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Autore: ShawnArms    25/08/2014    2 recensioni
Hermione sorrise.
- E vuoi tu Hermione Jean Granger prendere Harry James Potter come tuo sposo?
- Lo voglio.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Hermione, Luna/Ron
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'Come d'incanto'
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E silenzio fu.

Nonostante nessuno stesse dicendo alcunché, le parole di Ginny risuonavano ancora nelle orecchie dei presenti.

Sto uscendo con Draco Malfoy. Sto uscendo con Draco Malfoy.

Poco alla volta, diverse espressioni si dipinsero sui visi rivolti verso la ragazza. Il trio era a dir poco schifato e Ron sembrava sul punto di vomitare.

Luna si limitò a scuotere la testa facendo svolazzare i capelli biondi. George era trattenuto per le braccia da Percy e Angelina, entrambi apparentemente senza parole.

Charlie sembrava stranamente interessato a esaminarsi le punte degli stivali di cuoio che rimandavano i bagliori del fuoco. Fleur, spaesata , si era attaccata al braccio di Bill e continuava a strattonargli la camicia.

-Amour! Chi è questo Drego Malfoy? – lui non la ascoltava e con uno sguardo di ghiaccio la fece smettere.

L'unica persona che in quella stanza ingombra non si era sbilanciata, era Molly, che guardava la figlia come se non riuscisse a vederla.

La ragazza cominciò a innervosirsi: neanche avesse rivelato che allevava draghi in soffitta! Quando la donna si rivolse a Ginny, non usò né giri di parole né particolari intercalari.

- Perché? – fu l'unica cosa che riuscì a dire.

- Prima che Ron svenga dovrei mettere in chiaro alcune cose – tentò lei – Draco non è il mio ragazzo ... Ok?

La morsa di tensione che fino a poco prima aveva oppresso il salotto si allentò un poco.

- È solo una relazione amichevole. Non c'è nulla sotto, né amore né altro. Immagino che una domanda vi frulli nella testa: come fai a essere anche solo sua amica dopo tutti i guai che la sua famiglia, e non solo, ha provocato?

- Caspita, sei una Legilimens davvero niente male! – disse George ironico. Aveva smesso di dimenarsi ma era ancora incatenato al fratello maggiore e alla moglie, timorosi di un possibile Ginnicidio.

Ginny sbuffò esasperata, riprese fiato, e continuò:


-Non è da molto che ci frequentiamo, solo un paio di mesi. Voi non avete idea di come sia ridotto! – nessuno se ne accorse ma la voce della Grifondoro vacillò per un attimo – da quando suo padre è morto, sua madre è caduta in depressione e sta per andarsene. Draco ha smesso di mangiare, di dormire e di vivere. Ho solo avuto compassione, visto che poco tempo fa eravamo noi a essere nella sua situazione ... giusto? O avete già dimenticato il dolore dopo la morte di Fred?

Ginny aveva colpito in pieno. Nessuno però le rivolse la parola quando venne il momento di congedarsi.

- Penso che tu abbia fatto un gesto molto bello – Ginny stava lavando i piatti e quando sentì la voce di sua madre, per poco non ne fece cadere uno.

- Cosa?

Molly le posò una mano sulla spalla e la costrinse a girarsi. I suoi occhi castani erano fermi e non sembrava arrabbiata.

- Posso immaginare come si senta il giovane Malf ... emh ... Draco – si corresse – in questo momento so per certa che ha bisogno di qualcuno che lo aiuti a ritrovare la voglia di andare avanti. Ha bisogno di te Ginny.

La donna le tolse i guanti e la abbracciò. Le scostò lentamente i capelli e, prima di allontanarsi, con un piccolo sorriso disse:

- Vai da lui e donagli più affetto possibile – Ginny rimase un attimo interdetta e mentre guardava sua madre salire le scale riuscì a vedere una donna che non avrebbe mai superato la prematura morte di suo figlio.

Mai, neanche si fosse Obliviata.

***

Erano ore che stava osservando il soffitto, con un'intensità tale da farlo crollare.

E forse sarebbe stato meglio così, morire subito e non dover più sopportare il peso della vita.

Un mucchio di piccoli coriandoli gialli giaceva sparso sul parquet ai piedi del letto su cui era sdraiato Draco.

I chiari capelli biondi, di solito ordinati, erano sparsi sul cuscino e sembravano quelli di uno scienziato pazzo appena uscito dal laboratorio.

Era da anni che non metteva piede in camera sua e, anche se ci aveva vissuto per ben diciassette anni, si sentiva sbagliato, come se si trovasse in casa d'altri.

La stanza era quasi sistemata come l'aveva lasciata l'ultima volta: sulla scrivania di legno scuro era appoggiato il suo baule di cuoio, da cui uscivano alcune sue vecchie divise da Quidditch.

Dappertutto dominavano il verde e il nero: di color vomito (a parere di Draco) erano dipinte le pareti, scuro era invece il parquet.

Il copriletto su cui era sdraiato era di stoffa nera e le cuciture erano fatte di fili argentati.

L'unica cosa, o meglio, l'unico, che stonava in quel quadretto, era proprio lui: scalzo, con indosso jeans talmente lisi che in corrispondenza del ginocchio c'era uno strappo di dieci centimetri.

Quella mattina non aveva badato a che maglietta mettersi e, adesso, ne indossava una di un grigio anonimo.

E quella maglietta rispecchiava in pieno il suo umore. Quasi non udì il "Pop" della materializzazione di Ginny. Non ascoltò nemmeno quello che disse dopo.

-Non mi aspettavo di trovarti qui! Ho suonato per dieci minuti al campanello del tuo appartamento e adesso capisco perché ... - vide che il ragazzo non rispondeva- Hey! Mi stai ascoltando? Draco?

Ginny si avvicinò e si stupì quando notò che Draco aveva gli occhi arrossati. Preoccupata, gli si sedette vicino e per la prima volta lui sembrò notarla.

- Oh ... ciao – sbatté le palpebre più volte come se non riuscisse a metterla a fuoco – Il fatto è che stamattina ho ricevuto una telefonata e sono dovuto venire qui. Pensavo di tornare entro poche ore ma ... ma ...

- Si?

Qualcosa passò negli occhi del ragazzo, incupendoli. Inaspettatamente, Draco si alzò e andò verso la porta di legno scuro.

Per un attimo Ginny pensò che se ne volesse andare ma, si accorse che aveva appoggiato una mano sullo stipite lucido, dando l'impressione di dover riacquistare l'equilibrio.

- È morta ... sta notte ... si è suicidata – Draco si accasciò contro al muro, le braccia lungo i fianchi.

La ragazza perse un battito, sapeva di chi stava parlando, ma non ci poteva credere.

- Chi?

- Mia madre, e prima di uccidersi ha lasciato un biglietto – il suo sguardo si spostò dalla ragazza ai pezzi di carta sul pavimento, per poi tornare a concentrarsi nel vuoto– diceva che avrebbe finalmente raggiunto Lucius.

   
 
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