti a farlo. Che cosa c’era di sbagliato in loro, davvero?
In quel momento Victor lasciò cadere il palmo della mano sul tavolo, facendoli sobbalzare e disse allarmato "Adesso possiamo affrontare la questione più importante di questa conversazione?" Tutti si scambiarono occhiate confuse tra di loro. Emma alzò le spalle e Ruby le mandò uno sguardo perplesso. A che cosa si stava riferendo? "Come è possibile che Zanessa non fosse reale?".
Era come se qualcuno avesse aperto una finestra in una stanza che era stata chiusa per mesi e lasciasse entrare dentro l'aria fresca. Tirarono il fiato in una sola volta, espirando e ridendo per l’ilarità che aveva suscitato un’affermazione del genere. Anche Gold sembrò rilassarsi, tanto quanto un uomo come lui potesse fare, pensò.
Ruby fu più che felice di seguire la linea di pensiero di Victor. Quei due stavano venendo fuori bene "Oh mio Dio, non è possibile? Sono sconvolta!La mia giovinezza è stata tutta una bugia?".
Mentre entrambi scherzavano su quanto questa notizia avesse cambiato tutta la loro vita, sbirciò da sotto le ciglia e si aspettò di vedere Killian con uno sguardo pensieroso e in una qualche posa da emo/depresso. Niente di tutto questo. Stava tranquillamente sorridendo ai suoi amici, come se fosse abituato a momenti come questi. Filippo aveva portato il suo basso fino al suo grembo, inconsciamente suonando un accordo qua e là, mentre parlava con August e Gold diceva qualcosa di tanto in tanto riguardo a quello di cui stavano discutendo.
Sentì un brivido correre lungo la schiena, Emma sapeva che ormai era l'unico a guardarla. Lei ricambiò lo sguardo ai suoi meravigliosi occhi e al suo sorriso che apparve sulle labbra, ammise a se stessa che non sarebbe stato poi così male stare con questi ragazzi dopo tutto.
 
 
Quando la riunione fu ufficialmente sciolta, Gold annunciò che Belle avrebbe iniziato a preparare il contratto e un possibile comunicato per annunciare l’unione alla stampa - qualunque cosa ciò significasse. Lasciò la stanza dopo aver augurato loro ogni bene e un arrivederci gentile ad Emma e Ruby, chiedendo ad Emma di chiamarlo se avesse avuto bisogno di qualcosa e promettendole che si sarebbero visti il giorno della firma. Stava tranquillamente parlando con Ruby, quando la ragazza bruna che le aveva accolte nella reception al loro arrivo e che aveva ​​tenuto con se Grace durante l'incontro, entrò e si diresse verso di loro. Emma smise di parlare e attese che si avvicinasse, quando Victor fischiò dal divano.
"Ehi Belle!!Tra quanto tempo?"
... Che cosa?
Vide la ragazza - Belle era un bel nome e opportuno anche - alzare gli occhi e sollevare un dito accusatore verso di lui. "Un giorno io non sarò qui e dovrete fare tutte queste cose da soli e allora vi mancherò signori".
Tutti risero come se fosse qualcosa a cui erano abituati "Andiamo Bells, lo sai che ti piace essere la nostra mamma".
"Come se non ne avessi abbastanza con Bae, devo avere anche a che fare con voi cinque". Lei scosse la testa.
Vide Filippo alzarsi dal suo posto e avvolgerle un braccio intorno alle spalle "Ma tu ci ami in ogni caso, non è vero?" Belle cercò di mantenere un’espressione seria fino a quando la solleticò sulla schiena e scoppiò a ridere "Va bene, va bene - sarà qui tra 10 minuti".
Emma e Ruby si scambiarono sguardi confusi identici. Di che diavolo stanno parlando?
Percependo il loro disagio, Belle tagliò la distanza che c’era tra loro e si lasciò cadere sulla sedia proprio lì accanto "Di solito prendiamo da mangiare al take-away quando facciamo le riunioni qui. Mi son presa la libertà di ordinare anche per voi due, se non vi dispiace" Il suo sorriso era genuino e anche se Emma stava per rifiutare l'offerta per tornare a casa e cercare di venire a patti con il fatto che avrebbe dovuto dire a Mary Margaret e David di tutto questo pasticcio in cui era finita - come avrebbe potuto iniziare quella conversazione, comunque? Oh Dio, il mal di testa stava tornando - il calore della giovane donna e il suo atteggiamento così gentile la tentarono di accettare. Percependo il desiderio di Ruby di rimanere, le sorrise "Saremmo liete di unirci a voi, è così  gentile da parte vostra invitarci".
Agitò appena una mano verso di lei "Sciocchezze. Ho sentito che passeremo un sacco di tempo insieme, così perché non iniziare in buoni rapporti, giusto? Soprattutto tu e Killian". Emma cercò di non far trasparire il brivido che la percorse a quel pensiero. Belle batté le mani eccitata "Non ero sicura di quello che vi sarebbe piaciuto dal menù e così ho ordinato un po' di tutto, voglio dire, so quello che vogliono loro" disse indicando con un dito sopra la sua spalla la band, mentre erano raccolti sul divano a guardare un foglio di carta pieno di arrangiamenti musicali "Ordinano sempre la stessa cosa, ma voi ragazze ... non avevo altra scelta, ho dovuto improvvisare!" rise un po' e continuò a parlare di quelli che lei credeva fossero i piatti migliori e quant'altro. Emma era un po' stordita dopo tutto quello che era accaduto dalla sera prima e non le stava prestando troppa attenzione fino a quando non si ritrovò una piccola figura seduta accanto a lei. Si voltò sorpresa di trovare Grace intenta a mettere su una tovaglia di fronte a lei e così si affrettò a darle una mano "Wow. Sei la migliore aiutante che si possa avere Sono sicura che tuo padre è entusiasta di te, sei una brava ragazza" La elogiò mentre entrambe cercavano di appianare le grinze che si erano create sul panno. Grace sorrise compiaciuta e si ricordò di ciò che Jefferson aveva detto riguardo a quanto la ragazza amasse i complimenti.
"Papà mi aiuta tanto anche lui. Lo fanno tutti, ma io cerco di aiutarli quando stanno lavorando in modo che non devono distrarsi. Mi piace prendermi cura di loro".
"E lei è la migliore mamma che si potrebbe desiderare". L'accento irlandese arrivò alle loro spalle, prendendole di sorpresa e seguì un urlo dalla ragazza quando lui la prese e la portò tra le braccia. Lentamente i suoi piedi lasciarono il pavimento, le guance arrossate di gioia. Emma sorrise suo malgrado, era davvero bravo con i bambini, doveva ammetterlo.
Vide Ruby alzarsi improvvisamente con Belle e correre verso la porta, il cibo era arrivato. Huh. Era stato veloce. Guardò l'orologio che aveva intravisto sulla parete mentre discutevano del contratto, era stata un po' distratta. Erano passate almeno un paio d'ore da quando erano arrivate ​​lì.
Beh, forse non così veloce.
Quando Ruby fu di ritorno, aveva le braccia piene di contenitori di plastica, tovaglioli e lattine, corse ad aiutarla mentre Belle pagava il conto al simpatico ragazzo con il cappello rosso in attesa davanti alla porta. Sistemarono le cose sul tavolo mentre il resto dei ragazzi si avvicinarono.
Mossa classica. Il cibo appare e così arrivano anche i ragazzi. Come il miele per le api, davvero.
Si avvicinò di nuovo a Grace e a Killian. "Dove sono le forchette, i cucchiai e i coltelli o mangeremo in vero stile bambini sperduti con le mani grondanti di salsa e tutto il resto?" Lei ignorò gli occhi al cielo del suo ormai prossimo finto fidanzato "Da questa parte, venite voi due!" disse loro guidandole ad un armadio pieno di cassetti in un angolo della stanza. Ne aprì uno dove sembravano esserci le posate per quando decidevano di fare lì il pranzo o la cena. Si chiese se erano abituati a mangiare lì tanto spesso, dopo tutto lavoravano lì la maggior parte del tempo, a volte giorno e notte.
Prese una manciata di forchette e coltelli e contò mentalmente - Victor, Filippo, Jefferson, August, Killian, Grace, Ruby, Belle e con le sue in totale erano nove – le stava passando a Killian quando la voce di Grace attirò l’attenzione.
"Allora... voi due state uscendo insieme?"
Fu così sorpresa da quella domanda che un paio di pezzi le caddero di mano facendo un tonfo sul pavimento. Si ritrovò in ginocchio ancor prima che potesse accorgersene, mormorando e cercando di nascondere il rossore che sicuramente stava prendendo piede sul suo viso in quel momento e improvvisamente si rese conto che non era l'unica sul pavimento, Killian si era inginocchiato anche lui per aiutarla a raccogliere le posate che le erano cadute. Rise in silenzio e poi l’aiutò ad alzarsi, porgendo la sua mano verso di lei. Lei la prese senza rendersene conto e avvertì la stessa sensazione di elettricità che c’era stata tra loro quella mattina, quando le aveva dato la sua felpa. Cercando di ignorare la sensazione questa volta, ritirò la mano, cercando di liberarla dalla sua, ma lui la trattenne.
"Ti sei tagliata".
Oh, no.
Certo che l’aveva fatto. Dannazione Swan.
Tenendole la mano vicino al suo volto, ispezionò la ferita, il respiro caldo sulla pelle insanguinata del suo palmo inviava mille scintille attraverso di lei. Trattenne il respiro e contò fino a dieci nella sua mente, cercando con tutte le forze di ignorare la reazione che il suo corpo traditore stava mostrando alle sue azioni.
Corrugò la fronte e disse "Dobbiamo pulirla c'è un kit di primo soccorso nell'altra stanza.Vieni".
Cosa? Niente da fare. Non è il momento di giocare al dottore, amico.
"Cosa? No, non ti preoccupare, non è niente, ci metto un tovagliolo intorno o qualcosa del genere".
Le rivolse uno sguardo freddo "Swan... Viviamo nel 21° secolo abbiamo cose come la penicillina, i cerotti e probabilmente presto avremo anche le auto volanti perciò zitta e vieni con me".
Lui tirò l'altra mano e la trascinò attraverso la stanza fino a raggiungere la porta. Prima che la porta si chiudesse dietro di loro, però, riuscirono a sentire la voce frustrata di Grace "Ma non mi hanno risposto!".
  
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