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Autore: Elissa_Bane    25/08/2014    1 recensioni
-Ogni angelo ha un Guardiano, che lo aiuta e lo sostiene, che sente ogni cosa senta l’angelo per poter meglio provvedere ai suoi bisogni. È il suo angolo di Paradiso in terra.
-E ogni Guardiano ha un solo angelo?- chiese Castiel. La figura davanti a lui rise divertita.
-Oh no, anche se potrebbero.
-E perché non lo fanno?- Anna abbassò il capo.
-Perché quando abbandoniamo il nostro tramite è come se morissimo, e loro muoiono con noi.
*.*.*
-Ricordi quando stringevamo il nostro "per sempre" tra le dita?
[Destiel + nuovo pairing]
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Angels are watching over you'
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I'LL WATCH OVER YOU

CAPITOLO QUINTO

ABOUT A DECISION AND BLOOD

 

A Dean.
-Cass.

 


Quella mattina i fratelli Winchester si erano svegliati in un luogo sconosciuto e senza la compagnia di chi li aveva fatti addormentare la sera prima, ma quando scesero in cucina sia l’angelo che la Guardiana erano lì, davanti a una tazza di caffè e un piatto di pancake.

-Dobbiamo capire cosa sia successo- intervenne Dean. Sibille sospirò, portandosi una mano alla testa.

-Mostrami l’orologio, per favore- chiese, e il ragazzo le porse il piccolo oggetto d’argento. Nella mano chiara e dalle dita lunghe il metallo riluceva di bagliori ghiacciati e sembrava pulsare piano. Sibille alzò lo sguardo su Sam e glielo mostrò.

-E’ la leggenda che prende vita- asserì quello, ma Dean non capì. –Ed evidentemente pensano che voi siate l’amore impossibile e disperato che le salverà.

-Non lo pensano- lo contraddisse Sibille –Lo sanno.


 

*.*.*


 

-Ci hanno trovato!- esclamò Sibille, entrando in sala. Aveva indossato un mantello nero per uscire in ricognizione, che le ricadde ai pedi mentre correva verso i ragazzi –Dovete andare. Vi raggiungerò.

L’angelo annuì, baciandole la fronte con dolcezza, e Dean le sorrise –Vedrò di fare in modo che Cass non muoia.

-Sarà meglio per te.

Dean afferrò l’orologio e desiderò essere in un luogo sicuro, dove gli angeli non potessero trovarli, ma Sam si liberò dalla sua stretta.

-Io resto qui.

-Non fare l’idiota Sam. Lei non può morire.

- Non la lascio sola un’altra volta, tu ieri non c’eri quando è tornata. Non posso lasciarla sola.

La porta di casa si ruppe in mille pezzi e gli angeli cominciarono a entrare.

Dean accarezzò la stella d’argento.


 

*.*.*


 

-Bevi Sam.

-No.

L’angelo gli tirò uno schiaffo, ma vedendo che lui resisteva sorrise crudelmente.

-Chissà se la tua amica ha la tua stessa forza- mormorò avvicinandosi a Sibille. Dei lacci la tenevano legata strettamente, ma provò lo stesso a ribellarsi -Bevi, puttana degli angeli.

E in quel momento Sibille parlò in perfetto enochiano –Puttana sarà la tua Guardiana.

Un lampo sorpreso passò negli occhi dell’angelo davanti a lei –Ti ha insegnato la nostra lingua. Ragazza mia, ci hai appena dato una ragione in più per ammazzarlo.

Sibille rise e Sam capì cosa stava per fare. L’essere si voltò verso di lui –Perché ride?!

-Perché avete appena minacciato il suo angelo. Le avete appena dato il permesso di massacrarvi- disse lentamente. Il demone che era lì, pronto per essere prosciugato da Sam, in modo che potesse accettare Lucifero e dare finalmente inizio alla grande battaglia, aveva il collo squarciato e Sibille china sopra di lui.

Sangue d'angelo e demone non possono coesistere nello stesso corpo.

La ragazza bevve, e tutto si dissolse in luce e calore.


 

*.*.*


 

In un luogo fuori dal Tempo

-Ehi Dean- chiamò Cass dalla stanza accanto. Quando lo vide steso sul letto a giocherellare con l’orologio d’argento rabbrividì. Era passato tanto tempo da quando erano fuggiti e l’oggetto li aveva trasportati in quel luogo. La ragazza era apparsa solo un’altra volta, per dire a Dean che quello era un posto sicuro, intoccato dal tempo e che se fossero voluti ritornare alla realtà sarebbe bastato chiederlo all’orologio –Stai bene?

-Chi sono loro?

-E’ una vecchia storia- disse Cass, ma gliela raccontò ugualmente.

-L’amore impossibile- sussurrò Dean –Lei, cioè loro, mi hanno detto che amavano gli amori impossibili.

Castiel annuì –Questo orologio, Dean, è il cuore del loro angelo. Ne hanno fatta una forma materiale per aiutarci, ma ci hanno consegnato ciò che di più caro hanno al mondo.

D’improvviso una folata di vento sconvolse la stanza, e videro avanzare verso di loro la creatura. I capelli biondi erano acconciati in onde morbide, quelli neri scivolavano lisci sulle spalle, e persino l’abito era di due fatture diverse, ma gli occhi scintillavano con la stessa dolcezza –Siamo contente di vedere che il sacrificio del nostro amore non è stato dimenticato, angelo- Castiel chinò il capo e la creatura si mosse arrivando a fronteggiarli –Grazie. Ci hai portato un po’ di gioia. Siamo qui solo per poco, altrimenti mancheremmo al nostro dovere di Custodi, ma volevamo parlarvi.

Castiel, chiamarono due voci nella mente dell’angelo, abbi coraggio. Tante prove dovrete ancora affrontare e Dean ha bisogno di te. Amalo. Sempre, in ogni istante, come se non ci fosse nulla di più importante. Amalo come solo un angelo sa amare, con quell’immensità che ti colma il cuore. Sappiamo che puoi farlo.

Dean, il ragazzo si sentì sussurrare nella mente da due voci differenti, non temere. Il suo amore è forte e sicuro. Non lasciare mai che i dubbi offuschino i vostri sentimenti. Sappi che tu non avrai una seconda possibilità, quindi non sbagliare, non cadere nel nostro stesso errore. Fai ammenda anche per noi e amalo come noi non siamo state capaci a fare.

Abbiamo fiducia in voi, dissero entrambe, il corvo e l’usignolo, sappiamo che sarete degni della nostra scelta.

-Cosa stanno facendo Cass?- sussurrò Dean vedendo la creatura che lentamente si separava in due figure distinte.

Solo l’amore può far continuare il Tempo. Il nostro angelo ci attende da troppo tempo ormai e noi siamo stanche.

-Ci stanno per rendere i Custodi, Dean- rispose Castiel –Diventeremo il tempo stesso.

La scelta è stata fatta: accettate?

Castiel guardò Dean nelle iridi smeraldine –Se accettiamo tu potrai avere solo me e io solo te per l’eternità intera. Non potrai morire sino a quando qualcuno non avrà accettato di sua spontanea volontà di prendere il tuo posto.

Il cacciatore alzò lo sguardo e proclamò fiero –Accettiamo.

La figura si contrasse in uno spasmo e le due metà si divisero lentamente: Janet, l’usignolo dai capelli d’oro e gli occhi celesti, teneva per mano Sibille, il nero corvo coi capelli d’ossidiana e gli occhi scuri.

Le due ragazze, la bionda e la mora, ora finalmente due figure distinte, avanzarono fino a prenderli per mano. Grazie. Una luce bianca invase la stanza e un angelo dai capelli ramati ne uscì sorridente, tendendo le braccia alle ragazze che rilucevano di gioia pura e scomparendo con loro.

Poco dopo Castiel si voltò verso il ragazzo seduto accanto a lui sul letto.

-Come ti senti Dean?

Gli occhi verdi ammiccarono –Come se avessi tutta l’eternità per spiegarti finalmente che cosa vuol dire andare a letto.- annunciò, prima di scoppiare a ridere di fronte alla faccia sconvolta dell’angelo.


 

*.*.*


 

-Sam! Sam stai bene?- Tossì forte e Sibille lo aiutò ad alzarsi –Ti prego, dimmi che avevi la bocca chiusa quando…

-Non credo di averci pensato- ansimò.

-Il demone, hai bevuto il suo sangue?

-No…no.

-Non ancora- disse l’angelo, che evidentemente era resistito all’esplosione, tirandogli indietro la testa. Un pugnale lo uccise, ma il sangue di demone che gli macchiava le mani era già nella gola di Sam


 

*.*.*


 

Dean lo aveva rinchiuso, di nuovo, in quella maledetta stanza, per disintossicarlo.

-Fammi entrare, Dean- ordinò Sibille –Posso salvarlo, facendolo soffrire molto meno.

-Se fosse possibile fare in un altro modo, Cass ci avrebbe già pensato- ma un pugno diretto sul viso lo fece barcollare, e poco dopo, sentendo una specie di pressione a lato del collo, svenne.

Quando si riprese, la porta era aperta, ma i due ragazzi erano lì dentro, sul letto.

-Dean- lo chiamò Castiel con dolcezza –Lasciala fare. Sta facendo la cosa giusta.

-Cosa sta facendo a mio fratello?- chiese, osservando Sam sovrastare Sibille col capo sospeso sul suo collo.

-Il suo sangue- rispose semplicemente l’angelo –E’ unito al mio. Sangue di angelo e demone non possono coesistere nello stesso corpo, si annullano a vicenda- Dean si lasciò scivolare per terra e l’angelo lo abbracciò –Vieni con me, lasciamoli soli.


 

*.*.*


 

Quella notte

Amalo come noi non siamo state capaci a fare, risuonarono ancora una volta le voci nella mente stanca di Dean.

Come se potessi fare altro che amarlo, fu l’ultimo pensiero del Custode del Tempo mentre si stringeva contro quell’angelo che ora era davvero, finalmente, suo.

Nella camera sigillata, Sibille guardò attentamente il viso ora rilassato di Sam, che non soffriva più, e gli posò una mano sulla guancia, sentendosi arrossire. Gli occhi, in quel momento sfumati di verde e oro, si spalancarono e la guardarono con dolcezza –Grazie.

La Guardiana rise piano –Dean non mi perdonerà mai. Credo che pensi io ti abbia fatto qualche sortilegio strano.

-E’ così?

Gli occhi dorati scintillarono nel buio –Magari. Magari il sangue che ti ho fatto bere era avvelenato o sto complottando con gli angeli o sono posseduta o…

Sam interruppe quel monologo posando le labbra su quelle della ragazza. Il primo bacio di Sibille.

Fu un bacio dolce e lento, di labbra che si rincorrevano per poi sfuggirsi, di denti che mordevano prima piano e poi con forza. Fu un bacio chiesto e concesso, di mani delicate e di mani forti che si cercavano, di gesti timidi e di gesti sicuri che si completavano a vicenda. Fu un bacio che sapeva di polvere da sparo, cenere e sangue.

E quello, in quella cella metallica, circondati da simboli protettivi e sale, fu il bacio più bello che avessero mai dato.


 

  
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